Autore Topic: Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù  (Letto 8465 volte)

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oizaL

Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« : Giovedì 6 Settembre 2012, 07:12:59 »
CORRIERE DELLO SPORT, GIOVEDI' 6 SETTEMBRE 2012





Reja, la più insolita delle estati. «Era dal 2004 che non mi fermavo. Restai a spasso per un po' - dopo la promozione in A con il Cagliari - e a gennaio del 2005 andai al Napoli in C».
Ultime due squadre italiane, Napoli e Lazio: le dice niente la classifica? «Che conosco il valore delle due principali antagoniste della Juventus, so dove possono arrivare entrambe. Hanno qualità tecniche e un progetto fondato sulla continuità. Siamo appena alla seconda di campionato e non è il caso di sbilanciarsi, però nulla nasce dal caso».
Personaggi e interpreti conosciuti da vicino. «Il Napoli l'ho visto crescere e quando arrivò Hamsik, che era ancora un ragazzino, si capì subito ch'eravamo di fronte ad un predestinato».
La sua definizione all'epoca sembrò forzata: un po' Gerrard e un po' Lampard... «E' stato il capocannoniere del mio Napoli, prima che arrivasse Cavani. Intuitivo come pochi, lui sa già dove andrà a cadere la palla. Aggredisce gli spazi, ha testa, ha maturità, è rapido di pensiero e ciò rappresenta un vantaggio indiscutibile».
Dalla Roma biancazzurra s'è appena staccato. «Restando legato agli uomini che mi hanno rappresentato la loro stima a più riprese. Ho avuto ragazzi eccezionali, con i quali abbiamo compiuto un percorso straordinario. Dovrei citarli tutti, uno ad uno. Ho ricevuto telefonate affettuose che mi hanno gratificato».
Scelga allora un calciatore-simbolo. «Se proprio mi costringe, punto su Klose, che segna con continuità impressionante ed ha cominciato alla sua maniera. Ma potrei citare Hernanes o Brocchi o chiunque altro: il rapporto umano è stato fortissimo».
I suoi giorni alla Lazio però furono duri. «Acqua passata, perché il distacco è stato normalissimo e con Lotito ho avuto modo anche di sentirmi, così come con Tare. Il mio ciclo era finito e dentro di me non avevo più gli stimoli che servivano per andare avanti».
Ci fosse stata la Champions... «Mi è mancato quel traguardo, sfiorato per due volte. Ma siamo arrivati alla sfida decisiva di Udine con gli uomini contati. A gennaio non eravamo riusciti a chiudere alcune operazioni, ci trovammo con l'organico carente».
E alla fine di quel mercato, usando un eufemismo, furono scintille. «Dissi ciò che pensavo, diciamo furono confronti serrati. Inutile tornarci su, resta il rispetto tra professionisti che hanno condiviso un progetto».
Petkovic è partito con il piede sull'acceleratore. «E' stato bravo ed intelligente, si è presentato in punta di piedi. E' persona di assoluta sensibilità. E' arrivato ed ha trovato una Lazio che aveva dei suoi princìpi tattici, ci ha inserito ovviamente qualcosa di suo. Complimenti davvero».
Torniamo sugli episodi: pure lei perse la Champions per un (mezzo) cucchiaio. «Il rigore di Zarate a Udine, centrale. Forse è stato quello il momento ci siamo andati più vicini. Quando ho visto Maicosuel scegliere quella soluzione, ho ripensato a me. Comprendo Guidolin, quel momento di vuoto l'ho vissuto anche io».
Zarate: tormento ed estasi. «Qualità tecniche enormi. Solo lui può decidere se diventare calciatore completo. Svelo una curiosità: due anni fa gli regalai un libro, «Il Gabbiano Jonathan Livingston». Spero l'abbia letto e ne abbia colto la morale. Per perfezionarsi servono sacrificio e  applicazione. E' padrone del proprio destino, perché ha le possibilità per imporsi».
Il Napoli l'ha fatto con saggezza... «Bel mercato e però se ne parla poco. Ha acquistato ciò che serviva, pure stavolta: Behrami mi piace e Insigne quando giocavamo contro gli allievi, al giovedì, mandava in crisi i titolari, non lo beccavano mai. C'è l'idea di calcio originale, lì: c'è la mano di De Laurentiis, di Bigon, di Mazzarri. Un lavoro di equipe».
Diamo un po' i numeri. «Ora è venuta fuori la moda della difesa a tre, con la quale sono arrivato in serie A con il Napoli, con la quale sono arrivato poi subito all'Intertoto. A quel tempo, se non sbaglio, c'erano soltanto due tecnici che avevano scelto questa via: il sottoscritto e Mazzarri. E però mi davano del vecchio. Ora la fanno quasi tutti ma li chiamano innovatori».
A proposito di «vecchi», e lo scriviamo tra virgolette... Zeman. «Zeman è un grande e il suo rientro lo conferma. A me piace il suo modo di essere e di proporre calcio e la Roma è una sfida affascinante, che va seguita. Ne sono incuriosito e mi sembra che l'avvio sia incoraggiante».
Ci sono stati vari avvicendamenti in panchina... «Ma i giovani ogni tanto smarriscono la strada. Forse l'esperienza aiuta a capire come si fa per non andare a sbattere».
L'hanno cercata dall'estero e ha detto no a un paio di offerte: non ha voglia di tornare? «Aspetto, come si dice in questi casi, che scocchi la scintilla, che arrivi la proposta giusta. L'inattività estiva ha avuto dei vantaggi: sono stato cinque anni a Napoli e non m'ero mai goduto le bellezze della Costiera Sorrentina. Sono stato a Sant'Agata, ho conosciuto la famiglia Iaccarino, eccellenza di un'Italia meravigliosa, gente che ha una umiltà dentro di cui abbeverarsi. Ho annusato i profumi d'una terra incantevole. Stare in panchina dà tanto e forse toglie la possibilità di osservare tutto».
Ha avuto modo di rivedere qualche immagine del recente passato? «Se si riferisce alla mia corsa sotto la curva per abbracciare Klose dopo la sua prodezza al 93' nel derby, dico di no. Ho vissuto varie emozioni: ieri, per strada, un papà ha chiamato il bimbo e gli ha detto, questo signore ha ricreato il Napoli. M'è venuta la pelle d'oca. Quando tornai al San Paolo, la prima volta da ex, rimasi stordito dall'accoglienza, applaudivano tutti. E poi quella vittoria in Lazio-Roma. Un minuto prima della rete, dissi in panchina: se segnamo inseguo il goleador. Ho avuto tanto dal calcio, ma se provate a mettervi nei miei panni, vi rendete conto che certi momenti restano per sempre».
La Juve parte in vantaggio? «Perché ha vinto, ha l'abitudine a farlo ed ha allargato la rosa. Però andare in campo alla domenica e al mercoledì toglie energie, fisiche e mentali. E Napoli e Lazio sono pronte a insidiarle. E quella Roma è invitante».
Ma Reja un rimpianto ce l'avrà? «E' inutile negarlo: la musica della Champions, quell'atmosfera unica del Grande Calcio, rappresentano un desiderio forte. Ma attenti, io non sono vecchio....».

Offline Eagles71

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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #1 : Giovedì 6 Settembre 2012, 08:03:48 »
Grazie Edy

Grazie oizaL
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline aaronwinter

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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #2 : Giovedì 6 Settembre 2012, 08:18:57 »
Bella la foto con Zarate.
Ora sappiamo quale è stata la più grande umiliazione che Zio Edy ha riservato a Maurito: gli ha regalato un libro.

Grazie di tutto Reja, anche di questa intervista.
Damose da fa (remix di aaronwinter)
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Giglic

Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #3 : Giovedì 6 Settembre 2012, 08:39:11 »
Insulto fuori luogo, aw. E lo dico da zaratiano deluso. Se poi qualcuno ti dice che a rocchi nessuno gli ha regalato un libro perché lo userebbe solo per pareggiare il tavolino, cosa diresti?
Per il resto, Reja conferma quello che è:  una bella persona ed in allenatore capace di far crescere le sue squadre fino alla cl, cl esclusa.

Offline Rupert

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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #4 : Giovedì 6 Settembre 2012, 08:43:52 »
Leggere fa bene.
Allarga la mente.
Qualcuno però fino ad ora, ha pensato ad allargare solo il proprio ego....
"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

Offline aaronwinter

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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #5 : Giovedì 6 Settembre 2012, 09:17:27 »
Insulto fuori luogo, aw.

Eh?

Carissimo, alcune considerazioni sparse.
1. Ho iniziato con l'apprezzamento alla foto, lo sottolineeo perché forse ti è sfuggito.
2. La mia annotazione - provocatoria, lo ammetto, e volutamente provocatoria - non era rivolta a Zarate (che chiamo affettuosamente "Maurito", e che per quanto mi riguarda è uno dei miei 11+12 eroi perché indossa nuovamente la maglia della LAZIO) ma a chi per tanto tempo ha proposto la lettura "Zarate non rende perché è umiliato". Solo per questo ho scritto, ironicamente: "ecco la più grande umiliazione". Spero questo chiarisca.
3. Vedo usare la categoria "Zaratiano", attento, a me è stata, e di recente, dedicata una bacchettata sulle dita per averla usata. O forse la possono usare solo gli Zaratiani, in tale caso ok, lo annoto.
4. E finisco con Rocchi: non sono tifoso di un giocatore contro un altro, ho sempre e solo mostrato insofferenza verso chiavi di lettura che volevano Rocchi capetto e responsabile di ipocondrie altrui.

Ciò detto, ti leggo sempre con piacere.
Buona giornata.
Damose da fa (remix di aaronwinter)
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Frusta

Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #6 : Giovedì 6 Settembre 2012, 09:43:05 »
[quote author=Giglic link=topic=12043.msg394120#msg394120 date=134691
Per il resto, Reja conferma quello che è:  una bella persona ed in allenatore capace di far crescere le sue squadre fino alla cl, cl esclusa.
[/quote]
Quoto. Reja è un onesto muratore che se non è diventato un Gaudì o un Le Corbusier a 67 anni non lo sarà mai più. O, se vogliamo passare dall' edilizia alla tavola, ottimo cuoco da mensa ma l'alta cucina è un' altra cosa.

Offline LaLazioMia

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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #7 : Giovedì 6 Settembre 2012, 10:18:19 »
Petkovic è partito con il piede sull'acceleratore. «E' stato bravo ed intelligente, si è presentato in punta di piedi. E' persona di assoluta sensibilità. E' arrivato ed ha trovato una Lazio che aveva dei suoi princìpi tattici, ci ha inserito ovviamente qualcosa di suo. Complimenti davvero».


Ci sarebbe davvero da approfondire su questi principi tattici. :D

"da un certo punto di vista" sarebbe bello se ce li elencasse.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
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Offline fish_mark

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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #8 : Giovedì 6 Settembre 2012, 10:21:04 »
Bella la foto con Zarate.
Ora sappiamo quale è stata la più grande umiliazione che Zio Edy ha riservato a Maurito: gli ha regalato un libro.

Grazie di tutto Reja, anche di questa intervista.

E sappiamo anche quale è l'errore di Zarate. Non ne ha letto nemmeno una riga.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline MCM

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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #9 : Giovedì 6 Settembre 2012, 10:26:30 »
ottima persona e ottimo allenatore.
I risultati parlano da soli. E non solo con Lazio e Napoli.
La champions è mancata per episodi e perchè aveva squadre che forse non erano da champions.

Dategli il Tottenham e ora avevano 9 punti anzichè 2 in campionato.
Dategli il Man. City e vince pure lui la premier.

Tra i "big",ci sono allenatori di grossa personalità e allenatori con buone idee tattiche, ma poi tutto dipende dalla sorte (Petkovic chiamato dalla Lazio è un colpaccio della sorte irripetibile, Villas Boas vicino di casa di non ricordo quale famosissimo allenatore inglese che, da adolescente, lo tiene fin da subito sotto l' ala protettrice, è un colpaccio. Sacchi e Capello al Milan pure) e dai giocatori che hai.

Chi deve inventarsi invece qualcosa di nuovo per emergere, sono quegli allenatori che tra le mani hanno buone-medie-piccole squadre.
E Reja con la Lazio, ma anche col Napoli, ce l' ha fatta.
Ventura col Bari pure. Zeman a Pescara pure. ecc ecc

Offline Rupert

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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #10 : Giovedì 6 Settembre 2012, 10:30:17 »
Poi si critica chi "critica" Lotito.
E chi critica sempre e comunque Reja?
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Errare è umano, perseverare è da Lotito!

Teo

Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #11 : Giovedì 6 Settembre 2012, 10:44:37 »
Quoto. Reja è un onesto muratore che se non è diventato un Gaudì o un Le Corbusier a 67 anni non lo sarà mai più. O, se vogliamo passare dall' edilizia alla tavola, ottimo cuoco da mensa ma l'alta cucina è un' altra cosa.

Giustissimo.

Però qualcuno dovrebbe spiegarmi, allora, come mai tanti laziali se la stiano facendo sotto per un 65enne che da 15 anni vaga nel calcio minore, che sembra piovuto sul calcio come un innovatore, genio, ecc.

Chi non aveva fiducia nella possibilità di Reja di crescere, dal punto di vista dell'ambizione del gioco ecc., non deve certamente temere il fumatore boemo e il gigantesco bluff che la propaganda gli sta montando attorno. Il campo, come sempre, dirà la verità.

Offline BobLovati

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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #12 : Giovedì 6 Settembre 2012, 10:47:10 »
Giustissimo.

Però qualcuno dovrebbe spiegarmi, allora, come mai tanti laziali se la stiano facendo sotto per un 65enne che da 15 anni vaga nel calcio minore, che sembra piovuto sul calcio come un innovatore, genio, ecc.


Chi non aveva fiducia nella possibilità di Reja di crescere, dal punto di vista dell'ambizione del gioco ecc., non deve certamente temere il fumatore boemo e il gigantesco bluff che la propaganda gli sta montando attorno. Il campo, come sempre, dirà la verità.

so´ Laziali Teo; tocca capilli. Schiavi delle immani tragedie future e dei sipperò   :D :D :D
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline LaLazioMia

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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #13 : Giovedì 6 Settembre 2012, 10:51:58 »
Giustissimo.

Però qualcuno dovrebbe spiegarmi, allora, come mai tanti laziali se la stiano facendo sotto per un 65enne che da 15 anni vaga nel calcio minore, che sembra piovuto sul calcio come un innovatore, genio, ecc.

Chi non aveva fiducia nella possibilità di Reja di crescere, dal punto di vista dell'ambizione del gioco ecc., non deve certamente temere il fumatore boemo e il gigantesco bluff che la propaganda gli sta montando attorno. Il campo, come sempre, dirà la verità.
Il Boemo e' superpompato dalla comunicazione di regime e molti laziali pendono dalle labbra di certi comunicatori e si lasciano influenzare. Il boemo comunque ha uno stile di gioco non vincente ma riconoscibile, Reja manco quello a meno che non si voglia far passare per gioco anche il pallettaro del tennis.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #14 : Giovedì 6 Settembre 2012, 11:02:45 »
Giustissimo.

Però qualcuno dovrebbe spiegarmi, allora, come mai tanti laziali se la stiano facendo sotto per un 65enne che da 15 anni vaga nel calcio minore, che sembra piovuto sul calcio come un innovatore, genio, ecc.

Chi non aveva fiducia nella possibilità di Reja di crescere, dal punto di vista dell'ambizione del gioco ecc., non deve certamente temere il fumatore boemo e il gigantesco bluff che la propaganda gli sta montando attorno. Il campo, come sempre, dirà la verità.
zeman è l'allenatore più perdente nella storia del calcio,derby compresi.Considero la sua vittoria di domenica un..incidente di percorso..ma quì lo dico quì lo nego,per pura scaramanzia ...
La bestia che io vidi era simile a un lupo.Di essa nessuno conosceva l’origine;ma la seconda bestia,nera d’inchiostro, le diede la sua forza: un principio, attraverso un anno e un luogo;e poi anche una storia, un trono ed una falsa potestà.

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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #15 : Giovedì 6 Settembre 2012, 11:06:18 »
Mister Reja ha dimostrato come prendere una squadra,che stava lottando per non retrocedere e portarla a posizioni di classifica che nessuno poteva immaginare, un uomo di campo, un uomo che conosce il calcio, senza invetarsi nulla.
Dallo scorso anno con l'avvento di giggettoenrichetto e quest'anno con zndxzmn, che i media della carta stampata e quella radotelevisiva, che stanno portando la carretta a quei falliti, non fanno competizioni europee. La colpa di chi è? Spesso é anche la Nostra che li consideriamo troppo, viviamo la LAZIO, godiamoci giorno per giorno quello che ci offre, ridiamo, gioiamo, incazziamoci ma stiamo sempre vicino alla NOSTRA LAZIO.
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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #16 : Giovedì 6 Settembre 2012, 11:07:01 »
Giustissimo.

Però qualcuno dovrebbe spiegarmi, allora, come mai tanti laziali se la stiano facendo sotto per un 65enne che da 15 anni vaga nel calcio minore, che sembra piovuto sul calcio come un innovatore, genio, ecc.

Chi non aveva fiducia nella possibilità di Reja di crescere, dal punto di vista dell'ambizione del gioco ecc., non deve certamente temere il fumatore boemo e il gigantesco bluff che la propaganda gli sta montando attorno. Il campo, come sempre, dirà la verità.

contrapporre una mediocrità all'altra non è che nobiliti una delle due.

Teo

Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #17 : Giovedì 6 Settembre 2012, 11:11:10 »
Il Boemo e' superpompato dalla comunicazione di regime e molti laziali pendono dalle labbra di certi comunicatori e si lasciano influenzare. Il boemo comunque ha uno stile di gioco non vincente ma riconoscibile, Reja manco quello a meno che non si voglia far passare per gioco anche il pallettaro del tennis.

Il gioco di Reja aveva delle specificità precise, e il saggio Petkovic ne ha mutuate alcune. Del resto, i calciatori quelli sono...

Se poi a te piace credere che in serie A esistono allenatori che dicono "andate in campo e fate come vi pare", hai un concetto del calcio molto lontano dalla realtà. Così come è lontano dalla realtà il concetto che i calciatori vadano in campo con la testa gonfia di schemi e movimenti complicati da tenere a mente in base allo schieramento dei compagni.

Giglic

Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #18 : Giovedì 6 Settembre 2012, 11:24:56 »
Giustissimo.

Però qualcuno dovrebbe spiegarmi, allora, come mai tanti laziali se la stiano facendo sotto per un 65enne che da 15 anni vaga nel calcio minore, che sembra piovuto sul calcio come un innovatore, genio, ecc.

Chi non aveva fiducia nella possibilità di Reja di crescere, dal punto di vista dell'ambizione del gioco ecc., non deve certamente temere il fumatore boemo e il gigantesco bluff che la propaganda gli sta montando attorno. Il campo, come sempre, dirà la verità.

Personalmente non lo temo. Ha lo stesso curriculum di Reja, con la differenza che a lui è concesso tutto. (E personalmente, neanche mi diverto e vedere le sue squadre: ci sono degli orrori tattici impressionanti). Zeman innova solo nelle menti (menti...) dei giornalisti che cercano il "nemico" della Juve.

Offline fish_mark

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Re:Reja: Vi spiego perché la Lazio è lassù
« Risposta #19 : Giovedì 6 Settembre 2012, 11:27:21 »
Personalmente non lo temo. Ha lo stesso curriculum di Reja, con la differenza che a lui è concesso tutto. (E personalmente, neanche mi diverto e vedere le sue squadre: ci sono degli orrori tattici impressionanti). Zeman innova solo nelle menti (menti...) dei giornalisti che cercano il "nemico" della Juve.

Questo punto in particolare mi fa venire l'orticaria.

Per Teo
Una volta Stinchelli riferì i dettami tattici di Bernardini:
"tu mettite a destra, tu a sinistra e poi fate un po' come cazzo ve pare".
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