De Paola in questo momento su radio 6 je la sta dando calla a Guidone.

[LaLazioMia]

Be, però il discorso vale anche al contrario. Se non interessano si possono anche saltare i topics in cui si parla delle trasmissioni di Guido De Angelis, visto che nel titolo si specifica chiaramente l'argomento.

In definitiva, come chiunque è libero di ascoltare ed apprezzare Guidone, altri lo ascolteranno e non lo apprezzeranno (aprendoci dei topics), altri ancora non lo ascoltano e non lo apprezzano, e, last but not least, ci sono anche coloro che non lo ascoltano e lo apprezzano, e secondo me sono i soggetti più interessanti.

ci sono anche coloro che non lo ascoltano e lo apprezzano, e secondo me sono i soggetti più interessanti. disinformati ( visto che lo apprezzano senza ascoltarlo.

[franz_kappa]

sulle dinamiche di vendita assolutamente d´accordo; però mi chiedo:
non sarebbe possibile, pur rimanendo appecoronati davanti dando maggior spazio alla squadra con più tifosi nella capitale, perchè mandare affangala gettare alle ortiche i pur sempre 700-800.000 tifosi Laziali che, se comprassero di più il loro prodotto, incrementerebbero ancora le vendite ??

È questo che non mi sembra una gran dinamica di vendita     

Beh, essendo dei privati che decidono sulla linea editoriale del CorSport è assolutamente possibile che costoro ritengano le potenzialità del bacino di utenza laziali meno interessanti e meno sfruttabili rispetto a quello che offre il più cospicuo (e forse commercialmente più 'facile') universo dei tifosi, simpatizzanti e fiancheggiatori della xxxx.

E' una loro strategia, non è detto che sia quella giusta. Di certo non è nostro compito sindacarla, visto che al massimo del Corriere siamo clienti (in linea di massima direi insoddisfatti. Ammesso che i laziali che criticano il Corriere acquistino quella testata. Cosa niente affatto scontata. Molti, infatti, affollano il popolo dei critici che però non comprano una copia del CorSport da anni e anni, basando la propria ostilità sulla mera osservazione di prime pagine poco gradite o su articoli non equanimi legiucchiati al bar tra un cornetto e un cappuccino) ma non certo azionisti, abbonati o lettori abituali, legittimati a dire la propria - a diverso titolo - sulle strategie editoriali della testata romana.

[gentlemen]

All'inizio De Paola ha attaccato, mettendo le mani avanti, Guido molto timido, quasi in difficoltà, mille premesse....insomma un confronto impari, x fortuna gli altri opinionisti, compreso Wilson hanno affrontato gli argomenti in maniera diretta.

[Teo]

Beh, essendo dei privati che decidono sulla linea editoriale del CorSport è assolutamente possibile che costoro ritengano le potenzialità del bacino di utenza laziali meno interessanti e meno sfruttabili rispetto a quello che offre il più cospicuo (e forse commercialmente più 'facile') universo dei tifosi, simpatizzanti e fiancheggiatori della xxxx.

E' una loro strategia, non è detto che sia quella giusta. Di certo non è nostro compito sindacarla, visto che al massimo del Corriere siamo clienti (in linea di massima direi insoddisfatti. Ammesso che i laziali che criticano il Corriere acquistino quella testata. Cosa niente affatto scontata. Molti, infatti, affollano il popolo dei critici che però non comprano una copia del CorSport da anni e anni, basando la propria ostilità sulla mera osservazione di prime pagine poco gradite o su articoli non equanimi legiucchiati al bar tra un cornetto e un cappuccino) ma non certo azionisti, abbonati o lettori abituali, legittimati a dire la propria - a diverso titolo - sulle strategie editoriali della testata romana.

Tuttavia, il (sacrosanto) contributo pubblico all'editoria dovrebbe costituire una sorta di limite al concetto di "scrivo quello che serve per vendere più copie". Il che non significa che il tal quotidiano debba rinunciare a mostrare le chiappe abbronzate di Ilary, se questo gli fa vendere diecimila copie in più: ma la rinuncia totale a un prodotto sganciato dalla logica di mercato, che quasi sempre significa tagliare la qualità, non mi sembra corretto.

[geddy]

Beh oramai anche la qualità dell'altro quotidiano sportivo italiano che va per la maggiore è ai minimi storici. Si salva ancora, per la gazzetta, la sezione dedicata agli altri sport, per il resto siamo sui livelli del corriere, quest'ultimo oramai ai livelli di tuttosport.
Magari Franz ci si arrivasse a leggere il corriere dello sport nell'intervallo della colazione, purtroppo oltre ai titoli e i trafiletti c'è poco altro di stimolante. Non dura neanche 10 minuti ed è sempre lo stesso minestrone. Altro che Reja.

[LaLazioMia]

Ieri De Martino ricordava come sia fondamentale essere uniti per difendere la Lazio. E' chiaro che da una parte c'è una tifoseria imboccona ma unitissima, dall'altra ...sparpagliati.
Un editoriale che esalta la as( oltre ogni ragionevole realta') viene condiviso e apprezzato da tutte le cacche, un editoriale che esaltasse la SS LAZIO( anche se solo una tantum ) troverebbe dei fieri oppositori tra alcuni dichiarati tifosi.

Comunque il trigoriere è da sempre ( inclusa l'epopea der dottore) polarizzato e fazioso ( tranne una piccolissima parentesi con un solo direttore che sembrò sorprendentemente voler equilibrare,ma duro' poco)

[robylele]

Non è una teoria: è la presentazione, ovviamente in forma sintetica e semplificata, di alcune dinamiche che governano l'industria editoriale. Sono fatti. Prima uno se ne rende conto, meglio campa.

non trovo così sorprendente che un'azienda 'profit' adotti condotte, strategie e linee editoriali rivolte al proprio pubblico potenziale che - almeno nelle intenzioni del proprio management - massimizzano le possibilità di mantenere (non dico aumentare, utopia nell'attuale contesto) i ricavi più o meno stabili.

praticamente è quello che dicono a Lazio Style Radio. Basta accettarlo.

( tranne una piccolissima parentesi con un solo direttore che sembrò sorprendentemente voler equilibrare,ma duro' poco)

è l'uomo che vorrei alla Lazio.

[franz_kappa]

Tuttavia, il (sacrosanto) contributo pubblico all'editoria dovrebbe costituire una sorta di limite al concetto di "scrivo quello che serve per vendere più copie". Il che non significa che il tal quotidiano debba rinunciare a mostrare le chiappe abbronzate di Ilary, se questo gli fa vendere diecimila copie in più: ma la rinuncia totale a un prodotto sganciato dalla logica di mercato, che quasi sempre significa tagliare la qualità, non mi sembra corretto.

Obiezione fondata, la tua.
Però le evoluzioni del contingente sono destinati a spazzare via assai presto il dibattito sui 'doveri' di una stampa agevolata dai finanziamenti pubblici: la palese insostenibilità - per il bilancio del nostro Stato - di uscite francamente non giustificabili come i contributi all'editoria agevolerà una progressiva riduzione (sino all'auspicabile sparizione) dei suddetti contributi.

Lo Stato, finalmente, si ritrarrà da questo settore il cui co-finanziamento non gli compete in alcun modo e potremo dichiarare obsolete tutte le discussioni su come la stampa dovrebbe comportarsi alla luce del fatto che ci sono i contributi pubblici, etc etc etc... I contributi pubblici non ci saranno più e si manterranno sul mercato solo le testate in grado di sostenersi con i propri ricavi oppure le testate sorrette da munifici azionisti, disposti a ripianare le perdite di iniziative cronicamente in rosso.

D'altronde, come è possibile giustificare ancora i contributi pubblici all'editoria dopo aver appreso che detti contributi spettano anche al "Romanista"? Non è possibile, infatti. Contributi pubblici all'editoria a carico dei contribuenti? Roba vecchia, roba che emana uno stantio e muffito sentore di Novecento. Andiamo oltre, per favore. 

[BobLovati]

Beh, essendo dei privati che decidono sulla linea editoriale del CorSport è assolutamente possibile che costoro ritengano le potenzialità del bacino di utenza laziali meno interessanti e meno sfruttabili rispetto a quello che offre il più cospicuo (e forse commercialmente più 'facile') universo dei tifosi, simpatizzanti e fiancheggiatori della xxxx.

E' una loro strategia, non è detto che sia quella giusta. Di certo non è nostro compito sindacarla, visto che al massimo del Corriere siamo clienti (in linea di massima direi insoddisfatti. Ammesso che i laziali che criticano il Corriere acquistino quella testata. Cosa niente affatto scontata. Molti, infatti, affollano il popolo dei critici che però non comprano una copia del CorSport da anni e anni, basando la propria ostilità sulla mera osservazione di prime pagine poco gradite o su articoli non equanimi legiucchiati al bar tra un cornetto e un cappuccino) ma non certo azionisti, abbonati o lettori abituali, legittimati a dire la propria - a diverso titolo - sulle strategie editoriali della testata romana.

probabilmente non mi sono spiegato bene; dicevo solo che, lasciando intatte le 567 pagine sui cani, sui tacchi, sui gol e le barzellette del cappetano, potrebbero anche, ALMENO, non parlare così male della Lazio ed avere un ritorno di vendite.
Per cui se non lo fanno, accettato chiaramente che è una loro strategia, se permetti è una strategia completamente sbagliata.

Certo, come dice Teo, tanto poi arrivano i soldi dalle nostre imposte, per cui ... 

[disabitato]

con la progressiva digitalizzazione del paese e dell'informazione è anche obsoleto il giornale cartaceo per informare. Il cartaceo che, per forza di cose, non può tenere il passo del web in quanto a tempestività di informazione.
I giornali non sono più destinati a fare cronaca, bensì approfondimento.

[Sick Boy]

monumentale, a dir poco !!   


sulle dinamiche di vendita assolutamente d´accordo; però mi chiedo:
non sarebbe possibile, pur rimanendo appecoronati davanti dando maggior spazio alla squadra con più tifosi nella capitale, perchè mandare affangala gettare alle ortiche i pur sempre 700-800.000 tifosi Laziali che, se comprassero di più il loro prodotto, incrementerebbero ancora le vendite ??

È questo che non mi sembra una gran dinamica di vendita     

E' una domanda che ci siamo fatti tutti, prima o poi, ma le dinamiche e le indagini di mercato editoriali spesso toccano aspetti che non vengono considerati di prim'acchito.
Es. se i potenziali lettori del Corsport fossero 2mln da parte difettosa e 1 mln da parte laziale, il bacino d'utenza, parlando equamente, approfonditamente di entrambe le squadre salirebbe a 3 mln?
Purtroppo non è così perchè il target dei quotidiani sportivi è molto mirato: quante volte in edicola avete provato repulsione per un Fesso sparato in prima pagina? Ecco, la stessa cosa accade dall'altra parte, e quindi, al potenziale milione di clienti guadagnato, ce ne sarebbero due che ad una gigantografia di Klose scapperebbero dall'edicola, o male che va acquisterebbero un altro giornale.
Nell'ultimo decennio l'unico che fece un tentativo serio per riequilibrare gli spazi sul Corsport fu Iacobelli, che nel primo mese sventolò fiero dati di vendita maggiorati dando più spazio alla Lazio. Quando l'editore gli presentò la proiezione dei dati a sei mesi sul giorno medio, e peggio ancora sul lunedì, l'esperienza finì col chiudersi piuttosto rapidamente.
Detto questo, ho l'impressione che dopo un primissimo periodo di gestione "Tuttosport" del quotidiano, De Paola abbia compreso che non siamo il Torino, e qualche passo in più è stato fatto... rispetto a Vocalelli (e non avrei mai creduto di dirlo) credo sia comunque stato fatto un passo indietro.

[Teo]

Dici che nel profumato XXI Secolo informerà solo chi ha soldi? E chi controlla la pubblicità?

Pensa, io invece sarai dispostissimo a pagare un canone anche per alcuni network privati, in cambio di una quota di ore di trasmissione dedicate alla divulgazione scientifica, alla storia, alla cultura... E vorrei continuare a poter leggere, se mi va, financo l'Umanità e il Secolo d'Italia. Ma certamente non stiamo andando verso questa strada.

[franz_kappa]

[...]
Per cui se non lo fanno, accettato chiaramente che è una loro strategia, se permetti è una strategia completamente sbagliata.

Certo, come dice Teo, tanto poi arrivano i soldi dalle nostre imposte, per cui ... 

Che sia una strategia sbagliata lo dici te, dal tuo punto di vista, se mi passi la provocazione bonaria. Sempre in amicizia, ci mancherebbe! 
Caro Bob, è evidente che ci mancano (a te come anche a me e a chiunque altro scrive su questo forum, sia chiaro). una mole sconfinata di informazioni relative alla gestione dell'azienda che edita il CorSport per sperare di dare una qualche fondatezza alle nostre opinioni su quella che sarebbe la strategia migliore per governare la testata sportiva romana.
Ciò detto io (e chiunque altro, va detto) permetto, eccome se permettiamo a te di dire la tua. Ognuno dice la sua. Di pareri anonimi di presunti esperti, in rete, ce ne sono a bizzeffe. Uno in più non fa differenza... 

Quanto ai soldi delle imposte, c'è una legge che prevede quei contributi. Tutto legittimo, insomma. E comunque bisognerebbe quantificare l'incidenza di tale erogazione pubblica sul totale dei ricavi di un'azienda come il CorSport. Sarei curioso di saperlo, in effetti.

[franz_kappa]

Dici che nel profumato XXI Secolo informerà solo chi ha soldi? E chi controlla la pubblicità?

No, niente affatto. Oggi e più ancora nel prossimo futuro le informazioni diverranno sempre più accessibili alla fonte. Starà alle nuove generazioni imparare come accedere a quelle fonti. I media tradizionali, fino a quando vivranno, sono già soggetti a logiche di mercato e dunque alle leggi del profitto. E già oggi il potere di influenza della pubblicità è soverchiante in quasi in ogni azienda editoriale e della qualità a nessuno interessa più molto, in fondo.
I giornali ormai vendono lettori agli inserzionisti pubblicitari, disse un cinico andandoci assai vicino (secondo me).

Pensa, io invece sarai dispostissimo a pagare un canone anche per alcuni network privati, in cambio di una quota di ore di trasmissione dedicate alla divulgazione scientifica, alla storia, alla cultura... E vorrei continuare a poter leggere, se mi va, financo l'Umanità e il Secolo d'Italia. Ma certamente non stiamo andando verso questa strada.

Ma tu sei una mosca bianca, Teo: la generalità delle persone non ha voglia di pagare per vedere divulgazione scientifica, storia e cultura. Peraltro, la Rai con alcuni suoi canali tematici copre già oggi direi abbastanza bene questa esigenza di informazione di qualità. Penso a Rai5 e Rai Storia, canali in grado di offrire assai spesso un'ottima programmazione. E per quei canali (e per tutto il resto della ricca offerta radio-televisiva della Rai) già paghiamo quasi 10 euro al mese. Dico paghiamo anche se molti, inspiegabilmente, si rifiutano di pagare il canone Rai. E se ne vantano pure. 

E vorrei continuare a poter leggere, se mi va, financo l'Umanità e il Secolo d'Italia. Ma certamente non stiamo andando verso questa strada.

Decisamente no, non ci stiamo andando. Grazie al Cielo, peraltro. Da contribuente non sono oltremodo disposto a tollerare che le mie tasse contribuiscano a mantenere in vita in totale dispregio di ogni legge di mercato testate come, tra gli altri, l'Umanità e il Secolo d'Italia.

[CiPpiripi]

.... Oggi e più ancora nel prossimo futuro le informazioni diverranno sempre più accessibili alla fonte. Starà alle nuove generazioni imparare come accedere a quelle fonti. ...

Insomma la Lazio all'avanguardia dell'informazione quindi, con rivista, radio e televisione, che non sono semplicemente voce del padrone

e quello che molti considerano un errore della societa' e' in realta' l'ultimo rantolo di un mondo che ruota intorno alla Lazio disperato nell'estremo tentativo di sopravvivere all'avanzare del futuro.

[BobLovati]

m´arendo   

[darienzo]

Possibile che in tanti anni nessuno sia riuscito a stabilire un contatto con la proprietà del corsport-stadio-tutsport: i direttori passano, gli Amodei restano e danno la linea editoriale, ma nessuno riesce a stanarli manco fosseo i reali d'inghirtera

Inviato dal mio GT-S5570 con Tapatalk 2

[fish_mark]

Insomma la Lazio all'avanguardia dell'informazione quindi, con rivista, radio e televisione, che non sono semplicemente voce del padrone

e quello che molti considerano un errore della societa' e' in realta' l'ultimo rantolo di un mondo che ruota intorno alla Lazio disperato nell'estremo tentativo di sopravvivere all'avanzare del futuro.

Che la Lazio sia all'avanguardia con la sua rivista, radio e TV, cose che fanno molte altre squadre da molti anni, risulta abbastanza singolare.
L'errore che deve evitare la Lazio è semmai quello di riservare ai suoi canali informativi le interviste, le dirette, i protagonisti. Farebbe un pessimo servizio a sé stessa, ai suoi tifosi e all'informazione tutta.

Quanto al tema dell'informazione a pagamento, possibilmente il più possibile tarata alle esigenze del "cliente", se questa è la modernità, Dio ce ne scampi e liberi.
La vera informazione è quella che ti dà punti di vista diversi, elementi informativi inaspettati, un quadro il più possibile NON tarato alle esigenze del c.d. cliente.

Possibile che in tanti anni nessuno sia riuscito a stabilire un contatto con la proprietà del corsport-stadio-tutsport: i direttori passano, gli Amodei restano e danno la linea editoriale, ma nessuno riesce a stanarli manco fosseo i reali d'inghirtera

Inviato dal mio GT-S5570 con Tapatalk 2

Da amici netter ci informano che tutto questo è pane quotidiano dall'altra parte del Tevere.
I rapporti si coltivano con frequentazioni periodiche, nella divisione e rispetto dei ruoli.
Evidentemente, minacciare calci nel culo ai cronisti impertinenti non è geniale.

[borgorosso]

francamente, 700 milioni l'anno (contributo per giornali) li metterei sulla ricerca.
pagherei più volentieri le cospicue tasse che pago.

ascoltatela lazio style radio.
è molto simpatica.

e poi parlano della lazio 

[CiPpiripi]

Che la Lazio sia all'avanguardia con la sua rivista, radio e TV, cose che fanno molte altre squadre da molti anni, risulta abbastanza singolare.
L'errore che deve evitare la Lazio è semmai quello di riservare ai suoi canali informativi le interviste, le dirette, i protagonisti. Farebbe un pessimo servizio a sé stessa, ai suoi tifosi e all'informazione tutta.
...

se l'informazione del futuro sara' quella direttamente dalle fonti, la Lazio riservando ai suoi canali informativi, ossia direttamente la fonte, le interviste, le dirette i protagonisti e' all'avanguardia rispetto a chi, pur avendo la propria rivista (chi?), la propria radio (chi?) e la propria tv (quanti?), lascia ad altri canali l'informazione concedendo loro esclusive su interviste, dirette e protagonisti.

il resto e' il vecchio che muore.

sempre che si voglia che l'informazione del futuro sia direttamente dalle fonti.