Autore Topic: La quarta grande  (Letto 6452 volte)

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Panzabianca

Re:La quarta grande
« Risposta #20 : Martedì 24 Dicembre 2019, 11:45:10 »
*ci spetta!  Canigiá, ci spetta. Quanto sarebbe bello uno stadio pieno di gnocche al 50% ....

Una gorrelazione vincente

Offline Davide

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Re:La quarta grande
« Risposta #21 : Martedì 24 Dicembre 2019, 11:47:06 »
Inoppugnabile.
Ecco dunque che, sulla base di quanto evidenzi - e concordo in particolare con quanto evidenziato in grassetto - non è possibile, secondo le mie soggettive categorie, considerarci una 'grande'.
Ma questa è una discussione oziosa, intendiamoci. Proviamo ad esempio a cambiare prospettiva: dimentichiamo per un attimo il parametro della capacità di competere per lo Scudetto e focalizziamoci sulla capacità della Lazio di interpretare al meglio le gare 'cruciali' ovvero quelle in cui ci si gioca un titolo sportivo.
Sulla base di questo diverso parametro e con particolare riferimento alle recenti vittorie in Supercoppa del 2017 e 2019, si può senza dubbio affermare che la Lazio di Inzaghi è riuscita ad approcciare gli appuntamenti cruciali con piglio da grande squadra. Ciò è stato vero spesso ma non sempre, peraltro: si pensi alla finale di Coppa Italia del 2017, persa meritatamente contro una squadra a noi assai superiore.

In definitiva, può essere talvolta utile andare oltre le proprie soggettive categorie, mettersi in discussione e provare a vedere le cose da un diverso punto di vista.
Non sono d'accordo...la Lazio è una grande,ma non può,x ragioni economiche,lottare ogni anno fino a maggio x lo scudetto.Tutto qua.

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Panzabianca

Re:La quarta grande
« Risposta #22 : Martedì 24 Dicembre 2019, 12:21:28 »
Inoppugnabile.
Ecco dunque che, sulla base di quanto evidenzi - e concordo in particolare con quanto evidenziato in grassetto - non è possibile, secondo le mie soggettive categorie, considerarci una 'grande'.
Ma questa è una discussione oziosa, intendiamoci. Proviamo ad esempio a cambiare prospettiva: dimentichiamo per un attimo il parametro della capacità di competere per lo Scudetto e focalizziamoci sulla capacità della Lazio di interpretare al meglio le gare 'cruciali' ovvero quelle in cui ci si gioca un titolo sportivo.
Sulla base di questo diverso parametro e con particolare riferimento alle recenti vittorie in Supercoppa del 2017 e 2019, si può senza dubbio affermare che la Lazio di Inzaghi è riuscita ad approcciare gli appuntamenti cruciali con piglio da grande squadra. Ciò è stato vero spesso ma non sempre, peraltro: si pensi alla finale di Coppa Italia del 2017, persa meritatamente contro una squadra a noi assai superiore.

In definitiva, può essere talvolta utile andare oltre le proprie soggettive categorie, mettersi in discussione e provare a vedere le cose da un diverso punto di vista.

Questa nn è prerogativa esclusiva della Lazio di Inzaghi.
Storicamente, a meno di eventi straordinari come il doppio palo di Djorgevic, la Lazio sa cogliere l'attimo.

Al contrario di chi altro, in città, che per vincere ha bisogno di una dozzina di secondi posti o che l'anno prima lo scudetto lo vinca la Lazio.

Rispetto a loro la Lazio ha numeri impressionanti.
Quando si è potuto vincere,  lo si è fatto quasi sistematicamente.

ThomasDoll

Re:La quarta grande
« Risposta #23 : Martedì 24 Dicembre 2019, 12:49:58 »
A me piace considerare il contesto. La serie A da 8 anni è un torneo a competitore unico. La Lazio è in piena corsa per il secondo posto, quindi sta facendo il massimo. Una medaglia d'argento dietro a Moses o Bubka è fare il massimo possibile.

Gasco luis veron

Re:La quarta grande
« Risposta #24 : Martedì 24 Dicembre 2019, 15:54:53 »
Questa nn è prerogativa esclusiva della Lazio di Inzaghi.
Storicamente, a meno di eventi straordinari come il doppio palo di Djorgevic, la Lazio sa cogliere l'attimo.

Al contrario di chi altro, in città, che per vincere ha bisogno di una dozzina di secondi posti o che l'anno prima lo scudetto lo vinca la Lazio.

Rispetto a loro la Lazio ha numeri impressionanti.
Quando si è potuto vincere,  lo si è fatto quasi sistematicamente.

Ma perche' a Roma ci sono due grandi squadre?

Una e' la Lazio: l' altra qual' e'?

Ahhh, forse tu parlavi della filiale bancaria, quella piena di debiti che parte favorita ogni anno per vincere ogni cosa: forse tu parlavi di quella squadra che annovera tra le sue fila, il nuovo pallone d' oro (under).

Scusa, per un attimo dimenticavo che esistevano anche loro (I COPPANFACCIATI), che ogni anno puntualmente non solo, NON vincono niente ma accumulano a suon di record, ulteriori debiti.

Forse il paragone era con loro...

E' vero: finche' non falliranno e non scompariranno saremo sempre tentati di far un paragone anche se assolutamente, improponibile!

😁😁😁




Offline fish_mark

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Re:La quarta grande
« Risposta #25 : Martedì 24 Dicembre 2019, 16:03:50 »
A me piace considerare il contesto. La serie A da 8 anni è un torneo a competitore unico. La Lazio è in piena corsa per il secondo posto, quindi sta facendo il massimo. Una medaglia d'argento dietro a Moses o Bubka è fare il massimo possibile.


La sensazione (che e più di una sensazione) e che moses e buona cominciano a fare cilecca.

L uscita dalla EL strategica.  Potrebbe esserlo.snche quello dalla CI.
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Offline zorba

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Re:La quarta grande
« Risposta #26 : Martedì 24 Dicembre 2019, 16:50:50 »
(...)
Che altro volete per considerarvi grandi?

Trovarmi il prossimo anno esattamente dove sta l'Atalanta adesso (ottavi di Champions League).

 ;)
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Zapruder

Re:La quarta grande
« Risposta #27 : Martedì 24 Dicembre 2019, 18:31:17 »
Io si, voglio andare in Champions. Ma non solo per giocare la competizione (che già sarebbe na bella cosa). Ma sopratutto peruna logica molto semplice.
Se riusciamo a fare grandi cose con quattro spicci, dove arriviamo con i soldi veri?
Magari allo stesso punto, ma forse no...

Attento però a non confondere la causa con l'effetto.

Chi va in Champions ha più soldi, ovvero chi ha soldi va in Champions?

Giorni fa una statistica (!) spiegava come chi va almeno una volta l'anno a teatro o a visitare un museo abbia una durata maggiore della vita.

Non sarà che chi ha una qualità di vita migliore ha più tempo e predisposizione per teatri e musei?

Offline fish_mark

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Re:La quarta grande
« Risposta #28 : Martedì 24 Dicembre 2019, 18:50:56 »
Attento però a non confondere la causa con l'effetto.

Chi va in Champions ha più soldi, ovvero chi ha soldi va in Champions?

Giorni fa una statistica (!) spiegava come chi va almeno una volta l'anno a teatro o a visitare un museo abbia una durata maggiore della vita.

Non sarà che chi ha una qualità di vita migliore ha più tempo e predisposizione per teatri e musei?

Chi va a teatro e in un museo si dedica ai consumi voluttuari, appannaggio di categorie di reddito di un certo livello, se non elevate.

Insomma, se andiamo in Champions facciamo i soldi o facciamo i soldi se andiamo in Champions? Boh, mica lo so.
Ma la questione ormai - visto che da tre lustri se ne parla - ha superato il senso più stringente.

Se vuoi essere un grande club veramente ci devi stare. Oggi è così. Non c'è altro.
Al netto delle soddisfazioni che ci stanno dando squadra, allenatore e società.


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geddy

Re:La quarta grande
« Risposta #29 : Martedì 24 Dicembre 2019, 19:03:06 »
Noi siamo una grande squadra che non partecipa alla Champions. E' quindi non valido l'assioma che i grandi club giocano in champions. Molti club infatti ci vanno pur non vincendo nulla. Torneo sopravvalyutato





 

Offline Eagles71

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Re:La quarta grande
« Risposta #30 : Martedì 24 Dicembre 2019, 19:51:31 »
Grandi lo stiamo diventando col sudore e coi trofei.
Poi lottare per vincere il campionato.
Ma è fondamentale non ripetere gli errori di chi precedentemente ha vinto e poi è sparito o peggio ha rischiato di farci sparire.
Fondamentale rimanere a questi livelli per decenni.
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Zapruder

Re:La quarta grande
« Risposta #31 : Martedì 24 Dicembre 2019, 22:46:58 »
È grande chi vince la CL. La partecipazione non cambia nulla a storia di un club.

Gasco luis veron

Re:La quarta grande
« Risposta #32 : Martedì 24 Dicembre 2019, 23:57:07 »
È grande chi vince la CL. La partecipazione non cambia nulla a storia di un club.

Almenoche' non si tratti di quarti, semifinale e finale!

La Lazio di Eriksson  arrivo' ai quarti contro il Valencia e fu' un piazzamento di immagine e prestigio.

Personalmente ho ritenuto la qualificazione in Champions un premio economico per le societa' per poter allestire pian piano delle squadre sempre piu' forti.

E' inutile qualificarsi tutti gli anni in Champions, per essere eliminati al secondo turno della competizione (magari con sonore sconfitte!), per poi non vincere niente in stagione.

Se non cresci mai come squadra che ci fai con la qualif. CHAMPIONS?

I soldi della qualificazione, bisogna saperli spendere altrimenti aumenti solamente gli stipendi, i costi, e se poi uno o, due anni di seguito non ti qualifichi vai sotto con il bilancio.

Soprattutto: come palmares rimani sempre lo stesso ragoon per cui non aumenti i trofei e il prestigio del club.

Vedi il Napoli e la roma che non anno vinto niente in questi anni e che non risulteranno negli almanacchi dei vincenti!

Sono sicuro invece che con i soldi della qualificazione Champions, Tare potrebbe veramente rafforzarela Lazio in maniera molto pesante e potrebbe farci arrivare a livelli inaspettati (a patto che non ci siamo gia' arrivati!).



Panzabianca

Re:La quarta grande
« Risposta #33 : Mercoledì 25 Dicembre 2019, 11:27:26 »
Le provvisorie quarte grandi citate non avevano/hanno alcuna speranza di restarlo a lungo, l'unica forse che potrebbe farcela è il Napoli (che può contare su una tifoseria reale e potenziale di enormi dimensioni), fortunatamente la guida il Dela :P

Giusto per le presenze allo stadio. Quel che rimane nn può  chiamarsi "indotto". Troppo prodotto tarocco.


Per il resto, d'accordo con chi dice: siamo arrivati fin qui co le cocce de noci, figuriamoci cosa potremmo fare con i soldi veri.

Si, è la grande curiosità che tutti dovrebbe pervaderci.
È la prova del 9.


Cosa vogliamo di piú? Mah, io sono cresciuto osservando e contemplando un album delle figurine panini della stagione 73/74... Due anni fa l'ho ricomprato a 50 euro da un collezionista di Cagliari.
50 e nn 250 perchè mancavano 3 figurine che poi ho rimediato.

All'età di 5 anni, forse 6, ancora nn sapevo che in città ci fosse (malauguratamente) un'altra squadra. Poi lo seppi, ma per me furono ed ancora sono identificati con quella "tracotanza" che ha ucciso Paparelli. La mia prima partita fu un Lazio-Catania verso la serie A.
2-1, se non sbaglio, con un gol su rig di un Giordano fenomenale. Partecipai e fotografai con gli occhi ogni singolo momento di quel giorno, anche i catanesi che sfilavano  con le lacrime agli occhi e gli stristioni riarrotolati sulle spalle.

Cosa voglio ancora per sentirmi tifoso di una grande squadra? Nulla. Io nn me lo sono mai chiesto ed ho letto l'editoriale di TD con grande grande sorpresa.

Godiamoci sta Lazio.

Perchè ho paura che il tempo dei trionfi e della consapevolezza like this potremmo spenderlo nel chiederci ancora cosa vogliamo essere...e per quale squadra vorremmo tifare...

Offline cartesio

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Re:La quarta grande
« Risposta #34 : Mercoledì 25 Dicembre 2019, 20:35:41 »
Non penso la Lazio come una grande. A volte abbiamo avuto grandi, grandissime squadre, ma essere una grande vuol dire esserlo nell'immaginario collettivo, grazie sia a risultati passati che alla percezione collettiva della possibilità di riaverne. È così che pensiamo al Real o al Bayern, ma non all'Atletico o al Borussia. Il Torino non viene visto come una grande, ma come una grande decaduta, proprio per l'assenza di prospettive di (grande) successo. E il Grande Torino ha fatto cose straordinarie, incarnando a tratti nell'immaginario collettivo l'idea della squadra invincibile. Più della Juve di questo decennio, che avrà vinto più scudetti ma in campo internazionale ha sempre deluso.
Per me in Italia le grandi sono solo tre, e mi stanno tutte sul pit.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Panzabianca

Re:La quarta grande
« Risposta #35 : Giovedì 26 Dicembre 2019, 11:58:30 »
In questi giorni, su SI va in onda uno special su Gigi Marulla, indimenticato bomber del Cosenza  anni 80-90. Anche al Genoa per tre stagioni, ma, soprattutto, al Cosenza, Lui calabrese di nascita. Commovente.
Commovente il modo con il quale si ricorda sto giocatore come quasi fosse Maradona. I lucciconi, l'emozione solo al ricordo dei tempi in cui questo giocatore (che pure era forte veramente) con un solo gesto gli scioglieva il sangue nelle vene, magari per un gol al 92mo di uno spareggio per rimanere in B.

E noi qui, fortunatissimi invece, stiamo a chiederci grande squadra si, grande squadra no.

Nn me ne voglia Pank.

Spero che sta voglia di pessimismo, questo menagramismo che insiste su alcuni laziali (sul forum cronaca sareste da manná a fanculo quasi tutti) ed anima altri piu sensati ad aprire sti topic di "opportuna consapevolezza dopo tante cazzate pensate e poi malauguratamente scritte" ci abbandoni presto.

A Pank i miei complimenti, ma la consapevolezza nn si "suggerisce" mai.
O ce l'hai o non ce l'hai (e te fai da nculo).


Offline Frusta

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Re:La quarta grande
« Risposta #36 : Giovedì 26 Dicembre 2019, 14:06:24 »
Probabilmente sto per dire una cosa banale, ma grandezza di cui si parla qui non è la misura con cui si valuta una squadra. Certo, se la Lazio vince ci fa piacere, e se depone il Real dalla cadrega della più grande dell' universo munno e si insedia sul trono al posto suo il piacere aumenta in proporzione, ma se la scelta dipendesse da quel tipo di grandezza non esisteremmo come laziali.
Qui per Arch, Giamma, Jim, il sottoscritto, e non so se ve ne siano altri nati prima del 58, e per i tanti che hanno scelto la Lazio quando aveva in bacheca zeru tutuli, la Lazio era Grande pure se grande non lo era.
Quindi il metro non è quello: da che mondo è mondo su un podio ci si sta in tre, ed arrivare quarti in una corsa dove sei stato doppiato dai primi tre una dozzina di volte è roba da medaglia di legno.
Poi pure se diventassimo una quarta vera (cioè praticamente mai, dato che ci vorrebbero secoli prima di sommare scudetti, coppe europee ed intercontinentali per arrivare a ridosso di quelle tre) saremmo più laziali di adesso?
Scusate, eh, ma a me stacosa de considerasse quarti e tentare di vantarsene mesà tanto de poracciume.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline giamma

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Re:La quarta grande
« Risposta #37 : Giovedì 26 Dicembre 2019, 14:16:16 »
Attento però a non confondere la causa con l'effetto.

Chi va in Champions ha più soldi, ovvero chi ha soldi va in Champions?

Giorni fa una statistica (!) spiegava come chi va almeno una volta l'anno a teatro o a visitare un museo abbia una durata maggiore della vita.

Non sarà che chi ha una qualità di vita migliore ha più tempo e predisposizione per teatri e musei?
Vedo con estremo piacere che sai leggere le statistiche cosa che quasi nessuno sa fare, quando a metà degli anni 90 uscì un dato trattato come statistico (in realtà era basato sulla totalità delle polizze) nel quale le donne figuravano avere una incidentalità di circa un quarto inferiore rispetto agli uomini, immediatamente venne letta come la dimostrazione che il detto donna al volante fosse falso, anzi.
In realtà quel dato confermava il detto perché aveva senso solo per le assicurazioni che ti assicurano in ordine di tempo assoluto e non in ordine del tempo trascorso al volante, se avessero estrapolato il dato degli ultra ottantacinquenni sarebbero risultati i guidatori di gran lunga più affidabili, in ordine di tempo relativo la totalità dei guidatori maschi passa al volante oltre il doppio del tempo quindi copre oltre il doppio del chilometraggio rispetto alle donne. I dati vanno pesati a seconda del loro utilizzo.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Zapruder

Re:La quarta grande
« Risposta #38 : Giovedì 26 Dicembre 2019, 16:06:44 »
In un libro sul calcio, Giamma, ho trovato questa brillante definizione: lo statistico è colui che tortura i dati finché questi non confessano.

Offline aaronwinter

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Re:La quarta grande
« Risposta #39 : Venerdì 27 Dicembre 2019, 08:26:13 »
In un libro sul calcio, Giamma, ho trovato questa brillante definizione: lo statistico è colui che tortura i dati finché questi non confessano.

Bellissima!
Damose da fa (remix di aaronwinter)
Damose da fa' (feat. Disabitato)