Autore Topic: Elogio del laziale  (Letto 2153 volte)

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Offline ML

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Elogio del laziale
« : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 14:55:12 »
In questi giorni - capirete - sto ascoltando più del solito le radio delle mmerde. Non si danno pace, si spremono i due neuroni per cercare di capire dov'è l'errore, perché non riescono ad ammettere che la classifica, da due anni a questa parte come quasi sempre, dica la verità.
Ovviamente esagerano, hanno la solita percezione falsata della realtà, ma io credo che, come in ogni leggenda, anche nella loro versione ci sia anche un fondo di verità. Insomma, che tra monte ingaggi e piazzamento ci sia una discrepanza è un fatto. Di pippe ne hanno parecchie, ma è innegabile che calciatori di nome come Stekelenburg, De Rossi, Pjanic, Lamela, Bojan, Gago (per restare all'ultimo anno e mezzo) stiamo rendendo meno di quanto dovrebbero. Per non parlare degli strombazzatissimi dirigenti e dei rivoluzionari azionisti americani.
Dall'altra parte c'è una squadra il cui proprietario è un medio imprenditore locale, e che con un vecchio minestraro dalla carriera mediocre in panchina ha sfiorato per due anni di fila la Champions League. Una squadra che, con poche eccezioni, massimizza le potenzialità dei propri calciatori: siano fuoriclasse sul viale del tramonto come Klose o ex carneadi del campionato svizzero come Lulic, siano mestieranti a fine carriera come Biava o ex mezzi giocatori quasi falliti come Candreva, o siano ottimi giocatori pagati cifre importanti come Marchetti, Ledesma e Hernanes, tutti si esprimono su valori vicini al proprio limite. Qui, escluso Ballardini e compreso lo sconosciuto Petkovic, tutti gli allenatori che arrivano fanno il loro e anche di più. Di là lo Spalletti della situazione è figlio unico di madre vedova. Capello non lo conto perché aveva uno squadrone, e in compenso dei vari Zeman, Luis Enrique, Montella, Ranieri, Del Neri, Voeller, Prandelli e quant'altri non ce n'è uno che se ne sia andato con un bilancio positivo.
Insomma, io credo che non sia un caso. Passano - da tutte e due le parti - le proprietà, i dirigenti, gli allenatori e i calciatori, ma l'unica cosa che resta sono i tifosi, è il cosiddetto ambiente. Ecco, io credo che le due squadre siano figlie dei rispettivi ambienti. Di come sia merdoso il loro ne parliamo in continuazione e non penso di dovermi ripetere: mi limito a ipotizzare che ad ambiente di merda corrisponda squadra di merda, in pratica sono la rovina di se stessi. Qui vorrei invece spezzare una lancia a favore del cinismo laziale, di quella maniera tutta nostra di essere sempre ipercritici che alcuni - anche giustamente - mettono spesso alla berlina. Ebbene, io credo che alla fine l'approccio disincantato del laziale costringa quelli che approdano sulla sponda giusta del Tevere a conquistarsi il nostro amore, laddove dall'altra parte vengono immediatamente venerati appena sbarcano a Fiumicino. Una delle poche eccezioni che dicevo prima, guardacaso, è Zarate: con lui, da tre anni, ci stiamo comportando da romanisti. Vediamo il campione dove non c'è (più), gli diamo un affetto totalmente ingiustificato e non ricambiato, e quello campa di rendita.
In buona sintesi, e per concludere, saremo pure pretenziosi e sempre insoddisfatti, ma secondo me è proprio grazie a questo che da anni stiamo quasi sempre facendo le nozze coi fichi secchi.

Offline Dija

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #1 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 15:05:34 »
Stekelenburg e' forse il peggiore portiere della serie A,infatti ha perso anche il posto in nazionale.
Pjanic e Lamela giocano sempre fuori ruolo.
Bojan uno dei giocatori piu sopravvalutati di sempre.
Gago non e' ne carne e ne pesce.

Secondo me,loro sono proprio scarsi come rosa.
Pero' il fatto che miticizzano i giocatori,sicuramente non e' una cosa positiva. Dall'altro canto l'ipercritica da parte nostra e' fonte di stimolazione,questo si.
Ma cio',credo,influisce poco dei giocatori professionisti.

Sono i sogni a fare la realtà

Offline ML

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #2 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 15:07:27 »
Stekelenburg e' forse il peggiore portiere della serie A,infatti ha perso anche il posto in nazionale.
Pjanic e Lamela giocano sempre fuori ruolo.
Bojan uno dei giocatori piu sopravvalutati di sempre.
Gago non e' ne carne e ne pesce.

Secondo me,loro sono proprio scarsi come rosa.
Pero' il fatto che miticizzano i giocatori,sicuramente non e' una cosa positiva. Dall'altro canto l'ipercritica da parte nostra e' fonte di stimolazione,questo si.
Ma cio',credo,influisce poco dei giocatori professionisti.

Po esse. Ma po esse pure che Pjanic e Lamela, due che abbiamo trattato, se fossero arrivati da noi avrebbero fatto le fiamme. E' la mia ipotesi.

Offline aquilafelyx

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #3 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 15:42:40 »
noi iperrealisti e disincantati ,

loro sempre abbacinati dalle chimere che gli propinano ,

però ogni tanto da parte nostra un sano entusiasmo non guasterebbe , perchè se è vero che chi non viene esaltato fa il massimo per conquistare consensi è altrettanto vero che un ambiente positivo e propositivo fa lavorare meglio ,
senza troppa ebbrezza ma con meno smagatezza
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline Rupert

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #4 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 15:46:25 »
Fondamentalmente si credono forti ed invincibili perchè hanno dalla loro una stampa che li glorifica e li innalza.
Sempre.

"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

Offline franz_kappa

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #5 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 16:01:42 »
Del sempre ottimo ML (che piacere leggerti) condivido l'analisi ma non la sintesi.

In che senso: è oggettivo  - ma rimarcarlo non è affatto superfluo - che negli ultimi anni la Lazio sta facendo sensibilmente meglio della xxxx, che pure può contare su risorse economiche superiori (risorse che, ad esempio, vengono impiegate per mantenere una rosa assai più pagata rispetto a quella laziale).
Il merito di questa performance (decisamente lusinghiera, nonostante i rimpianti legati alle ultime due stagioni) va indiscutibilmente ascritto alla Dirigenza, che ha scelto validi giocatori (in certi casi puntando sul sicuro, in altri ottenendo risultati eccezionalmente superiori alle attese, come nel caso di Biava o Candreva, per dire. In rari casi anche sbagliando, come nel caso di Zarate. Ma questo è un facile giudizio ex post) e che ha affidato le rose allestite di anno in anno a tecnici sempre validi, ad eccezione della parentesi Ballardini e dell'iniziale errore di Mimmo Caso.

Detto della tesi, passiamo alla sintesi: i diversi risultati delle due squadre romane sarebbero, secondo ML, attribuibili a una diversa 'natura' della tifoseria e dunque del rispettivo ambiente.
Rispetto la tua idea ma non mi convince per nulla. Ammetto che si tratta di una tesi affascinante e che si sostanza su un'oggettiva, verificata e riscontrabile differenza di approccio nei confronti della realtà (e dunque anche della realtà calcistica) da parte di laziali e giallorossi.
Ma a mio modesto avviso i recenti risultati della Lazio (ovvero quelli dei primi tre anni e degli ultimi tre della presidenza Lotito, inframezzati e impreziositi nell'intermezzo da "due lampi nel buio". Ma che spari!, intendiamoci) sono sostanzialmente frutto di azzeccate scelte dirigenziali, dello generale scadimento della qualità (e dunque del coefficiente di difficoltà) della serie A dopo l'allargamento alle 20 squadre e di un po' di sano "fattore c.", che non deve mai mancare e che non rappresenta, ovviamente, l'ingrediente proporzionalmente più presente in questa ricetta di successo.

L'ambiente (che per certi versi è stato ostile sino al parossismo, soprattutto negli anni 2006-2006) conta poco, insomma. Il laziale merita, dal mio punto di vista, sempre elogi. Preciso meglio: tutti i laziali, anzi. Nessuno escluso.
Ma il rendimento della squadra è decorrelato da quello che siamo, dal nostro modo di rapportarci alla squadra. Stiamo facendo bene, negli ultimi anni, perché non siamo più negli anni Ottanta: oggi la Lazio incassa ogni anno, a diverso titolo, oltre 160 miliardi delle vecchie lire. C'è chi incassa di più, certo... ma quelli su cui possiamo contare comunque tanti soldi e non è impossibile fare bene con un simile budget.

L'incidenza del fattore ambientale è trascurabile, in definitiva. Tu scrivi di ritenere "che non sia un caso".
Io ritengo, invece, che quanto possiamo osservare sia frutto proprio del caso.  :)
Buon viaggio, caro Piero.

Offline gidasu

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #6 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 16:03:18 »
Sono contento di non essere stato  romanista neanche con Zarate
Forza Lazio!!!

Teo

Re:Elogio del laziale
« Risposta #7 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 17:31:15 »
Gran bella proposta di discussione, che già marca la differenza tra noi e quelli: dal momento che su un forum rommico un topic del genere non lo troverete mai. Dovrebbe recare, d'altra parte, un titolo del tipo "come mai siamo così colleoni?", il che fa a botte con l'imppssibilità del colleone, in quanto tale, di rendersi conto di esserlo.

Detto questo, mi trovo più in linea con il Franz_Kappa, anche se un tema del genere meriterebbe un approfondimento sulle cause, storiche e sociali, di questi modi di porsi rispetto alla propria squadra del cuore. 

Offline robylele

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #8 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 17:51:42 »
stranamente non sono molto d'accordo con la disamina di ML.

non credo che i giocatori siano influenzati da come vengono accolti dai tifosi, ad esempio.
Lulic, se l'avessero preso loro, sarebbe stato accolto con  la stessa diffidenza, prima di diventare un idolo (come è anche per noi).
Al contrario possiamo invece dire che un Dodò noi l'avremmo preso per il culo subito, prefigurando scenari drammatici sul suo stato di salute.

Poi non mi trovo d'accordo sul bilancio di Ranieri, che è stato incredibilmente, straordinariamente, inopinatamente positivo. Anzi, mi sorprendo che non sia stato mai amato manco da loro..


Il rendimento dei giocatori è ottimale nella Lazio perchè nella Lazio c'é una società, si sa chi mette i soldi (i tifosi), chi presiede, chi dirige, chi sbaglia, chi ci indovina. Il giocatore sa con chi si deve rapportare.

Al limite potrebbe avere una minima influenza la stampa.
Un professionista che viene da un'altra società legge i quotidiani di Roma e pensa: ''Ma perchè sarei più scarso di Lamela e Pjanic che non hanno fato un cazzo da quando sono qui?'' e magari ci mette quel minimo di impegno e tigna in più..

'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline Dija

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #9 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 18:12:59 »
Po esse. Ma po esse pure che Pjanic e Lamela, due che abbiamo trattato, se fossero arrivati da noi avrebbero fatto le fiamme. E' la mia ipotesi.

Totalmente d'accordo. Infatti da loro giocano male perche giocano fuori ruolo.

Per me Pjanic non e' uno che se lo vuoi far esprimere al massimo,gli puoi dare compiti difensivi. Al massimo copertura di spazi,ma nulla piu.
Lamela non e' ne una seconda punta ne un attaccante esterno,e' un trequartista o un esterno alto di centrocampo.

Ecco con Reja come avremmo giocato per me:

                                  Lamela    Hernanes    Mauri
                                                (Pjanic)
                                                 Klose
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Offline ammiraglio

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #10 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 18:27:36 »
amo la lazio, amo i laziali col sale in zucca.
orgoglioso  da sempre del mio stile appuntito, a volte scontroso, ma mai volgare.
amo i nostri colori e la ns cultura sociale.
mi ritrovo in tutto quanto detto da mark lenders e vi saluto.

il laziale non nasce più intelligente rispetto a loro, non è un fatto genetico.
il laziale lo diventa solo col passare degli anni.
noi siamo un barolo, per dio.
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

Offline giggio

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #11 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 18:36:17 »
l'analisi può essere giusta però due cose, noi non siamo fichi secchi e pjanic è una pippa

Offline Kebab

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #12 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 18:38:35 »
Concordo su tutto, specie, incredibile ma vero, su ragnieri (vinti tutti i derby e scudetto perso di un niente, per come sò fatto io
me terrei ancora il santino sul comodino)

stranamente non sono molto d'accordo con la disamina di ML.

non credo che i giocatori siano influenzati da come vengono accolti dai tifosi, ad esempio.
Lulic, se l'avessero preso loro, sarebbe stato accolto con  la stessa diffidenza, prima di diventare un idolo (come è anche per noi).
Al contrario possiamo invece dire che un Dodò noi l'avremmo preso per il culo subito, prefigurando scenari drammatici sul suo stato di salute.

Poi non mi trovo d'accordo sul bilancio di Ranieri, che è stato incredibilmente, straordinariamente, inopinatamente positivo. Anzi, mi sorprendo che non sia stato mai amato manco da loro..


Il rendimento dei giocatori è ottimale nella Lazio perchè nella Lazio c'é una società, si sa chi mette i soldi (i tifosi), chi presiede, chi dirige, chi sbaglia, chi ci indovina. Il giocatore sa con chi si deve rapportare.

Al limite potrebbe avere una minima influenza la stampa.
Un professionista che viene da un'altra società legge i quotidiani di Roma e pensa: ''Ma perchè sarei più scarso di Lamela e Pjanic che non hanno fato un cazzo da quando sono qui?'' e magari ci mette quel minimo di impegno e tigna in più..

Offline Baruch

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #13 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 19:01:01 »
Concordo con la sensazione generale di ML
Concordano anche i romanisti, che spesso ho sentito masticare amaro sul tema "com'è possibile che chiunque va là fa il suo"
Discordo su Zarate, guardo la questione da un punto di vista diametralmente opposto. C'è stato sicuramente un eccesso di affetto che gli è stato accordato, ma mentre di là con il loro fuoriclasse se gioca una merda non riescono ad accettarlo, lo nascondono, qui quando Zarate è "mutato" c'è stato un eccesso di critica proporzionale. Zarate è quel giocatore che nell'immaginario laziale ha sbagliato il rigore di Udine sull'1-2, non sullo 0-2, per dire. Postilla ot: il mio eccesso d'affetto per lui è stato esclusivamente razionale, mai mi sentirei un romanista per come l'ho trattato. Ho sempre ritenuto Zarate un valore aggiunto della squadra sul campo, e quando lo scorso anno ne chiedevo la conferma era per fargli fare panchina a Klose e Cisse, non certo per dare una maglia a lui e poi tutti gli altri dietro. Uno Zarate come quello del terzo anno ci prova e crea gioco, è a questo che guardo non al poster in cameretta

Offline DinoRaggio

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #14 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 19:33:48 »
Per me viviamo in pianeti differenti. Mi spiego.

Loro semplicemente respirano e vivono in un'atmosfera differente, costituita da molto elio e poco ossigeno, si nutrono di quello che gli passa il co...riere, senza stare là con la forchetta a vedere che cosa è mangiabile e che cosa no.

Noi, viviamo e respiriamo un'altra aria, a noi la loro aria ci farebbe sentire strani, probabilmente un'aria così ricca di elio ci provocherebbe un'innaturale ebbrezza che ci farebbe sentire molto a disagio. Un'idea Robben ci farebbe prima trasalire e poi ridere, per fortuna respiriamo ossigeno abbastanza da poter avere ancora neuroni pensanti.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline benvolio

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #15 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 20:37:23 »
Mozione ammiraglio, per me (un caro saluto).
Noi ce la sudiamo, maturiamo, riflettiamo, facciamo fatica dall'inizio, ci entusiasmiamo dentro e con quel filo di agnosticismo (nun po' esse...) che riverbera attorno e  non manda mai in pensione la zucca...

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #16 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 20:38:46 »

Detto della tesi, passiamo alla sintesi: i diversi risultati delle due squadre romane sarebbero, secondo ML, attribuibili a una diversa 'natura' della tifoseria e dunque del rispettivo ambiente.
Rispetto la tua idea ma non mi convince per nulla. Ammetto che si tratta di una tesi affascinante e che si sostanza su un'oggettiva, verificata e riscontrabile differenza di approccio nei confronti della realtà (e dunque anche della realtà calcistica) da parte di laziali e giallorossi.
Ma a mio modesto avviso i recenti risultati della Lazio (ovvero quelli dei primi tre anni e degli ultimi tre della presidenza Lotito, inframezzati e impreziositi nell'intermezzo da "due lampi nel buio". Ma che spari!, intendiamoci) sono sostanzialmente frutto di azzeccate scelte dirigenziali, dello generale scadimento della qualità (e dunque del coefficiente di difficoltà) della serie A dopo l'allargamento alle 20 squadre e di un po' di sano "fattore c.", che non deve mai mancare e che non rappresenta, ovviamente, l'ingrediente proporzionalmente più presente in questa ricetta di successo.

L'ambiente (che per certi versi è stato ostile sino al parossismo, soprattutto negli anni 2006-2006) conta poco, insomma. Il laziale merita, dal mio punto di vista, sempre elogi. Preciso meglio: tutti i laziali, anzi. Nessuno escluso.
Ma il rendimento della squadra è decorrelato da quello che siamo, dal nostro modo di rapportarci alla squadra. Stiamo facendo bene, negli ultimi anni, perché non siamo più negli anni Ottanta: oggi la Lazio incassa ogni anno, a diverso titolo, oltre 160 miliardi delle vecchie lire. C'è chi incassa di più, certo... ma quelli su cui possiamo contare comunque tanti soldi e non è impossibile fare bene con un simile budget.

L'incidenza del fattore ambientale è trascurabile, in definitiva. Tu scrivi di ritenere "che non sia un caso".
Io ritengo, invece, che quanto possiamo osservare sia frutto proprio del caso.  :)
Non concordo sul peso diverso che avrebbero fortuna e scadimento della serie A sulle classifiche degli ultimi anni di Lazio e Cacche.
Allora veniamo alle azzeccate scelte dirigenziali (su cui concordo).
E se i meriti della dirigenza fossero influenzati anche da fattori ambientali?
Mi spiego meglio.
Tempo fa scrissi che la scelta di un allenatore affascinante, ultrasessantenne plurisconfitto, che nelle ultime 10-15 stagioni aveva collezionato solo esoneri, retrocessioni e clamorosi fallimenti fino all'ottima stagione di Pescara, può esser fatta solo da una società che ha come priorità lo spettacolo (inteso come lustini e pailettes) i titoli dei giornali, il mondo dei sogni, il circo mediatico, i circoli parlamentari. Di questo vive, da sempre, non di successi.
Dall'altra parte c'è una dirigenza che ha già, incredibile!, scontentato tutti e annovera nemici in ogni dove. A quel punto, visto che il tifoso comunque non ti sostiene, tanto vale cercare di fare scelte giuste che paghino in campo! ;)

Offline Barabba Terzo

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #17 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 21:16:54 »
Po esse. Ma po esse pure che Pjanic e Lamela, due che abbiamo trattato, se fossero arrivati da noi avrebbero fatto le fiamme. E' la mia ipotesi.

Pjanic credo proprio di si, su Lamela ho qualche dubbio perché il giocatore è veramente di un'indolenza unica.
Su Zarate la penso paro paro. Unico giocatore che io ricordi ad essere mai stato trattato così alla Lazio, e i risultati, a livello caratteriale e psicologico, si vedono.
Certo lui ci ha messo del suo compresa una certa predisposizione caratteriale, ma di alibi e sicurezze siamo noi ad avergliene date fin troppe.

Sul tuo precedente discorso generale concordo, purché ci sia un limite tra disincantato cinismo e masochistica distruzione sistematica.

Offline ammiraglio

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #18 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 21:19:46 »
Mozione ammiraglio, per me (un caro saluto).
Noi ce la sudiamo, maturiamo, riflettiamo, facciamo fatica dall'inizio, ci entusiasmiamo dentro e con quel filo di agnosticismo (nun po' esse...) che riverbera attorno e  non manda mai in pensione la zucca...

ciao caro  ;D, un abbraccio forte e occhio che tra un po' riparte la magica NBA!
mi sono già accttato i primi biglietti per la preseason, pensa che viene pure mia moglie ...
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Offline ML

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Re:Elogio del laziale
« Risposta #19 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 22:21:26 »
Sul tuo precedente discorso generale concordo, purché ci sia un limite tra disincantato cinismo e masochistica distruzione sistematica.

Il limite della distruzione sistematica, per me, è la malafede. Qualunque sia il tornaconto.