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  • Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio 0 - 3: Domenica 7 Ottobre 2012

Autore Topic: Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio  (Letto 10366 volte)

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Offline Eagles71

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Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #20 : Martedì 2 Ottobre 2012, 08:25:04 »
In vendita i biglietti sul circuito ticketone: 20 euro, solo TDT.

a pescara vacce te (cit) ;)
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline Reflexblue

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Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #21 : Martedì 2 Ottobre 2012, 09:41:13 »
Hanno buone individualità, soprattutto in avanti: giovani, brevilinei, veloci.

Offline Rupert

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Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #22 : Martedì 2 Ottobre 2012, 10:10:12 »
Ad odiare ci odiano, forse siamo la tifoseria che odiano di più dopo quella del Chieti.
Tutti i pescaresi appassionati di calcio con cui ho avuto a che fare odiano la Lazio.

Ma non per motivi "politici" come il Livorno, il Pisa e altre.
Non ricordo dove ho letto sul web che la rivalità tra laziali e pescaresi nacque in occasione di una partita all'Olimpico di tanti anni fa; in pratica fuori dallo stadio, prima della partita, i laziali aggredirono i pescaresi e gli rubarono sciarpe e bandiere.
Quest'ultime poi furono sventolate allo stadio dai tifosi della Lazio, visto che le due squadre hanno gli stessi colori.
Ovviamente l'accoglienza che i pescaresi riservarono ai laziali nella successiva partita in Abbruzzo non fu delle migliori (li accolsero lanciandogli addosso dei pesci avariati) e da li si pestarono ad ogni occasione.
So che c'è poi un mezzo gemellaggio tra quelli della Lazio e quelli del Chieti, quindi peggio me sento... ma immagino sia una conseguenza di quanto scritto sopra.

Qualcuno conferma?
Cosi, giusto per curiosità.

Confermo.
Il fatto da te menzionato mi pare che risalga al 1981 (o giù di lì).
Inoltre negli anni '80 i pescivendoli erano gemellati con gli zozzoni....
"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

Offline Matita

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R: Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #23 : Martedì 2 Ottobre 2012, 10:15:33 »
le prime cose xhe penso quando si parla du pescara sono:

lo slalom speciale di gazza
la bomba di ruben sosa all incrocio
tita
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Boks XV

Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #24 : Martedì 2 Ottobre 2012, 10:47:03 »
Confermo.
Il fatto da te menzionato mi pare che risalga al 1981 (o giù di lì).
Inoltre negli anni '80 i pescivendoli erano gemellati con gli zozzoni....

no, era prima. erano gli anni '70.
e non si trattava di sciarpe e bandiere ma di tamburi.

Offline ML

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Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #25 : Martedì 2 Ottobre 2012, 11:08:21 »
Di sicuro nel 1998-99, dopo che perdemmo lo scudetto all'ultima giornata, misero un mega striscione in curva:
LAZIO SCUDETTATA: RITENTA, SARAI PIU' FORTUNATA
(che a vedere come è andata fa pure ridere, ma quel giorno mi portò ad augurargli le peggiori disgrazie fino all'ottava generazione)

Boks XV

Re:pescara-Lazio
« Risposta #26 : Martedì 2 Ottobre 2012, 11:59:25 »
quindi possiamo preavvertire Floccari?

Sì ma in caso avverti pure Boks, così evita di vedersela.  :D

tu ce scherzi.
domenica quando ho visto il numero 99 che si scaldava a bordo campo ho cominciato a fremere.
incazzato come un'upupa perchè stava diluviando e, se lui entrava, me toccava uscì sotto l'acquazzone e fracicamme.
fracicata che me so' preso comunque perchè è continuato a piovere pure dopo ma, almeno, me so' visto la partita fino alla fine.  :D

feiez

Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #27 : Martedì 2 Ottobre 2012, 12:02:15 »
Confermo da fonti certe una massiccia presenza teatina ed ascolana sugli spalti. Loro avranno i sampenedettesi dalla loro
 
L'inizio della rivalità risale al primo anno in A di stemmerde2 la vendetta (furto di tamburi, le bandiere le fregammo ai perugini); inoltre ci fu un ultras di rancitelli accoltellato ed ucciso fuori una discoteca di Rimini da presunti ultras laziali

feiez

Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #28 : Martedì 2 Ottobre 2012, 12:13:48 »
“Io, ultras”- Il racconto di una trasferta a Pescara7 aprile 2010 —       
Vi voglio dire che non ho mai provato qualcosa di più di una semplice sigaretta. Mai una canna, mai un buco. E mai una di quelle cose come cocaina (adesso lo chiamano cocco) e pasticche che vanno tanto di moda oggi. Ho visto intorno a me tanta gente che è stata male per la droga. Ho visto pischelli che avevano l’età mia quando ho iniziato a fumare che hanno rischiato pure di morire per la droga. Me viene in mente, a proposito, uno dei giorni più brutti della mia vita, e se non ve rompo le palle ve la racconto. Anzi, ve la racconto anche se ve le rompo, le palle. Tornavamo da Pescara, nel ’90. Ormai io ero un veterano delle trasferte, ne avevo fatte già quasi duecento, nei dieci anni precedenti. Ero stato nei campi duri della serie B, a Cava dei Tirreni, a Sanbenedetto del Tronto, a Catanzaro. Avevo preso una cifra di botte ma molte le avevo già date. Tutti me rispettavano, nella curva, e io non rompevo i coglioni a nessuno. Eravamo un gruppo cazzuto, ce facevamo rispettare dove andavamo, eravamo uniti, tutti amici, tutti fedeli alle proprie idee. A Pescara quel giorno c’erano stati casini grossi, scontri terribili con le guardie e con i ‘locali’. Eravamo arrivati la mattina presto, perché quello era l’unico treno che arrivava in tempo per vedere la partita. Alle dieci stavamo tutti alla stazione, infreddoliti e rincoglioniti dal sonno. La partita cominciava quattro ore e mezza dopo. Ma non furono quattro ore pallose, anzi ci fu un sacco di divertimento. C’erano poche guardie, perché all’epoca era così, le scorte non c’erano e la celere era troppo occupata a farsi le seghe piuttosto che a fare i duri con noi. Ad aspettarci alla stazione c’erano soltanto tre volanti della Polizia, dodici ***** con la loro bella divisa appena stirata. E poi, naturalmente, ci aspettavamo anche i pescaresi. Tanti pescaresi. Siamo usciti dalla stazione e abbiamo trovato il comitato di benvenuto. Saranno stati duecento, cioè più del doppio di noi. Non erano a mani nude: c’avevano bastoni e catene, sassi, spranghe di ferro e poi il pesce. Non l’avete mai sentita questa eh? Ce credo, voi siete cresciuti davanti alla televisione, a vedere le partite con Bruno Pizzul e bisteccone Galeazzi. Non sapete quello che c’è dietro, prima, durante e dopo ogni fottuta partita di calcio. In Abruzzo e nelle Marche ma Pure in certe trasferte nelle città di mare dei sud, come a Taranto, c’hanno la bella abitudine di dare il benvenuto ai tifosi ospiti con un bel lancio di pesce fradicio. Te tirano alici, va bene, ma pure sgombri e certe qualche merluzzo fetente, andato a male da settimane. Avete sentito quella battuta no? “Ti prendono a pesci in faccia” ecco, è così che funziona. Solo che non finisce lì. Dopo i pesci sono arrivati i sassi e poi è iniziata la prima carica. Fu una bella carica, lo ammetto, anche se a farla furono gli schifosi Pesciaroli abruzzesi. Sono partiti compatti coi bastoni e le catene e strillando qualche offesa nel loro ***** di dialetto che non ce se capiva un *****. Noi ovviarnente non eravamo lì per fare una gita: che ***** ci sarebbe stato da vedere, in una gita a Pescara? Noi eravamo li per batterci da uomini veri, per divertirci un po’ dopo una settimana noiosa e triste, con Roma che era ridotta a uno schifo di lavori per quei ***** di Mondiali 90. C’avevamo la nostra roba – bastoni, spranghe e avevamo anche preso in prestito dalle Ferrovie dello Stato sei o sette estintori. Sapevamo che Pescara era una cosa seria e c’eravamo preparati a puntino. In questi casi bisogna stare pronti a tutto perché può capitare tutto. L’odio tra laziali e pescaresi c’ha radici profonde, è un odio duro, un odio che forse non fìnirà mai. Nasce nei primi an ’80, per la precisione, quando un imbecille di pescara – pensa bene di rompere le palle a un gruppo di ragazzi romani in vacanza a Rimini. Erano in una discoteca e, sapete come vanno ‘ste cose: uno dice una parola, quell’altro risponde a tono, parte qualche *****tto e alla fine spunta ‘na lama. Lama che va a tagliare il pescarese, che ci lascia le penne. Morto accoltellato. Da quell’episodio è nato tutto il casino, con la striscia di sangue che ancora prosegue. La cosa che sono venuto a sapere, e che è fottutamente incredibile, è che quel ragazzo che ha usato il coltello non era della Lazio. Del calcio non gliene fregava assolutamente un *****. Ve rendete conto, ragazzi? l’odio tra noi e loro è nato da uno sbaglio! Pensate questi ***** di pescaresi che cervello che ce possono avere: uno di loro è stato fatto fuori da uno di Roma, per cose che non c’entravano assolutamente un ***** col calcio, e loro adesso vogliono ammazzare tutti i romani, uomini, donne, vecchi e bambini. Comunque, così sono andate le cose all’inizio e noi ce ritroviamo con una rivalità che non volevamo ma che com
… Comunque, così sono andate le cose all’inizio e noi ce ritroviamo con una rivalità che non volevamo ma che comunque abbiamo sempre rispettato e onorato: non ce siamo mai tirati indietro quando quei pescatori e quei pastori ce vengono a provocare. E allora noi c’eravamo preparati – quella volta come tante altre volte – al peggio (o al meglio, dipende dai punti di vista). Cercammo di resistere alla prima carica mentre le guardie si erano polverizzate in un secondo: quegl’infami avevano di nuovo preferito lasciare scannare gli altri e pensare a salvare il proprio culo schifoso. Meglio così: noi contro di loro, scontro puro tra ultras (noi) e infami (loro). Sull’asfalto bagnato del piazzale della stazione restarono almeno venti ragazzi, divisi tra nostri e loro. Chi si era preso una coltellata nel sedere (il sedere è il posto migliore o certamente più leale dove colpire) e chi una bastonata in capoccia così forte da non potersi più rialzare. Poi c’erano quelli con la testa spaccata da un sasso ma che continuavano a combattere senza tirarsi indietro, come si dovrebbe fare in questi casi. Noi eravamo meno di loro ma ci siamo fatti onore. Me chiedete come mi sono comportato io in tutto quel casino? Beh, io dero attaccato con un pescarese alto alto e magro. Coi capelli lunghi e biondi che sembrava uno del nord (non si riesce mai a capire quali ***** di incroci razziali si possono trovare in queste fottute città di mare!) e con un tubo di mano. M’ha dato un colpo di benvenuto che sono riuscito a schivare appena in tempo. Allora ho usato l’estintore che m’ero portato via dal treno per rispondere e ho colpito il biondp al ginocchio, con tutta la mia ***** di forza. Lui s’è accasciato ma s’è rialzato. A quel punto m’ha colpito al torace di nuovo col suo tubo arancione. La botta fu così forte che non ho respirato per qualche secondo. Potevo anche mollare lì e arrendermi, buttarmi per terra e lasciare il campo di battaglia, come quelli che non c’hanno le palle. Ma ne avevo vissuti di quei momenti, e altri li ho vissuti poi e ho sempre avuto la forza per superarli, altrimenti ora non sarei qui a parlare con voi. L’ho guardato in faccia, in quei suoi occhi piccoli poi ho detto: «A merda! Manco er sangue m’hai fatto uscì! A merda, viè qua, nun scappà». Per disperazione trovai la forza di reagire e colpii alla tempia il biondone con la parte bassa dell’estintore. In quel momento ho sentito un rumore secco, un tonfo che mi ha dato un piccolo brivido di piacere. Il biondo cascò a terra strillando e parandosi la testa con tutte e due le mani.. Mi sembrò di vedere (ma forse ero troppo soddisfatto di me e quello che ho visto non era vero) anche qualche goccia di sangue che veniva fuori dalla testa.Il confronto durò una ventina di minuti – un botto in questi casi – e alla fine arrivarono due o tre cellulari della polizia per mettere fine agli scontri. Ma a quel punto noi eravamo troppo stanchi per continuare. Gli incidenti proseguirono però durante e dopo la parita e ancora alla stazione. Il bilancio alla fine fu di settanta feriti, qualcuno grave anche tra le forze dell’ordine – e quando c’hanno messo sul treno per il ritorno eravamo ridotti abbastanza male. Qualche ragazzo non era neanche stato medicato e avrebbe dovuto aspettare il ritorno a Roma. Sul nostro vagone riservato, vagone che le guardie chiamano ‘vagone delle bestie’ perché è sempre in condizioni schifose, c’erano anche tre ragazzini non ancora maggiorenni. Ragazzini che io avevo già inquadrato e che pensavo che erano pischelli in cerca di emozioni forti. Forse avevano pensato di venire a Pescara per divertirsi e poi magari per vantarsi con gli amici al bar ma avevano trovato la guerra vera e propria. Due erano feriti e nel loro sguardo me sembrava di vedere l’ombra della paura. In questi casi, io ai più giovani dico sempre che questi episodi «forgiano il carattere» (bella ‘sta frase, eh?) e che li fanno crescere forti e coraggiosi, come gli spinaci. Ma quella volta non ho fatto in tempo. Quello non ferito, l’unico dei tre, è svenuto sotto i miei occhi nel mio stesso scompartimento. Pensai che era svenuto per lo stress della giornata, ma non era così. Ho sgamato subito dopo la siringa ancora ficcata nel braccio e il laccio emostatico dello stesso colore della pelle. Overdose. Eccola qua, senza preavviso. Intervenimmo in tre e cercammo di rianimarlo. Non ci riuscimmo e allora abbiamo chiamato il controllore, che prima avevamo preso a calci in culo perché s’era permesso di chiederci il biglietto. Il treno si fermò fuori programma alla prima stazione e quel ragazzo – che poi si chiamava Paolo ma che tutti chiamavano ‘Coso’ – fu trasportato d’urgenza all’ospedale. Ve state chiedendo se è ancora vivo, vero? Non vi preoccupate, impiccioni dei *****, lo è e lo vedo ancora in curva, è una faccia nota. Però quel giorno d’inverno a Pescara andò molto vicino a lasciarci la pelle.

 
dal libro io ultras di Andrea Arena

Offline MCM

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Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #29 : Martedì 2 Ottobre 2012, 12:23:36 »
Secondo me tutti coloro che si menano allo stadio o fuori andrebbero arrestati, processati e messi ai lavori forzati.
E ho detto tutto.
Questo è pure orgoglioso delle cazzate che scrive.

malacarne

Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #30 : Martedì 2 Ottobre 2012, 12:26:23 »
Ah, qua dice che invece è per via di un accoltellato in una situazione extracalcistica.

Cmq non vorrei apparire come moralista benpensante da solotto ma non riesco davvero a non uscirmene con un "BAH" di fronte a questo "bollettino di guerra".
Di certo non mi viene da battere le mani all'autore di questo resoconto, anzi sono molto perplesso.

Ci saranno certamente delle ragioni sociologiche dietro il cosi detto "fascino dello scontro di piazza" che in passato (e magari anche oggi, ma non credo come allora) ha coinvolto tante persone, a tutti i livelli sociali, ma è una cosa che non sono mai riuscito a comprendere davvero (che cmq non vorrebbe dire giustificare).
Una partita di calcio e i tifosi delle due squadre che s'ammazzano di botte. Non ne ho mai vista proprio la finalità di questa cosa.
M'è sempre sembrata una follia bella e buona, ma forse sono io quello che non vede lungo, che volete che vi dica.

Offline MCM

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Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #31 : Martedì 2 Ottobre 2012, 13:44:23 »
Un popolo che fa gli scontri di piazza per il pallone anzichè per il pane, è il trionfo più diabolico dell' idiozia ideologica post-moderna.

Ci meritiamo l' estinzione, altrochè.

feiez

Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #32 : Martedì 2 Ottobre 2012, 13:54:54 »
Vabbè se è per quello mentre in Grecia e Spagna protestavano per i tagli derivanti dalla crisi in Italia si inventavano la notte bianca dell'Iphone 5  :(

zorba

Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #33 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 07:35:13 »
Secondo voi, fatte le debite proporzioni,  le varie valutazioni e tutte le 'tare' del caso, potremmo paragonare questa partita a Novara-Lazio dello scorso campionato?!?

Fossi in Petkovic farei rivedere le immagini di quella gara ai giocatori per evitare gli stessi errori (soprattutto di approcio alla partita) commessi a Novara.

Offline Matita

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Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #34 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 07:51:32 »
Io direi di si.

Ma non dimentichiamoci che il Novara l'anno scorso ha tolto 6 punti all'Inter.

Detto questo l'assenza di weiss è molto vantaggiosa , e se Ledesma lavora bene su Quintero (bel cacacazzi) non dovrebbero esserci problemi.

Riflettendoci bene poi possiamo schierare pure Miro , in fondo non è un difensore centrale che deve essere ammonito per forza , basta che si  controlla in fase di "copertura".

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Anselazio

Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #35 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 09:02:30 »
A me basta che gli prendiamo i 3 punti anche con un gol di Speggiorin a 10 minuti dalla fine (mamma quanta acqua presi quel giorno)...

Offline Matita

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Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #36 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 10:35:34 »
Ao domenica giochi contro a Lazio...se nun je fai minimo a doppietta te strozzo....daje frate,sempre lazio merda me raccomando :D. (CIT. FEDERICO VIVIANI SULLA BACHECA DI CAPRARI)
http://www.facebook.com/PECumman



Ma sto TESSERATO , lo sa' che puo passare un guaio co ste dichiarazioni ?

Avvisate Gentile.
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Offline ML

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Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #37 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 11:29:31 »
ahahahahahahaha daje frateee..o spero de fa na doppietta...almeno n'gol jelo devo fa pe forza...lazio merdaaa...finchè vivrò canterò LAZIO MERDA ALE ALE ALE !!!!! ahahaha t'amo frate (cit:caprari in risposta)

Offline pizzeman

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Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #38 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 11:38:31 »
e perchè?
io spero tornino in quel porcile, a giocare con la loro squadra del cuore in serie b.
tanto son giocatori di quel livello...
Non il nome dietro, ma il simbolo davanti.

Offline Russotto

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Re:Delfino Pescara 1936 - S.S. Lazio
« Risposta #39 : Mercoledì 3 Ottobre 2012, 11:50:15 »
Secondo me tutti coloro che si menano allo stadio o fuori andrebbero arrestati, processati e messi ai lavori forzati.
E ho detto tutto.
Questo è pure orgoglioso delle cazzate che scrive.

quoto