Autore Topic: A muso duro (dieci anni dopo)  (Letto 986 volte)

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feiez

A muso duro (dieci anni dopo)
« : Sabato 6 Ottobre 2012, 09:32:12 »
A muso duro
Pierangelo Bertoli
F.Urzino - P.A.Bertoli

(1979)

E adesso che farò, non so che dire
e ho freddo come quando stavo solo
ho sempre scritto i versi con la penna
non ordini precisi di lavoro.
Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
i falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Ho speso quattro secoli di vita
e ho fatto mille viaggi nei deserti
perché volevo dire ciò che penso
volevo andare avanti ad occhi aperti
adesso dovrei fare le canzoni
con i dosaggi esatti degli esperti
magari poi vestirmi come un fesso
per fare il deficiente nei concerti.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Non so se sono stato mai poeta
e non mi importa niente di saperlo
riempirò i bicchieri del mio vino
non so com'è però vi invito a berlo
e le masturbazioni celebrali
le lascio a chi è maturo al punto giusto
le mie canzoni voglio raccontarle
a chi sa masturbarsi per il gusto.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
E non so se avrò gli amici a farmi il coro
o se avrò soltanto volti sconosciuti
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.


Ciao Pierangelo, indomito guerriero senza patria e senza spada.
Tu ed Ivan Graziani, nel cuore, anche se in molti vi hanno dimenticato.

Giglic

A muso duro (dieci anni dopo)
« Risposta #1 : Sabato 6 Ottobre 2012, 09:34:59 »
Grazie feiez

Offline benvolio

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Re:A muso duro (dieci anni dopo)
« Risposta #2 : Sabato 6 Ottobre 2012, 10:34:41 »
Le belle persone come Bertoli e Graziani non si dimenticano. Grazie feiez!

Offline Eagles71

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Re:A muso duro (dieci anni dopo)
« Risposta #3 : Sabato 6 Ottobre 2012, 10:48:36 »
Le belle persone come Bertoli e Graziani non si dimenticano. Grazie feiez!

2 Grandi
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline BobLovati

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Re:A muso duro (dieci anni dopo)
« Risposta #4 : Sabato 6 Ottobre 2012, 13:10:55 »
credo DEBBA essere un buon punto di partenza per molti per una necessaria pausa di riflessione

... e non mi riferisco all´ambiente del forum, ma al mondo intero  ;)

Quella musica importante, forse non a caso non più di moda, che ti faceva crescere, oltre a divertirti !
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Giglic

Re:A muso duro (dieci anni dopo)
« Risposta #5 : Domenica 7 Ottobre 2012, 08:24:10 »
BERTOLI Dieci anni senza il guerriero
di Andrea Scanzi
   In una ipotetica classifica sui cantanti più sottovalutati d’Italia, Pierangelo Bertoli se la giocherebbe con Ivan Graziani. In comune hanno avuto non certo le sonorità, praticamente opposte, ma il talento. La lucidità. La carriera libera (cioè scomoda). La morte prematura. E i figli, bravi, che li ricordano: Alberto Bertoli, Filippo Graziani. Il cantautore di Sassuolo moriva esattamente dieci anni fa, poco prima del 60esimo compleanno. In Quel gran pezzo dell’Emilia, Ed-mondo Berselli ne ricorda una frase: “In fondo, dopo i Beatles e Sinatra, ci sono io”. Scherzava, ma a Bertoli l’autostima non è mai mancata; la fortuna, e una critica attenta, spesso sì. Ecologista sui generis (Eppure soffia), fieramente politicizzato (nel ’92 si candidò con Rifondazione Comunista). Attore (per Marco Ferreri e per uno spot che gli valse il Telegatto). Attratto dal dialetto (S'at ven in meint). Costretto in una sedia a rotelle dall’età di 3 anni, nei primi concerti era l’amico Francesco Guccini a portarlo sul palco. Il grande pubblico lo ricorda principalmente per Spunta la luna dal monte, portata a Sanremo ‘91 con i Tazenda. Tornò all’Ariston l’anno successivo, con Italia d’oro. È stato un ottimo talent scout (Mannoia, Ligabue). Gli album migliori sono i primi, ma ha avuto cose da dire sino alla fine. Sempre, o quasi, a muso duro. L’autoscatto più nitido resta quello di 33 anni fa: “Un guerriero senza patria e senza spada/ con un piede nel passato/ e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”.

Frusta

Re:A muso duro (dieci anni dopo)
« Risposta #6 : Domenica 7 Ottobre 2012, 08:53:15 »
...che vien voglia di lasciarsi andare
più leggero nel suo abbraccio forte
ma è così cattiva poi la morte
è così cattiva poi la morte...

Offline ML

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Re:A muso duro (dieci anni dopo)
« Risposta #7 : Martedì 9 Ottobre 2012, 23:53:55 »
Adesso ti faccio incazzare. Sai chi usa questa canzone come sigla radiofonica?

Offline robylele

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Re:A muso duro (dieci anni dopo)
« Risposta #8 : Mercoledì 10 Ottobre 2012, 00:53:53 »
Adesso ti faccio incazzare. Sai chi usa questa canzone come sigla radiofonica?

Io sì.   >:(

Per non parlare della bella rubrica di Padovan sui 105.6, sempre preceduta da grande pezzo di De Gregori..   :o
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline rash

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Re:A muso duro (dieci anni dopo)
« Risposta #9 : Mercoledì 10 Ottobre 2012, 01:00:58 »
Bertoli uno dei miei autori preferiti :

1967

Ho detto con mio padre: "Forse rincaso tardi, ma tu non preoccuparti!",
così sono tornato a casa come un topo, però dieci anni dopo.
Dapprima il genitore non era contento del mio comportamento,
ma avevo una cravatta, e allora l'ho mostrata, pendente sotto al mento.

L'ha guardata soddisfatto, e poi mi ha salutato, e quindi mi ha abbracciato,
finito di cenare mi ha chiesto noncurante perché del mio ritardo.
Gli ho detto che ero stato in giro in tanti posti, tra monti, valli e boschi,
mi ha chiesto di descrivere, per lui che le ha sognate, le terre visitate.

Ho cantato le montagne e l'oceano infinito, il cielo sconfinato,
ho parlato della fame antica dell'Oriente, del vizio in Occidente,
ho accusato e maledetto gli ebrei, gli americani, di vile genocidio,
l'epidemia dei negri trattati come i cani, l'angoscia degli indiani.

Ho pianto disperato l'antica Palestina, ridotta ad un macello,
il razzismo clericale vestito di menzogna, coperto di vergogna,
il sadismo della legge che abusa di potenza e vive di violenza,
ho pianto per il Vietnam, teatro del confronto assurdo dei potenti.

Mio padre si nutriva soltanto di
giornali e di televisione,
così, per quanto ho detto, non sono mai riuscito a toccargli la ragione.
Mi ha dato del bugiardo, poi duro mi ha guardato, e quasi mi ha picchiato,
e poi, per non sentire nemmeno una parola, l'esercito ha chiamato.

Ed i carabinieri non vollero esulare la loro competenza,
dissero che ero anarchico e andavo a bombardare i tralicci della luce,
che andavo per il mondo in modo improduttivo, è vero, dispersivo,
così mi hanno mandato a farmi analizzare al manicomio criminale.

Aspetto la mia sorte, e intanto sto scrutando curioso i loro visi,
forse mi impiccheranno, però non è sicuro, perché sono indecisi.
Gli ebrei son per bruciarmi sessantasei milioni di volte per nazismo,
e per gli americani è meglio assai cassarmi per sporco comunismo.

I preti mi hanno detto che vogliono inchiodarmi appeso ad una croce,
e i figli del benessere vorrebbero strozzarmi per togliermi la voce.
I ricchi per sfruttarmi mi voglion trasformare in chimico concime,
e invece gli avvocati mi vogliono impiccare, finché giunga la fine.

Se indosso il paraocchi, mio padre mi ha giurato, mostrandomi una carta,
posso tornare a casa insieme alla mia mamma, a vedere la tivù!
spigni sfonna spara e ammazza ma nun sai 'ntigne er biscotto 'nde la tazza

Offline FirUds

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A muso duro (dieci anni dopo)
« Risposta #10 : Mercoledì 10 Ottobre 2012, 10:41:57 »
Ottimo Feiez come sempre.
Conosco poco l'opera di Bertoli schiacciato, nella mia snobistica ignoranza della musica italiana in quel periodo, da Guccini e Graziani.
Forse è tempo di studiarlo.
Soy un perdedor, I'm a loser baby
so why don't you kill me ?