Finalmente, partita domenicale e ad orario rituale, ossia alle 15,00! Era ora che capitasse una cosa normale.
Nella consueta telefonata con mio fratello, quello che vive a Torino, rileviamo come il sabato sera sia stato piuttosto gradevole ed il fine settimana sia iniziato bene; buffo che si provino così simili sensazioni pur a 600 km di distanza, sarà una cosa di sangue.
A casa di Clazia, che poi sarei io, arriva il mio amico Giglic, ci prendiamo un buon caffè chiacchierando amabilmente mentre Olympia svolazza beata ed all’esito del volo si ingozza di ottimo salmone.
Inizia la partita, con i Nostri piuttosto ben decisi a fare bella figura.
Klose si cucca un giallo, nella sua caparbietà: Giglic dice che sta cosa gli è piaciuta, a me assai meno, sarà che il colore giallo non è nelle mie corde. E’ un colore che non ho mai neanche indossato volentieri; avevo di un color giallo caldo il tajlleurino col quale mi sono laureata, forse il primo tajlleur un po’ importante della mia vita, ma messo pochissimo e regalato assai presto. Per il resto, ricordo forse qualche copricostume, ma d’estate e con l’abbronzatura è diverso.
Ho la vaga sensazione che sto divagando un po’ troppo; torniamo alla partita.
La regia televisiva inquadra l’allenatore del Siena, tal Persecosmi, mai stato simpatico, probabilmente manco a mammasua, e oggettivamente sgradevole alla vista; mio Padre l’avrebbe definito “vescica di strutto”, che, si badi bene, non è che sia una cosa che si dice di qualsiasi persona un po’ obesa, no.
La Vescica di strutto è l’obeso sgradevole, che sta stretto insaccato, appunto, nei suoi vestiti, e che in qualche modo sa, sgradevolmente di grasso nel senso di unto. Tanto che secondo Giglic il soggetto in questione dà pure l’idea di non essere profumato.
Ed il Cosmi, oltretutto, ha pure in testa una scoppola che a occhio e croce non si toglie manco quando va a dormire, e che fa pensare ad un mafioso, solo che in genere i mafiosi sono secchi, o almeno questa è l’idea che me ne viene, ed invece lui non lo è.
Intanto che con Giglic facciamo queste considerazioni squisitamente tecniche e da profondi conoscitori del giuoco del calcio, Lulic rimedia un calcio d’angolo, e sul relativo cross Ederson salta e butta dentro il pallone! Evvai!
Nella sua esultanza il Nostro si mette a svolazzare sul prato dell’Olimpico proprio come ha fatto poco prima la nostra bellissima Olympia!
Uno a Zero!
In questo strano passaggio da una stagione all’altra le manifestazioni atmosferiche cambiano assai repentinamente, e così inizia a fare caldo, tanto che il Cosmi si toglie la giacca e resta con un gilettino grigioletto di maglia modello “anziano tristanzuolo su panchina di piazza del paese”.
Tra i giocatori del Siena c’è uno che somiglia a Del Nero, e così ci lasciamo andare ad affettuosi ricordi di quest’ultimo.
Un po’ meno affettuoso invece si appalesa il portiere del Siena, tal Pegolo, che esce incontro a Mauri travolgendolo e sdrumandolo non poco. Né l’arbitro né i suoi compari, però, hanno visto nulla, ed anzi ammollano un cartellino dell’odioso colore giallo al Nostro, reo di avere protestato.
Poco dopo in tre, i calciatori senesi si mettono a trotterellare attorno ad Ederson, ostacolandolo, ma il fallo viene dato a carico del Nostro.
Sequenza di calci d’angolo per noi, tutti però senza l’auspicato esito finale.
Tra i calciatori del Siena c’è anche tal Verre, che Giglic chiama amichevolmente Gaio Licinio, e che a me, a questo punto, fa tanto pensare ad una fermata della metro, direzione Anagnina.
A furia di commettere falli sui Nostri, alla fine i senesi ne fanno uno in area, che a sto giro l’arbitro non può negare di aver visto, su Klose, indi ragion per cui è rigore.
Memore di quanto accaduto a Napoli mercoledì scorso il portiere del Siena si mette ad incitare Klose affinchè “confessi” di avere simulato. Ecco il risultato, uno dei vari possibili, delle perle ai porci cui avevo fatto cenno a proposito dell’episodio di Napoli.
Ma tant’è, è rigore e basta. Lo segna, implacabile, Ledesma, che subito dopo si mette pure lui a svolazzare a mo’ di aquila, ma volendo anche di uno splendido condor andino. Evvai again!
Due a zero!
Fine primo tempo.
Breve intervista ad Ederson : “
il volo dell’aquila lo facevo anche nelle mie prime partite da giovanissimo, si vede che era destino già da allora che finissi qui alla Lazio”. Bello de casa!
Ari-caffè.
Secondo tempo.
La Fermata della metro è stata sostituita ma non ho fatto caso Conchì.
Piove forte forte, tanto che il Cosmi s’è messo un giaccone con tanto di cappuccio sulla scoppola, che pare, ovviamente in brutto, Kurt Russel ne La cosa, ma molto ma molto in brutto.
Serie di belle azioni dei Nostri; Mauri tira fuori di pochissimo.
Spintonate varie degli avversari su Candreva.
Esce Ederson ed entra Onazi.
Bel cross di Mauri a Candreva che tira fuori di poco.
Esce Gonzy ed entra Herny, il tutto nel perfetto rispetto dell’equilibrio delle yplsilon claziesche sul terreno di gioco.
Tra i giocatori del Siena c’è un tal Paolucci che oltre che avere una capigliatura alquanto idiota è pure cattivissimo.
Primo piano di Dias sorridente, pure sotto l’acqua a catinelle che sta venendo giù.
Primo piano pure di Mister Petkovic - e di un suo labiale - che della lingua italiana ha evidentemente imparato anche alcuni irrinunciabili eufemismi.
Esce tal Valiani, che in realtà è uguale uguale ad Oscar Giannino, ed entra Reginaldo, che pare brutto grosso e cattivo, ed invece magari, porello, è un pezzo di pane.
Bel lancio di Ledesma ad Herny, che passa a Klose, ma il portiere intuisce, e a seguire pure bel tiro di Candreva.
I Nostri incalzano, addirittura in 4 contro 3, passaggio finale ad Onazi che tira, ma tiro parato.
Esce Mauri ed entra Cavanda.
Giglic ed io ci addentriamo a discettare su chi, tra Cavanda ed Onazi, diventerà più bravo e campione.
Intanto che discettiamo, il Siena rimedia un calcio d’angolo, e su questo segna.
2 a 1.
Vabbè. Solo che Cosmi adesso sta un’iradiddio, esagitato quanto mai. Peggio per lui.
E’ finita.
Abbiamo vinto. E bene, stra-bene.
A occhio e croce pure Olympia sta stracontenta, e manco un po’ appuzzata per il duplice tentativo di imitazione che le hanno dedicato oggi Ederson e Ledesma.
Anzi. Stracontenta di sicuro. Come me, come noi, del resto.
Forza Lazio mia bella!
