Autore Topic: Ucciso ambasciatore Usa in Libia  (Letto 2692 volte)

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Offline Andre

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Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« : Mercoledì 12 Settembre 2012, 15:12:08 »
(ANSA)

BENGASI - L'ambasciatore americano in Libia, Chris Stevens, è rimasto ucciso ieri nell'assalto contro la sede di rappresentanza Usa a Bengasi, assieme a un funzionario e due Marines. Il diplomatico era arrivato nel pomeriggio nella 'capitale' della Cirenaica per raccogliere gli umori alla vigilia della nomina del nuovo premier libico, prevista oggi.

In serata, poco dopo le 21.30, una folla inferocita e armata ha preso d'assalto l'edificio: dopo una feroce sparatoria a colpi di Rpg e armi automatiche, i dimostranti hanno appiccato le fiamme alla struttura, che si trova all'interno di un compound, e issato la bandiera nera islamica dopo aver strappato e bruciato quella americana. Alcuni testimoni che hanno chiesto l'anonimato hanno riferito di aver notato numerosi membri della milizia islamica Ansar Al-Sharia tra i dimostranti, e secondo fonti concordanti, i violenti scontri a fuoco sono andati avanti per diverse ore, almeno tre. La milizia è nota perché è attiva nella regione, qualche volta ha tentato raid dimostrativi nel centro della città, incontrando però la ferma ostilità della popolazione e delle altre milizie armate del dopo-Gheddafi. Scorrazzano nelle zone desertiche a sud, dove i miliziani sono stati protagonisti di numerosi atti di intimidazione anche ai danni di cittadini italiani.

L'assalto di ieri è iniziato con "un gran botto", secondo alcune testimonianze le esplosioni sarebbero state alla fine almeno dieci. In serata anche l'ambasciata americana del Cairo era stata presa d'assalto dai dimostranti a causa del film su Maometto prodotto da copti negli Usa considerato offensivo per l'Islam. La circostanza ha fatto collegare l'assalto di Bengasi alla pellicola. "L'Islam è un cancro. La pellicola é un film politico, non un film religioso": così Sam Bacile, regista e produttore del film ha descritto al Wall Street Journal il senso del suo lungometraggio. Ma secondo i siti collegati alla galassia di al Qaida, il film è solo una falsa pista: la morte dell'ambasciatore Usa è "una reazione della milizia Ansar Al-Sharia alla conferma della morte di Abu al-Libi", il libico numero 2 di Al Qaida, arrivata ieri da Ayman al Zawahiri. Il 5 giugno scorso gli Usa avevano confermato la morte del libico. Quella sera una bomba è esplosa proprio davanti alla sede del consolato Usa di Bengasi. Secondo le autorità libiche, invece, dietro l'attacco ci sarebbero fedelissimi dell'ex dittatore Muammar Gheddafi.

Il presidente Usa Barack Obama condanna duramente gli "attacchi oltraggiosi" che hanno portato all'uccisione dell'ambasciatore e di altri tre americani. Il presidente ha dato ordine di fornire tutte le risorse necessarie per la sicurezza del personale Usa in Libia e per aumentare le misure di sicurezza in tutte le sedi diplomatiche statunitensi nel mondo. E' quanto si legge in una nota della Casa Bianca. Intanto la prima seduta del Congresso generale nazionale libico, che era in programma per oggi, è stata annullata per motivi di sicurezza. Lo si apprende a Tunisi, dove sta facendo rientro il presidente della repubblica, Moncef Marzouki, che avrebbe dovuto presenziare alla seduta inaugurale dell'assemblea.

"Condanniamo con la massima fermezza questo efferato gesto che non siamo in grado al momento di attribuire a un particolare filone. Rimarremo a fianco delle autorità della nuova Libia democratica che non lesineranno gli sforzi per impedire che il nuovo corso libico sia preso in ostaggio". Lo afferma il premier Mario Monti.

"Le notizie da Bengasi suscitano orrore e sdegno", ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi. "Esprimo la più sincera e profonda solidarietà - ha aggiunto - agli Usa".
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline Andre

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Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #1 : Mercoledì 12 Settembre 2012, 15:14:13 »
(l'Unità)

Christopher Stevens, l'ambasciatore Usa in Libia ucciso a Bengasi, si era insediato a maggio alla guida dell'ambasciata a Tripoli, ma era già stato il numero due dell'ambasciata tra il 2007 e il 2009 e l'inviato speciale presso il Consiglio nazionale transitorio a Bengasi durante la rivolta contro Muammar Gheddafi, tra il marzo e il novembre del 2011. La sua carriera diplomatica si era svolta principalmente nel mondo arabo, con incarichi a Gerusalemme, Damasco, Cairo e Riad. Originario della California, parlava il francese e l'arabo, imparato quando da giovane aveva insegnato inglese in Marocco come volontario dei Peace Corps. Sulla pagina Facebook dell'ambasciata, Stevens diceva di considerarsi «fortunato di poter partecipare a questo incredibile periodo di cambiamento e di speranza per la Libia».
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline MCM

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Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #2 : Mercoledì 12 Settembre 2012, 22:07:32 »
I frutti della "primavera araba", finanziata dal nano ungherese naturalizzato francese in combutta con la CIA,le altre potenze occidentali alleate degli Yankees e l' Arabia Saudita. Di che ci si meraviglia?...
Secondo voi gli USA, maggiore partner politico dell' Arabia Saudita, non sapevano benissimo quali erano gli effetti collaterali del loro pieno sostegno ai sunniti Salafiti libici?( e ai fratelli musulmani egiziani e ai terroristi sunniti in Siria, molti dei quali mercenari. L' altro giorno segnalata la presenza di Bosniaci)
Evidentemente il povero Stevens, pace all' anima sua, era sacrificabile per il progetto Yankee.

Inutile dire, ma è davvero scontato, che ciò non sarebbe mai potuto accadere sotto il regime di Ghaddafi.


Offline SAV

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Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #3 : Mercoledì 12 Settembre 2012, 23:57:08 »
Si stava meglio quando si stava peggio...

Giglic

Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #4 : Giovedì 13 Settembre 2012, 06:23:06 »
Al di la di frasi ad effetto (SAV, sai fare di meglio, dai...) o di stravolgimenti della realtà (Sotto Gheddafi morivano molte più persone, ovviamente, solo che interessa di più l'ambasciatore USA, e per giunta per gli stessi motivi: solo che qui è un film, un'opera dell'Uomo, prima era una maglietta, un'opera di calderoli) cercherei di analizzare senza pregiudizi o preconcetti del tipo "terroristi sunniti in Siria. Segnalati mercenari anche bosniaci" (da chi?) la faccenda.
La caduta di Gheddafi, voluta ovviamente da potentati economici e che noi, more solito, abbiamo subito anche perchè "non chiamo Gheddafi per non disturbarlo", questo tipo di problemi li portava ovviamente con se. Come ovviarli? Ad esempio, se sei l'Italia, quindi la più esposta a questo tipo di tensioni, cercando di avere una parte attiva nel gioco per controbilanciare gli altri. Invece, Francia ed USA sono impegnati, su fronti opposti, in un territorio che a loro non procurerà casini, ma all'Italia (oltre a quello in parlamento) si. Di questo ringraziamo non questa politica estera (che ha fatto il massimo possibile per un governo di destra quale è, preoccupandosi solo di ridurre il numero di migranti dalla Libia), ma quella precedente.
Una cosa è certa: qualsiasi liberazione da un regime (e quello del COLONnello lo era, e neanche tenero) porta un periodo di tensioni e di guerre civili.

Offline SAV

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Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #5 : Giovedì 13 Settembre 2012, 08:25:40 »
Giglic, purtroppo sono convinto di quello che ho scritto.
Ho una mia amica che è spesso in Libia con un'organizzazione umanitaria: la situazione è veramente drammatica.  In tantissimi girano armati sparando a casaccio per le strade. 
Gheddafi non avrebbe mai consentito che gli incidenti di ieri terminassero nella morte di cittadini americani e, addirittura, dell'ambasciatore, qualcosa di inaudito, visto che il rispetto per i diplomatici viene visto come il minimo indispensabile della convivenza tra gli Stati.
Per questo, a malincuore, mi auguro che almeno Assad riesca a restare in sella in Siria.  La sua caduta comporterebbe l'immediata instabilità in tutta la regione con effetti devastanti nel povero Libano e in Giordania.
Non so se i fatti riportati da MCM sono interamente corretti, ma condivido il suo pensiero che molte democrazie occidentali hanno fatto dei gravissimi errori di valutazione nel finanziare e cavalcare i movimenti di protesta nei paesi arabi.

Offline AlenBoksic

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Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #6 : Giovedì 13 Settembre 2012, 08:38:39 »
Ho una mia amica che è spesso in Libia con un'organizzazione umanitaria: la situazione è veramente drammatica.  In tantissimi girano armati sparando a casaccio per le strade. 

Sono i frutti delle stramaledette guerre umanitarie.
Adesso se ne parla sui giornali perchè il malcapitato è l'ambasciatore USA ma fatti simili violenti (occupazioni aeroporto Tripoli, milizie che assaltano altre sedi ecc) si trovavano nei trafiletti delle agenzie.
In Iraq la situazione è ancora peggiore, ma il leitmotiv è il medesimo: basta non parlarne sui Tg e siam tutti contenti.
In Kosovo poi addiritturiamo sosteniamo uno stato illegale, non riconosciuto dall'ONU e nato in barba alla Risoluzione 1244, dove le minoranze etniche sopravvivono a stento scortate dai blindati ma dove la Albright e Clarke investono i loro soldi...
(e solo adesso si comincia a scrivere la triste storia del traffico di organi)
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Offline Rupert

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Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #7 : Giovedì 13 Settembre 2012, 08:41:20 »
Quando ci si renderà conto che certe popolazioni non sono pronte per la libertà sarà sempre tardi.
La democrazia non è un prodotto d'esportazione.....

"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

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Giglic

Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #8 : Giovedì 13 Settembre 2012, 08:51:10 »
Giglic, purtroppo sono convinto di quello che ho scritto.
Ho una mia amica che è spesso in Libia con un'organizzazione umanitaria: la situazione è veramente drammatica.  In tantissimi girano armati sparando a casaccio per le strade. 
Gheddafi non avrebbe mai consentito che gli incidenti di ieri terminassero nella morte di cittadini americani e, addirittura, dell'ambasciatore, qualcosa di inaudito, visto che il rispetto per i diplomatici viene visto come il minimo indispensabile della convivenza tra gli Stati.
Per questo, a malincuore, mi auguro che almeno Assad riesca a restare in sella in Siria.  La sua caduta comporterebbe l'immediata instabilità in tutta la regione con effetti devastanti nel povero Libano e in Giordania.
Non so se i fatti riportati da MCM sono interamente corretti, ma condivido il suo pensiero che molte democrazie occidentali hanno fatto dei gravissimi errori di valutazione nel finanziare e cavalcare i movimenti di protesta nei paesi arabi.

SAV, non ho messo in dubbio quello che hai scritto. Ho solo detto che con il colonnello uccideva non gli americani (fino a un certo punto.... Lockerbie ti dice nulla?) ma i libici stessi.
Infine, qualsiasi crollo di regime è traumatico. E' come dire che siccome i venti mesi dopo il 25 luglio sono stati guerra civile e morti a tonnellate in Italia, allora era preferibile Mussolini...

Offline AlenBoksic

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Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #9 : Giovedì 13 Settembre 2012, 09:10:05 »
Non credo siano fenomeni accostabili storicamente, tant'è che nell'Italia del 1945 (ma anche in quella del 1943/44 nel centrosud) nessuno mai ha neanche tirato una scoppiettata agli angloamericani, figuriamoci assaltare un'ambasciata.
Resuscitare l'Hitler di turno, l'appeseament di Monaco, il Déat di morire per Danzica sono tuti espedienti retorici utilizzati in questi anni per rivestire di mantelli aurei e farci tranguagiare le peggiori nefandezze, insieme alle finte fosse comuni, ai falsi massacri e ad altre armi propagandistiche.
Spero per i libici che abbiamo un futuro radioso, ma è forte il rischio che si avveri quanto scritto da Rampoldi l'anno scorso di questi tempi

Anche se la direzione pare quella, non è scritto nel destino che la Libia diventi uno Stato fallito, un caos sanguinolento in cui la politica sia un confronto militare tra consorterie armate, ciascuna con protezioni straniere e interessi nel malaffare, un po´ come l´Afghanistan dei mujahiddin (però un Afghanistan addossato all´Italia). Ma mettiamo che la storia ci sorprenda in positivo. Che Gheddafi domani si arrenda e la guerra di colpo finisca. Che migliaia di famiglie rinuncino a vendicare un parente ucciso, mutilato, torturato. Che il Consiglio nazionale di transizione riesca nel progetto cui sta già lavorando, ricostituire lo Stato richiamando nei ranghi lo stesso personale in servizio prima della guerra, dagli impiegati fino ai viceministri, agli ufficiali delle Forze armate, insomma tutti tranne "i pochissimi" che si sono macchiati di atrocità, come annuncia il capo del Cnt. Mettiamo poi che la gioventù ribelle accetti questo gattopardismo, consegni le armi e torni serenamente a casa da mamma e papà, se nel frattempo non sono stati ammazzati; e nel Paese cominci una miracolosa transizione. In questo caso avremo grossomodo lo stesso risultato che si poteva raggiungere sei mesi fa, attraverso il negoziato proposto più volte da Gheddafi. La minaccia di un intervento Nato probabilmente avrebbe convinto il Colonnello ad accettare un esilio interno, sia pure ben mascherato. Quasi tutto il regime si sarebbe riciclato nel nuovo sistema, così come sta avvenendo, ma sarebbe cominciato un percorso verso la democrazia
http://www.dirittiglobali.it/home/categorie/31-guerre-armi-a-terrorismi/20720-i-gattopardi-di-tripoli-.html?ml=2&mlt=yoo&tmpl=component
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Giglic

Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #10 : Giovedì 13 Settembre 2012, 09:30:47 »
Non credo siano fenomeni accostabili storicamente, tant'è che nell'Italia del 1945 (ma anche in quella del 1943/44 nel centrosud) nessuno mai ha neanche tirato una scoppiettata agli angloamericani, figuriamoci assaltare un'ambasciata.
Resuscitare l'Hitler di turno, l'appeseament di Monaco, il Déat di morire per Danzica sono tuti espedienti retorici utilizzati in questi anni per rivestire di mantelli aurei e farci tranguagiare le peggiori nefandezze, insieme alle finte fosse comuni, ai falsi massacri e ad altre armi propagandistiche.
Spero per i libici che abbiamo un futuro radioso, ma è forte il rischio che si avveri quanto scritto da Rampoldi l'anno scorso di questi tempi

Anche se la direzione pare quella, non è scritto nel destino che la Libia diventi uno Stato fallito, un caos sanguinolento in cui la politica sia un confronto militare tra consorterie armate, ciascuna con protezioni straniere e interessi nel malaffare, un po´ come l´Afghanistan dei mujahiddin (però un Afghanistan addossato all´Italia). Ma mettiamo che la storia ci sorprenda in positivo. Che Gheddafi domani si arrenda e la guerra di colpo finisca. Che migliaia di famiglie rinuncino a vendicare un parente ucciso, mutilato, torturato. Che il Consiglio nazionale di transizione riesca nel progetto cui sta già lavorando, ricostituire lo Stato richiamando nei ranghi lo stesso personale in servizio prima della guerra, dagli impiegati fino ai viceministri, agli ufficiali delle Forze armate, insomma tutti tranne "i pochissimi" che si sono macchiati di atrocità, come annuncia il capo del Cnt. Mettiamo poi che la gioventù ribelle accetti questo gattopardismo, consegni le armi e torni serenamente a casa da mamma e papà, se nel frattempo non sono stati ammazzati; e nel Paese cominci una miracolosa transizione. In questo caso avremo grossomodo lo stesso risultato che si poteva raggiungere sei mesi fa, attraverso il negoziato proposto più volte da Gheddafi. La minaccia di un intervento Nato probabilmente avrebbe convinto il Colonnello ad accettare un esilio interno, sia pure ben mascherato. Quasi tutto il regime si sarebbe riciclato nel nuovo sistema, così come sta avvenendo, ma sarebbe cominciato un percorso verso la democrazia
http://www.dirittiglobali.it/home/categorie/31-guerre-armi-a-terrorismi/20720-i-gattopardi-di-tripoli-.html?ml=2&mlt=yoo&tmpl=component

Non sono d'accordo sull'inesistenza del paragone, ma sono opinioni.
Quello che invece contesto, nell'interessante articolo da te postato, è il presupposto di maturità civica che un popolo martoriato da un'invasione coloniale brutale prima, da un Re-Satrapo poi, e da un tirannello da 4 soldi alla fine, abbia la maturità per fare quello che ragionevolmente viene chiesto nell'articolo. La gestione della libertà (non la democrazia, che è altra cosa e soprattutto non necessariamente applicabile sempre e comunque) è cosa a mio modo di vedere complicata, che richiede un percorso lungo e soprattutto personalizzato. Gheddafi è morto come lo "stai tranquillo" del detto romano, e probabilmente era una cosa inevitabile, visto cosa ha fatto passare al popolo libico. Gli ci vorrebbe un De Gasperi, un Togliatti ed un Nenni, ai libici, in grado di capire come stanno le cose e di ottenere il massimo per il loro popolo all'interno del quadro politico esistente. Ma per avere quelle personalità bisogna che ci si discosti da quel concetto di "tribù" (anche qui, il particolare che fa premio sul generale, dannazione della nostra storia), questo richiede tempo.

Offline MCM

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Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #11 : Giovedì 13 Settembre 2012, 20:18:33 »
Giglic non si smentisce mai.
Le sue considerazioni sono dimostrate scientificamente,così come i suoi dati (le morti sotto il regime di Ghaddafi...se si sforza riuscirà a dire che Saddam ne ha fatti fuori di più di Bush papà e figlio), quelle altrui sono sparate che Giglic liquida in malo modo, quasi a voler dire "poverini voi che le sparate così...sforzatevi un pò".

Per Giglic è tutto palese. Sono danni collaterali. Un pò come il peggioramento radicale dell'economia reale per Monti. Necessario...poi si cresce...come non ci è dato saperlo. Ma si cresce eh!...magnate tranquilli.

Anche la "democrazia" iraqena e quella afgana non ci è dato sapere come "fioriranno"(ai postmoderni liberali piacciono tanto i fiori)
Ma fiorirà e se ti azzardi a obiettare sei poverino "Mi aspettavo qualcosa di meglio da te Sav...puoi fare meglio"

Io pensavo che Giglic leggesse quel giornalaccio di Repubblica (che, tra una cazzata e l' altra, però pubblica anche le "rivelazioni" di "manuale dei ribbbbbelli" creato ad hoc dagli USA per l' Egitto...articolo del 29 gennaio 2011) ma evidentemente non legge neanche quello.
Scommetto che l' Egitto, dove hanno vinto i fratelli musulmani che hanno fatto rimettere i veli alle giornaliste dei TG, tra un decennio, massimo due, diventeranno anche loro una "dittatura sanguinaria" per gli Yankee.

La democrazia,d'altronde, vale solo se vincono quelli che dicono loro. Infatti in Iran, dove ci sono elezioni regolari e addirittura ci sono seggi riservati a parlamentari ebrei e cristiani(nonostante la presenza non musulmana sia minimissima...di gran lunga inferiore, giusto per fare un esempio, alla presenza islamica in Italia), basta che vinca quello che non dicono loro e subito gli Yankee creano scompiglio agitando lo spettro dei brogli.
Saddam, che gli USA hanno finanziato in ottica anti-Iran all' epoca della guerra tra IRAQ e IRAN, poi lo hanno liquidato compiendo un genocidio(1 milione di morti solo nella prima guerra del golfo) sulla popolazione civile.
I talebani, quattro beduini che senza gli aiuti americani in ottica anti-sovietica, mai avrebbero preso il potere in afghanistan, sono poi stati liquidati.
Liquideranno anche i fratelli musulmani...e intanto hanno DISTRUTTO tre paesi. Oltre alle vite di milioni di persone.
Vedrete.

La CNN, mica la tv di stato siriana, rivela gli ordini di Obama alla CIA per rifornire i "ribbbbbelli siriani", ma a Giglic è sfuggito anche questo. Che forse era impegnato alla festa del PD di domenica insieme a 2500 pensionati.
Per Assad invece erano in 14 MILIONI E MEZZO in oltre dieci città il 21 giugno del 2011.
Il 19 ottobre del 2011 erano in 2 milioni ad Aleppo, così come altrettanti il 13 ottobre festeggiava il veto di Russia e Cina in Damasco.(di quest'ultima c'è anche un ottimo servizio di Telesur, rete sudamericana, su youtube con tanto di interviste al popolo).
Per non parlare della Global March organizzata il 15,16 e 17 marzo 2012 in tutte le città. Milioni di siriani in piazza e nel mondo di fronte alle ambasciate siriane per il loro presidente.
Per Pisapia a milano erano in 15 il primo anno di anniversario di governo milanese. Che teneri.... ;D

Però voi mette aaaademocrazia..?...

Comunque Giglic non ha poi tanta colpa. Lo assolvo.
Legge giornali e guarda tg dove spacciano foto di anni prima di palestinesi uccisi(tra cui bambini) come vittime di Assad.
Utilizzano video di manifestazioni pro-assad spacciandole per manifestazioni di "ribbelli".
Il tutto ricevuti da un certo "Osservatorio siriano per i diritti umani" ;D , che peccato si riduca a un tale, Rami Abdulraham, residente a Coventry. Sono queste le fonti dei giornali e tg guardati da Giglic. Non ha colpe il nostro forumista.
Come fanno questi giornali e tg a raccontare delle centinaia di mercenari stranieri, tra cui anche il bosniaco l' altro giorno ucciso a Idilib, fermati in Libano e Giordania, da dove volevano entrare in siria, se ricevono le notizie filtrare da un tale che risiede a Coventry?.


Però aaaademocrazia...


Vi voglio bene tutti

ciao





Giglic

Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #12 : Venerdì 14 Settembre 2012, 06:56:43 »
Di le tue "idee" e piantala di insultare, MCM. Il "non legge neanche quello" è sgradevole, come tutto il tuo post quando fai attacchi personali.
Quindi, accusandomi (dicendo oltretutto gran parte delle cose che ho detto io, e citando fonti ancora sconosciute - e so anche il perchè - quando non è d'accordo) ti dimostri, come dice giustamente ThomasDoll, una persona con cui è inutile avere a che fare. Hai le tue convinzioni incrollabili.
Sta bene così, MCM, te saludi

PS Non ti permettere di intervenire in dibattiti tra me ed altri forumisti.

Offline AlenBoksic

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Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #13 : Venerdì 14 Settembre 2012, 08:33:27 »
Quello che invece contesto, nell'interessante articolo da te postato, è il presupposto di maturità civica che un popolo martoriato da un'invasione coloniale brutale prima, da un Re-Satrapo poi, e da un tirannello da 4 soldi alla fine, abbia la maturità per fare quello che ragionevolmente viene chiesto nell'articolo. La gestione della libertà (non la democrazia, che è altra cosa e soprattutto non necessariamente applicabile sempre e comunque) è cosa a mio modo di vedere complicata, che richiede un percorso lungo e soprattutto personalizzato.ì

Certamente.
Però penso l'articolista volesse dire che proprio per i motivi che indichi l'intervento ha peggiorato la situazione, radicalizzando le violenze e immettendo in circolazione una quantità d'armi difficile poi da controllare.
Ritengo che il bilancio di questi interventi siano nettamente negativo specie se confrontato, ad esempio, alla forza d'interposizione che silenziosamente lavora nel Libano da più di un lustro.
Voglio 11 Scaloni

POMATA

Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #14 : Venerdì 14 Settembre 2012, 09:20:46 »
Quando ci si renderà conto che certe popolazioni non sono pronte per la libertà sarà sempre tardi.
La democrazia non è un prodotto d'esportazione.....

Concordo.

Questa frase me la disse un carissimo amico mio marocchino.

Offline MCM

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Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #15 : Venerdì 14 Settembre 2012, 10:45:53 »
Di le tue "idee" e piantala di insultare, MCM. Il "non legge neanche quello" è sgradevole, come tutto il tuo post quando fai attacchi personali.
Quindi, accusandomi (dicendo oltretutto gran parte delle cose che ho detto io, e citando fonti ancora sconosciute - e so anche il perchè - quando non è d'accordo) ti dimostri, come dice giustamente ThomasDoll, una persona con cui è inutile avere a che fare. Hai le tue convinzioni incrollabili.
Sta bene così, MCM, te saludi

PS Non ti permettere di intervenire in dibattiti tra me ed altri forumisti.

quando sei tu a minimizzare sono legittime opinioni, quando sono gli altri a farti notare la cosa sono insulti.

Cordiali Saluti

CiPpiripi

Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #16 : Venerdì 14 Settembre 2012, 11:06:19 »
Quando ci si renderà conto che certe popolazioni non sono pronte per la libertà sarà sempre tardi.
La democrazia non è un prodotto d'esportazione.....

attenzione che lo stesso si puo' dire dell'Italia

semmai questo insegna a non saltare di gioia ed esaltare certi avvenimenti, la famosa primavera araba cosi come altre rivoluzioni, tipo l'aranciata ucraina ma anche il new american dream, the we-can-ism, al primo soffio di vento ma piuttosto ad affrontare il 'nuovo' in maniera molto piu' realista, anche se cio' vuol dire cinica.

Offline Rupert

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Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #17 : Venerdì 14 Settembre 2012, 11:59:22 »
attenzione che lo stesso si puo' dire dell'Italia


Infatti siamo già in dittatura.
Quella della BCE....

Ma sono troppo presi a guardare Amici e il Grande Fratello per accorgersene....
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Offline MCM

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Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #18 : Venerdì 14 Settembre 2012, 14:11:21 »
attenzione che lo stesso si puo' dire dell'Italia

semmai questo insegna a non saltare di gioia ed esaltare certi avvenimenti, la famosa primavera araba cosi come altre rivoluzioni, tipo l'aranciata ucraina ma anche il new american dream, the we-can-ism, al primo soffio di vento ma piuttosto ad affrontare il 'nuovo' in maniera molto piu' realista, anche se cio' vuol dire cinica.

Non c'è stata nessuna primavera Araba intesa come manifestazioni di popolo massive di maggioranza contro regimi. Ci sono stati colpi di stato pilotati dall' occidente.
Quello Ucraino fu un tentativo fallito. La Russia, l' unico paese europeo a cui non sta bene essere servo, ha detto "Niet".
Non si tratta di complottismo. Ci sono documenti a sufficienza, tutti quanti "rivelati" da media americani, in grado di dimostrare ampiamente come si sia trattato di "rivolte" pilotate. Addirittura Repubblica pubblicava le notizie in merito al "manuale del rivoltoso" egiziano scritto a tavolino.
Ma le bugie hanno le gambe corte. Sono bastate le elezioni in Egitto per dimostrare che il mondo nordafricano non vuole diventare, come invece siamo noi, una sussidiaria statunitense.


Offline MCM

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Re:Ucciso ambasciatore Usa in Libia
« Risposta #19 : Venerdì 14 Settembre 2012, 14:13:26 »
Infatti siamo già in dittatura.
Quella della BCE....

Ma sono troppo presi a guardare Amici e il Grande Fratello per accorgersene....

Il Popolo Viola, che esultava per l' elezione montiana e che è sceso in piazza per chiedere le dimissioni di Berlusconi, dov'è ora?

Oppure scopriamo che anche in Italia c'è chi "finanzia" le manifestazioni "popolari"?