Autore Topic: La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87  (Letto 6911 volte)

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Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #20 : Martedì 31 Luglio 2012, 15:58:19 »
Come già scritto nel post che cito, non sono tra quelli che ha il mito di quella stagione.
Fu fatto qualcosa di importante ma quella squadra ci mise molto del suo nello scendere di posizioni in modo imbarazzante nell'ultima dozzina di partite.
Oggi è tutto violette e balsamo ma io ricordo una tifoseria indemoniata dopo le sconfitte di Trieste, Genova, Pisa, con l'Arezzo in casa...
E almeno per 8/11 era una squadra di alto livello, che non doveva chiudere in quel modo la stagione.
Se non ce l'avessero fatta, magari (molto semplicemente) perché Boito la buttava dentro, oggi staremmo parlando di una squadra di pezzenti, vendutisi al Totonero e alla camorra casertana...

Insomma, eroici ma con riserva.

http://www.biancocelesti.org/solo-lazio/5-luglio-1987-venticinque-anni/
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

POMATA

Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #21 : Martedì 31 Luglio 2012, 16:09:12 »
Come già scritto nel post che cito, non sono tra quelli che ha il mito di quella stagione.
Fu fatto qualcosa di importante ma quella squadra ci mise molto del suo nello scendere di posizioni in modo imbarazzante nell'ultima dozzina di partite.
Oggi è tutto violette e balsamo ma io ricordo una tifoseria indemoniata dopo le sconfitte di Trieste, Genova, Pisa, con l'Arezzo in casa...
E almeno per 8/11 era una squadra di alto livello, che non doveva chiudere in quel modo la stagione.
Se non ce l'avessero fatta, magari (molto semplicemente) perché Boito la buttava dentro, oggi staremmo parlando di una squadra di pezzenti, vendutisi al Totonero e alla camorra casertana...

Insomma, eroici ma con riserva.

http://www.biancocelesti.org/solo-lazio/5-luglio-1987-venticinque-anni/

Non sono d'accordo, giocare con il macigno di 9 punti non era facile, dovevamo fare un campionato di vertice per salvarci...e fù così perchè il cesena e la cremonese andarono in A con 2/3 punti in più dei nostri...

Giglic

La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #22 : Martedì 31 Luglio 2012, 16:13:45 »
Per me ha ragione cuchillo: a 12 giornate dal termine eravamo in testa virtualmente e dodicesimi realmente. Poi qualcosa andò storto

Teo

Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #23 : Martedì 31 Luglio 2012, 16:20:41 »
Ormai le vicende del '74 e del menonove sono come i concerti di Bob Dylan: sessantenni nostalgici, nessun rapporto con l'attualità. Ai miei figli ho parlato sempre in abbondanza di Maestrelli, Fiorini, ergòdeNicoli e compagnìa, ma gliene frega poco: gli interessa di Hernanes, Klose e Zarate. Al più, della facilità con cui segnava Crespo e delle magiche traiettorie di Mihajlovic. 'Ste operazioni nostalgia, come detto, cominciano a puzzare di semolino e adesivo per dentiere. Ci sono stati 25 anni di Lazio, dopo quegli spareggi, e non cambierei il peggiore di questi con quel campionato.

Offline Reflexblue

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Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #24 : Martedì 31 Luglio 2012, 16:25:45 »
Ero un ragazzino, ma ricordo distintamente tifosi anziani che, sconcertati, si domandavano se la sconfitta con il Messina ci avrebbe fatto precipitare a -10.  ;D
Sull'impresa che dire? Che se ci fossimo salvati con un paio di giornate di anticipo quel campionato ora sarebbe ricordato solamente dalle pagine di Laziowiki e dagli storici malati di Lazio come noi. Quella sofferenza indicibile probabilmente ha cementato e segnato la fede di chi adesso ha una quarantina d'anni. Il percorso "serie B-Laziodeimenonove-risalita e consolidamento con Calleri-anni d'oro di Cragnotti" è un cerchio perfetto che si chiude.

Offline Eagles71

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Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #25 : Martedì 31 Luglio 2012, 16:31:10 »
Ormai le vicende del '74 e del menonove sono come i concerti di Bob Dylan: sessantenni nostalgici, nessun rapporto con l'attualità. Ai miei figli ho parlato sempre in abbondanza di Maestrelli, Fiorini, ergòdeNicoli e compagnìa, ma gliene frega poco: gli interessa di Hernanes, Klose e Zarate. Al più, della facilità con cui segnava Crespo e delle magiche traiettorie di Mihajlovic. 'Ste operazioni nostalgia, come detto, cominciano a puzzare di semolino e adesivo per dentiere. Ci sono stati 25 anni di Lazio, dopo quegli spareggi, e non cambierei il peggiore di questi con quel campionato.

non sono daccordo.
Quella Lazio ha un bel sapore per me, quello che avrà per i miei figli sarà un altro, non ci posso far niente, è la vita.
E quella era la mia Lazio.
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline Eagles71

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Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #26 : Martedì 31 Luglio 2012, 16:33:17 »
Si, fù un pareggio a Parma, (io c'ero) ;D

Alla prima all'olimpico tutti aspettavano arrivare a -6 ed invece il messina di mister Scoglio ci fece male.

si, 0 a 0...poi la prima in casa gelati da Gobbo...
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline chinaglia

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Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #27 : Martedì 31 Luglio 2012, 16:34:35 »
Ormai le vicende del '74 e del menonove sono come i concerti di Bob Dylan: sessantenni nostalgici, nessun rapporto con l'attualità. Ai miei figli ho parlato sempre in abbondanza di Maestrelli, Fiorini, ergòdeNicoli e compagnìa, ma gliene frega poco: gli interessa di Hernanes, Klose e Zarate. Al più, della facilità con cui segnava Crespo e delle magiche traiettorie di Mihajlovic. 'Ste operazioni nostalgia, come detto, cominciano a puzzare di semolino e adesivo per dentiere. Ci sono stati 25 anni di Lazio, dopo quegli spareggi, e non cambierei il peggiore di questi con quel campionato.

Non sono d'accordo Teo. Il culto degli avi va coltivato, sempre e comunque. Non esiste un club senza la sua storia, i suoi eroi.
Si guardi cosa fanno i più avanzati nel calcio business in Europa (seguono esempi non esaustivi). Al Real Madrid Di Stefano è l'ambasciatore. Al Manchester United Macheda è accolto all'aeroporto da Ryan Giggs (monumento ancora vivente, calcisticamente parlando). All'Arsenal al museo ti fa da guida il mitico Charlie George. Al Chelsea, Stamford Bridge è contornato con le immagini dei grandi del passato, da Peter Osgood a Zola, e non che abbiano vinto molto più di noi prima di diventare il Chelski. All'Everton Bob latchford (vcapocannoniere 1978) è uno dei commentatori più ascoltati e riveriti per il suo passato coi Toffees. Al Barcellona Johan Cruyff è da sempre la guida spirituale. Il bayern è governato dai grandi del passato: Rummenigge e Hoeness, con Maier e Gerd Muller nello staff tecnico.

Operazioni nostalgia? Normali, le fanno in tutti i paesi. Compra la bellissima rivista FourFourTWo e ogni mese troverai una decina di nuovi libri che spaziano dal "Damned United" di Brian Clough, alle autobiografie di Shilton, Dalglish, Hansen e Rush (che gusto ogni volta che leggo del 30 maggio 1984).

Capisco che i ragazzi vogliano sentire parlare di Klose, Zarate ed Hernanes. Ma come io sono cresciuto con mio nonno che mi raccontava di Piola e Selmosson, e con mio padre cui chiedevo sempre di Chinaglia (che ho visto in campo solo coi Cosmos) e degli altri del 1974, e giusto che i nostri figli sappiano come siamo arrivati fin qui. Il principio è lo stesso di una famiglia, in cui si racconta di nonni e zii, si condividono ricordi ed emozioni, creando quell'humus che fa entrare la famiglia dentro di te. Lo stesso che - trasponendo la cosa ad una squadra di calcio - aiuta a cementificare la fede di un giovin ragazzo nei colori biancocelesti, indipendentemente che l'idolo del momento si chiami Klose o Giuliano Fiorini.



Teo

Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #28 : Martedì 31 Luglio 2012, 17:14:08 »
Tutto sacrosanto, chinaglia. Quello che a me non piace è che la nostra storia sia ridotta a due episodi. A me non piace che un ventenne non sappia chi fosse Jugovic, per esempio: e ritengo significativa, per la memoria storica, la conoscenza delle gesta dello slavo, più dell'iconografia su pistolettate e macchine buttate in piscina. M'è piaciuto il libro di Spinozzi proprio perché tratta di un'altra epoca, uscendo dal solito binario 74-87.

Mazzola

Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #29 : Martedì 31 Luglio 2012, 17:16:04 »
Non è questione del ricordo degli "avi" (e tra l'altro Teo è l'ultimo a cui si potrebbe contestare una cosa del genere).
Anzi nella Lazio si fa pure molto poco purtroppo.
E' questione che, come in altre cose della vita, con il passare degli anni si tende a ricordare solo la parte bella:

18/04/1987 - XXIX giornata - Modena-Lazio 1-1
26/04/1987 - XXX giornata - Taranto-Lazio 1-1
03/05/1987 - XXXI giornata - Lazio-Sambenedettese 0-0
10/05/1987 - XXXII giornata - Triestina-Lazio 1-0
17/05/1987 - XXXIII giornata - Lazio-Arezzo 0-1
24/05/1987 - XXXIV giornata - Lazio-Cagliari 1-0
31/05/1987 - XXXV giornata - Genoa-Lazio 2-0
07/06/1987 - XXXVI giornata - Lazio-Lecce 0-0
14/06/1987 - XXXVII giornata - Pisa-Lazio 3-0

Sono 6 punti in 9 partite, in quel momento non è che fossero molto eroi.
E da dicembre a giugno 4 punti su 11 trasferte. Un po' (molto) poco.
Tutto qui.

Teo

Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #30 : Martedì 31 Luglio 2012, 17:20:20 »
Io ho sempre detto che la storia vera, con le sue storie di uomini falibili e imperfetti, è molto, molto più bella dell'iconografia leggendaria da cantastorie.

Uno dei problemi più grandi che la Lazio ebbe per quegli spareggi... fu il fatto che alcuni giocatori non volevano giocarli. Incredibile, no? Ma come, gli eroi senza macchia e senza paura? Chi ricorda cosa accadde, e perché (premesso che, a mio avviso, erano nel giusto)?

Quello che arriva da Greco, Plastino e De Angelis è una rappresentazione del mondo Lazio che ha perduto di vista quella vera.  Ma la storia della Lazio è quella vera, non quella raccontata dai soliti cantori del nulla.

Offline aquilafelyx

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Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #31 : Martedì 31 Luglio 2012, 17:23:34 »
alcuni non volevano giocare gli spareggi a luglio perchè avevano il contratto fino al 30 giugno
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline Reflexblue

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Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #32 : Martedì 31 Luglio 2012, 17:24:16 »
...

Uno dei problemi più grandi che la Lazio ebbe per quegli spareggi... fu il fatto che alcuni giocatori non volevano giocarli. Incredibile, no? Ma come, gli eroi senza macchia e senza paura? Chi ricorda cosa accadde, e perché (premesso che, a mio avviso, erano nel giusto)?
...

Gli era scaduto il contratto e quindi non erano coperti da eventuali infortuni, corretto?

Teo

Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #33 : Martedì 31 Luglio 2012, 17:29:48 »
Gli era scaduto il contratto e quindi non erano coperti da eventuali infortuni, corretto?

Bravo. Il Calleri pretendeva che giocassero lo stesso, perché si trattava di una partita sola e secondo lui quella del 5 luglio doveva considerarsi un'estensione della stagione: i calciatori invece sostenevano che un eventuale infortunio non sarebbe stato coperto da assicurazione, e quindi avrebbe costituito per loro un danno devastante. Adesso pare nulla ma furono giorni drammatici, con la società che cercava appoggio da stampa e tifosi, contro i giocatori "mercenari". Si parla di questa vicenda, nel libro?

Offline Reflexblue

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Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #34 : Martedì 31 Luglio 2012, 17:35:46 »
Bravo. Il Calleri pretendeva che giocassero lo stesso, perché si trattava di una partita sola e secondo lui quella del 5 luglio doveva considerarsi un'estensione della stagione: i calciatori invece sostenevano che un eventuale infortunio non sarebbe stato coperto da assicurazione, e quindi avrebbe costituito per loro un danno devastante. Adesso pare nulla ma furono giorni drammatici, con la società che cercava appoggio da stampa e tifosi, contro i giocatori "mercenari". Si parla di questa vicenda, nel libro?


Non avevano tutti i torti, considerando il rischio concreto di fallimento che un'eventuale retrocessione in C avrebbe provocato. Valla trovare una società che ti ingaggia sapendo che devi stare fermo quattro o cinque mesi e che si deve occupare anche della riabilitazione. Beh, un'idea ce l'avrei, ma era troppo giovane e si occupa di altro...  :P
Ti ricordi chi erano i giocatori in scadenza? Così, per curiosità..

Offline cuchillo

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Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #35 : Martedì 31 Luglio 2012, 18:12:07 »
Fiorini e Filisetti erano sicuramente in scadenza.
Mandelli era in prestito dall'Inter. Credo fosse l'unico elemento in prestito.
Gli altri, non saprei. Sarebbe interessante ricostruire.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Mazzola

Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #36 : Martedì 31 Luglio 2012, 18:22:31 »
Fiorini e Filisetti erano sicuramente in scadenza.
Mandelli era in prestito dall'Inter. Credo fosse l'unico elemento in prestito.
Gli altri, non saprei. Sarebbe interessante ricostruire.

A casa controllo (quello che riesco a trovare...).
A memoria ricordo che Fiorini partì per il ritiro successivo e poi fu ceduto.


PS e se non erro tra il 1985-86 e il 1986-87 lui Poli e credo anche altri si ridussero l'ingaggio (non so se spalmarono...  ;D).

Offline cuchillo

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Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #37 : Martedì 31 Luglio 2012, 19:09:15 »
Molti erano giovani: Gregucci, Camolese, Brunetti, Esposito (pure se pareva mi' nonno), Sgarbossa...Mi pare strano avessero solo 1 anno di contratto...
Poi c'era Terraneo poi finito al Lecce. 1 solo pure un glorioso portiere come lui proveniente dal Milan?
Boh.
Chi ci poteva essere col contratto a scadenza 30 giugno 1987?
Podavini? Poli che era già alla fine del secondo anno di Lazio? Marino arrivato solo a ottobre?
Se Mazzola ricostruisce, monumento equestre a Piazza della Libertà...
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

geddy

Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #38 : Martedì 31 Luglio 2012, 19:34:49 »
C'è un particolare però Teo. Almeno per quanto mi riguarda. Il goal di Fiorini e gli spareggi a me non li hanno raccontati, ero la. Le due tre settimane tra Lazio Pisa e il goal di Poli, anzi il fischio finale di Campobasso Lazio, le ho vissute con angoscia e terrore.
Poi hai ragione, di storie bellissime la Lazio ne ha raccontate altre, alcune più gloriose senza dubbio.
FInita quell'angoscia, la disperazione si tramutò in speranza. Sul treno di ritorno da Napoli discutevo sul prossimo centravanti e su chi mettere accanto a Pin e Acerbis per irobustire il centrocampo. C'era da sbrigarsi, la A ci aspettava e dopo orizzonti inimmaginabili. Era l'inizio di un sogno. L'altra Lazio possibile di cui vagheggia Mark, credo.

Teo

Re:La banda del meno nove, l'incredibile avventura della Lazio 1986-87
« Risposta #39 : Martedì 31 Luglio 2012, 19:52:33 »
C'è un particolare però Teo. Almeno per quanto mi riguarda. Il goal di Fiorini e gli spareggi a me non li hanno raccontati, ero la.

Certo, sono cose che abbiamo vissuto e non dimenticheremo mai. La "Lazio possibile" cominciò allora, non c'è dubbio. Da quel momento la storia non fu più la stessa. Finì la Lazio d Tor di Quinto, dei personaggi - troppi - che ci giravano intorno, degli scandali, del caos, degli assegni a vuoto, degli assegni sventolati in tv, degli appelli continui, dei calciatori in fuga... Finì la Lazio caciarona, minestrara, "damme 'na sigaretta, che c'hai cento lire", per dirla alla Remo Remotti. C'è un prima e un dopo, e il gol di Fiorini è lo spartiacque, l'anno zero, tra una Lazio moderna e ben installata nell'élite del calcio italiano e la Lazio delle fusaje, che inizia almeno trent'anni prima del gol di Fiorini e della quale ancora oggi paghiamo le conseguenze, in termini di tentativo di esclusione della nostra storia e della nostra presenza dal cuore di questa città, dove invece siamo saldamente installati, che rappresentiamo più di chiunque altro.

Per me Calleri rimane il presidente più importante della storia della Lazio che ho vissuto direttamente, perché ha tirato fuori la Lazio da una dimensione da serie B, anche mentale, e l'ha messa su un altro tavolo. Definitivamente. Tanto che, finita l'epopea cragnottiana, la Lazio è ritornata sulla dimensione calleriana, non su quella da Sambenedettese del decennio '76/'87.

Ecco perché un ragazzo di oggi non capisce. Non capisce perché dovrebbe apprezzare una dimensione che non gli appartiene, che non conosce. Una Lazio che, per fortuna, non c'è più.