Bella TV ieri su RAI3 e grande Giango.

[Giglic]

da Globalist


di Giancarlo Governi

 Quando la televisione è grande! Lo è stata la settimana scorsa con una puntata della Grande Storia di Raitre dedicata alla storia della scuola e della istruzione in Italia. Con un conduttore particolare e insolito: il cantautore Roberto Vecchioni, che oltre a scrivere bellissime canzoni ha anche passato molti anni della sua vita ad insegnare nei licei milanesi. E' stata grande ieri sera con uno spettacolo insolito (uso la parola spettacolo a proposito di un documentario non impropriamente perché vi si evidenziava la cifra spettacolare), costruito intorno alle lettere che si scambiarono in un anno e mezzo (dal settembre del 1943 fino al fatidico aprile del 1945) Benito Mussolini e la sua amante Clara Petacci, meglio conosciuta come Claretta. La donna che non abbandonò Mussolini fino alla fine, fino a morire accanto a lui.

 Gli autori del programma, capitanati da Giuseppe Giannotti , hanno costruito uno spettacolo sullo stile epistolare ricorrendo alla commistione dei generi (il teatro e il documento). Uno dei quei programmi che rimangono nella cineteca per la scansione drammaturgica ma anche per la ricostruzione (avvalendosi anche della recitazione di Maja Sansa e Michele Placido) non solo degli ultimi giorni del fascismo ma anche dello spirare di due anime dannate che si amano fino alla fine. La sorpresa che il programma ci ha riservato è la forza del personaggio di Claretta che la storiografia fino ad oggi ci aveva descritto quasi come un cagnolino fedele ai piedi del suo duce amante.

Invece in queste lettere Claretta appare una donna forte e coraggiosa che sostiene con il suo amore ma anche con la forza della parola un uomo avvilito, un cadavere vivente come lui ama descriversi. Un uomo abituato al comando e alle folle oceaniche che sente di essere diventato lo zimbello del mondo, un uomo che forse desidera soltanto la morte e la fine di questa immane tragedia che lui stesso ha avviato. Claretta lo tiene in piedi, gli ricorda il suo passato glorioso, lo incoraggia a tornare ad essere quello che è stato e che non potrà più essere, ora che è diventato un fantoccio nelle mani di Hitler.

 Il programma è molto importante perché inaugura un fatto storico: la collaborazione fra una delle reti generaliste della Rai (Raitre per l'esattezza, quella più votata e attrezzata per questo genere di operazioni) e la più interessante delle reti tematiche, Rai Storia, che fino ad oggi, come le altre 12 reti Rai nate con il digitale terrestre, è stata relegata ai margini, con pochi fondi e senza l'attenzione e il sostegno della "casa madre". Che sia l'inizio di una nuova era?

[BobLovati]

visto ( non in toto ) ieri sera; molto ben fatto e credo molto ben documentato.

Non sono d´accordo solo sulla Petacci; mi sembra la sua, negli ultimi momenti della sua e loro storia, fosse ormai preda soprattutto di una passione diventata ossessione.
 

[baol]

Giusto questa mattina un amico mi parlava di questo programma in termini entusiastici.
Mi ha decisamente incuriosito. Appena posso me lo vedo, visto che è disponibile sul sito web RAI Replay.
Speriamo che veramente, come auspica il buon Giangoverni "sia l'inizio di una nuova era".

[Boks XV]

la più interessante delle reti tematiche, Rai Storia, che fino ad oggi, come le altre 12 reti Rai nate con il digitale terrestre, è stata relegata ai margini, con pochi fondi e senza l'attenzione e il sostegno della "casa madre". Che sia l'inizio di una nuova era?

io, sport a parte, come canali guardo solo Rai News, Rai Storia, talvolta Rai Movie e Philippe Daverio su Rai5.
 

[Giglic]

io, sport a parte, come canali guardo solo Rai News, Rai Storia, talvolta Rai Movie e Philippe Daverio su Rai5.

Philippe Daverio è un altro che andrebbe sfruttato meglio. I suoi programmi sono sempre godibilissimi, e della durata giusta.
Io un esperimento di metterlo in prima o in seconda serata, invece che relegarlo la domenica all'ora di pranzo, lo farei proprio.
(Poi, sulla RSI, oggetto della trasmissione, ci sarebbe da fare un lungo discorso: per me la conferma della "stato fantoccio" fatta dagli storici è piacevole: Montanelli ad esempio non la pensava esattamente così. Questo avrebbe dovuto far aprire gli occhi a chi, per fedeltà, seguì quella strada...)

[disabitato]

bel documentario.
Ne esce fuori un ritratto dell'ultimo Mussolini per molti (me compreso) inedito. Molto ben recitate le lettere.

Riguardo le ricostruzioni storiche a corollario (Salò ecc) non mi pronuncio perchè non ne so abbastanza.

Bel prodotto.

n.b.: curioso vedere una folla importante a milano il 16/12/1944 acclamare il duce e la medesima (come dimensioni, e forse come persone), gioire per la sua morte nemmeno 5 mesi dopo.

[Giglic]

Non è curioso per nulla, purtroppo...

[disabitato]

Non è curioso per nulla, purtroppo...

"Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti..."
(cit.)

[BobLovati]

disabitato, c´è poco da meravigliarsi, ma andrebbe ben approfondito.
La fregnaccia del " salire sul carro dei vincitori " sono certo l´abbiano inventata i perditori   
Ma il discorso è lungo ed interessantissimo; giuro di tornarci su, per discuterne con voi 

[disabitato]

Approfitto del topic storico per chiedere una cosa: se l'Italia avesse mantenuto le colonie in africa, dal punto di vista sociale ne avremmo trovato giovamento? Avremmo avuto una società più multiculturale e multirazziale come francia e inghilterra? Culturalmente, per l'italiano medio velatamente razzista, sarebbe stato meglio?

Grazie.

[Giglic]

Approfitto del topic storico per chiedere una cosa: se l'Italia avesse mantenuto le colonie in africa, dal punto di vista sociale ne avremmo trovato giovamento? Avremmo avuto una società più multiculturale e multirazziale come francia e inghilterra? Culturalmente, per l'italiano medio velatamente razzista, sarebbe stato meglio?

Grazie.

Secondo me no, disa.
Prevalentemente per il fatto che il colonialismo, quando lo abbiamo perseguito noi, era già in declino, e il concetto di indipendenza era già stato accettato dalle popolazioni. E poi, la guerra in etiopia fu "di conquista", lì c'era già una nazione ed anzi un impero. La possibilità di integrazione si fa quando non solo si va li, ma anche quando si accetta che "loro" (dio, che brutta parola) vengano da noi. E per una cosa del genere ci vogliono generazioni. Noi ci siamo fermati alla parte "crudele"...

[Teo]

(Poi, sulla RSI, oggetto della trasmissione, ci sarebbe da fare un lungo discorso: per me la conferma della "stato fantoccio" fatta dagli storici è piacevole: Montanelli ad esempio non la pensava esattamente così. Questo avrebbe dovuto far aprire gli occhi a chi, per fedeltà, seguì quella strada...)

Taglia la testa a ogni possibile discussione in merito, l'assenza di una Costituzione. Esisteva un Governo, ma nulla che ne prevedesse l'esistenza, per capirci.

[BobLovati]

Approfitto del topic storico per chiedere una cosa: se l'Italia avesse mantenuto le colonie in africa, dal punto di vista sociale ne avremmo trovato giovamento? Avremmo avuto una società più multiculturale e multirazziale come francia e inghilterra? Culturalmente, per l'italiano medio velatamente razzista, sarebbe stato meglio?

Grazie.

anche secondo me no; ma sono discorsi che, per evitare giusti lucchettamenti, sarebbe bello fare davanti ad un caffè ( o te - birra - gelato - amatriciana )   

[disabitato]

no no.. non voglio sapere se il colonialismo sia stato giusto o meno.

Se l'italia avesse avuto cittadini di colore fin dagli anni '30, oggi che società avremmo?

[BobLovati]

no no.. non voglio sapere se il colonialismo sia stato giusto o meno.

Se l'italia avesse avuto cittadini di colore fin dagli anni '30, oggi che società avremmo?

si, avevo capito; ma è un argomento che preferisco discutere guardando e facendomi guardare in faccia dalle persone con cui parlarne. Non mi riferisco al colonialismo quanto alla tua domanda sulle problematiche razziali.
Nessun segreto, solo che per iscritto si può interpretare non correttamente   

 

[POMATA]

Io sapevo che il cittadino colonizzato gode gli stessi diritti se viene nel paese colonizzatore.

Poi magari l'integrazione è un altro par di maniche.