Autore Topic: Giornalismo, 2012  (Letto 3696 volte)

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Offline franz_kappa

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Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #20 : Lunedì 23 Luglio 2012, 16:46:21 »
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #21 : Lunedì 23 Luglio 2012, 16:56:32 »
Credo che molti di noi commettono l'errore di pretendere dal giornalista la precisione di un verbale di polizia. Più passa il tempo più mi convinco che la funzione del giornalista è quella di raccontare e di segnalare un certo fatto, un fenomeno, una tendenza. Starà poi al lettore approfondire e arrivare alla necessaria precisione nella ricostruzione che gli interessa, precisione e meticolosità che è difficile garantire in un quotidiano, proprio per quello che segnala Aquilotte du nord (che saluto ed abbraccio simbolicamente).

Per il mio lavoro ho avuto modo di far presente a un giornalista che era il 9 luglio, data che susseguente al 30 giugno, termine di una certa scadenza. Mi disse tutto stupefatto "lei mi sta dando una notizia". Al che gli risposi "e la notiza sarebbe che è il 9 luglio?"
In realtà, non tutti i giornalisti hanno il tempo per approfondire certe vicende con la necessaria profondità e allora nel produrre un pezzo hannoa disposizione poco tempo, qualche agenzia e qualche telefonata di verifica.
Questo li espone a non pochi rischi, ma il pezzo va pur portato a termine.

PS Faccio outing (leggete bene senza fraintendimenti ... >:().
Da piccolo avrei voluto fare il giornalista. Come Enrico Mentana, mi divertivo a leggere le notizie con un pistasale a mò di microfono. La mia trasmissione, ovviamente, era di carattere prevalentemente sportivo, ma spaziavo anche su politica (mi piaceva leggere le proiezioni Doxa durante le elezioni) ed economia (mi entusiasmavo quando dicevo "il fixing di Londra").

Per la pagina sportiva (che arrivava molto in fretta) leggevo gli articoli del Messaggero dedicati a Roma e Lazio. In realtà, leggevo interamente quello della Lazio e poi per metà soltanto quello dedicato ai cuggini. Gli ascoltatori giallorossi dovevano sopportare l'incombenza della pubblicità (mia madre mi chiamava a tavola ndn), e allora mi sfumavo ... :o :( ;D

Poi Enrico proseguì nella carriera (mi pare con qualche alterna fortuna ...), mentre io ripiegai per altri lidi. Pazienza. Il giornalismo è andato avanti lo stesso, direi egregiamente.
Però peccato: avevo un progetto per una trasmissione sportiva dal titolo "Fish eye by night" ...
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Offline lollapalooza

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Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #22 : Lunedì 23 Luglio 2012, 17:19:55 »
Credo che molti di noi commettono l'errore di pretendere dal giornalista la precisione di un verbale di polizia. Più passa il tempo più mi convinco che la funzione del giornalista è quella di raccontare e di segnalare un certo fatto, un fenomeno, una tendenza.
...
In realtà, non tutti i giornalisti hanno il tempo per approfondire certe vicende con la necessaria profondità e allora nel produrre un pezzo hannoa disposizione poco tempo, qualche agenzia e qualche telefonata di verifica.
Questo li espone a non pochi rischi, ma il pezzo va pur portato a termine.

Un giornalista deve essere quanto più preciso possibile, imho.
Sennò so' boni tutti.

Gli strumenti odierni azzerano le tempistiche riguardo ricerca e controllo delle fonti.
Per di più la già citata scomparsa del correttore di bozze — grande cruccio di mio padre, vecchio linotipista — dovrebbe far venire al bravo giornalista qualche scrupolo in più.

Diversamente porrei la questione sul piano della professionalità.

C'é chi ama il proprio lavoro ed esercita la professione con meticolosità.
C'é d'altra parte chi lavora in maniera approssimativa, e si vede.



Offline franz_kappa

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Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #23 : Lunedì 23 Luglio 2012, 17:24:32 »
C'é chi ama il proprio lavoro ed esercita la professione con meticolosità.
C'é d'altra parte chi lavora in maniera approssimativa, e si vede.
Ma non potrebbe dunque essere che - lo dico a senso, non ho alcuna riprova in merito, solo mie sensazioni - la qualità media dell'informazione è progressivamente scaduta negli ultimi due decenni proprio per l'affermarsi di una progressiva approssimazione nell'esercizio della professione?

Va detto che oggi c'è tuttavia un grande, decisivo, vantaggio, rispetto a prima: l'esclusività dell'accesso a determinate fonti (ad esempio documenti ufficiali) si è annullata.
Oggi chiunque, con un collegamento Internet a banda larga, ha accesso a una quantità SPAVENTOSAMENTE maggiore di informazioni di prima mano di quella cui poteva accedere un qualsiasi individuo della Terra nel 1992.
Non a tutte le informazioni di prima mano, sia chiaro: ma davvero a tante di esse.
Buon viaggio, caro Piero.

Teo

Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #24 : Lunedì 23 Luglio 2012, 17:40:10 »
C'é chi ama il proprio lavoro ed esercita la professione con meticolosità.
C'é d'altra parte chi lavora in maniera approssimativa, e si vede.

La questione è tutta qui.

Non è strettamente necessario verificare ogni volta chi abbia vinto i Mondiali del '30: se uno ricorda con certezza che li ha vinti l'Uruguay, se lo fa bastare come "verifica". Ma per fare questo occorre essere altrettanto certi dell'affidabilità della propria memoria. E se fai un certo tipo di lavoro per cui occorrono preparazione e una memoria affidabile, DEVI avere entrambe: sennò, lascia perdere. Anche perché a volte non hai internet sottomano e cominci a uscirtene con "quante sostituzioni se potevano fa' nel '74? Una?... Due?... Eh, Capita'?" "Boh..." oppure "Quand'è che ha fatto la neve all'Olimpico? Era l'anno della B, vero?..." Se a me tremano le mani, non intraprendo la strada della chirurgia, né mi viene in mente di fare l'orologiaio: in ogni caso, i primi tentativi mi scoraggerebbero in maniera definitiva, non potrei andare avanti su quelle strade. Mentre c'è un sacco di gente che è convinta che scrivere sia facile, che si può farlo prescindendo dalla cultura, perfino che la qualifica di giornalista comporti l'automatica onniscienza: e così tocca leggere o sentire, sempre più spesso, cose che in terza elementare avrebbero provocato reazioni inferocite della mia maestra.

Offline Reflexblue

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Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #25 : Lunedì 23 Luglio 2012, 17:59:55 »
http://www.corriere.it/index.shtml?refresh_ce


Per qualche ora, nel titolo, è apparso John Holmes al posto di James.  :o

Offline franz_kappa

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Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #26 : Lunedì 23 Luglio 2012, 18:06:36 »
[...]
Mentre c'è un sacco di gente che è convinta che scrivere sia facile, che si può farlo prescindendo dalla cultura, perfino che la qualifica di giornalista comporti l'automatica onniscienza: e così tocca leggere o sentire, sempre più spesso, cose che in terza elementare avrebbero provocato reazioni inferocite della mia maestra.
Quoto del tuo post solo le ultime righe che trovo maggiormente significative. Concordo però abbastanza anche sul resto.

Dobbiamo d'altronde accettare che molti decidono ormai di intraprendere (o proseguire) la professione giornalistica, a torto ritenuta 'facile', senza quell'adeguata autovalutazione che li dovrebbe portare a determinare in maniera inequivocabile se dotati o meno di preparazione e memoria affidabile.

E' pur vero che possiamo enunciare le regole indispensabili per un buon professionista della penna ("se fai un certo tipo di lavoro per cui occorrono preparazione e una memoria affidabile, DEVI avere entrambe: sennò, lascia perdere") ma dobbiamo accettare che tali regole - a dispetto di quello che noi riteniamo giusto o doveroso - vengono quotidianamente disattese. Ergo il mancato rispetto delle succitate regole non impedisce affatto l'esercizio della professione giornalistica.

Non esiste infatti un meccanismo di censura o sanzione che impedisce un improprio esercizio della professione medesima da parte di tizio o caio. Il pubblico dovrebbe in teoria determinare il successo o il fallimento dei cattivi giornalisti o della cattiva stampa ma se non mi inganno ciò non si verifica quasi mai.

Teniamolo presente, insomma.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline NoSurrender

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Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #27 : Lunedì 23 Luglio 2012, 19:47:25 »
Dobbiamo d'altronde accettare che molti decidono ormai di intraprendere (o proseguire) la professione giornalistica, a torto ritenuta 'facile', senza quell'adeguata autovalutazione che li dovrebbe portare a determinare in maniera inequivocabile se dotati o meno di preparazione e memoria affidabile.

Purtroppo anche la cultura, la tecnica, l'originalità di pensiero e la capacità di analisi sarebbero requisiti necessari, ma spesso proprio i meno dotati intellettualmente mancano della capacità di autocritica di cui parla franz e allora escono fuori degli obbrobri.

Peccato, perché ci sono anche molte menti e penne davvero speciali, che si riconoscono dopo due righe e dire che è un unico mestiere è un assurdo.

Su Lazionet ricordo ad esempio Darklady, che mi faceva innamorare per il contenuto e la forma di ciò che scriveva anche sul forum (e infatti è una grande giornalista, parla per lei la sua carriera). Bastavano poche righe per percepire quella marcia in più, l'avere qualcosa di intelligente, personale ed originale da scrivere, non solo da descrivere. E la dote naturale di dirlo incantando.
I suoi post sulla musica o sulla Lazio stessa erano tra le cose più belle che io abbia mai letto sul forum.

Nell'articolo in questione, l'autore tenta di essere qualcosa di più di un cronista, di dire qualcosa che reputa originale: diciamo che per vari motivi non gli è venuto granché bene...


"No retreat, baby, no surrender"


Offline lollapalooza

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Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #28 : Lunedì 23 Luglio 2012, 19:53:04 »
Ma non potrebbe dunque essere che - lo dico a senso, non ho alcuna riprova in merito, solo mie sensazioni - la qualità media dell'informazione è progressivamente scaduta negli ultimi due decenni proprio per l'affermarsi di una progressiva approssimazione nell'esercizio della professione?

L'impressione è certamente questa, a fronte del fatto che — normalmente — la maggiore facilità di accesso delle informazioni dovrebbe essere d'aiuto al lavoro del giornalista e quindi aumentarne la qualità.
C'è pure la componente generazionale da tener presente: un giornalista "old school" scarsamente informatizzato è costretto a tirar fuori il "mestiere"; chi il metodo non lo ha si contenta di quel che ha, ma i limiti sono ancor più palesi di prima, ché gli strumenti per sbugiardarlo ce li hanno tutti, here and now.
Chi invece ci è cresciuto, nell'era della rete, non ha scusanti.
Sta tutto lì, basta saper e voler cercare.
E se non sai o non vuoi cercare le figure di asroma sono dietro l'angolo.
E te le faranno impietosamente notare.


Offline DinoRaggio

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Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #29 : Lunedì 23 Luglio 2012, 20:19:48 »
Ho troppo rispetto dei giornalisti, quelli veri, che hanno come missione la divulgazione di fatti e storie interessanti, per metterli nella stessa categoria. La correttezza dell'informazione, la verifica della sua esattezza sono anche una forma di rispetto verso il lettore. Carosio poteva anche non sapere la data di nascita di Fritz Walter, per esempio, e andava di memoria o appunti. Oggi, bastano pochi secondi per sapere tutto di Abou Diop. A meno che venga meno (scusate la ripetizione) la voglia di farlo, o anche il tempo, vista la quantità di esso che alcuni "giornalisti" (lo scrivo fra virgolette) passano su twitter. Interessanti ed istruttive in questo senso sono le pagine twitter di Valdiserri e Delfino, per citarne solo due.

Mo' arriva Mazzola con una mezza dozzina di ritagli...  ;D
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Baruch

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Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #30 : Lunedì 23 Luglio 2012, 21:27:33 »
le pagine twitter di Valdiserri e Delfino

Ci sarebbe da fare una discussione spin off sui legami di twitter. E' imbarazzante notare ad esempio lo stretto collegamento tra delfino, mensurati e guidelli (quello delle ansa su mauri poco credibile), tutti personaggi passati recentemente e per motivi diversi per nemici della Lazio, e che trascorrono molto tempo a discorrere sull'amata as merda in barba ad ogni velleità professionale (ma con questo non entro nel merito della loro effettiva professionalità, ognuno la esprime come ritiene opportuno). A questo gruppetto si legano spesso altri personaggi, come lo stesso valdiserri, luna, carlo bonini, che con delfino si è prodigato in retoriche lodi al libro di mensurati facendo pubblicità alla serata di promozione.

Teo

Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #31 : Lunedì 23 Luglio 2012, 23:39:45 »
Quoto del tuo post solo le ultime righe che trovo maggiormente significative. Concordo però abbastanza anche sul resto.

Dobbiamo d'altronde accettare che molti decidono ormai di intraprendere (o proseguire) la professione giornalistica, a torto ritenuta 'facile', senza quell'adeguata autovalutazione che li dovrebbe portare a determinare in maniera inequivocabile se dotati o meno di preparazione e memoria affidabile.

E' pur vero che possiamo enunciare le regole indispensabili per un buon professionista della penna ("se fai un certo tipo di lavoro per cui occorrono preparazione e una memoria affidabile, DEVI avere entrambe: sennò, lascia perdere") ma dobbiamo accettare che tali regole - a dispetto di quello che noi riteniamo giusto o doveroso - vengono quotidianamente disattese. Ergo il mancato rispetto delle succitate regole non impedisce affatto l'esercizio della professione giornalistica.

Non esiste infatti un meccanismo di censura o sanzione che impedisce un improprio esercizio della professione medesima da parte di tizio o caio. Il pubblico dovrebbe in teoria determinare il successo o il fallimento dei cattivi giornalisti o della cattiva stampa ma se non mi inganno ciò non si verifica quasi mai.

Teniamolo presente, insomma.

E' ovvio che ciascuno fa quello che vuole. Purtroppo non sempre il mercato, o gli organi preposti, fanno selezione in modo adeguato. Se un giornalista scrive che il Brasile perse la finale del '50, poco male: se il progettista di un ponte o un medico commettono un errore delle medesime proporzioni, la faccenda comincia a cambiare aspetto. Il concetto che ognuno ha diritto di fare quello che vuole ha tolto spessore alle professioni. Un ingegnere ha a che fare spesso con persone sprovvedute, che deve TUTELARE, per etica professionale, non può pensare solo al denaro. Lo stesso vale per chi parla in pubblico, che ha grosse responsabilità. Una volta si chiamava Umberto Saba per correggere l'italiano degli speaker televisivi e radiofonici: oggi c'è Mazzocchi. E sentiamo attimino, metereologico, Hectorpascal, ha piovuto, i pneumatici. Io sono per gli albi, gli ordini e per il protezionismo, le liberalizzazioni non mi piacciono per niente.

zorba

Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #32 : Lunedì 23 Luglio 2012, 23:45:23 »
Un ottimo esempio di giornalismo, ad esempio, è stato il documentario appena trasmesso da La7 sulla fine di Stefano Cucchi.

 :(

Offline giamma

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Re:Giornalismo, 2012
« Risposta #33 : Mercoledì 25 Luglio 2012, 11:20:37 »
Questo libello scritto oltre 100 anni fa dovrebbe aprirvi gli occhi sull'inutilità e quindi inefficacia delle nostre discussioni:



qui la recensione:
http://atuttascuoladuepuntozero.blogspot.it/2012/04/la-liberta-di-stampa-secondo-mark-twain.html
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)