Matteo Pinci, la "battuta" su Carrera che gli fa cancellare l'account Twitter

[Il lodolaio]

http://www.calcioblog.it/post/41971/matteo-pinci-di-repubblica-e-la-battuta-su-massimo-carrera-su-twitter

Incontinenza, perché parlare di ironia appare davvero eccessivo. Twitter (o meglio sarebbe dire “l’uso sconsiderato di…”) ha fatto un’altra vittima. Stavolta si tratta di Matteo Pinci già assurto alle cronache per un articolo pubblicato sul sito del quotidiano qualche giorno fa che parlava di “imminenti dimissioni” di Antonio Conte. Il giornalista di Repubblica, mentre dialoga con altri colleghi sul popolare social network, si lancia in un improvvido cinguettio inspirato alla disfida Zeman - Carrera.
Come noto è stato John Elkann a riaprire lo scontro con il tecnico tornato alla Roma qualche settimana fa: “Ha vinto più Carrera in una partita che il boemo in una carriera”. Un’uscita pesante, ma che rimane nell’ambito del duro scontro dialettico a distanza fra il tecnico giallorosso e la sua storica nemica (almeno sui giornali, perché sul campo di confronti decisivi ce ne sono stati pochi): la Juventus.
Luca Valdiserri, collaboratore del Corriere della Sera che segue la Roma, risponde sarcasticamente ad Elkann: “Non solo Carrera ha vinto più di Zeman, ma ha lanciato ai massimi livelli Signori, Totti, Insigne…“. Niente di male.
La risposta di Matteo Pinci è agghiacciante: “…E in più non ha ammazzato nessuno…“.
Il riferimento, per quanti non lo avessero colto, è all’incidente stradale avvenuto nella notte fra il 31 dicembre 2010 e il 1 gennaio 2011 sull’autostrada A4. Due ragazze morirono a seguito del tamponamento fra la loro auto, rimasta coinvolta in un precedente scontro e per questo bloccata in mezzo alla carreggiata, e la Mercedes di Massimo Carrera, attuale “sostituto” dello squalificato Antonio Conte sulla panchina della Juventus.

Il buonsenso, ma soprattutto il buongusto, suggerirebbero di evitare riferimenti del genere all’interno di una polemica “pallonara”. Sul caso è tutt’ora pendente un processo, Carrera è accusato (insieme agli altri due uomini che tamponarono l’auto delle due ragazze decedute prima dell’ex giocatore) di concorso in omicidio colposo. Le perizie hanno stabilito che l’ex capitano dell’Atalanta guidava entro i limiti di velocità e non aveva bevuto oltre la soglia degli 0,5 g/l che definisce lo stato di ebbrezza.
La pubblica accusa ritiene comunque che, al contrario di quanto sempre sostenuto da Carrera, ci fossero le condizioni per vedere l’auto ferma in mezzo alla corsia e la mancata frenata dell’ex calciatore si configurerebbe in un reato.
Ad ogni modo si tratta di questioni che nulla hanno a che vedere con il calcio. Per Pinci la figuraccia è assicurata. Dopo essere stato costretto a vedersi pesantemente tagliato l’articolo in cui parlava del possibile licenziamento (o dimissioni) di Conte ecco venir fuori il lato da “curvaiolo” che un giornalista, in un contesto pubblico come Twitter, dovrebbe riuscire quantomeno a trattenere.
Pinci fa parte del team di opinionisti della trasmissione locale “La Signora in Giallorosso” ed evidentemente ha particolarmente a cuore la causa della Roma e di Zeman, ma tirare in mezzo ad una polemica calcistica una tragedia, fra l’altro dai contorni ancora tutti da chiarire, il tutto per prendere le parti di un allenatore molto amato dal Pinci “tifoso”, è surreale.
Al di là delle puerili polemiche sulla partigianeria a tinte giallorosse del quotidiano La Repubblica (di per sé ingiustificate, ogni giornale sceglie i suoi cronisti sportivi liberamente), la “battuta” di Pinci è esecrabile sotto tutti i punti di vista.
Evidentemente deve essersene reso conto pure lui: il suo account Twitter al momento non risulta disponibile, che l’abbia cancellato lui stesso?

http://inchiostrosimpaticonew.blogspot.it/

Pinci si è subito reso conto dello scivolone ed è prontamente corso ai ripari:
"Chiedo scusa per quello che poteva sembrare un riferimento da sciacallo. Non voleva esserlo, nel modo più assoluto"
Il danno comunque è stato fatto viste le reazioni di molti tifosi juventini.

Matteo Pinci messo alle strette ha deciso di cancellare il proprio account ufficiale di Twitter e sono proprio curioso di vedere se Repubblica.it continuerà ad avvalersi dei suoi articoli.

[Giglic]

Ha comunicato, 'sto *******

[Whistle]

Ecco l'ennesima conferma del livello degli pseudogiornalisti di ASRepubblica.it, in realtá ultras giallorotti fuoriusciti dall'anonimato della curva sud, ai quali viene concesso di scrivere "articoli" su un quotidiano nazionale solo perché tifosi daaaaa magggiga!
A questo si é ridotto un giornale che fu glorioso.

Ma Zucconi che dice?

[eaglefly1978]

Non c'è niente da fare, per quanto uno si voglia dare un'aria da intellettuale, da scienziato, da super partes o da professionista alla fine viene sempre fuori la sua vera natura, come una sonora scorreggia durante un ricevimento.

Chi nasce tondo non può morire quadro.

[CiPpiripi]

apparecchio mentre aspetto il 'caso' stile Zarate che da del frocio ad un aesse-fan?

[zorba]

Scusate se insisto, ma per la serie "associa un viso al nome in questione", mi sembra opportuno ricordare di chi si sta parlando....

[disabitato]

Rattus norvegicus.

[Giglic]

Scusate se insisto, ma per la serie "associa un viso al nome in questione", mi sembra opportuno ricordare di chi si sta parlando....

Ha fatto crollare il suo singolare, stanotte, per quanto è macabro.... pare un testimonial del "Caffè Verano: dal 1813 al 1883" (ve lo ricordate, no?)

[Boks XV]

Rattus norvegicus.

grandissimo disco.
il migliore degli Stranglers, secondo me.

[Aquila Maremmana]

Rattus norvegicus.

A parte che il ratto norvegese è a mio esclusivo appannaggio :-), io lo chiamerei tranquillamente "merda sesquipedale" ....dite che è scorretto?

[DinoRaggio]

Delle amene conversazioni su twitter fra tifosi escrementizi che redigono articoli su giornali di tiratura pure nazionali, si era accennato su un altro topic.

Ecco la perla di Pinci mentre conversava virtualmente con un altro tifoso daa magggica:

Al di là delle puerili polemiche sulla partigianeria a tinte giallorosse del quotidiano La Repubblica (di per sé ingiustificate, ogni giornale sceglie i suoi cronisti sportivi liberamente)

Giusto, assodato che l'informazione ha ceduto il passo al marketing, ogni quotidiano sceglie la linea editoriale (anche sportiva) che più gli aggrada, e che soprattutto aggrada alle vendite del giornale stesso. Però, l'informazione è un'altra cosa, così come il giornalismo. Questi sono tifosi assunti in base a requisiti extra-professionali, e che alla fine minano la reputazione dei giornalisti veri, a cui va tutta la mia solidarietà.

[Er Matador]

Tutti addosso al mostro, com'è inevitabile. E chi scrive usa volontariamente quel termine senza virgolette, perché non si può definire diversamente il quid della condotta di questo Pinci: non l'imprudenza verbale e comunicativa, ma l'abnorme link mentale tra una discussione calcistica - per quanto di basso livello - e una faccenda che è e deve rimanere troppo distante da quel contesto.
Il problema è che mostro lo è solo sul piano morale, non su quello statistico e fattuale: perché la sua uscita non è un fulmine nel ciel sereno della normalità, ma il prodotto consequenziale e la punta dell'iceberg di uno spaventoso sonno della comunicazione che sta travolgendo tutte le forme di dialogo, e con esse la principale risorsa per comporre civilmente una diversità di vedute.
Catastrofismo gratuito? Ripercorriamo le tappe di questa dimenticabile escalation per chiarire il concetto.

Zdeněk Zeman arriva in Italia dall'allora e poco vivibile Cecoslovacchia al seguito dello zio Čestmír Vycpálek: la futura carriera da allenatore dell'illustre parente e chissà quale altro fattore irrazionale fanno del giovane Zdengo un tifoso bianconero, che rimane tale anche nei primi e oscuri anni di panchina nelle serie minori.
Un giorno, in occasione di un Foggia-Juventus e di un arbitraggio in odore di sudditanza, qualcosa si rompe.
Capita a tutti di rimanere delusi da una passione di gioventù, e il boemo ci rimane particolarmente male.
L'amore diventa odio o perlomeno astio, antipatia, ostilità, che emergono sempre più nettamente dalle sue dichiarazioni.
Sin lì niente di male, poi subentra la malafede e il giochetto degenera. Zeman comprende che certe sparate contro il sodalizio di Casa Agnelli garantiscono rumore mediatico e visibilità; capisce - è scarso, mica scemo - che quello rimane il suo unico legame col calcio di alto livello, e da allora è una bomba a orologeria che esplode a cadenza periodica.
Le sue dichiarazioni, dalle quali ha preso piede la vicenda, partono da qui: e non è un bell'inizio, perché siamo già a distanza siderale da un'opinione onesta e serena.

A rispondere è il rampollo della nota famiglia torinese, appartenente a una generazione che meno fa parlare di sé e meglio vive, e che non si smentisce neppure in questo caso citando Carrera come esempio di vincente.
In effetti il difensore contribuì in maniera decisiva alla quadratura del cerchio nella prima Juventus di Lippi, diventando l'ultimo esponente nella categoria di liberi in sé mediocri (Renica, Mandorlini) ma ideali per l'alchimia tattica di una squadra forte in altri reparti.
Peccato che la sua esperienza torinese sia finita lì, sia pure con scudetto, Coppa Italia e Coppa Campioni in bacheca: un secondo anno sempre più ai margini, quindi il ritorno al calcio di provincia con destinazione Bergamo perdendosi le vittorie degli anni successivi.

Di male in peggio, interviene Valdiserri della cui credibilità si è detto e scritto da anni. Il tono è quello dell'ultrà da bar, non appropriato per un giornalista che dovrebbe difendere un'opinione.
Il contenuto è anche peggio, e non solo perché la paternità calcistica di totty è stata più volte contesa in pubblico da Boskov e Mazzone, cronologicamente antecedenti al boemo.
Qui Insigne, ragazzo interessante ma per ora nulla più, viene equiparato di peso a gente a fine carriera che qualche traccia nelle statistiche l'ha già lasciata.

Quanta trasandatezza, quanta carenza di professionalità, quanta mancanza di rispetto per le opinioni - a cominciare dalle proprie - occorrono per confezionare un'uscita così sgangherata, a cui bastava un po' più di buona volontà e di attenzione per avvicinarsi almeno alla decenza?
Ed eccoci al dunque: se persino lo sforzo di raggranellare due-tre nomi pertinenti al discorso lascia il posto a uno spontaneismo informe, svogliato e senza filtri, ci si può stupire se lo step successivo prende le sembianze della mostruosa "battuta" di Pinci?

L'ultima pennellata di mostruosità viene dall'atteggiamento nei confronti di Twitter, che sta acquisendo il merito di rivelare cosa si celi dietro i già poco paludati comportamenti di tanti peones mediatici.
Il social network mette a nudo uno sfacelo ormai senza vie di fuga? Si chiude un account, si sfoga l'indignazione di prammatica e si procede tranquillamente.
Come dire: il medico mi trova qualcosa di poco piacevole? Smetto di sottopormi ad esami e vado avanti come se nulla fosse.
Per dirla con un mini-tweet: che mondo di merda.

[Matita]

il giornalismo italiano.


Certo generalizzare è sbagliato , ma la  percentuale di tifosi(daaroma) prima che professionisti è alta.

Pinci ha scritto una cagata , ma pure Valdisseri che ha scritto in italiano e corretto , che cazzo se infila subito a difende il boemo ?
Ma che stai su un forum ?

Niente,proprio gnaa fanno.

Sperare che Repubblica provveda è un miraggio , vero ?

[Sick Boy]

Niente di nuovo sotto il sole, mi verrebbe purtroppo da dire. Quanto tempo è passato dal caso giuliodelfino?

[calimero]

La cosa che emerge più chiaramente è la differenza di profondità di analisi (oltre alla capacità, sconosciuta a Pinciopancio e a Valdiseppia, di scrivere in un italiano ad un tempo scorrevole e forbito) tra Er Matador e questi pseudo-professionisti.

[chinaglia]

Pinci, rionanista ma bravo ragazzo, e spesso censire della dirigenza giallozozza quando vogliono fare i fenomeni.
Gliel'ho chiesto come gli fosse venuto in mente. Ha ammesso di aver fatto una caxxata. In realtà voleva mandare un msg privato e se ne è accorto dopo poche ore una volta coperto di insulti.
A differenza del cetaceo credo si prenderà le sue responsabilità. E credo si sia reso conto di come tutti debbiano darsi una calmata.

[Teo]

Che vergogna. Che gente miserabile che esiste.

[ammiraglio]

se fosse sotto, nella mia redazione, lo cazzierei a sangue.

i giornalisti non devono twittare, non possono farlo e non dovrebbero mai essere tifosi dall'atteggiamento beota.
ci vuole serietà nella vita.

[Teo]

E' anche colpa della "comunicazione", cioè del fatto che il dichiararsi romanisti ormai viaggia a braccetto con la caduta di qualsiasi limite.

Io da un laziale battute del cavolo su Taccola o Di Bartolomei non ne ho mai sentite. per dire. Mai. Noi siamo tifosi di una squadra di calcio e riusciamo ancora a capire dove finisce il calcio e comincia il resto. Quegli altri sono la valvola di sfogo di isterie di massa, ormai. Pensano di potersi permettere qualsiasi cosa, e in qualsiasi contesto.

[feiez]

Io da un laziale battute del cavolo su Taccola o Di Bartolomei non ne ho mai sentite. per dire. Mai.

Ma neanche, per dire, su De Falchi o su Vitone. Nonostante i tanti trogloditi che frequentano i vari settori dello stadio.
Repubblica e la sua redazione sportiva, ma non solo, si conferma per quello che è; un foglio che, al massimo potrebbe fare da supplemento a qualche rotocalco di Signorini Alfonso