Autore Topic: Petko mentalità  (Letto 3902 volte)

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Offline pizzeman

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Re:Petko mentalità
« Risposta #20 : Martedì 9 Ottobre 2012, 21:24:48 »
L'era Rejana è stata importante, non è una malattia da cui la Lazio è guarita!!!
perfettamente d'accordo, parla la mia firma
Non il nome dietro, ma il simbolo davanti.

Offline Fabio70rm

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Re:Petko mentalità
« Risposta #21 : Mercoledì 10 Ottobre 2012, 09:18:09 »
Nessuno sostiene che Reja fosse una malattia, anzi! I risultati ed la classifica degli ultimi due anni sono a testimonianza.

Quello che si rimproverava a Reja era altro: il saper osare, il saper dosare e il saper cogliere l'attimo di affondare.

Finora, e dico FINORA, la Lazio petkoviana sembra avere maggior compattezza, consapevolezza e sa quando affondare. Sta crescendo, e ancora molto deve dimostrare, ma la sensazione è che certe amnesie o certi cincischiamenti visti l'anno scorso forse li abbiamo superato.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline DinoRaggio

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Re:Petko mentalità
« Risposta #22 : Mercoledì 10 Ottobre 2012, 13:02:02 »
Reja ha preso l'Aquila ferita, l'ha amorevolmente curata, sottoposta a riabilitazione fino alla guarigione, e poi l'ha fatta volare.

Petkovic sta insegnando all'Aquila a cacciare, la sta rendendo un vero rapace, le sta insegnando a scendere in picchiata ed artigliare la preda.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline gondrano

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Re:Petko mentalità
« Risposta #23 : Giovedì 11 Ottobre 2012, 08:40:14 »
Reja ha preso l'Aquila ferita, l'ha amorevolmente curata, sottoposta a riabilitazione fino alla guarigione, e poi l'ha fatta volare.

Petkovic sta insegnando all'Aquila a cacciare, la sta rendendo un vero rapace, le sta insegnando a scendere in picchiata ed artigliare la preda.

100%

Offline sassoxsasso

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Re:Petko mentalità
« Risposta #24 : Giovedì 11 Ottobre 2012, 09:10:38 »
Reja ha preso l'Aquila ferita, l'ha amorevolmente curata, sottoposta a riabilitazione fino alla guarigione, e poi l'ha fatta volare.

Petkovic sta insegnando all'Aquila a cacciare, la sta rendendo un vero rapace, le sta insegnando a scendere in picchiata ed artigliare la preda.

bella metafora
"La Lazialità non te la può togliere nessuno. O ce l’hai o non ce l’hai. Evidentemente tu non ce l’avevi.

zorba

Re:Petko mentalità
« Risposta #25 : Lunedì 29 Ottobre 2012, 17:27:17 »
(cittàceleste.it)


Petkovic, «Siamo carichi e lo vedrete!»

ROMA - "A quello che è accaduto ieri, sicuramente ci pensiamo, ma tutto quello che non è calcio, non dovrebbe interessarci. E' un peccato, ma abbiamo dormito per un tempo e questo non deve accadere". Esordisce così Vladimir Petkovic ai microfoni di Lazio Style Radio, dove il tecnico biancoceleste ha analizzato la sconfitta di ieri, maturata contro la Fiorentina di Montella - "Dobbiamo dire che l'avversario ha giocato un buon calcio, ha fatto una partita molto aggressiva. Noi eravamo consapevoli del fatto che loro non potevano tenere quel ritmo anche nel secondo tempo, ma dovevamo essere piu produttivi ed avere più personalità per fare poi la differenza attraverso questi fattori. Cosa ho detto ai giocatori dentro gli spogliatoi? Io volevo solo capire il loro momento, perchè non stavamo facendo bene. Gli ho detto che peggio di come stavamo facendo non potevamo fare. Abbiamo regito ma non abbiamo concretizzato. Gozalez e Candreva?La loro condizione è buona, ieri hanno corso molto. E' normale che qualcuno, può essere un pò piu stanco, e vedendo le analisi che abbiamo fatto questa mattina, posso dire che non c'è nessuno che sta particolarmente male. Sono tutti in buona condizione. Ora dovrò adottare - sono obbligato - un miniturnover, abbiamo anche due squalificati. Viste le assenze il modulo tattico potrebbe cambiare, ma questo lo vediamo domani, quando la squadra sarà al completo. In funzione di questo, daremo una disposizione tattica. Che Torino mi aspetto? Ultimamente purtroppo arrivano sempre avversari arrabbiati, dopo una sconfitta. E' una squadra tosta che ha piu difficoltà in casa che fuori. Con il 4-2-4 ha tante alternative. Ieri ad esempio hanno fatto riposare Bianchi per farlo giocare contro di noi, questo è un chiaro segnale che ci tengono alla partita contro di noi. Il nostro gruppo deve migliorare molto sotto l'aspetto mentale, che  hanno influito anche sulle tre sconfitte che sono arrivate contro Genoa, Napoli - dove ci ha condizionato anche un po' l'ambiente -  e Fiorentina. I ragazzi li vedo comunque carichi, tante stanchezze possono derivare anche da fattori extra, non solo fisici. Viaggi, spostamenti e altro. Tuttavia noi non vogliamo scuse, bisogna lavorare e dare il massimo. Radu e Brocchi? Il loro problema è che arrivano da una lunghissima pausa e devono riprendere la condizione per poter disputare anche solo uno spezzone di partita. Lo stesso Ederson, dovrebbe rientrare dopo Catania. Dalla partita di ieri, abbiamo imparato che non si può regalare mai nulla all'avversario. Bisogna giocare per 90 minuti, invece abbiamo subito troppo l'avversario, sopratutto nel primo tempo, quando non avevamo punti di riferimento, perdendo anche diversi duelli in mezzo al campo, eravamo troppo arretrati. Dobbiamo certamente mantenere ottimismo, perchè in tutto questo periodo abbiamo perso solo tre volte. Dopo nove giornate non si può parlare di classifica. Ora bisogna lavorare e crescere. Anche dopo questa sconfitta, noi abbiamo il morale alto. Klose diffidato? Adesso c'è la partita con il Torino, al derby ci penseremo poi. Al massimo lo cambio contro il Catania..ma due minuti prima della fine (sorride ndr)". Sul commento del Presidente del CONI Giovanni Petrucci, che ha elogiato Petkovic: "Le sue parole fanno piacere, io penso che si possono dire le stesse cose ma con eleganza e poi, quando le cose sono evidenti, non c'è bisogno di fare troppi commenti". Finale su Zarate, " Mauro sta bene fisicamente, io lo aspetto. La porta è sempre aperta, a tutti."

zorba

Re:Petko mentalità
« Risposta #26 : Mercoledì 7 Novembre 2012, 17:45:50 »
(corsport.it)

Petkovic: Derby vale oro Ma prima c'è l'Europa

L'allenatore della Lazio alla vigilia della sfida contro il Panathinakos e nella settimana della stracittadina: «Devo fare calcoli per cercare di vincere entrambe le partite»

ROMA - "Non snobbo l'Europa, domani vogliamo vincere per avere una certa sicurezza nel passaggio del turno. Peccato che abbiamo subito dopo una partita particolare, dove ci sono 3 punti ma con diverso peso: 3 punti d'oro. Devo fare calcoli per cercare di vincere entrambe le partite". Nella settimana che conduce al derby con la Roma, il tecnico della Lazio, Vladimir Petkovic, non sottovaluta l'impegno di Europa League con il Panathinaikos. "Dopo una sconfitta pesante come Catania dobbiamo dimostrare carattere – rileva il bosniaco alla vigilia del match con i greci -. Guardo questa sconfitta come fosse quella contro il Getafe, dove ci siamo guardati in faccia, siamo tornati con i piedi per terra". Magari già da domani sera all'Olimpico perché "il Panathinakos è cresciuto, ha trovato la fiducia, ma noi giochiamo in casa e dobbiamo guardare a noi". "Mi aspetto delle risposte per confermare che la rosa è ampia e tutti possono competere", aggiunge Petkovic che ha in mente un ampio turnover in vista della stracittadina. "Nel derby la migliore Lazio? Non sono un mago: le conferme le dà il campo, ma sono fiducioso. È importante vincere domani per alzare il morale e arrivare al derby con organico e motivazione al 100%", auspica l'allenatore.


Offline Simsala

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Re:Petko mentalità
« Risposta #28 : Lunedì 7 Gennaio 2013, 19:18:14 »
Io spero che a questa fase d'oro per i risultati ottenuti si aggiunga la qualità di inizio stagione che ci faceva fare i secondi tempi con la pipa in bocca.
Allora si che potremo dimostare di avere le spalle larghe.

Offline Monteverde74

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Re:Petko mentalità
« Risposta #29 : Lunedì 7 Gennaio 2013, 19:36:35 »
una cosa sulla mentalità e convinzione la voglio sottolineare:
mentalità e convinzione dei propri mezzi che l'allenatore pekto sembra aver tramesso agli stessi giocatori di reja, se il tecnico italiano andava in conferenza a dire che "gli avversari sono fortissimi" il nuovo tecnico invece "spinge" più sulla propria squadra e non sugli avversari.
Reja ha permesso ai giocatori a tornare a credere a loro stessi, pektovic punta a fargli pensare in grande a fargli fare quel salto di qualità che vuol dire, diventare, vincenti. Strano se si pensa che il mister non sia proprio un mister vincente, ma chi lo è prima di vincere veramente?
 ;D

grande vlad, continua così

Offline Monteverde74

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Re:Petko mentalità
« Risposta #30 : Martedì 8 Gennaio 2013, 22:44:28 »
4 tiri in porta
5 azioni da gol
18 azioni d'attacco
questa la grafica al 71' di Lazio - Catania di Coppa Italia, credo un fredda serata, riscaldata da questa Lazio, dal suo gioco, dalla sua disarmante tranquillità, dalla sua MENTALITA'.
Eh si?!
mister pektovic, sei stato veramente bravo e chi l'avrebbe detto ad agosto, doposiena, torino e getafe...la Lazio era altro, era slegata era senza idee e forse anche tu, poi invece qualcosa è dientato da un idea un progetto...ecco la Lazio di ora.
3 cose della partita di stasera mi sono rimaste impresse più altre che cmq scriverò:

1. il pressing di cavanda al 62' e al secondo gol di Hernanes, c'erano in mezzo all'area da SOLI, candreva e cavanda a chiudere il cross di un immenso Floccari...anche oggi, ha dimostrato di essere un attaccante di costruzione più che un falco rifinitore.
2. l'intensità e la voglia degli 11 in campo, dopo cagliari era facilissimo mollare la repsa e scendere in campo svagati e invece la Lazio è scesa in campo con la cattiveria giusta e questo è merito si dei calciatori, ma molto di più del TECNICO: Vladimir PEKTOVIC
3. il continuo scmabiarsi i ruoli e darsi una mano, in fondo stai 2-0 in casa contro un catania, arrendevole dopo il secondo gol, ma più dalla tranquillità con cui la Lazio ha affrontato la partita, anche nei momenti che ha lasciato, giustamente, occasioni agli ospiti

la pektovic mentalità, quello che chiedevamo a reja e che sembra essere ora nel DNA della Lazio, forse c'era anche con Reja, ma poche volte l'abbiamo visto....

Grazie Mister, oggi per la prima volta ho seguito la gara con una tranquillità incerdibile, non perchè ero sciuro di vincere, ma perchè ero sicuro di vedere la Lazio giocare e provarci, provarci per se stessa per un obiettivo stagionale, per credere in se stessi, per essere PRO-Lazio.

malacarne

Re:Petko mentalità
« Risposta #31 : Martedì 8 Gennaio 2013, 22:51:34 »
Le amichevoli estive servono per slegarsi e per fare esperimenti.

Offline Kebab

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Re:Petko mentalità
« Risposta #32 : Martedì 8 Gennaio 2013, 23:11:01 »
Serata da grandi, di quelle partite in cui per la compagine inferiore non ce n'è, per quanto possa impegnarsi e sbuffare..

Non so da quanto tempo non vedevo qualcosa di simile in termini di mentalità.. il lavoro  fin qui svolto dal Petko è straordinario.

Offline NebbiaBiancoceleste

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R: Petko mentalità
« Risposta #33 : Martedì 8 Gennaio 2013, 23:17:57 »
Una prova di forza degna di Lazio cragnottiana.

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Offline Monteverde74

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Re:Petko mentalità
« Risposta #34 : Martedì 15 Gennaio 2013, 00:43:55 »
che differenza!
una Lazio cinica e camaleontica che non vedevamo da tempo......dopo un primo tempo difficoltoso(anche per l'atalanta che ha pensato solo a chiudere), la Lazio cambia uomini e modulo, pekto torna al passato(catania) e con un pizzico di fortuna, ma senza rischiare nulla porta a casa 3 punti pesantissimi.

Online disabitato

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Re:Petko mentalità
« Risposta #35 : Martedì 15 Gennaio 2013, 16:14:01 »
mi piace il modo in cui, specialmente nel secondo tempo, si chiudono gli avversari nella propria area come a dire: "mettete qua, che mo' te meno con calma."

 :D
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zorba

Re:Petko mentalità
« Risposta #36 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 07:31:46 »
Significative parole da fonte ... inaspettata ed insospettabile!!!!

A quanto pare Lotito e Tare hanno trovato un nuovo Mourinho, meno arrogante, meno pieno di sè ma altrettanto vincente!!!!

(Il Messaggero 15.01.2013)

Andrea Conti: «Io romanista tifoso di Petkovic»

(di Daniele Magliocchetti)

«Petkovic porterà la Lazio lontano e quello che si è visto fino a oggi ancora non è niente. Mister Vlado è l’uomo giusto nella città giusta e lo posso affermare con certezza perché sono romano e conosco l’ambiente». A parlare del tecnico biancoceleste è il romanista e calciatore del Bellinzona Andrea Conti, figlio di Bruno e fratello di Daniele, bandiera del Cagliari. Lui conosce bene Petko, avendolo avuto come allenatore nella stagione 2007-2008 al Bellinzona, dove conquistò la promozione dalla B alla A.

Sorpreso per quello che sta facendo alla Lazio?
«No. Sa gestire il gruppo, riesce a far sentire importanti tutti i giocatori che per lui in campo danno l’anima, pure quelli che hanno poco spazio. Poi prepara le partite in modo maniacale, come pochi allenatori. Tatticamente è un fenomeno, sa dove e come colpire. E il mio amico Lulic lo sa bene. Entrambi, sin dai tempi del Bellinzona, avevamo capito di aver davanti un grande tecnico. Sa come trasmettere la mentalità vincente».

Il suo segreto?
«Si adatta alle caratteristiche dei giocatori e, al tempo stesso, riesce a tirar fuori il meglio da ognuno. Ottimo psicologo e per lui il lavoro durante la settimana è fondamentale, quasi più della partita. Anche durante esercizi semplici come palleggiare pretende il massimo e se non lo dai, non ti fa giocare. Giuro».

Un po’ quello che è successo con Zarate, forse?
«Conoscendolo avrà fatto di tutto per coinvolgerlo, ma se è finita così vuol dire che non faceva le cose per bene. Semplice».

Di questa Lazio sorprende la duttilità tattica.
«Ogni settimana insieme ai giocatori studia i punti deboli dell’avversario e pretende che tutti sappiano muoversi in campo con automatismi perfetti. È come andare a scuola, ma non ti fa pesare nulla anzi è divertente».

Quindi non sarà facile per le avversarie trovare le contromosse.
«Sarà durissima. Per me Petko è sempre un passo avanti».

All’inizio si diceva che Petkovic fosse un sergente di ferro.
«Non scherziamo. Il mister è una brava persona, magari ride poco, e forse questo è il suo unico piccolo difetto, ma ha carisma, non guarda in faccia nessuno e prende il suo lavoro molto seriamente. E poi c’è una cosetta».

Prego.
«Devo dire che è fortunato. Ricordo che l’anno della promozione vincemmo delle partite incredibili. Se penso alla rimonta con il Cagliari nei minuti finali o al gol di domenica di Floccari. Voglio dire che i tifosi laziali possono stare tranquilli. Nel calcio, oltre alla bravura, conta anche la fortuna».

Se la Lazio vincesse lo scudetto?
«Sono romanista, vero, ma sono sincero e sarei felice per Vlado, se lo merita, anche perché lui è destinato a grandi cose».

Offline Bob

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Re:Petko mentalità
« Risposta #37 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 16:18:37 »
Ad oggi non lo cambierei con nessuno, almeno in Italia... nel mondo ce ne sono 4-5, che mi piacciono, ma sono i soliti nomi, ormai "vecchi"!
 :D ;)

zorba

Re:Petko mentalità
« Risposta #38 : Lunedì 18 Febbraio 2013, 08:04:12 »
Il nostro mister è veramente troppo avanti.

Abbiamo uno scienziato del calcio in panchina!!!!!

Grande Vlado.


(La Gazzetta dello Sport 18.02.2013)

Petko rialza il muro: Troppi gol subiti, la Lazio si dà gli otto giorni

(di Davide Stoppini)

Quel 20% da migliorare è facilmente identificabile. Quel 20% a cui si riferisce Petkovic è là dietro, dalle parti di Marchetti. È cambiato qualcosa, dopo Natale. È venuta fuori un’altra Lazio dopo le vacanze, meno equilibrata in fase difensiva. Sui motivi si può discutere, sui numeri no: 12 reti subite nelle ultime 7 partite tra campionato e coppe, una media di 1,7 a match. Nelle precedenti 30 gare stagionali, la Lazio aveva incassato solo 23 gol, vale a 0,7 ogni 90 minuti. «È vero, ora subiamo di più — spiega Petkovic —, ma soprattutto su palle ferme (in questo modo incassate 6 delle ultime 7 reti, ndr). Su azione, invece, difficilmente gli avversari riescono a metterci in difficoltà. È una questione di concentrazione e di cattiveria giusta. Un difensore non deve mai distrarsi, il suo compito è più difficile rispetto a un attaccante».

I motivi
Ora più che mai è il momento di migliorare. La differenza tra la Lazio 1 e quella attuale è abissale e non può essere spiegata solo con una scarsa concentrazione. Perché non è solo un fatto di reti subite: ora la Lazio concede di più, in linea generale, all’avversario. E ci sono almeno due motivi almeno che spiegano il calo. Punto primo: l’assenza di Klose, in campo solo per una partita e mezza delle ultime sette. Senza Miro il baricentro per forza di cose deve spostarsi in avanti, anche a costo di sbilanciare la squadra. Klose è in grado di far reparto anche da solo, senza di lui l’impresa è più complicata.
Punto secondo: il calo fisico di Gonzalez e Ledesma, i due muri davanti alla difesa, gli uomini filtro.
I rimedi
Petkovic ne è cosciente, ma allo stesso tempo pare assecondare la nuova linea, se è vero che a Siena con ogni probabilità schiererà una Lazio a due punte, più Hernanes in regia. Ma un correttivo il tecnico sembra averlo in testa. È in uscita Dias, dopo la serataccia di Moenchengladbach: al suo posto, in coppia con Biava, tornerà Ciani, negli ultimi tempi tornato in seconda fila. E chissà che al francese non torni in mente il dolce ricordo del gol segnato proprio al Siena in Coppa Italia, a tempo scaduto, quando i tifosi avevano già lasciato l’Olimpico e la Coppa Italia sembrava un traguardo lasciato per strada senza troppi rimpianti.

Il momento
E sì che il momento sembra propizio per un’aggiustatina là dietro: tre partite in otto giorni, le stesse per le quali Conte ha scatenato un inferno. Siena, Borussia e Pescara, è ora di far riposare Marchetti. Non subire gol, in queste tre partite, vorrebbe dire sicuramente passare il turno in Europa e avere grandi probabilità di vincere i due match di campionato, specie se Floccari dovesse mantenere il passo delle ultime giornate. Questo è il giorno in cui cambiare marcia e respingere le rivali per il terzo posto: la vittoria manca da oltre un mese, ma la classifica non aspetta più. Sotto con quel 20%.