Autore Topic: L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore  (Letto 32501 volte)

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Offline LaLazioMia

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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #260 : Giovedì 6 Settembre 2012, 14:18:46 »
Un ragionamento pregno di logica stringente.
Cragnotti parlava di stadio ma non conta perchè foraggiava gli ultras. Quindi il primo diventa, d'ufficio, Lotito. E' come la questione della ripartizione dei proventi TV, il merito è tutto suo, solo suo, gli altri presidenti non hanno evidentemente partecipato alle trattative e adesso si vede come lo ringraziano del favore ricevuto, intavolando trattative di mercato, concedendo la priorità alla Lazio.
Il Fair Play finanziario è stato introdotto da Platini e vorrei sapere, prima che Platini lo introducesse, QUANDO Lotito ne avrebbe parlato nella formula introdotta dall'UEFA (sempre che, ovviamente, non vuoi convincerci come Platini non abbia preso spunto proprio da Lotito....). Che poi Lotito ne abbia applicato una sorta di fac simile, nella gestione del bilancio della Lazio, è fuori di dubbio, cominciò con i famosi paletti dell'ADE. La riduzione dei costi sono stati un suo cavallo di battaglia, dovrebbe diventarlo anche l'aumento dei ricavi. Ma questo è più difficile, se non hai idee e capacità.
Ripeto, ha molti meriti, ma questo culto non lo aiuta e lo espone ulteriormente alla facile ironia.
Come è ridicolo, oltrechè scorretto, tentare di sminuire le opinioni altrui tentando di farle apparire come a livello o mutuate dai vari Plastino e compagnia.

Se per te è logico parlare di nuovo Stadio per far tornare le famiglie e continuare a foraggiare gli Ultras è un ragionamento lineare , mi arrendo. Lotito parlo' con Platini di fair play finanziario a Montecarlo nell'Agosto del 2007( l'anno di vignaroli, remember?).Platini' ha introdotto il fair play nel 2009 con applicazione dal 2013.
Il culto di cui parli non esiste( ha fatto dei grossi errori con Ballardini, con l'impuntatura sul mercenarione, e sul riconfermare Reja dopo il fallimento della CL del 2011.
Mi piacerebbe che si criticasse anche aspramente il sor Lotito su i fatti sbagliati e non sulle interviste. capisco pero' che per chi ce lo ha sul gozzo ogni occasione è buona.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

POMATA

Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #261 : Giovedì 6 Settembre 2012, 14:23:08 »
Laziomí se dice sul gazzo :D

Offline MagoMerlino

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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #262 : Giovedì 6 Settembre 2012, 14:25:25 »
Va bene, abbiamo accertato con certezza assoluta che dietro il fair play finanziario imposto da Platini, c'è Lotito, che possiamo quindi identificare come l'ideatore.

No, questo non è culto della personalità, questa è devozione assoluta.

Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #263 : Giovedì 6 Settembre 2012, 14:26:43 »
A Lotito va ascritto un merito che non esiterei a definire di storica portata: l'aver ricondotto l'amministrazione di un club di calcio entro i parametri della corretta gestione aziendale.
In due parole, nella sua opera di dirigente calcistico Lotito ha sempre governato la sua 'barca' puntando il timone, senza mai modificare la rotta, verso un'ideale Stella Polare: costi sufficientemente inferiori ai ricavi e tendenziale obiettivo di chiudere il bilancio in utile (anche modesto).

Lotito, dunque, ha dimostrato con la Lazio che è possibile ciò che per decenni è stato UTOPIA praticamente per quasi tutti i dirigenti calcistici, proprietari o semplici manager di club posseduti da altri: rendere un club di calcio un'azienda normale e discretamente profittevole con continuità.

A ciò si aggiunga una notazione, niente affatto secondaria: questa felice opera gestionale si è accompagnata al progressivo conseguimento di risultati sportivi di tutto rispetto, con la ciliegina delle due coppe vinte nel 2009. Ecco dunque che la Lazio di Lotito ha davvero conseguito un obiettivo quasi incredibile: ha creato ricchezza (chiudendo i bilanci sempre in utile) riuscendo ad affermarsi sul piano sportivo nelle uniche competizioni davvero alla sua portata (non si può certo pretendere da Lotito, oggi, lo Scudetto o l'Europa League).

Ottimo!

Questa è una verità eccezionale ed inconfutabile, che però è passata praticamente in trasparenza nel topic...

bah
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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #264 : Giovedì 6 Settembre 2012, 14:27:38 »
perfetto.

poi F_M ha dimenticato di dire 'campionato anomalo' o che un paio di grossi club sono in difficoltà, cose che, vi giuro, leggo e sento da quando sono nato. Quindi non proprio da pochissimo.

Il fatto di rimarcare in continuazione il punto sul "campionato anomalo" ti serve ad alimentare la polemica spicciola tanto in voga nel condominio e in particolare del pianerottolo. Se vuoi continua pure, ma ci si chiede se non ti annoi.
Sai bene che il calcio italiano se la passa maluccio assai, sul piano tecnico, organizzativo, sorvolando su quello finanziario per carità di patria. Negli anni 80 c'erano i migliori giocatori del mondo qui, nessuno escluso (forse Butragueno e Sanchez, che poi ...). Oggi gli ultimi scampoli se li è presi Al Thani. Mi dici chi è rimasto? Veramente poca roba.
Questo è tanto più grave se si inquadra nel momento storico che stra attraversando il paese con la crisi economica in atto e la crisi industriale oramai conclamata. Quando compravamo i Maradona e i Zico da queste parti c'erano i capitani d'industria che scavalano aziende straniere; oggi di tutto questo è rimasto soltanto nei libri.

Per tornare al calcio, con le milanesi in difficoltà e una Juventus impegnata duramente in coppa (come noi del resto), aumenta lo spazio di inserimento per una outsider come la Lazio. Questa è la tesi di fondo.
Su questo non capisco l'osservazione di Ceizanettigarbuglia. Lui riconosce il generale downgrading ma afferma che nel vortice di risucchio sarebbe coinvolta anche la Lazio, una squadra che è la stessa grosso modo la stessa da un paio di anni a questa parte.
Quale sarebbe quindi l'argomento disfattista?
Io dico che la squadra è identica e quindi risulta, di fatto, più competitiva per il massimo risultato proprio perché le migliori sono sempre di meno e il disfattista sarei io?
Ma stiamo scherzando?

Il grosso vero errore del mercato di agosto non è stato tanto di aver mancato degli acquisti (i tre arrivati alla fine vanno pure benone), quanto quello di aver fallito nell'opera di riduzione della rosa, con l'aggravante del rinnovo per i tre ultratrentacinquenni.
In queste condizioni basterebbe anche una bella carta (un giocatore) che ti entra felicemente e potremmo rivivere momenti fantastici.
Di tutto questo, temo che questo presidente non sia conscio.
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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #265 : Giovedì 6 Settembre 2012, 14:27:45 »
Anche perchè a sentire il giro è lotito che blocca la legge sugli stadi, condiziona tutta la lega calcio, la uefa, e via dicendo..
non capisco perchè non faccia in modo de acchittacce 'no scudo.
 ;D
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #266 : Giovedì 6 Settembre 2012, 14:28:34 »
Va bene, abbiamo accertato con certezza assoluta che dietro il fair play finanziario imposto da Platini, c'è Lotito, che possiamo quindi identificare come l'ideatore.

No, questo non è culto della personalità, questa è devozione assoluta.

No, questo è un primo sintomo significativo per un serio approfondimento clinico.
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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #267 : Giovedì 6 Settembre 2012, 14:35:41 »
In italia è stato il primo a capire l'antifona...

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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #268 : Giovedì 6 Settembre 2012, 14:36:01 »
Gli asset come Valenziani sono da verificare, il patrimonio giocatori ha una valutazione volatile e non ascrivibile a bilancio.

Se io ho Klose, Lulic ed Hernanes non mi viene spontaneo andare a vedere il bilancio.
Dovremmo ritornare a fare il tifo in maniera diversa, a costo di friggere 2 uova e mettere tutto dentro la rosetta.

un paio di società sono in ristrutturazione finanziaria.
Di certo ne dovrebbe poi tener conto nel prosieguo dell'attività, perchè se le società in ristrutturazione tornassero a pieno regime, la sua struttura potrebbe rivelarsi insufficente per continuare ad essere un competitore ai massimi livelli.

Certo che si ristrutturano, ma nel frattempo perdono colpi altre, è sempre stato così.
L'Inter spendeva di più quando perdeva, il Milan non ha lasciato neanche le briciole per anni, imbattuto per un anno e mezzo.

Sai benissimo che gli unici campionati non anomali sono quelli che vedono il Trigoria nelle prime due posizioni.
Trovamene un altro.


No, questo è un primo sintomo significativo per un serio approfondimento clinico.

Copione..

 ;D
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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #269 : Giovedì 6 Settembre 2012, 14:40:57 »

Mago, pure questo è culto da autista di Lotito o è l'applicazione ante litteram del fair play finanziario?.

A Lotito va ascritto un merito che non esiterei a definire di storica portata: l'aver ricondotto l'amministrazione di un club di calcio entro i parametri della corretta gestione aziendale.
In due parole, nella sua opera di dirigente calcistico Lotito ha sempre governato la sua 'barca' puntando il timone, senza mai modificare la rotta, verso un'ideale Stella Polare: costi sufficientemente inferiori ai ricavi e tendenziale obiettivo di chiudere il bilancio in utile (anche modesto).

Lotito, dunque, ha dimostrato con la Lazio che è possibile ciò che per decenni è stato UTOPIA praticamente per quasi tutti i dirigenti calcistici, proprietari o semplici manager di club posseduti da altri: rendere un club di calcio un'azienda normale e discretamente profittevole con continuità.

A ciò si aggiunga una notazione, niente affatto secondaria: questa felice opera gestionale si è accompagnata al progressivo conseguimento di risultati sportivi di tutto rispetto, con la ciliegina delle due coppe vinte nel 2009. Ecco dunque che la Lazio di Lotito ha davvero conseguito un obiettivo quasi incredibile: ha creato ricchezza (chiudendo i bilanci sempre in utile) riuscendo ad affermarsi sul piano sportivo nelle uniche competizioni davvero alla sua portata (non si può certo pretendere da Lotito, oggi, lo Scudetto o l'Europa League).
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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #270 : Giovedì 6 Settembre 2012, 14:41:10 »
Certo che si ristrutturano, ma nel frattempo perdono colpi altre, è sempre stato così.
L'Inter spendeva di più quando perdeva, il Milan non ha lasciato neanche le briciole per anni, imbattuto per un anno e mezzo.

Sai benissimo che gli unici campionati non anomali sono quelli che vedono il Trigoria nelle prime due posizioni.
Trovamene un altro.


Campionato anomalo. Se usato in termini strumentali dice una falsità.
Se l'espressione indica un campionato dove al vertice c'è soltanto una grande squadra allora dice una verità.
Ad esempio, uno dei tornei più anomali degli ultimi anni è stato il 2006-07, al punto che io revocherei il titolo.
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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #271 : Giovedì 6 Settembre 2012, 15:09:56 »
Mago, pure questo è culto da autista di Lotito o è l'applicazione ante litteram del fair play finanziario?.
Giratela come ti pare.
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Teo

Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #272 : Giovedì 6 Settembre 2012, 15:25:05 »
Va bene, abbiamo accertato con certezza assoluta che dietro il fair play finanziario imposto da Platini, c'è Lotito, che possiamo quindi identificare come l'ideatore.

No, questo non è culto della personalità, questa è devozione assoluta.

Certamente Platini non s'è precipitato a istituire il fair-play finanziario appena gliel'ha detto Lotito. Concorderai però, immagino, sul fatto che il presidente sia stato una che c'ha visto lungo, sul fair-play e su molte altre cose.

Boks XV

Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #273 : Giovedì 6 Settembre 2012, 15:29:28 »
No, questo non è culto della personalità, questa è devozione deviazione assoluta.

Offline Brunogiordano

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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #274 : Giovedì 6 Settembre 2012, 15:32:15 »
Ad esempio, uno dei tornei più anomali degli ultimi anni è stato il 2006-07, al punto che io revocherei il titolo.

Io rimuoverei l'anomalia delle prime due posizioni e assegnerei il titolo alla terza.  O0
"E' più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E' un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita"
RENZO NOSTINI

Teo

Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #275 : Giovedì 6 Settembre 2012, 15:38:18 »
La nostra Lazio ormai priva di un forte investitore,

Altro mito...

Cragnotti mise soldi (tanti) nel '92 e '93. Poi fece tre campagne acquisti all'osso, perché doveva tenere tre anni il bilancio in pareggio per entrare in Borsa. Poi fece due campagne acquisti regali, vendendo al pubblico il 50% della Lazio. Il tutto "dimenticando" (ma era di moda) di pagare Irpef, previdenza ai calciatori (l'Enpals non è andata a whores solo grazie ai prelievi in busta a quei collioni di lavoratori dipendenti, tra i quali il sottoscritto), IVA e qualche altra cosetta. Poi ha cominciato a fare giochini con le plusvalenze, i famosi 90 miliardi di valutazione per Almeyda e Sergio Conceicao passati al Parma, fino all'inevitabile resa dei conti.

Cragnotti ha preso la storia della Lazio e l'ha riscritta daccapo. Nel Tempio di Formello non merita una statua assieme agli altri, perché rappresentarlo, per di più in compagnia di comuni mortali, sarebbe blasfemo. Egli può essere solo immaginato come un Essere di luce purissima, come le divinità Assolute. Questo, sul piano dei risultati, che è l'unica cosa che un club consegna alla storia del Calcio.

Ma, per carità, lasciamo perdere la faccenda del grande investitore.

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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #276 : Giovedì 6 Settembre 2012, 15:40:12 »
Certamente Platini non s'è precipitato a istituire il fair-play finanziario appena gliel'ha detto Lotito. Concorderai però, immagino, sul fatto che il presidente sia stato una che c'ha visto lungo, sul fair-play e su molte altre cose.

Non concordo sulla lungimiranza. Questo non significa negargli i meriti, ma sono convinto che la sua filosofia di fondo e del resto la sua cultura da manager siano i veri motivi della c.d. moralizzazione, peraltro necessaria nel momento in cui arriva alla Lazio: Morabito sottolineava come all'epoca la Lazio pagava il terzo monteingaggi di EUROPA!

Infatti, la Lazio una volta stabilizzata, vola a una certa quota, come un aereo di linea, senza provare ad andare oltre e salire di livello, in termini finanziari e quindi sportivi.
Questo è un grosso limite, proprio di chi pensa che una spa, quotata in borsa, con un fatturato di tutto rispetto (viaggiamo al di sotto dei 100 mln di euro) possa essere gestita con l'accentramento tipico di una ditta di spedizioni.

Su Cragnotti possiamo lasciar perdere. E' guerra persa.
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« Risposta #277 : Giovedì 6 Settembre 2012, 15:52:47 »
Certamente Platini non s'è precipitato a istituire il fair-play finanziario appena gliel'ha detto Lotito. Concorderai però, immagino, sul fatto che il presidente sia stato una che c'ha visto lungo, sul fair-play e su molte altre cose.

Non dovrebbero esserci dubbi.

Per chi non lo digerisce si potrebbe dire comunque che è il suo unico modo di pensare e che è più bravo a ridurre che a creare.

che poi è quello che dice F_M, vedo. Quindi ci sono margini per andare più d'accordo, senza parlare di devoti e (vale anche per me) di critici a prescindere.

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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #278 : Giovedì 6 Settembre 2012, 15:53:47 »
Questo è un grosso limite, proprio di chi pensa che una spa, quotata in borsa, con un fatturato di tutto rispetto (viaggiamo al di sotto dei 100 mln di euro) possa essere gestita con l'accentramento tipico di una ditta di spedizioni.

Il tuo problema è che sai benissimo che l'investimento in una SpA calcistica, con obiettivo l'incremento del fatturato tale da comportare il rientro (se no che investimento è?), che so, in otto anni (tempo già lunghissimo, per la stragrande maggioranza degli imprenditori), è del tutto a fondo perduto. Ma fai finta di scordartelo, in modo da poter portare avanti l'assurda teoria de "l'aumento di capitale" (versione post-ellenica del "caccia li sòrdi").

Volessi seriamente competere per lo scudetto e fare spesso la CL, dovrei portare il monte ingaggi almeno a 120 milioni. Non ci sono altri metodi. Questo significa mettere nella Lazio 70 milioni per 5 anni, più la spesa per acquistare calciatori di valore internazionale. Stiamo parlando di 500-600 bomboni, non so se ti rendi conto della portata della cifra.

Il Milan in un quarto di secolo ha strapazzato il mondo calcistico, vincendo l'impossibile e partendo comunque da uno zoccolo di 10 milioni di tifosi, solo in Italia. Ma, tuttora, non è in grado di autosostenere uno "stile di vita" di quel tipo, senza che Napoloni debba continuamente rimboccare il serbatoio. Non ce la fa nessuno. E io mi chiedo come si possa continuare a sostenere la necessità o l'opportunità di un "aumento di capitale".

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Re:L'intuito di Lotito e la leggenda del santo traduttore
« Risposta #279 : Giovedì 6 Settembre 2012, 16:07:02 »
Il tuo problema è che sai benissimo che l'investimento in una SpA calcistica, con obiettivo l'incremento del fatturato tale da comportare il rientro (se no che investimento è?), che so, in otto anni (tempo già lunghissimo, per la stragrande maggioranza degli imprenditori), è del tutto a fondo perduto. Ma fai finta di scordartelo, in modo da poter portare avanti l'assurda teoria de "l'aumento di capitale" (versione post-ellenica del "caccia li sòrdi").

Una squadra di calcio è una azienda come le altre. Può crescere come le altre, anche se certo non con acquisizioni (non mi posso comprare il perugia per aumentare il fatturato).
Quanto all’aumento di capitale vorrei fare alcune precisazioni, così da sgombrare il campo da pericolosi equivoci che ingenera troppo spesso questo richiamo:
-   l’aumento di capitale è uno struemnto come tanti altri per aumentare la capacità finanziaria per gli investimenti;
-   l’aumento di capitale, specie in una società quotata in borsa, non è riservata anzi imposta a un solo socio, ma a tutti i soci che liberamente lo accettano e decidono di sottoscriverlo. Quindi il caccia li sordi dovrebbe tramutarsi in un più realistico (e in certi momenti saggio) cacciamo li sordi;
-   l’aumento di capitale è una misura che va calibrata secondo i programmi, obiettivi e capacità dei soci, che nella SSLazio sono tanti.

Volessi seriamente competere per lo scudetto e fare spesso la CL, dovrei portare il monte ingaggi almeno a 120 milioni. Non ci sono altri metodi. Questo significa mettere nella Lazio 70 milioni per 5 anni, più la spesa per acquistare calciatori di valore internazionale. Stiamo parlando di 500-600 bomboni, non so se ti rendi conto della portata della cifra.

Questa è una tua affermazione, non priva di fondamento, ma su cui mi permetto di divergere. Non c’è mica bisogno di arrivare a livelli da Milan per poter competere per lo scudetto. La Lazio attualmente spende sui 38.939.928 mln di euro, secondo l’ultimo bilancio approvato. Se si raggiungesse la cifra di 50 mln di euro già sarebbe più che sufficiente, quanto meno per aumentare le nostre speranze. Peraltro, già ora si potrebbe fare di meglio, evitando di pagare il TFR a gente che ha ormai dato tutto da tempo e come ben sai i margini su questo terreno sono molto ampi: possiamo ipotizzare un 10 mln di euro che potrebbero essere spesi in maniera diversa e più redditizia. Purtroppo qui non ci soccorrono le sacre scritture, ma bisogna rifarsi ai “si dice”.


Il Milan in un quarto di secolo ha strapazzato il mondo calcistico, vincendo l'impossibile e partendo comunque da uno zoccolo di 10 milioni di tifosi, solo in Italia. Ma, tuttora, non è in grado di autosostenere uno "stile di vita" di quel tipo, senza che Napoloni debba continuamente rimboccare il serbatoio. Non ce la fa nessuno. E io mi chiedo come si possa continuare a sostenere la necessità o l'opportunità di un "aumento di capitale".

Il Milan fattura sui 250 mln di euro, mica tutti a carico di Napoloni, anzi, solo una minima parte. 

Piccola domanda tanto per rimanere in tema.
Ritieni possibile che con un paio di ottimi giocatori (forti davvero) questa squadra potrebbe competere per lo scudetto? Per ottimi giocatori non intendo necessariamente nuovi acquisti: magari una stagione irripetibile dei nuovi arrivati.
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