CORRIERE DELLO SPORT E’ piombato nel ritiro della Lazio poco dopo le 15 e un paio d’ore prima che cominciasse l’amichevole con il Siena. Lotito in serata ha raggiunto la propria residenza di Cortina d’Ampezzo e oggi assisterà anche alla partita con il Torino prima di scappare in fretta verso Milano per il sorteggio dei calendari del prossimo campionato. Alle otto di sera il presidente biancoceleste era entrato nello spogliatoio e ha cominciato ad avviare i colloqui con Vladimir Petkovic, l’allenatore scelto per raccogliere l’eredità di Edy Reja. C’è stato un lungo colloquio con il tecnico bosniaco-croato, sono stati i primi contatti dal vivo a chiusura del ritiro di Auronzo. I confronti e le valutazioni andranno avanti anche oggi e nelle prossime ore, quando si metteranno a punto le strategie per il mercato di agosto e si concorderanno le mosse. Petkovic nei giorni scorsi ha avuto la possibilità di confrontarsi a lungo con il ds Tare, che proprio ieri ha compiuto 39 anni e che è riapparso in ritiro dopo un brevissimo blitz a Roma. E tornato ovviamente con il presidente e questi si trasformeranno in giorni decisivi per decifrare il futuro a breve scadenza.
Petkovic si era preso i primi venti giorni di allenamento e tutto il ritiro di Auronzo di Cadore per studiare l’organico e valutare le caratteristiche di ogni giocatore. Ieri, al primo confronto di serie A con il Siena, ha persino esasperato gli esperimenti a discapito del gioco e del risultato nel tentativo di togliersi le ultime curiosità. Le priorità del mercato riguardano il difensore centrale da acquistare al posto del brasiliano Breno e il terzino sinistro che dovrebbe entrare in concorrenza con Radu. Stendardo è considerato in uscita, l’Atalanta pressa Lotito, ma non verrà ceduto sino a quando non arriverà un altro stopper. Diakitè è fermo per infortunio e deve rinnovare il contratto, Biava e Dias si conoscono ma avranno un anno in più. Così, in attesa di rinforzi, tecnico e società hanno cominciato a riflettere sull’opportunità di arretrare Lorik Cana, che nella nazionale albanese gioca difensore centrale. E un’opzione in più, non una sentenza, anche perché arretrarlo significherebbe dover andare a cercare sul mercato un altro centrocampista. Si vedrà.
Certamente in queste ore Lotito e Petkovic avranno cominciato a parlare anche di Zarate. L’ex allenatore dello Young Boys avrebbe voluto fortemente Yilmaz, ma il suo acquisto è sfumato. Nelle ultime due settimane, finalmente motivato e in condizione scintillante dal punto di vista fisico, l’argentino ha avviato la propria rimonta. La Lazio non intende illudersi come tante volte è accaduto in passato, ma certo Maurito è un patrimonio e recuperarlo in pieno significherebbe tanto. Oggi la sua conferma è molto più probabile di prima. Ma Petkovic, soprattutto se non si cercassero altre punte e il mercato si concentrasse solo sulla difesa, sarà chiamato a esprimersi sul modulo e sulla scelta degli altri attaccanti. Sino ad oggi Kozak è stato considerato incedibile e Floccari in uscita, ma non è escluso che le gerarchie possano cambiare. Se il capitano Rocchi è fuori discussione, il tecnico dovrà indicare chi preferirebbe come alternativa di ruolo a Klose.
I tasselli da inserire sono due: un centrale di difesa e un esterno di sinistra. Se per il primo ruolo la Lazio cercherà di stringere i tempi, per il secondo la dirigenza non vuole accelerare troppo i tempi. Si vuole evitare infatti che i costi salgano oltremodo e si vuole soprattutto essere sicuri di trovare la pedina giusta, quella migliore per essere inserita nello scacchiere di Petkovic. Xandao resta lobiettivo principale. O forse no. Igli Tare non ha confermato, ma poi ha lasciato intendere altro. « Sì, è un calciatore che mi piace, ma la trattativa non è così semplice ». E in effetti il quadro si sta ingarbugliando: il ruolo dello Sporting Lisbona, squadra dove il brasiliano ha militato negli ultimi sei mesi, è ancora da decifrare. La società non ha esercitato nei termini il diritto di riscatto, ma non è detto che sia pronta a farsi completamente da parte. La Traffic, l’agenzia sportiva che controlla il calciatore, ha fissato il prezzo. E già questo rappresenta un primo punto: Lotito non sarebbe disposto a versare quanto richiesto. L’altro possibile problema è quello di dover trattare non con una persona fisica, ma con una scuderia, che potrebbe presentare di volta in volta, al tavolo delle trattative, interlocutori diversi con un vantaggio strategico evidente.
E allora inizia a serpeggiare l’ipotesi che la Lazio stia in realtà lavorando sottotraccia ad altre trattative. Humberto Rever è un nome che sicuramente piace, La Lazio lo ha già trattato nel 2009 con Ballardini in panchina. L’ex Gremio, capitano dell’Atletico Mineiro, ha però una valutazione alta (dai cinque a sette milioni) e questo potrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile. Resta sempre sullo sfondo anche la pista che conduce a Rholdolfo del San Paolo, ma anche in questo caso è difficile pensare di mettere nero su bianco al di sotto di quattro milioni. Come ogni trattativa che si rispetti non tutto è esplicito. La Lazio starebbe anche lavorando su un identikit di cui non è dato sapere il nome. Quello che al momento è dato sapere è che si tratta di uno stopper mancino di 22-23 anni europeo, che può essere schierato anche come terzino sinistro. Nelle nebbie potrebbe svelarsi la sagoma di Stefan Savic, mai integratosi nel Manchester City di Mancini. I rapporti tra i citizens (leggi con il tecnico italiano) e Lotito non sono idilliaci, ma neppure così tesi da non poter intavolare trattative (i casi di Kolarov e Garrido) sono lì a dimostralo.
L’Inter aveva bloccato Alexis Rolin, centrale del Nacional. Avrebbe tuttavia dovuto formalizzare l’offerta prima dell’inizio delle Olimpiadi. Non essendo stato formalizzato alcunché, la Lazio è pronta a insinuarsi per strappare il sì all’eclettico difensore capace di coprire praticamente tutti i ruoli della linea difensiva. In mezzo a questa ridda di ipotesi c’è chi aspetta alla finestra. Si tratta di Stendardo che continua ad allenarsi con il gruppo biancoceleste e non farà le valigie se non in caso di arrivo di un nuovo stopper. Per quanto riguarda la corsia di sinistra si resta alla finestra per aspettare Balzaretti. Fino a che non sarà apposta la firma sul rinnovo di contratto o sul suo passaggio al Psg (ragioni di cuore evidenti), la dirigenza biancoceleste continua a sperare. Questo tira e molla infatti potrebbe nascondere un tentativo di far lievitare l’ingaggio di Balzaretti su cui nelle ultime ore si è gettata anche la Roma. Se nessuna delle precedenti trattative dovesse andare in porto, la Lazio calerà la carta Mesto. L’esterno destro non risponde esattamente alle esigenze di Petkovic che vuole coprire la corsia opposta, ma la società potrebbe comunque cautelarsi con il suo ingaggio.
Fabrizio Patania - Cosmi ha un progetto semplice, ma efficace e il Siena, marchiato dal 3-5-2, già sembra un prodotto pronto per il campionato. Devono essere acquistati altri quattro giocatori, ieri ne mancavano altrettanti (Calaiò, Del Grosso, Valiani e Vitiello), ma la squadra toscana ha tenuto benissimo il campo per settanta minuti, sorretta nel finale dalle prodezze di Pegolo. Petkovic ha fatto solo esperimenti, risparmiando Mauri, Lulic, Dias e diversi altri titolari, perché oggi il ritiro di Auronzo si chiuderà con il Torino e un’altra partita di serie A. Non c’era la stessa qualità esibita nelle amichevoli precedenti. Ha deciso un gol di Larrondo, abile a beffare Marchetti, scattando sul filo del fuorigioco e sfruttando l’unico vero buco della linea difensiva biancoceleste. La Lazio avrebbe meritato il pareggio, se non altro per le occasioni create negli ultimi venti minuti, quando sono entrati Candreva e Zarate per provare a riequilibrare il risultato. Non sono evaporate le immagini suggestive dei giorni scorsi, non è il caso di dare un peso eccessivo alla prima sconfitta del precampionato, anche se qualche interrogativo di natura tattica su alcuni giocatori bisognerà porselo, perché la squadra biancoceleste è ancora un cantiere aperto. Petkovic è apparso sin troppo pragmatico per essere un’amichevole di fine luglio. Ci si aspettava la stessa Lazio spumeggiante dei primi test e invece il tecnico bosniaco-croato, forse nel tentativo di regalare maggiore equilibrio al centrocampo, l’ha corretta e rimodellata presentando un modulo ibrido e con interpreti meno offensivi. Difesa a quattro, Ledesma playmaker arretrato, Cana ed Hernanes più avanzato, Gonzalez largo a destra, Floccari sul versante opposto e Kozak prima punta. Era un 4-1-4-1 inusuale perché l’attaccante calabrese partiva largo a sinistra, si accentrava ma non riusciva a cucire il gioco, così dopo neppure mezzora Hernanes si è spostato sulla fascia sinistra e la Lazio è tornata al canonico 4-4-2. Un assetto prudente e quasi in contrapposizione con il Siena di Cosmi. La squadra biancoceleste in avvio è apparsa decisa nel cercare la circolazione del pallone e nel provare subito a riconquistarlo, ma negli ultimi trenta metri mancavano spunto e profondità. Solo a destra, grazie alle combinazioni tra Gonzalez e Cavanda, dava la sensazione di poter sfondare. Ma era soltanto una sensazione, perché Contini e Rubin, faticando e sgomitando, chiudevano ogni varco. Vergassola, D’Agostino e Mannini hanno spento e soffocato quasi subito l’ispirazione di Hernanes, Floccari e Kozak davanti erano imbrigliati. Così è venuto fuori un primo tempo monotono ed equilibrato, una specie di ping pong a centrocampo.
La Lazio ha avuto due occasioni sfruttando i calci d’angolo: al 10' Cana di testa ha spedito di poco a lato, al 27' ci ha provato Stendardo e Pegolo si è salvato con una prodezza. Al 41' il Siena è passato in vantaggio grazie ad un’intuizione di D’Agostino, che ha imbeccato Larrondo mentre la linea difensiva della Lazio era in uscita e ha allentato le marcature con troppa leggerezza. L’argentino ha scavalcato Marchetti con una palombella. Nella ripresa Petkovic ha messo dentro Onazi arretrando Cana accanto a Stendardo e poi ha sostituito Hernanes con il baby Rozzi. Kozak era uscito per fare largo ad Alfaro, che ha beccato ancora meno palloni. Dopo dieci minuti Zarate ha sostituito Floccari. L’argentino, applauditissimo dai tifosi, si è subito presentato con uno spunto dei suoi, ma il tiro potente non ha inquadrato la porta. Rispetto alle precedenti uscite, il copione tattico era saltato, così anche Mauro si è lasciato andare a qualche individualismo. La vera scossa l’ha regalata l’ingresso di Candreva, che sta giocando davvero a livelli altissimi. Il fantasista romano al 34' ha centrato il palo con una sventola in diagonale da venti metri e due minuti dopo ha scaricato una bomba su punizione, costringendo Pegolo a respingere con i pugni. Negli ultimi cinque minuti ancora Zarate e per due volte Konko, appena entrato, hanno sfiorato il pareggio che sarebbe stato meritato. Il Siena, alla quarta vittoria in quattro amichevoli del suo precampionato, ha esibito una tenuta capace di inorgoglire Cosmi. Petkovic ha incassato la prima sconfitta: dovrà soltanto continuare a lavorare, trovando una risposta definitiva alla collocazione tattica di Hernanes. In organico ci sono qualità enormi da sfruttare. Questa non era la vera Lazio. E ci sarà tutto il tempo per dimostrarlo.
Difesa: Un errore pesante di lettura e di interpretazione ha provocato il gol di Larrondo, ma l’analisi complessiva della partita racconta che quella è stata lunica distrazione della Lazio in fase difensiva. Alla luce delle precedenti amichevoli, Petkovic ha presentato una squadra più robusta e meno offensiva di quanto si pensasse, forse proprio perché si trattava del primo test con una squadra di serie A. Il lancio in profondità di DAgostino, a palla scoperta, ha scavalcato Biava e Stendardo: la linea difensiva stava salendo, Larrondo ha preso il tempo ed è fuggito sul filo del fuorigioco davanti a Marchetti. Sbagliato il tempo d’uscita, ma anche scarso pressing su D’Agostino. Non cè un solo colpevole. Così il Siena, sfruttando l’unica vera occasione della partita, è riuscito a vincere. Meccanismi da registrare, ma nel complesso la difesa non ha sfigurato: a Bogdani, Larrondo e Paolucci è stato concesso pochissimo, i centrocampisti toscani non sono mai arrivati al tiro. Bene e ancora in progresso Cavanda. Zauri meglio di Garrido, in forma campionato (ed è una buona notizia) il francese Konko, che nella passata stagione era stato tormentato dagli infortuni. Ha destato un’ottima impressione da stopper Lorik Cana: cattivo, determinato e anche rapido, l’albanese ha fatto diga e allontanato qualsiasi pericolo. E se fosse lui il centrale che manca?
Centorcampo: Petkovic, rispetto alle precedenti amichevoli, ha snaturato il copione. A destra si muoveva Gonzalez, ma sulla fascia sinistra mancava un esterno di ruolo: Lulic e Mauri erano in panchina e giocheranno forse oggi con il Torino, Candreva è entrato soltanto nel finale, Ederson è fermo, così ci ha provato Floccari. L’esperimento è durato pochi minuti e il centravanti calabrese intorno alla mezzora era già tornato accanto a Kozak. E ovvio che Petkovic stia provando tutte le soluzioni e voglia studiare le caratteristiche dei suoi giocatori. Ieri ha provato con Ledesma playmaker basso e la coppia Cana-Hernanes più avanzata nel tentativo di far coesistere quelli che oggi ritiene i suoi tre centrocampisti centrali. Il Profeta è partito da mezzala sinistra e poi si è ritrovato centrocampista esterno, non è andato bene, ha perso consistenza e continuità di gioco dopo una ventina di minuti in cui aveva cercato di ispirare senza successo lattacco. Questo forse è l’interrogativo principale da sciogliere: impiegare Hernanes regista alla Liverani nel 4-4-2 (come faceva Delio Rossi) si può, ma diventa un gioco rischioso ed è necessario sacrificare a turno uno tra Cana e Ledesma. L’argentino è un punto di riferimento per Petkovic, ma l’albanese forse si integra meglio. Il tandem Ledesma-Hernanes rischia di essere troppo lento nel recupero palla.
Attacco: Dopo 31 gol in tre amichevoli con i dilettanti, attacco all’asciutto nella prima uscita con una squadra di serie A. Nel primo tempo la Lazio ha spaventato Pegolo soltanto su punizione con Hernanes e sfruttando sugli angoli i colpi di testa di Cana e Stendardo, Nel finale le azioni più interessanti sono nate dagli spunti di Candreva e Zarate, che è stato l’attaccante più pericoloso della Lazio pur avendo in un paio di circostanze cercato di risolvere da solo la partita. Anche questo significa qualcosa in un processo di riavvicinamento che andrà calibrato e gestito con intelligenza dal tecnico. Rocchi è rimasto a riposo perché oggi verrà impiegato con il Torino e Petkovic preferisce evitargli il doppio impegno ravvicinato. Sarebbe ingeneroso bocciare le altre punte, anche perché mancavano gli sbocchi sulle fasce e la squadra, per due settimane, ha lavorato esclusivamente sugli sviluppi del 4-4-2. Ma certo qualche riflessione è necessaria. La prima è relativa a Kozak: la società lo ritiene incedibile e ha detto no a qualsiasi richiesta, ne sono arrivate tante. Come alternativa di Klose, però, Floccari è decisamente più affidabile e incisivo. Forse Libor avrebbe bisogno di andare a maturare e giocare con continuità. Alfaro stenta a ingranare e per adesso non ha dimostrato di essere da Lazio. Ma davanti, aspettando il tedesco e il recupero di Ederson, non c’è bisogno di intervenire.
Dal Siena al Torino. Un’altra amichevole di serie A per chiudere il ritiro sotto le Tre Cime di Lavaredo. Si gioca alle ore 15 e la partita sarà trasmessa in diretta televisiva su Sportitalia. Dovrebbe esserci ancora Lotito ad assistere alla partita della nuova Lazio, è annunciata la presenza accanto ai granata di Urbano Cairo. Chissà che tra i due presidenti non si sviluppino anche discorsi di mercato. Niente volo di Olympia: l’aquila, con il suo addestratore Juan Bernabè, questa mattina si metterà in viaggio per tornare a Roma. Per la squadra di Petkovic è l’ultimo giorno della prima fase della preparazione estiva. Il tecnico bosniaco-croato, dopo il test con il Torino, si presenterà in conferenza stampa per un mini-bilancio, poi tutti sul pullman. La Lazio lascerà il Cadore per raggiungere l’aeroporto di Venezia e prendere l’ultimo volo buono per Roma. Ai giocatori biancocelesti verranno concessi tre giorni di riposo assoluto e di vacanza. La preparazione riprenderà lunedì pomeriggio.
Tornerà ad allenarsi tra una settimana Bizzarri, sottoposto ieri ad accertamenti presso la clinica Paideia. Nei giorni scorsi non si era allenato per il mal di schiena. «Gli esami effettuati non hanno evidenziato la presenza di patologie di natura erniaria o listesica - ha informato la società attraverso il bollettino medico - ma di uno stato di forte contrattura e rigidità della muscolatura paravertebrale lombare. L'atleta seguirà cure e terapia posturale della durata di una settimana».
Per la nuova stagione sono state vendute 5 mila tessere. Il diritto di prelazione ai possessori della Millenovecento si concluderà sabato. Dal 30 luglio scatterà la vendita libera degli abbonamenti per il prossimo campionato
Lazio-Torino (ore 15 ad Auronzo) LAZIO (4-4-2): Carrizo; Konko, Scaloni, Dias, Zauri; Candreva, Ledesma, Mauri, Lulic; Rocchi, Zarate. A disp. Marchetti, Berardi, Cavanda, Biava, Stendardo, Garrido, Onazi, Cana, Gonzalez, Hernanes, Floccari, Kozak, Alfaro, Rozzi. All. Petkovic. TORINO (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Di Cesare, Masiello; Gazzi, Basha; Sansone, Bianchi, Meggiorini, Stevanovic. A disposizione: Gomis L., Ogbonna, Ferronetti, Vives, De Feudis, Verdi, Diop. All. Ventura. l TV : diretta su Sportitalia.