Autore Topic: Dell'attaccamento ai calciatori della Lazio. Tommaso Rocchi.  (Letto 4320 volte)

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

zorba

Re:Dell'attaccamento ai calciatori della Lazio. Tommaso Rocchi.
« Risposta #40 : Martedì 28 Agosto 2012, 19:57:16 »
Per quanto anch'io sia affezionato al nostro capitano, l'unica cosa che conta, alla fine, è il bene della S.S. Lazio.

E anche Tommaso questa cosa la capisce benissimo.

Offline Fabio70rm

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 17897
  • Karma: +185/-13
  • Sesso: Maschio
  • Laziale di Quarta Generazione
    • Mostra profilo
Re:Dell'attaccamento ai calciatori della Lazio. Tommaso Rocchi.
« Risposta #41 : Mercoledì 29 Agosto 2012, 18:46:30 »
Dopo Nesta non riesco a dispiacermi per nessun addio...

Ad ogni modo spero che il piccolo aquilotto si affezioni ad altri giocatori, non solo a Rocchi...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Barabba Terzo

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 852
  • Karma: +34/-0
    • Mostra profilo
Re:Dell'attaccamento ai calciatori della Lazio. Tommaso Rocchi.
« Risposta #42 : Giovedì 30 Agosto 2012, 05:36:00 »
Il suo idolo incontrastato è, ovviamente, Klose. A seguire Marchetti, Hernanes, Lulic. Non si è mai scaldato per Zarate, neanche per Cisse.

bimbo saggio  :D

Teo

Re:Dell'attaccamento ai calciatori della Lazio. Tommaso Rocchi.
« Risposta #43 : Giovedì 30 Agosto 2012, 08:39:09 »
Le "bandiere", in realtà, appartengono alla sfera personale di ciascuno di noi. Ce ne sono alcune che appartengono a tutti, ma si tratta di pochi pochissimi personaggi. Ed è giusto così.

Rocchi il suo posto nella storia della Lazio se l'è guadagnato, ed è un posto importante. Probabilmente gli dobbiamo la nostra stessa esistenza, a lui e al ducetto del Quarticciolo, per quel campionato 2004/05. Ma questo non figurerà nei tabellini delle tante presenze e dei tanti gol: così come non figureranno tutte le fesserìe su cerchi magici e cose del genere.

Col cinismo arido e sprezzante e la necessità di divorare tutto di cui è capace certe volte il tifoso, presi contatto nell'estate 2000, quando l'appena scudettato Salas, uno dei più forti calciatori che sia mai passato da 'ste parti, divenne un "ciccione di merda". Per me, l'idea che il tifoso laziale potesse rivendicare "bandiere" è terminata lì. Ma un bimbo che piange perché va via un suo idolo è ancora e sempre una lezione di amore per la Lazio per tutti noi.