Autore Topic: Pescara-Lazio, il manifesto che apre la caccia all’aquila è tifo malato  (Letto 665 volte)

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Giglic

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È un gran peccato che il tifo debba essere sovente associato ad episodi tanto sgradevoli, o addirittura preoccupanti. Se ne dibatteva stamane a Mattina Sport di Casimiro Lieto, con Marco Mazzocchi e Valeria Ciardiello su Raisport 1, perché i tifosi del Pescara hanno pensato bene di mettere sul web un manifesto inquietante, in vista della partita con la Lazio. L’immagine, che qualcuno ha definito creativa, è quella di un cacciatore che mira con una doppietta all’aquila Olympia, simbolo della squadra biancoceleste. La gravità di episodi simili travalicano l’ambito sportivo, recapitando il neanche troppo intrinseco significato violento a tutti i frequentatori del web, e sono tanto più gravi poiché mirano ad elicitare negli ultras la naturale propensione allo scontro fisico. L’ingenuità del gesto non è contemplata.

 
Ho ascoltato il direttore sportivo del Pescara, Daniele Delli Carri, quasi minimizzare l’episodio, a suo dire confinato alla Rete. Come se tra internet e la vita reale fosse possibile individuare uno iato incolmabile. Errore fatale. Al di là di qualsiasi infingimento si dovrebbe lavorare tutti per la serenità di match sportivi limpidi, senza la necessità di rafforzata allerta da parte del Viminale. La Rete è nutrita e frequentata da quegli stessi ragazzi che si recheranno allo stadio per Pescara – Lazio senza staccarsi da tablet e cellulari sempre connessi, senza quasi posare lo sguardo sui muri delle strade pescaresi. In questo senso la realtà virtuale di Facebook e Twitter è per un certo pubblico più reale della realtà.

 
Per buona misura, il gruppo ultras dei Rangers ha tenuto a far sapere che aspettano la partita in questione da vent’anni e che vogliono tutti “carichi”. L’inevitabile, e magari non voluto, accostamento verbo + sostantivo (caricare e fucile) dà i brividi. E non so neppure quanto convenga il connubio tra la caccia – davanti a quel brutto manifesto si sono sollevate giustamente anche le associazioni animaliste – e il calcio. Delli Carri ha invitato a prenderla con ironia… sarà la stessa, mi chiedo, che ravvisiamo nei talk show televisivi e radiofonici di reti locali, con personaggi rabbiosi e bava alla bocca.

 
L’ironia potrà arrivare dopo, quando il campo sarà sgombro da equivoci che possono rinfocolare le antiche ruggini del rapporto tra il Pescara e la Lazio: un pescarese ucciso negli anni Novanta da quattro romani, delle bandiere rubate nei Settanta. Se molto è stato fatto per limitare i danni di un tifo che trascende, molto altro s’ha da fare. Avendo imparato che "il mezzo è messaggio", auguriamoci nella fattispecie che il messaggio non diventi mezzo. Carico per di più.

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