A me fa paura comunque questa idea secondo la quale chi e' di destra e' un violento e chi e' di sinistra un santo...perche' oh, saro' ottuso io, ma e' quello che traspare da ogni articolo,discussione,scambio di idee....mo i santi di sinistra del Celtic sono i poverini da difendere e coccolare...massimo sdegno per gli accoltellamenti e cose simili ci mancherebbe, ma ripeto, mi fanno piu' paura quelli che santificano i perfetti sinistroidi, i veri trionfatori della pace e del buonsenso...brrrrrr che sensazione brutta.
Nell' ambito ultras sia chi e' di destra che di sinistra parte di base dal concetto violento di imporre la propria idea attraverso la propria forza.
Per cui in ambito ultras cambia poco: nella vita sociale invece la differenza tra destra e sinistra c'e' eccome.
Poi il violento o, il pazzo di sinistra lo si puo' sempre trovare ed e' sempre esistito ma di base esso sara' considerato un emarginato tra quelli di sinistra che fanno (o, facevano perche' da questa parte si sta' peggiorando molto),della cultura un concetto di vita.
Gli esaltati sono negativi da entrambe le parti ma l' esaltato di destra e' apprezzato mentre quello di sinistra in un ambito piu' culturale viene emarginato dai contesti di sinistra.
Cio' non avviene pero' nell' ambito ultras sia se esso sia di sinistra che di destra che gia' di per se' e' di base sbagliato poiche' dovrebbe esistere solo la passione per la propria squadra senza slogan politici che possano intaccare il motivo per cui si va allo stadio a vedere una partita di calcio.
Il bello del calcio e' che tra laziali un laziale di destra puo' andare allo stadio con un laziale di sinistra: almeno cosi' avveniva tanti anni fa' quando nel calcio la politica era ancora ai margini.
L' estremismo ultras e' politica non calcio ma e' una politica violenta e di imposizione per cui anche l' ultras di sinistra assume tutti i difetti dell' ultras di destra.
Cambiano i simboli e gli slogan ma sono mentalmente identici.
Magari l' ultras di sinistra non sara' razzista (avra' quindi un difetto in meno e pure moltonimportante in meno), ma allo stesso modo e' violento, vuole imporre la politica nel calcio e porta slogan allo stadio che non c' entrano nulla con la propria squadra.
Nell' ambito ultras, per mentalita' il distacco culturale si annulla poiche' entrambi gli schieramenti si basano su simboli e slogan con il concetto di imporli al prox (anche alla stessa parte di tifoseria che la pensa in maniera diverrsa).
Ad esser cambiati sono soprattutto i tempi e la semplicita' delle persone intesa come singoli individui: se peggiora ogni singolo individuo nel tempo quando ci si ritrova nella massa, la massa diventera' pericolosissima poiche' ogni singolo individuo portera' la sua frustrazione sociale e quindi quel briciolo di violenza in piu'.
Infatti nei campetti amatoriali i genitori fanno risse ed insultano alfri bambini di 8-9 anni.
In altri tempi dove i singoli individui erano migliori con ideali e morale che prima di tutto avevano come base al di la' di ogni simbolo il rispetto della vita (che poi ti porta a non superare certi limiti), ci si faceva una scazzottata e finiva li'.
E soprattutto ci si menava per le proprie squadre: cosa culturalmente non proprio esemplare come concetto da tramandare ai bambini ma almeno la cosa che veniva fuori era la genuinita' dell' individuo pur nella sua ignoranza di far a botte.
Oggi, di e' persa la genuinita' e questo va oltre il pensiero di destra e di sinistra.
La cosa ovviamente peggiora se oltre alla mancanza di rispetto della vita, di genuinita', si mette di mezzo anche la politica (per non dire interessi economici e contatti con droga e camorra).
Parlo in generale nella vita di tutti i giorni!
Esempio...
Gli Eagles Supporters (che erano di destra), erano piu' civili di una tifoseria ultras attualmente di sinistra.
Inanzitutto gli Eagles pensavano in primis alla Lazio e non amavano portare la politica allo stadio: vivevano veramente per la Lazio e io sono cresciuto in mezzo a loro anche se erano quasi alla resa contro gli Irriducibili che erano nati da un paio di anni ed erano molto giovani e avevano la voglia di imporre il proprio credo.
Tant'e' vdro che gli Irriducibili consideravano sorpassati e vecchi gli Eagles: li colpevolizzavano di esser mosci, poco abili a menare con le mani, e sopratutto li colpevolizzavano di non portare la politica allo stadio cosa che doveva venir prima snche dslla stessa Lazio.
Ci furono vatie scazzottate ma gli Irriducibili tra i giovani aumentavano sempre di piu' poiche' il conxetto di imposizione, slogan, e predominio ha sempre affadcinato tanti giovani e cosi' pian piano presero il potere in curva.
Prima lasciarono un piccolo spazio sotto il tabellone agli Eagles ormai, in minoranza poi decisero di togliere loro anche qurllo spazio e di prendersi tutto.
Nel frattempo gli Eagles erano anche avanti con l'eta' e ormai non erano piu' giovanotti.
Io, ero piccolo e comunque queste cose le ho viste con i miei occhi.
Anche quando si vinceva partivano risse perche' qualcuno degli Irriducibili veniva sotto al tabellone dove c'eravamo noi degli Eagles a tifare per il solo fatto che facevamo dei cori diversi da loro e loro volevano imporre anche i nuovi-cori.
Tutto questoche sto' dicendo e' uscito in un intervista da parte del povero Diabolik: pace all' anima sua che ha spiegato chiaramente come gli Irrriducibili concquistarono la curva Nord e quali fossero i loro ideali.
Per carita' qualcosa di politico sara' uscito anche dagli Eagles ma ci puo' stare di fronte a tanta massa di gente pero' di base loro non volevano politicizzare il calcio pur essendo di destra o, comunque lo facevano in forma minima e contenuta (furono proprio per questo contestati dagli Irriducibili).
Lo dico da uomo di sinistra: amavo gli Eagles Supporters e sono diventato laziale anche grazie a loro oltre che per la squadra dei -9!
Sono talmente Laziale che il mio idolo calcistico e' sempre stato P.Di Canio che pur essendo un idolo degli Irriducibili e' statonl'vidolo degli Eagles Supporters fin daglin esordi quando in quell'vanno giocavamo al Flaminio (la Lazio di Materazzi, Martina, Marino, Piscedda, Ruben Sosa, Gregucci, Pin, Monti, Icardi, Sclosa, Dezotti, Rizzolo, ecc.).
Qualche anno fa' (quando stavo ancora bene), casualmente mi dovevo incontrare per un incontro amoroso con una mia "amica", di Livorno dove la tifoseria ultras e' dichiaratamente di sinistra.
Non c'entrava nulla il calcio perche' la Lazio quel giorno non giocava.
Lei, mi diede appuntamento in un luogo "tranquillissimo e romantico": la curva del Livorno.
Pensai: ma perche'?
Alla fine ci vedemmo sotto la curva del Livorno: lei aveva tutti amici ultras del Livorno e io mi ritrovai da Laziale in mezzo a dove non avrei mai voluto essere.
Segno che non c' entra la sinistra e la destra.
Che cazzo centravo io con il Livorno?
Ma per amore di una donna si fa' tutto...
In quel caso piu' che di amore si trattava di passione, quindi avrei dovuto utilizzare ul altro termine molto piu' intimo!
Fortunatamente avevano vinto la partita e l' ambiente era calmo anche se gli ultras livornesi (ovvero, gli amici della mia amica), gia' stavano pensando alla prox trasferta: volevano gia' andare a far casino, questo si dicevano tra di loro.
Erano eccitati non tanto per la vittoria quanto per la nuova sfida di guerra!
Di calcio in quei giorni in cui sono stato con loro hanno parlato veramente poco: parlavano di simboli, armi, catene, politica (ma a modo loro che tutto era tranne politica in quanto non sapevano nenache chi era stato il primo segretario del Pc italiano).
A volte si facevano domande culturali tra di loro e si tagliavano perche' non sapevano le risposte: si tagliavano di non sapere la loro stoeia e cosa in realta' inneggiavano.
Nel frattempo del Livorno calcio si parlava ogni tanto per sbaglio: giusto di Lucarelli, ma perche' avsva fatto all' epoca il gesto con il braccio e quindi era il loro mito piu' che per i gol di Lucarelli.
In mezzo ad energumeni e a gente di auesto tipo (tutti il doppio di me e con lo sguardo pronto al litigio), bisognava stare bene attento a parlare e a dire certe cose e in un certo modo.
Avevano anche le catene in casa (parliamo di gente di sinistra con slogan di sinistra), ragion consigliai alla mia amica di andarcene per fatti nostri.
Cosi' avvenne.
Il problema e' che una volta arrivati a casa sua (perche' prima fummo ospitati a casa di uno degli ultras), passammo l' intero week-end con i suoi amici perche' lei li' invito' tutti a casa, sua: e chi erano i suoi amici?
Gli ultras del Livorno!
Per carita' sapevano che ero della Lazio (sti' caxxi non avevo paura di esser massacrato ormai, mi ero convinto che non ne ssrei venuto fuori per cui meglio alzare la testa ed esser picchiatona testa alta andando fiero della mia fede), ma loro furoni inaspettatamente molto gentili per tutto il tempo con me.
Anzi, apprezzarono il mio coraggio: perche' nella mentalita' ultras si apprezza chi ha le palle e loro me le riconoscerono.
Ma la mia fortuna fu' il fatto di esser di sinistra: non penso che avrebbero soprasseduto di fronte ad un altro ideale.
Questo sempre perche' per loro prima viene la politica!
Il problema che chiacchierando tra di loro mentre mostravano tutta la gentilezza possibile con me, (e di questo li ringrazio), parlavano di portare catene e coltelli nella prox trasferta del Livorno!
Io, ero sconvolto!
Tutto questo mettendo di mezzo lo Slogan del Livorno calcio ma l' intento era quello di portare le bandiere e gli slogan di sinistra.
Io, uomo di sinistra tutto vedevo tranne che comportamenti di sinistra in quelle persone che di base non avrebbero dovuto inneggiare a Slogan propagandistici (almeno per chi conosce veramente cosa vuol dire esser di sinistra).
Tutto questo al di la' della destra e della sinistra per dire che nel mondo ultras cambiano gli slogan tra le due fazioni ma la mentalita' e' la medesima.
Cosi' come esistono delle forme di rispetto e di ospitalita' come ho spiegato precedentemente.
E' il loro codice: punto!
Poi, sicuramente una tifoseria di sinistra non fa' razzismo, ma si puo' comportare in maniera altrettanto violenta come una tifoseria di destra poiche' i concetti per arrivare ai propri ideali (o, fini), sono gli stessi: 1) portare la politica allo stadio che e' cosa assai sbagliata!
2) imporre la propria idea politica e il proprio credo con la forza che e' cosa assai sbagliata!
3) pensare alla squadra per cui si tifa e bisogna tifare ma questo passa in secondo piano rispetto a quello di usare i propri colori per alcuni vantaggi che offre la legge per gli atti illegali commessi nel mondo calcistico (tipo, accoltelli uno e ti danno il daspo invece che il carcere), per portare avanti il proprio credo.
In conclusione a livello individuale siamo tutti peggiorati: ci odiamo uno con l' altro e abbiamo un concetto molto basso di "importanza di vivere e di far vivere il prossimo".
Questo proprio come upmini o, individui.
Turro poi si estende alla socialita'.
Tutto questo diventa inarrestabile quando le regole del calcio consentono tali comportamenti violenti e quando si consente nel calcio di portare negli stadi la politica che sia essa di destra o, di sinistra perche' la politica dovrebbe rimanere completamente al di fuori dello sport.
Che poi per violenza negli stadi, oggi giorno si intende la violenza "fuori", dagli stadi prima di una partita perche' dentro ci sono controlli.
Se si incontrano tifoserie di destra e di sinistra ci scappa sempre qualche coltello malvagio.
Io, direi basta ma finche' i giornali e i mezzi di informazione continueranno a far un distinguo tra colori delle maglie vuol dire che non vorranno mai affrontare il problema, seriamente.
Qui' non c'entra esser di una squadra piuttosto che di un altra: semmai queste persone sfruttano le squadre per nascondersi, fare i propri comodi e ricevere pene inferiori rispetto ad un atto violento che se commesso fuori dall' ambito della tifoseria calcistica comporterebbe sanzioni assai piu' pesanti.