Autore Topic: Giordano  (Letto 34001 volte)

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Zapruder

Re:Giordano
« Risposta #60 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 20:59:55 »
Nomi che a distanza di quasi cinquant'anni restano ancora secretati.
"La coscienza della Lazio" o "La cappa lorenziana" che dir si voglia.
Che ritorna in diverse forme nel corso degli anni, e non stiamo parlando della curva

È trascorso mezzo secolo, molti di quelli cavalcano nelle praterie di Manitù.

Quello che fa pensare è che i capiscioni al timone della società non ci siano mai, secondo il Merlino-pensiero.

Salvo poi innalzare totem alla memoria.

Da 'ste parti il presente non esiste.

Offline cartesio

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Re:Giordano
« Risposta #61 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:02:16 »
Uno è lo stadio in una partita dove si è assistito ad uno sciopero del tifo, come ce ne sono decine in tutti gli stadi oggi.

Decine di scioperi del tifo in tutti gli stadi?

Mi devo essere perso qualcosa.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

darienzo

Re:Giordano
« Risposta #62 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:09:13 »
In effetti questi "santini" sono insondabili.

Non se ne capisce il motivo e l'urgenza.

(Comunque a prescindere, di questa storia della coscienza e dei bidoni abbiamo sempre avuto una fascinazione fin da ragazzi, se ne potrebbe ricavare una fiction, o una serie, o magari solo un libro, Sig. Zap)


Zapruder

Re:Giordano
« Risposta #63 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:28:36 »
In effetti questi "santini" sono insondabili.

Non se ne capisce il motivo e l'urgenza.

(Comunque a prescindere, di questa storia della coscienza e dei bidoni abbiamo sempre avuto una fascinazione fin da ragazzi, se ne potrebbe ricavare una fiction, o una serie, o magari solo un libro, Sig. Zap)

Abbiamo già il titolo, egregi Darienzo:

"Chi ha sparato al lampadario?"

sottotitolo

"Storie, storielle, fantasie e leggende del mondo laziale"

La copertina potrebbe essere una cosa del genere:


geddy

Re:Giordano
« Risposta #64 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:32:19 »
Io sapevo Petrelli.

Offline Arch

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Re:Giordano
« Risposta #65 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:35:55 »
Nella foto di Maestrelli al Flaminio ci sono anche io e il mio fraterno amico Francesco A. Eravamo tra quelli che sostenevano Maestrelli. Nel momento della foto si era avvicinato perché esasperato dagli insulti e stava dicendo "Ditemi pure che sono un puttaniere ma non vi azzardate a darmi del romanista". Era incazzato assai. Due giornalisti, oggi in pensione, erano a capo della famigerata "Coscienza della Lazio". Fuori del Flaminio volarono schiaffoni tra contestatori (i più) e pro-maestrelliani.

geddy

Re:Giordano
« Risposta #66 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:40:42 »
In che anno siamo Arch?

Offline Arch

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Re:Giordano
« Risposta #67 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:43:32 »
Inizi ottobre 1971.

Zapruder

Re:Giordano
« Risposta #68 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:44:31 »
Io sapevo Petrelli.

Che era l'unico realmente esperto di armi, e non avrebbe mai esploso un colpo di pistola in una stanza chiusa.
Probabilmente sparò a un lampione nel giardino la cui luce dava fastidio nella stanza.

Però l'idea che l'Hotel Americana non avesse interruttori nelle stanze, tanto la luce la spegnevano a pistolettate, è molto più affascinante, no?

Zapruder

Re:Giordano
« Risposta #69 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:45:55 »
Inizi ottobre 1971.

Meno reclamizzato, ma assai più terrificante a pensarci bene, è un tentativo di golpe ai danni di Lenzini perpetrato nella fatidica estate 1973... Golpe fallito, ringraziando i Fondatori.

Offline Arch

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Re:Giordano
« Risposta #70 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:48:40 »
Più che Petrelli figlio, il vero esperto d'armi era il padre! Pilota della Regia Aeronautica e poi partigiano combattente nonché autore di azioni contro i tedeschi rimaste famose.

darienzo

Re:Giordano
« Risposta #71 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:53:38 »
Il golpe del 1973 ci era sfuggito. Conoscevamo solo quello cileno.

Prof. Arch, ma se è vero che J.C. Lorenzo facesse parte di questa organizzazione, è fattibile che questa "cappa lorenziana" sopravvisse fino a Calleri, come ci trasmetteva, lasciandoci con un vago senso di inquietudine, un nostro collega di stadio più grande?

Zapruder

Re:Giordano
« Risposta #72 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:54:05 »
Più che Petrelli figlio, il vero esperto d'armi era il padre! Pilota della Regia Aeronautica e poi partigiano combattente nonché autore di azioni contro i tedeschi rimaste famose.

"Simpatico" l'episodio raccontato a Chiappaventi da Sergio: un giorno era andato a vedere un film "non impegnato" (siamo nei primi anni '70) e quindi bollato come "fascista". Lui uscì dal cinema senza aver capito molto, come confessò candidamente. Fu preso di petto da un ragazzotto che a brutto muso lo apostrofò, "ah fascio, t'è piaciuto er film?", lui tirò fuori il ferro e rispose "Sì m'è piaciuto, perché?" mentre il tizio se la dava a gambe.  ;D
Brutti tempi.

Offline Arch

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Re:Giordano
« Risposta #73 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:58:20 »
Non so dirvi, darienzo. Che la "Coscienza" fosse sovvenzionata da J.C. Lorenzo e qualche dirigente è assodato. Se poi la lunga onda sia giunta fino a Calleri non saprei.

Zapruder

Re:Giordano
« Risposta #74 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 22:05:36 »
Il golpe del 1973 ci era sfuggito. Conoscevamo solo quello cileno.

Prof. Arch, ma se è vero che J.C. Lorenzo facesse parte di questa organizzazione, è fattibile che questa "cappa lorenziana" sopravvisse fino a Calleri, come ci trasmetteva, lasciandoci con un vago senso di inquietudine, un nostro collega di stadio più grande?

Senz'altro, l'avvento di Calleri segna il passaggio a una Lazio moderna e finalmente scevra da certe sue peculiarità, per lo più negative: le parrocchiette e il clima da trattoria di paese, nel quale sguazzava un po' di tutto. Il famoso humus citato nella sentenza di retrocessione del 1980.

geddy

Re:Giordano
« Risposta #75 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 22:13:09 »
Che non era pero una caratteristica solo della Lazio. L'Humus intendo.

Zapruder

Re:Giordano
« Risposta #76 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 22:15:21 »
Beh la nostra unicità (in negativo) era assai spiccata, nella seconda metà dei Settanta. Succedeva veramente di tutto, dentro e intorno alla Lazio.

Offline contevlad

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Re:Giordano
« Risposta #77 : Venerdì 13 Dicembre 2019, 22:47:27 »
Premessa. Sono nato nel 1969 e sono diventato Laziale per Bruno Giordano.
Gli anni 70 furono anni difficili. Il primo evento rilevante che mi ricordo fu il rapimento di Moro. Stavo alle elementari e ci fecero uscire prima da scuola perchè era successo qualcosa di terribilmente grosso.
 Ebbi la conferma dell'importanza della cosa quando 2 carabinieri vennero a casa mia a cercarlo così come fecero in centinaia di migliaia di famiglie romane.
A casa mia non c'era.
L'estrazione della mia famiglia è giallorossa ma io decisi di percorrere una strada diversa, radicalmente diversa.
Bruno Giordano era il classico idolo del bambino che cercava conferme nella sua scelta. Era giovane, forte, Romano, di estrazione popolare, tutti pricipi o stereotipi che mi erano stati donati da chi mi aveva e mi stava crescendo nell'arco deĺla mia breve vita.
La prima partita che ricordo nitidamente  fu un Lazio Juventus del 1978 che fini 2 a 2 con i gol di Garlaschelli e Giordano. Quell'anno finimmo ottavi con Bob Lovati allenatore e Bruno Giordano vinse il titolo di capocannoniere con 19 gol.
Mi facevo forte delle sue reti e lo avevo idolatrato a mio indiscusso punto di riferimento. Ricordo i pomeriggi passati al garage di mio padre dove, mentre lui faceva i suoi lavoretti, io giocavo per ore a pallone da solo, calciando punizioni contro un muro sul quale avevo  disegnato una porta, cercando di fare un  gol all'incrocio dei pali immaginando di essere lui.
La mia prima uscita da solo senza essere accompagnato dai miei fu nel giugno del 1979 al suo matrimonio. A 10 anni mi imbarcai in un viaggio solitario in autobus da Casal Bruciato verso la chiesa nella quale si sarebbe sposato con Sabrina Minardi che poi diventò la donna di Enrico de Pedis, detto Renatino, boss indiscusso della Banda della Magliana. Questa però è un'altra storia.
Il calcioscommesse fù per per me uno shock terribile.
 Non ci riuscivo proprio a credere.
Provavo a difenderlo con chiunque ne parlasse male ma in cuor mio sapevo che era andata proprio così, come poi l'avevano raccontata.
Non riuscii a perdonarlo più.
Mi aveva ingannato e a me in particolare. Così mi sentivo, quasi come fosse una cosa personale.
Proprio Bruno Giordano ebbe la responsabilità  di farmi vivere per la prima volta e a distanza di così poco tempo, 2 stati d'animo così profodamente diversi come l'innamoramento ed il tradimento.
Il suo ritorno in campo dopo il mondiale vinto del 1982, in serie B fu straordinario in termini tecnici e di risultati ma per me non era più quell'icona pagana che per me era stato solo pochi anni prima. 
Dopo, nel proseguio della sua carriera, l'ho seguito con affetto ma senza più veramente quello slancio quasi morboso che avevo vissuto per lui in quei fine anni 70.
Un paio di anni fà l'ho chiamato in radio e gli ho raccontato proprio questa storia ma non sò se l'abbia veramente compresa, almeno credo.
Anch'io percepisco acredine nelle sue parole quando parla di Lazio e mi disturba assai.
 Nonostante tutto, resta colui che mi ha fatto scegliere la mia Lazio e quindi :
"LODE A TE BRUNO GIORDANO!"
"Noi atei crediamo di dover agire secondo coscienza per un principio morale, non perché ci aspettiamo una ricompensa in Paradiso." M.Hack

Offline Gotty

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Re:Giordano
« Risposta #78 : Sabato 14 Dicembre 2019, 11:43:26 »
L'acredine l'abbiamo sentita tutti e più volte. >:(
Forza Lazio

Offline fish_mark

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Re:Giordano
« Risposta #79 : Sabato 14 Dicembre 2019, 11:48:04 »
Mi è piaciuto molto il racconto del Contevlad su Giordano. Mi ci ritrovo anche io, almeno nella sintesi e soprattutto nel tratto emozionale. Per me rimane - vorrei dire per sempre - il mio mito di riferimento giovanile, meglio dire infantile, cisto che all'epoca avevo anche io una decina d'anni (io sono classe 1967).
Ricordate che Giordano viene da Trastevere, ossia quanto di più romano ci sia per un giocatore di calcio. Era - ed è - proprio uno di noi.

Mi è piaciuto molto anche il racconto di Arch di Maestrelli, qualcosa di cui avevo già sentito in un racconto che un mio carissimo cugino laziale, meglio dire lazialissimissimo (è lui che sostanzialmente mi avviò alla lazialità), che tempo fa mi fece sull'arrivo di Maestrelli. Lo fece quando gli chiesi lumi sull'arrivo del tecnico a Roma e sull'impatto, potremmo dire, negativo che ci fu all'epoca - estate 1971 - con il suo debutto sulla panchina laziale.

Mio cugino mi parlò anche lui del movimento della Coscienza della Lazio che si rese protagonista già in agosto di una protesta, invero molto estrema, ai limiti della provocazione, in occasione di un Lazio-Taranto di Coppa Italia (vado a memoria), con la Lazio che uscì clamorosamente dal torneo.
Immaginabile il clima incandescente. Lui però mi raccontò una circostanza curiosa. All'uscita dallo stadio, in zona Belle Arti, ebbe modo di incontrare un gruppo di questi della Coscienza della Lazio addirittura contenti dell'uscita dalla Coppa Italia. La cosa lo fece "arrabbiare" molto e vi faccio presente che questo mio cugino era molto polemico anche in casa Lazio.

Sono le situazioni in cui la polemica - che per me resta il sale di questa passione per una squadra - arriva a livelli tossici e tutto perde senso. Sono purtroppo situazioni ricorrenti, forse inevitabili, ma comunque superabilissime quando poi il campo ricomincia detta legge e a chiedere attenzione. Questo capita quando la squadra comincia a marciare e c'è una nuova sfida da seguire: è il momento in cui tutte queste polemiche volano via come un futile castello di carta.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia