Autore Topic: Rassegna stampa - Martedì 28 agosto  (Letto 1201 volte)

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oizaL

Rassegna stampa - Martedì 28 agosto
« : Martedì 28 Agosto 2012, 07:19:44 »
CORRIERE DELLO SPORT









Occhiali da sole, camicia jeans, borsa a tracolla, modi educati: «Bonjour...», ha salutato tutti in francese prima di entrare dentro la clinica Paideia ed effettuare le visite mediche. Mickael Ciani ha firmato un contratto triennale con opzione sul prolungamento sino al 2016 a favore della Lazio. Ha giocato domenica sera, è stato il suo ultimo atto d’amore nei confronti del Bordeaux. Ha lasciato la Francia ieri mattina, è sbarcato a Roma intorno alle 12. In Paideia lha scortato Maurizio Manzini, lo storico team manager biancoceleste. E in forma campionato, ha giocato varie partite col Bordeaux, e i controlli sono andati bene. Ha scelto il numero 2 da difensore puro, apparteneva a Stendardo: «Questo numero lho indossato per sette anni, sono abituato a portarlo, non lho scelto per questioni scaramantiche». Ciani ha accettato la sfida, la serie A non è la Ligue 1: «So che l’ambiente romano è molto caldo, farò di tutto per rendere la gente laziale felice». Ciani conoscerà Petkovic e i compagni stamane, alle 11 sarà in campo, effettuerà il primo allenamento con la Lazio. Non potrà essere utilizzato giovedì sera in Europa League, nel ritorno play off col Mura, è fuori lista Uefa. Il club potrà utilizzarlo in caso di passaggio del turno (nella fase a gironi la lista sarà ricompilata). Ciani è costato alla Lazio circa 3,5 milioni di euro, il valore del cartellino era più basso per via della scadenza di contratto fissata nel 2013. E un destro che sa giocare anche da centrale mancino nella difesa a tre o a quattro. Ciani è cresciuto con i dilettanti del Colombes e ha iniziato a giocare a buoni livelli con il Racing Club Parigi. E’ stato un anno in Belgio, ha militato nel Charleroi, poi è tornato in Francia. Ha fatto parte del Sedan (serie B) e del Lorient prima di essere acquistato nel 2009 dal Bordeaux per 4 milioni di euro. Petkovic ha promosso il suo acquisto, lo testerà in allenamento e deciderà se farlo esordire domenica sera contro il Palermo. Ciani è pronto, è in condizione, non vede l’ora di giocare in serie A, con la Lazio, all’Olimpico. La sua nuova casa. Il suo ex allenatore, Francis Gillot, lha salutato con emozione: «E un ragazzo d’oro, è un peccato che sia partito. Nonostante la scorsa stagione sia stato criticato, è stato sempre titolare. Gli auguro ogni bene».

Ha lo sguardo da attore, ma non recita. Meglio non litigarci. Un metro e novanta o su di lì, è un armadio d’uomo, è una quercia di difensore. S’ispira a Lilian Thuram, fisicamente gli somiglia: «Ho sempre adorato il suo modo di giocare e il suo spirito. Thuram è stato un idolo per i francesi. In Italia vorrei ripercorrere le sue orme, sogno di fare una carriera come la sua. Farò di tutto per soddisfare i tifosi, ma vorrei impormi come Mickael Ciani». S’è presentato così, svelando il suo idolo e i suoi sogni. Mickael Ciani, 28 anni e 90 chili di muscoli, è un colosso, s’è imposto in Francia col Bordeaux, vuole vincere con la Lazio. Darà fisicità alla difesa: «Sono estremamente felice, ho raggiunto un grande club. Questo trasferimento è la concretizzazione del lavoro svolto nel Bordeaux, mi metterò a disposizione del collettivo, è l’unico modo di lavorare che conosco». Ha fermato il Psg di Ibrahimovic domenica sera col suo Bordeaux, è stato eletto migliore in campo. Gli hanno chiesto di giocare prima di partire, cera bisogno di un gigante per provare a bloccare Ibra. Ciani ci è riuscito e poche ore dopo è partito con destinazione Roma: ha iniziato la sua avventura laziale. Ousmane Dabo, ex centrocampista biancoceleste e suo connazionale, l’ha chiamato per fargli i complimenti: «Ci siamo sentiti al telefono, mi ha parlato della città e della Lazio». Ciani è forte nel gioco aereo e ha il vizietto del gol. Ha firmato 190 presenze e segnato 11 reti in Ligue 1, ha giocato 9 partite e realizzato 3 reti in Champions League. E nato a Parigi, ha origini della Guadalupa, l’isola caraibica di territorio francese. Vuole farsi conoscere in campo: «Mi impegnerò al massimo per far vincere la Lazio e realizzare i grandi obiettivi del club, per conquistare tutti i titoli che sono stati individuati». Ciani sognava lItalia: «La mia scelta è coerente. Prima facevo parte di un grande club francese, ora faccio parte di un grande club italiano». E un professionista esemplare. Ha giocato col Bordeaux domenica sera, era già della Lazio. Lui è fatto così, porta a compimento le missioni: «Ero molto rilassato in campo, sapevo che da lì a poco sarei sbarcato a Roma, ma volevo dare il massimo prima di lasciare la Francia. L’ho fatto per la gente, per il club e per il mio allenatore

Era in scadenza nel 2013, quando ha chiamato la Lazio ha detto subito sì: «Avevo ancora un anno di contratto, la proposta della Lazio era irrinunciabile. E un club che gioca in Europa, ho considerato i giocatori che militano qui e ho scelto». La serie A lo affascina, si sente pronto: «Il campionato italiano attira l’attenzione di tutto il mondo. Sono venuto a Roma anche per accrescere la mia visibilità. Giocare in Italia è stimolante per un difensore, la tattica è molto importante, soprattutto quella difensiva. Voglio crescere in esperienza e migliorare sotto ogni punto di vista». Ciani vanta una presenza in Nazionale, risale al marzo 2010. Il cittì Domenech lo chiamò per una partita con la Spagna, vuole riconquistare la Francia: «Spero di riuscirci, è uno dei miei grandi obiettivi». Ammira Klose, è orgoglioso, potrà giocarci insieme: «Conosco il valore della Lazio e i risultati ottenuti l’anno scorso, ho seguito l’ultimo campionato. I giocatori in rosa sono di qualità e Klose ha condotto una stagione brillante. La Lazio è una grande squadra». Non ha fatto pronostici, si sente in corsa per grandi obiettivi: «Non mi sento lontano dal top e spero di raggiungere grandi obiettivi con questa maglia». Ciani s’è presentato in conferenza stampa e nel tardo pomeriggio è stato ospitato negli studi di Lazio Style Radio. I tifosi gli hanno inviato vari messaggi, gli hanno chiesto subito di vincere il derby: «Sarà una partita molto bella e questo tipo di sfide ha contribuito nel compiere la mia scelta». Ha conosciuto Olympia e il centro di Formello l’ha stupito: «Il centro è splendido, ho ricevuto una gran bella accoglienza e non vedo l’ora di mettermi a disposizione dell’allenatore. Ho avuto la fortuna di conoscere Olympia, è davvero magnifica». Ciani parla francese, vuole imparare l’italiano in tempi brevi. La serie A la scoprirà in campo, lo metterà sotto esame. E’ una buona forchetta, pregusta il cibo italiano: «Mi piace tutto! Sono goloso». Ha fame di gol anche se è un difensore: «Il prossimo? Lo festeggerò come tutti gli altri che ho segnato. Spero di mostrarvi presto l’esultanza...». Non è un attore.





 Sino al 31 agosto mercato in attacco. Due uscite per un ingresso, altrimenti la Lazio resterà così com’è. Tutto e niente può ancora accadere. Tutto deve essere lasciato aperto, sono giorni in cui non esisteranno certezze e il mercato, non solo della Lazio, potrebbe impazzire. Si parte dalle possibili cessioni. C’è da piazzare Emiliano Alfaro, acquistato a gennaio per 2,7 milioni. Lo ha richiesto lo Spezia. Lotito chiede 500 mila euro di prestito oneroso, il manager D’Ippolito sta cercando di trovargli una collocazione. Sono ore di grandi riflessioni per Tommaso Rocchi, rimasto malissimo per la tribuna di Maribor e abbracciato da Petkovic al novantesimo di Atalanta-Lazio. Al capitano è arrivata l’offerta dell’Udinese, contratto biennale e la possibilità di giocare con Totò Di Natale quasi certamente la Champions. Rocchi non vuole andar via, ma gli spazi in attacco si sono ristretti. Oggi Oscar Damiani, il suo manager, dovrebbe incontrare la società. Chiederà conto di quali sono le valutazioni e le intenzioni, poi prenderà una decisione con Tommy. Il divorzio è possibile, non sicuro. Lotito ha ribadito la centralità della squadra, la proposta dell’Udinese sta facendo vacillare il capitano. Ma serviranno altri due o tre giorni per mettere a fuoco la situazione.

C’è la fila per Kozak, entrato anche nei pensieri della Fiorentina. E nelle ultime ore sarebbe arrivata l’offerta del Bologna per Floccari: 4,7 milioni di euro per il suo cartellino. Nell’operazione potrebbe entrare anche Luciano Zauri, in uscita dalla Lazio. Per adesso hanno parlato soltanto le due società, ci sarebbe una base d’accordo tra Guaraldi e Lotito, ma non ancora con Floccari. Tra l’altro avrebbe anche altre pretendenti: l’Inter ci penserebbe come vice Milito. Petkovic lo ritiene oggi primo cambio di Klose, ma è chiaro che un’offerta di questo livello per il centravanti calabrese, in scadenza 2014, debba essere valutata per forza dalla società. Mauro Zarate ha intenzione di scollinare la data del 31 agosto per restare alla Lazio, ma è anche chiaro che in questi giorni potrebbero spuntare chissà quante offerte. L’argentino era avvilito per non aver giocato a Bergamo, com’è naturale, ma è anche intenzionato a vincere la sfida, dimostrando il suo valore e tornando quello che era nella prima stagione laziale. E chiaro che Lotito si aspetta altri segnali, Maurito deve accettare la concorrenza. Ed è anche evidente che la società si debba tutelare rispetto alla scadenza del contratto nel 2014 dopo un investimento colossale. La spalmatura dell’ingaggio (ci sono già stati, sotto traccia, diversi colloqui) e quello che Lotito ha definito il processo di riconversione restano all’ordine del giorno e dei pensieri. Con la variabile imprevedibile del mercato: se Zarate accetta di rientrare nel progetto, bene. Se dovessero arrivare proposte importanti e attraenti per largentino (difficile) anche in queste ore tutto sarebbe possibile.

Questa è la situazione, sviluppi e aggiornamenti di ora in ora. Lotito ha in mente un finale scintillante e sorprendere. un colpo in attacco per chiudere le operazioni. Ieri è stata confermata l’indiscrezione e l’interesse per Mohammed Abdellaoue, norvegese-marocchino dellHannover, 26 anni, scadenza di contratto nel 2014. La Lazio avrebbe offerto 7 milioni, ma il club tedesco ne chiede almeno 8. Di sicuro è un attaccante che piace molto al ds Tare. Ha realizzato 21 gol in 54 partite di Bundesliga, 2 in Coppa di Germania, 3 in Europa League. Con la nazionale norvegese 21 presenze e 5 reti. Prima o seconda punta, progressione e caratteristiche che potrebbero avvicinarlo (nei movimenti) a Yilmaz. Ma occhio a non considerarlo per forza come l’obiettivo principale della Lazio. Nei pensieri di Lotito e Tare ci sarebbero anche altri nomi, ancora da scoprire. Ma le sorprese e le occasioni a volte si nascondono dietro l’angolo...





Un’occasione, se verrà, da qui al 31 agosto per rinforzare ancora la Lazio. Un attacco durissimo e un avvertimento a Diakitè, nell’ipotesi che avesse già preso accordi con altri club alla scadenza del contratto. Il processo di riconversione da verificare di Zarate, il possibile addio (o arrivederci) di Rocchi, l’intrigo Balzaretti, gli obiettivi attribuiti, presunti o negati di mercato. Lotito ha parlato a lungo, presentando il nuovo acquisto Mickael Ciani, appena arrivato dal Bordeaux. Una scelta di qualità, l’ha definita, sostenuta dal curriculum del difensore nato a Parigi, dalla fisicità prestante e utile per aggiungere centimetri alla linea difensiva, dalle relazioni di Paolo Rongoni (il preparatore di Petkovic), che in passato ha lavorato in Francia e lo conosceva bene. «Questo è un appuntamento importante, perché abbiamo subito tante considerazioni. Si diceva la Lazio non compra come se fossimo al mercato, paghi uno e prendi tre. Il nostro è un mercato di qualità, di scelte ponderate, razionali, soprattutto volute». Così è arrivato Ciani. «Sono usciti tanti nomi, molti ci sono stati attribuiti. Noi abbiamo puntato il nostro obiettivo su un profilo tecnico, agonistico e fisico, con caratteristiche tecniche precise e serietà di comportamento. Non era conosciuto, domenica nella partita con il Psg è stato considerato il migliore in campo. Siccome rispettiamo le squadre con cui trattiamo, abbiamo dato l’ok perché giocasse, era negli accordi. Porterà centimetri e forza fisica. Dimostrerà il suo valore e secondo noi farà parlare. Non cerchiamo nomi a effetto, ma nomi che creino effetto. Ciani viene a completare un organico che da tutti, anche da chi non vede di buon occhio la società, è considerato competitivo». Qui si è aperta la consueta polemica con i media (radio, tv, giornali) a cui ha chiesto obiettività di giudizio, prendendosi il diritto (inesistente) di essere l’unica fonte attendibile di notizie. «Mai trattato Balzaretti. E non ho mai telefonato a Zamparini. E’ Zamparini che ha fatto il mio nome per far alzare il prezzo e ci è riuscito visto a quanto lo ha venduto. Domenica partiranno le trasmissioni di Lazio Channel. Abbiamo anche radio e rivista. Non è un regime. Voglio trasformare Formello in un palazzo di vetro. E la comunicazione accresce l’appeal della società, non solo per i tifosi, ma per i giocatori. Quando sono arrivato, qui cera la diaspora, ora tutti vogliono venire».

Lotito era convinto (e ancora mantiene un filo sottilissimo di speranza) che Diakitè rinnovasse. Ora sospetta abbia preso accordi con altri club per il 2013 (ipotesi negata da giocatore e agente). Ieri ha steso il francese. «Ciani viene alla Lazio. Poi ci sono giocatori come Diakitè che assumono atteggiamenti sbagliati. L’ho cresciuto, l’ho portato su dalla Primavera, gli ho fatto un contratto quando si era fratturato la tibia. Oggi fa le bizze e non si sa perché. Kolarov ringraziò e si comportò bene, trovammo la squadra e andò via. Noi gli abbiamo offerto uno stipendio tre volte superiore a quanto guadagna oggi. Diakitè ha chiesto un milione, un milione e due. E troppo. Poi ci sono le valutazioni. Ciani ne ha un’altra. Devo andare dietro a Diakitè? Se pensa di condizionare la società perché è in scadenza, sbaglia. Noi gli abbiamo proposto quattro squadre, le ha rifiutate tutte. Dice che lui può andare solo a Juve, Milan e Inter. Se poi scopriamo che ci sono già contratti firmati con altri, finiremo con le denunce, in altre sedi. Oggi gli Arbitrati non esistono più...» ha chiosato, riferendosi al caso Pandev. Il mercato della Lazio non è ancora finito. «Da qui al 31 agosto, se capiterà un’occasione, la coglieremo». Ha smontato il teorema dei quattro campioni. «Tempi e modi li decidiamo noi. Io e Tare sappiamo cosa vogliamo fare. Io con Ciani ne conto tre. C’è Ederson e Breno che ha già firmato un contratto: speriamo di averlo qui a gennaio. Tutti hanno venduto, la Lazio no. Non vendere significa acquistare. Ho pure rifiutato proposte di 30 milioni per un giocatore» ha aggiunto riferendosi a Hernanes. Ha risposto a Massimo Mauro, senza nominarlo, su Mauri. «Non dico quel che fa o farà la società. Niente processi mediatici, ma solo nelle sedi opportune. La serenità con cui gioca Mauri dovrebbe far riflettere tutti, eppure ci sono considerazioni da fumetto come quella che giocherebbe meglio con la palla al piede. Io non raccolgo quelle che sono soltanto provocazioni».

Occhi puntati sull’attacco, ma solo se usciranno almeno due punte. Alla domanda sul destino di Floccari, Zarate e Rocchi, Lotito ha risposto così: «Non consentiremo a nessuno di ostacolare il processo di crescita della squadra per fini individuali, vale fuori da Formello e anche dentro, per i giocatori. Vogliamo accrescere ancora il potenziale tecnico. Se venderemo, avremo già la soluzione alternativa. Non vogliamo mantenere in piedi situazioni non compatibili con equilibri interni e con la forza della squadra. I giocatori devono dimostrare il loro valore sul campo. Se lo dimostrano, restano. Altrimenti valutiamo alternative. Ci sono leggi del tempo, io a cinquant’anni non ho lo stesso slancio di un ventenne. Oppure ci sono anche processi di riconversione, la società è riconoscente e ha sempre premiato chi ha contribuito alla crescita. Esiste il gioco di squadra, nessuno deve giocare per se stesso».

oizaL

Re:Rassegna stampa - Martedì 28 agosto
« Risposta #1 : Martedì 28 Agosto 2012, 07:21:05 »
 CORRIERE DELLO SPORT





 Non si vende. Non esce. Non si sostituisce più. Nessun cambio, niente staffetta. Hernanes non si tocca. La Lazio ha rifiutato un’offerta choc: valore 30 milioni di euro. Niente da fare, è stata rispedita al mittente. Lotito ne ha fatto riferimento ieri in conferenza stampa senza svelare il nome del giocatore corteggiato da un misterioso club estero. Era Hernanes l’obiettivo, le indiscrezioni portano a lui. Saranno stati gli arabi o i russi a farsi avanti coi soldoni, fatto sta che la Lazio ha chiuso la porta, non s’è seduta al tavolo della trattativa. Hernanes resta alla Lazio, è un tesoro tecnico oltre che un patrimonio economico. Lotito rivendica la sua scelta ed è stato ripagato in campo, a suon di prestazioni. Hernanes è rinato centrocampista senza perdere la sua classe. A Bergamo è stato super, è stato in campo 93, non gli capitava da tempo. E ora chi lo toglie più dal terreno di gioco? Petkovic non di sicuro. S’è affidato a lui, ha creduto nel suo talento, l’ha aspettato, s’è goduto la sua prestazione, il suo gol. Hernanes era in crescita e l’ha dimostrato. Ha ritrovato sorriso e serenità, gli mancavano. L’inizio di stagione era stato difficile, non sembrava lui. In campo latitava, cercava la sua dimensione, l’ha trovata seppur faticando. Due anni da trequartista, ora una nuova vita da mediano. La conversione tattica si sta compiendo, la prestazione di Bergamo ha stupito tutti per contenuti. Il Profeta ha lottato come un vero mediano e s’è inserito da mezzala. Ha colpito per la terza volta di fila, era già andato in gol contro il Malmoe in amichevole e contro il Mura in Europa League. Un Hernanes così serve alla Lazio: combattente, centrocampista e rifinitore. E’ il massimo.

Il 4-1-4-1 di Petkovic l’ha ispirato, gli ha permesso di ritrovare le misure e le motivazioni. Deve continuare su questa strada, non può tornare indietro. L’arretramento avrebbe potuto spegnerlo sotto porta, finora non è accaduto. Il tecnico chiede ai centrocampisti di inserirsi, di infilarsi nello spazio. Hernanes l’ha seguito alla lettera, il suo tempismo è stato perfetto contro l’Atalanta. Hernanes corre e segna, brilla e lotta. Hernanes pressa, ci mette la gamba, va in contrasto, è un piacere vederlo giocare così, da centrocampista. E atteso da una nuova sfida: deve continuare a esibirsi in questo modo. Non sarà facile mantenere questi ritmi, ci proverà il più possibile. Il gol di Bergamo l’ha reso felice, ha timbrato il cartellino due volte in quattro giorni. Era stato decisivo a Maribor contro il Mura, lo è stato domenica sera in campionato. Ha smaltito così la delusione per la mancata convocazione nel Brasile. I verdeoro nei prossimi giorni giocheranno due amichevoli, affronteranno il Sudafrica e la Cina. Quest’ultimo match si disputerà a Recife, nella città di nascita del Profeta. Ci teneva a giocare, non potrà farlo. Se è vero, come è vero, che il cittì Menezes lo vede da sempre mezzala sinistra, non potrà tenerlo fuori. Hernanes non si tocca, ha promesso amore alla Lazio: «Resto e vinco» , disse nei giorni scorsi. Quel messaggio vale quanto un patto d’onore, fu una risposta alle voci di mercato. E in campo ha fatto il resto. E alla terza stagione italiana, in due campionati ha segnato 19 reti. In questa nuova annata è già a quota 2 gol, non vuole smettere di bucare la rete. Hernanes sente la responsabilità, la sua cessione avrebbe portato soldoni nelle casse biancocelesti. Ma i tifosi sarebbero rimasti delusi, la Lazio va migliorata, non smontata. I sogni non si vendono.









 Quel mix tra nuove idee e la vecchia Lazio di Reja, immagine coniata da Petkovic alle sue prime interviste televisive nel campionato italiano, è la fotografia di un debutto convincente. E l’idea che il tecnico di Sarajevo abbia imboccato la strada giusta per iniziare l’avventura in biancoceleste. Tutti hanno apprezzato il buon senso e l’intelligenza di Petkovic, come ha dichiarato anche Reja, il suo predecessore, intervenendo a Radio Sei. Ma c’è tanto da analizzare e approfondire dei novanta minuti con lAtalanta, a cominciare dal famoso pressing. Nelle amichevoli estive di Auronzo, Petkovic chiedeva ai suoi giocatori di attaccare e spingere, nel tentativo di recuperare subito il pallone, dal primo al novantesimo. Ritmi sostenuti, gioco dispendioso. Le amichevoli sono servite, anche per valutare le reazioni, la capacità di assorbire i concetti e una possibile crisi di rigetto. Ci sono stati momenti di confronto, dopo la sconfitta con il Getafe, all’interno dello spogliatoio. La squadra faticava a recepire le idee di Petkovic, il mister ha capito di dover andare incontro alle caratteristiche di un gruppo dove ci sono pochi velocisti. Gioco compassato, meno frenetico. E allora è venuto fuori il mix di Bergamo, in sostanza anticipato da Petkovic nella conferenza stampa di vigilia. «Dovremo essere capaci di cambiare faccia durante la partita» aveva spiegato.

La Lazio, sul campo, ha risposto alla grande. Dopo il primo quarto dora preoccupante (le partenze diesel sono un altro antico difetto), la squadra ha preso in pugno la partita. S’è messa a correre, ha prodotto fiammate di pressing, mettendo sotto l’Atalanta e controllando la partita. Per cinquanta minuti è stato un dominio. Azioni di pressing improvviso e sorprendente alternate alla capacità di far girare palla e non subìre. A Petkovic è piaciuta la compattezza della Lazio, tutti i reparti si sono aiutati, e la capacità di interpretare i momenti della partita. Chiede un movimento costante e giocare a calcio, cioè tenere bene la palla, sfruttare l’ampiezza del campo con le corsie laterali. I principi contano più del modulo. Basta conservare l’equilibrio. Ledesma perno fisso davanti alla difesa. E la richiesta di occupare bene gli spazi con le coperture. Se Mauri finisce in attacco può succedere che Klose, sino a che non finisce l’azione degli avversari, si metta a giocare all’ala sinistra. Questo si è visto a Bergamo. Un segnale dall’unico vero fuoriclasse recepito da tutta la squadra. E se lo fa Klose, è chiaro che tutti gli altri (per esempio Zarate) possono imitarlo. Hernanes, per esempio, si è messo a correre e sgomitare, felice di farlo, e così ha prodotto una delle sue migliori partite (per rendimento e numero di palloni toccati) da quando gioca in Italia.

Questa è la rivoluzione silenziosa di Petkovic, che promette divertimento vero se la Lazio continuerà a seguirlo con la stessa intensità messa sul campo a Bergamo. Ci sono state anche le parate di Marchetti e un paio di infilate prese in difesa. Vlado ha sottolineato gli aspetti da migliorare: chiede una squadra corta, capace di accorciare il campo e di fare densità, ricorrendo ad una marcatura aggressiva. Decisive le diagonali (a formare i famosi triangoli di Petkovic) e le coperture. Serve ancora maggiore attenzione nelle uscite: marcature aggressive, se si gioca con la linea difensiva alta, impediscono agli avversari di ripartire. I ritmi alti e un calcio frenetico non favoriscono la precisione. Petkovic chiede cinismo e più lucidità nell’ultimo passaggio. Solo così si potranno produrre più occasioni da rete e diventare pericolosissimi in attacco.




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 No, non poteva durare. Nonostante le speranze di Stefano Pioli (dopo la sconfitta col Chievo l’aveva buttata lì: «Sì, con Gaston si può ricucire»), il destino di Ramirez era ormai fatalmente lontano da Bologna.Con il Southampton ora manca poco perché devono solo essere risolte le ultime percentuali e il 5% dei premi di formazione alle squadre (la più alta al Penarol) che hanno cresciuto il giocatore. Il Penarol non vuole rinunciare ai 600 mila euro che gli spettano, il Bologna non vuole pagare questa cifra, il Southampton ha già fatto uno sforzo per arrivare a 14 milioni per il 70% del cartellino (quelli che incasseranno gli emiliani). Di più, a Ramirez serve un permesso straordinario dalla Football Association perché è extracomunitario (non ha fatto il 75% delle presenze in Nazionale nell’ultima stagione). Permesso che si può richiedere solo a trattativa conclusa. I suoi agenti vanno di corsa perché vogliono chiudere (e non solo per questioni di ambiente bolognese) e il ragazzo ha fatto la bocca alla Premier, sebbene il Southampton non sia proprio il massimo cui avrebbe potuto aspirare. Il dg rossoblù Zanzi , intanto, lavora agli ingressi, soprattutto per limare le differenza che ancora ci sono con la Lazio per ottenere Sergio Floccari . Il presidente biancazzurro Lotito parte da 5 milioni, gli emiliani sono fermi a tre: ci si dovrebbe incontrare poco sopra i 4 milioni con un contratto triennale già pronto per l’attaccante. A centrocampo, invece, sfumato l’acquisto di Lazzari che è passato all’Udinese, ora la pista principale è quella che porta a Michele Pazienza , in esubero alla Juventus. Alternativa Angelo Palombo che, però, ha il problema di rescindere il contratto con la Sampdoria. Per la difesa piace sempre il brasiliano Juan Jesus dellInter.

Il tormentone -Jovetic resterà inevitabilmente innescato fino al 31 agosto, sebbene dai dirigenti viola continuino ad arrivare secche smentite sulla sua cessione. Una chiave di lettura che può avvalorare questa resistenza nei fatti al di là delle parole, può essere offerta dal fatto che al procuratore di Jovetic, Fali Ramadani , è stata concessa la possibilità di trattare l’altro gioiellino, il difensore Nastasic . La trattativa è già impostata sulla base di uno scambio con un altro difensore montenegrino, Savic , più un sostanzioso conguaglio intorno ai 10 milioni di euro. Il procuratore del francese Boly , intanto, ha confermato l’interesse dei viola, ma ha anche precisato che il suo assistito non vuole lasciare l’Auxerre. Per quanto riguarda l’attaccante, infine, la situazione resta fluida sui soliti candidati con Berbatov sempre in cima alla lista. L’Atalanta sembra avere superato la nutrita concorrenza degli altri club di A su De Luca proponendo al Varese uno scambio con Kone . Il Catania prova a mettere in piedi una maxi-operazione con il Grosseto per avere Sforzini (che interessa anche al Verona) girando ai toscani un milione e settecentomila euro, 300.000 euro per il pagamento dello stipendio di Ricchiuti (piace anche all’Ascoli e col Grosseto cè il problema della durata contrattuale), il prestito con diritto di riscatto di Augustyn più Doukara e Moretti a titolo definitivo. Il Trabzonspor sta pensando a Joaquin Larrivey , attaccante del Cagliari. L’Udinese ha preso Lazzari dalla Fiorentina, il portiere Padelli dalla Sampdoria e ora proverà a chiudere con Rocchi dalla Lazio. Smentite, a Pescara, le voci di dimissioni del ds Delli Carri ; il Siena ha tesserato Campos Toro e vede aumentare la concorrenza per Guidetti .






 SIMONE DI STEFANO -  Ha scelto la Lazio perché «non si poteva dire di no», ma soprattutto perché il suo sogno è quello di ricalcare la carriera del suo modello, Lilian Thuram : «L’ho sempre adorato, anche a livello di spirito è un simbolo per i francesi». Eccolo Michael Ciani , il nuovo acquisto della Lazio presentato ieri a Formello dal presidente della Lazio, Claudio Lotito : «Una scelta ponderata e soprattutto voluta», dice il patron felice anche per lo stile del francese: «Se non altro - ha scherzato - abbiamo acquistato in eleganza». In campo invece, Ciani è una bestia di 1 metro e Novanta, forte fisicamente e con grande esperienza. Quello che chiedeva Petkovic . Prelevato dal Bordeaux per circa 4 milioni di euro, Ciani lascia la Francia a 28 anni, ma il suo è un arrivederci. Il suo sogno è quello di tornare a vestire il bleu dopo l’unica presenza nel 2010 con la Francia di Domenech: «So che il campionato italiano attira l’attenzione - ha detto Ciani - sono qui per accrescere anche la mia visibilità. Io ho vinto tanto, ma allo stesso tempo voglio vincere con questo club per entrare di nuovo a far parte nella Nazionale francese». Ciani ha giocato domenica sera a Parigi l’ultima gara con la maglia del Bordeaux, risultando uno dei migliori del match finito a reti inviolate contro il Psg di Ancelotti: «Sapevo che sarei dovuto andare a giocare alla Lazio, ma ho giocato al massimo con il Bordeaux in maniera professionale. Il mister contava su di me e volevo dare il massimo prima di lasciare la Francia». Ha scelto il numero 2, che lo ha accompagnato negli ultimi 7 anni di carriera, da quando ha conosciuto il suo esordio in Ligue 1 con il Lorient. La serie A, l’ha scelta invece «per crescere, perché è un campionato molto importante per quanto riguarda la scuola difensiva e qui voglio crescere». Domenica contro il Palermo sarà già in campo al fianco di uno tra Biava e Dias . E poi cè Klose : «Conosco il valore della Lazio e i suoi risultati. Ci sono dei giocatori di qualità, come Klose che lo scorso anno ha condotto una stagione importante».

Ieri è stato ufficializzata la cessione a titolo definitivo di Sergio Floccari al Bologna per circa 4,7 milioni. L’attaccante calabrese potrebbe non essere l’unico a partire. Nelle prossime 72 ore si decide anche il futuro di Tommaso Rocchi ed Emiliano Alfaro . L’uruguaiano spinge per il prestito, il capitano è tentato dalle lusinghe dell’Udinese. Se dovessero partire entrambi, la Lazio si butterebbe sull’attaccante norvegese Mohammed Abdellaoue dell’Hannover. Resta da capire il destino di Diakité : il francese non rinnova e va in scadenza a giugno 2013. Su di lui a fari spenti c’è anche la Juventus, con 3-4 milioni si prende. Intanto ieri la Uefa ha diramato la terna arbitrale di Lazio-Mura. L’incontro sarà diretto dal cipriota Leontios Trattou . Dopo la vittoria di Bergamo, si prevede anche una maggiore affluenza di pubblico all’Olimpico. La Lazio si è risvegliata dall’incubo, merito anche dei guantoni di Federico Marchetti , che ieri a Lazio Style Radio si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: «Siamo scesi in campo con la mentalità giusta, una vittoria meritata. Cambiando allenatore e staff è normale avere qualche difficoltà all’inizio. Questo risultato ci dà la tranquillità per lavorare al meglio. Io comunque gliele ho prese tutte, anche di testa».

zorba

Re:Rassegna stampa - Martedì 28 agosto
« Risposta #2 : Martedì 28 Agosto 2012, 07:28:08 »
Grazie oizaL.

Quindi Lotito avrebbe rifiutato un'offerta di 30 milioni per il profeta?

Se fosse vero, bel colpo presidente.

Viste le cifre che girano per gli altri top player per Hernanes dovrebbero sborsare una cifra intorno ai 40 milioni, secondo me.

Offline Eagles71

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Re:Rassegna stampa - Martedì 28 agosto
« Risposta #3 : Martedì 28 Agosto 2012, 08:13:43 »
Bella oizaL

e bella sta Lazio nascente...
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline Matita

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R: Rassegna stampa - Martedì 28 agosto
« Risposta #4 : Martedì 28 Agosto 2012, 08:59:44 »
La pentola bolle parecchio...
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline Whistle

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Re:Rassegna stampa - Martedì 28 agosto
« Risposta #5 : Martedì 28 Agosto 2012, 09:22:03 »
Grazie oizaL!

Sul Tempo un Salomone inspirato con il quale mi trovo d'accordo.

Offline ssl_1900

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Re:Rassegna stampa - Martedì 28 agosto
« Risposta #6 : Martedì 28 Agosto 2012, 10:30:27 »
Grazie oizaL!

Sul Tempo un Salomone inspirato con il quale mi trovo d'accordo.


anche io



(grazie oizaL)


Offline Simsala

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Re:Rassegna stampa - Martedì 28 agosto
« Risposta #7 : Martedì 28 Agosto 2012, 11:36:02 »
Ma come fai ad avere tutte queste prime pagine  :o.
off topic Ma quanto è bella la maglia nera indossata da Ciani durante la presentazione

Offline DinoRaggio

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Re:Rassegna stampa - Martedì 28 agosto
« Risposta #8 : Martedì 28 Agosto 2012, 16:04:21 »
Anvedi Salomone...

SGO! :)
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline BobLovati

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Re:Rassegna stampa - Martedì 28 agosto
« Risposta #9 : Martedì 28 Agosto 2012, 16:09:00 »
Forse l´ho notato solo io, che avevo anche seguito in diretta l´intervista a LSR; quasi tutte le testate riportano correttamente quanto dichiarato da Miká ( come vuol essere chiamato )
" Mi ispiro a Thuram e sarebbe bello fare qui quello che ha fatto lui " .

Tutte MENO trigorriere e tuttospork: " sarò il tuo Thuram "    ::)

Solo un caso ??   8)
 
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

en_rui

Re:Rassegna stampa - Martedì 28 agosto
« Risposta #10 : Mercoledì 29 Agosto 2012, 00:18:50 »
Forse l´ho notato solo io, che avevo anche seguito in diretta l´intervista a LSR; quasi tutte le testate riportano correttamente quanto dichiarato da Miká ( come vuol essere chiamato )
" Mi ispiro a Thuram e sarebbe bello fare qui quello che ha fatto lui " .

Tutte MENO trigorriere e tuttospork: " sarò il tuo Thuram "    ::)

Solo un caso ??   8)
Sei malizioso parecchio :D
e lasciali magna' pure a loro, sono dei diversi scribacchini