Leonardo & Michelangelo SpA Società per Azioni da gol

[MagoMerlino]

Probabilmente il recente gol che Sergej Milinković-Savić ha realizzato contro la Juventus in campionato è uno dei più bei gol che non solo la storia della Lazio ma la storia del calcio ricordi. A prescindere da quello che la comunicazione vorrà proporre.

Il gesto tecnico di Sergej Milinković-Savić è un concentrato di classe, stop volante in corsa del pallone con il destro e il tiro in porta di sinistro, dopo aver fatto rimbalzare il pallone, tutto in due passi stop di destro e tiro di sinistro.
Dalla tribuna dello stadio è apparso subito chiaro che quel gol era stato qualcosa di ineguagliabile, nell' esultare molti dei tifosi Laziali presenti hanno commentato "che cazz….pita di gol ha fatto?"
Ma.…. ma quel gol forse non sarebbe stato così bello se non ci fosse stato il lancio di Luis Alberto Romero Alconchel, colui che attualmente è il re degli assist in Europa. Un lancio perfetto,  Luis Alberto Romero Alconchel già al momento di ricevere  il pallone guarda i movimenti dei compagni, si accorge del taglio in diagonale dal centro dell'area di rigore verso il vertice dell'area piccola del portiere da parte di Sergej Milinković-Savić e calcia un pallone perfetto, che arriva dopo 20-25 metri, con i "giri" giusti a destinazione sul piede destro di Sergej Milinković-Savić che può fermarlo farlo rimbalzare docile e colpire di collo pieno con il sinistro, imprendibile.
Sergej Milinković-Savić, Luis Alberto Romero Alconchel che solo a chiamarli con i loro nomi completi citi praticamente mezza squadra. E loro due sono mezza squadra, dal loro estro dipende il gioco della Lazio, sublimato da quel gol fantastico.
Sergej Milinković-Savić & Luis Alberto Romero Alconchel sono uno l'inventore geniale e l'altro il maestro dal segno inconfondibile, sono Leonardo & Michelangelo della privatissima SpA Società per Azioni da gol della Lazio.
C'è solo da capire se è più geniale l'invenzione Leonardesca del lancio preciso la parabola precisa che salta il centrocampo avversario e arriva docile allo stoccatore o l'azzardo del gesto tecnico dello stop e tiro. Oppure è più Michelangiolesco il colpo di scalpello che intaglia deciso il marmo o la pennellata del lancio?

Questo gol è la sintesi dell'attuale momento della Lazio. Frutto del lavoro di Simone Inzaghi che è stato sempre convinto della buona qualità del lavoro che stava svolgendo con i suoi collaboratori, anche quando appariva chiaro il contrario.
Soprattutto il lavoro su Sergej Milinković-Savić, che spesso abbiamo criticato perché appariva svogliato, apatico, invece probabilmente stava studiando da tuttocampista, così per poter giocare a fianco di Leiva in fase di contenimento, per poi arrivare ai limiti dell'area di rigore avversaria mantenendo la giusta lucidità per preparare un assist o la conclusione a rete.
La confidenza con il pallone è una caratteristica innata di Sergej Milinković-Savić, la sagacia tattica è qualcosa che, evidentemente, gli sta insegnando Simone Inzaghi e lui, Sergej Milinković-Savić, ha capito che la sua personale crescita passa per il gioco della squadra, al quale ora sembra partecipare con sempre maggiore autorità.

Sergej Milinković-Savić & Luis Alberto Romero Alconchel sono gli alfieri di questa Lazio di Simone Inzaghi come lo sono Immobile ed Acerbi, ma senza dimenticare l'apporto di tutti gli altri, da Leiva a Cataldi, da Radu a capitan Lucic, passando per Lazzari, Caicedo e Strakosha.
Una Lazio che sta ottenendo risultati lusinghieri, la Lazio di Inzaghi oltre ad aver vinto la Coppa Italia e la seconda Supercoppa Italiana è l'unica squadra che è riuscita a sconfiggere l'armata Juventina ben 4 volte sulle ultime sette partite giocate.
Gioco e risultati che aprono orizzonti e scenari affascinanti, il rinascimento Laziale sembra in corso di maturazione, abbiamo i Leonardo, i Michelangelo, i Raffaello e Donatello, abbiamo Macchivelli e non mancano i Savonarola, avremmo pure Lorenzo De Medici a cui mancherebbe poco per diventare il "Magnifico", quel soldo per fare la lira.

[Panzabianca]

Si, abbiamo due ottimi giocatori ma, come ebbe a dire Antonio Paolucci (storico dell'arte italiano, giá ministro per i beni culturali e ambientali, soprintendente per il Polo Museale Fiorentino e direttore dei Musei Vaticani) a proposito della "concorrenza/dialettica" tra Leonardo e Michelangelo "...Leonardo é riflessivo, speculativo, teorematico, inefficiente...; 

Michelangelo, invece, scolpisce (dipinge)e conclude".

In altre parole e se vogliamo, il rapporto tra un candido, elegante, sulfureo ma affascinante e cortigiano "si potrebbe" ed uno scorbutico, iracondo, solitario "si farà!".
 
Avrei preferito forse più un paragone con due altri geni, ma questa volta entrambi compiuti, come Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini.  Quest'ultimo poi connotato da una complessità caratteriale che mi ricorda molto quella di LA, il quale, tuttavia giammai si butterà sulla sua spada.

Cmq,  o Mago, bel topic.

[Arch]

Mi permetto di contraddire il grande Panza: Michelangelo NON voleva, per scelta, terminare alcun lavoro...

[Panzabianca]

Mi permetto di contraddire il grande Panza: Michelangelo NON voleva, per scelta, terminare alcun lavoro...

Si figuri Sor Maestro. Oso solo osservare che il michelangiolesco "non finito" era capace di suscitare uno stato di partecipazione talvolta pure commossa in chi osservava ed osserva l'opera, creando così un nuovo genere di scultura "suggestiva", mentre gli incompiuti del vinciano molto spesso sono rimasti dei meri incompiuti lasciandoci tutti sospesi...ed animando mille e mille ipotesi interpretative, forse tutte sbagliate.

E la scelta è in re ipsa una compiutezza.

Mia personalissima chiave di lettura.

[Arch]

Giusto. Sul "non finito" si basa la poetica artistica che gli deriva dal neoplatonesimo imperante nella  corte medicea. L'impossibilità per l'uomo (finito) di raggiungere il divino (infinito). Starei attento comunque a definire suggestive le opere di M. altrimenti gli si potrebbero attribuire connotazioni romantiche ormai demolite dalla moderna critica artistica. Forse è più esatto definirle espressioniste. Secondo me.

[Panzabianca]

Giusto. Sul "non finito" si basa la poetica artistica che gli deriva dal neoplatonesimo imperante nella  corte medicea. L'impossibilità per l'uomo (finito) di raggiungere il divino (infinito). Starei attento comunque a definire suggestive le opere di M. altrimenti gli si potrebbero attribuire connotazioni romantiche ormai demolite dalla moderna critica artistica. Forse è più esatto definirle espressioniste. Secondo me.

Vero. D'accordo. In effetti, il suggestivo semplifica troppo, forse sviando.

[borgorosso]

Mi permetto di contraddire il grande Panza: Michelangelo NON voleva, per scelta, terminare alcun lavoro...

Non voleva fare il salto di qualità, è evidente


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[Arch]

Però, alla fine, è stato il più grande.

[Panzabianca]

Però, alla fine, è stato il più grande.

Arch, proviamo per un attimo a pensare se al suo posto si fosse scelto Leonardo, in particolare, a Roma.
Ci sarebbe una Cappella Sistina o solo dei disegni preparatori con delle note scritte al contrario?

Se LA fosse Leonardo, saremmo ancora tutti in attesa che la palla arrivi nella disponibilità di uno smadonnante SMS...

Per carità, si celia, peró...

[Panzabianca]

Però, alla fine, è stato il più grande.

È di queste ore la notizia che nel collo del suo David sarebbe evidentisima la vena giugulare, ben 200 e rotti anni in anticipo sul primo manuale di anatomia che ne abbia mai trattato.

Michelangelo gonfiava sempre la rete.  Top player

[cartesio]

Suvvia, qualcosina Leonardo l'ha terminata, tipo Gioconda, Ultima cena e parecchi altri. E vorrei sapere perché certi disegni non possono essere considerati a loro volta delle opere compiute. Non c'è sempre bisogno del colore o del chiaroscuro.

[Panzabianca]

Suvvia, qualcosina Leonardo l'ha terminata, tipo Gioconda, Ultima cena e parecchi altri. E vorrei sapere perché certi disegni non possono essere considerati a loro volta delle opere compiute. Non c'è sempre bisogno del colore o del chiaroscuro.

Sono noti a tutti gli sforzi di quelli del refettorio per fargli finire la cena...

I disegni sono altrettanto noti come "studi" per qualcos'altro.

Senza togliere nulla a Leonardo (ci mancherebbe), credo peró che le suggestioni vinciane, invero più nella modernitá che nei loro contemporanei, abbiano certo rubato qualche luce a Michelangelo.
Sfumature.