Autore Topic: La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)  (Letto 4151 volte)

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Offline Arkham

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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #20 : Giovedì 19 Luglio 2012, 15:57:44 »

Decidiamo cosa vogliamo, dunque: vogliamo ambiziosamente ergerci a supremi giudici di chi o cosa è laziale e di chi o cosa non lo è anche in base a come alcuni interpretano la presidenza Lotito o vogliamo piuttosto - assai più modestamente - porci l'obiettivo di osservare (con occhio sempre analitico e mai 'prigro') tutti assieme da infiniti punti di vista diversi la quotidiana realtà laziale?

e essere, ancora per anni e anni, l'inizio di una insanabile ferita.

Condivido la prima parte del tuo intervento, e in qualche modo anche la conclusione.
Però, nella parte che ho citato, trovo necessario aggiungere una precisazione:

Io voglio fare la distinzione tra chi  laziale e chi no.
e voglio usare i miei parametri.
Che sono poi semplici semplici:
Se vuoi il bene della Lazio, la sostieni, gioisci quando vince e ti disperi quando perde, sei laziale.

Se fai le cose che ho appena scritto, poi diventa irrilevante cosa pensi di Lotito.
Perchè ad esempio può non piacerti, ma non ti sogneresti mai di augurarti una sconfitta (o peggio! Una retrocessione!) che sollevi la piazza contro di lui.
Il fine sarebbe sostenere la Lazio, non trovare un altro padrone.

Per me Stefano Greco, tanto per fare un nome, o Michele Plastino, così ne diciamo due, non sono laziali.
Un laziale, che risponde ai parametri che ho detto, che mette il bene della Lazio prima di ogni altra cosa (stiamo parlando di calcio, naturalmente) non si può disamorare.
E credo che tu, come tanti altri qui, lo sappia bene.
-Che confusione!
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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #21 : Giovedì 19 Luglio 2012, 16:17:37 »
Se vuoi il bene della Lazio, la sostieni, gioisci quando vince e ti disperi quando perde, sei laziale.[/b]

Questa affermazione di principio è condivisibile. Poi c’è la realtà dei fatti. Insomma ci si divide sul concetto di bene della Lazio e sulla strada per arrivare al bene della Lazio.

Se fai le cose che ho appena scritto, poi diventa irrilevante cosa pensi di Lotito.

Non può essere irrilevante il presidente della SSLazio, massimo rappresentante, l’unico decisore delle linee strategiche della società.

Perchè ad esempio può non piacerti, ma non ti sogneresti mai di augurarti una sconfitta (o peggio! Una retrocessione!) che sollevi la piazza contro di lui.

Per favore, non si può strumentalizzare quella che fu una assurda presa di posizione di un gruppo ristretto della tifoseria della Lazio.
Andiamo avanti, se possibile. Nel frattempo sono passati 6 anni!

Per me Stefano Greco, tanto per fare un nome, o Michele Plastino, così ne diciamo due, non sono laziali.

Per me, invece, sono e restano laziali, che portano avanti linee di interpretazione del mondo Lazio molto personali e non sempre condivisibili. Ma per favore, sarebbe ora di cancellare la lavagna con i buoni e cattivi. Non ha portato a niente di buono.

Un laziale, che risponde ai parametri che ho detto, che mette il bene della Lazio prima di ogni altra cosa (stiamo parlando di calcio, naturalmente) non si può disamorare.
E credo che tu, come tanti altri qui, lo sappia bene.

A mio modestissimo avviso, non ci sono e non possono esistere parametri normativi per il buon laziale di famiglia.
Uno è laziale come gli pare, salvo il rispetto del codice penale, si intende.
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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #22 : Giovedì 19 Luglio 2012, 16:20:34 »
Io voglio fare la distinzione tra chi  laziale e chi no.e voglio usare i miei parametri.
Che sono poi semplici semplici:
Se vuoi il bene della Lazio, la sostieni, gioisci quando vince e ti disperi quando perde, sei laziale.

Se fai le cose che ho appena scritto, poi diventa irrilevante cosa pensi di Lotito.
Perchè ad esempio può non piacerti, ma non ti sogneresti mai di augurarti una sconfitta (o peggio! Una retrocessione!) che sollevi la piazza contro di lui.
Il fine sarebbe sostenere la Lazio, non trovare un altro padrone.

Per me Stefano Greco, tanto per fare un nome, o Michele Plastino, così ne diciamo due, non sono laziali.
Un laziale, che risponde ai parametri che ho detto, che mette il bene della Lazio prima di ogni altra cosa (stiamo parlando di calcio, naturalmente) non si può disamorare. E credo che tu, come tanti altri qui, lo sappia bene.
Dissento abbastanza e soprattutto dalla frase in grassetto rosso, che mi terrorizza. E se scrivi quanto ho appena letto (soprattutto le ultime due righe che sottolineo) significa che non mi sono spiegato sufficientemente bene nel precedente intervento che hai parzialmente citato. Io non so nulla e non mi permetto certo di rendere universali le mie personali opinioni su come debba essere vissuto il tifo da me e dagli altri.

Sinceramente, percepisco l'ambizione di voler "fare la distinzione tra chi  laziale e chi no" come la fonte di ogni sorta di inevitabile divisione, come la legittimazione di permanenti "regolamenti di conti", come l'occasione per esaltare le personalità più intolleranti e inclini a un certo qual fanatismo da tifo.
Cosa che puntualmente avviene da anni, peraltro, come questo e passate esperienze da forum dimostrano in maniera inequivocabile.

Stefano Greco e Michele Plastino sono ovviamente tifosi della Lazio a pieno titolo. Ma non lo dico io, non è una mia opinione espressa con intenti provocatori. E' un dato di fatto.
La qualifica di tifoso non è sindacabile da alcuno né si tratta di una condizione 'revocabile' sulla base dei parametri stilati da qualcun altro (che, immagino, presume che i suoi siano parametri oggettivi e universalmente condivisibili  ::)).
Greco e Plastino non amano (o secondo alcuni odiano, fate voi) l'attuale Presidenza, senza dubbio. Ma questo è un altro discorso. Si tratta di un distacco temporaneo, di una loro visione parziale che li ha portati negli ultimi anni a distinguere tra Lazio come ideale immateriale e Lazio come entità concreta sotto forma di umana dirigenza.

Ma entrambi continuano a far parte, assieme a tantissimi altri, di un'eterogena comunità fatta da centinaia di migliaia di persone che riconoscono pochi, ben individuabili, valori universali: il nome Lazio, l'anno 1900, il bianco e il celeste e l'aquila. Solo ciò è eterno e non sindacabile da alcuno. Tutto il resto è contingente. E dunque ovviamente sindacabile.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline matador72

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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #23 : Giovedì 19 Luglio 2012, 16:22:23 »
Condivido la prima parte del tuo intervento, e in qualche modo anche la conclusione.
Però, nella parte che ho citato, trovo necessario aggiungere una precisazione:

Io voglio fare la distinzione tra chi  laziale e chi no.
e voglio usare i miei parametri.
Che sono poi semplici semplici:
Se vuoi il bene della Lazio, la sostieni, gioisci quando vince e ti disperi quando perde, sei laziale.

Se fai le cose che ho appena scritto, poi diventa irrilevante cosa pensi di Lotito.
Perchè ad esempio può non piacerti, ma non ti sogneresti mai di augurarti una sconfitta (o peggio! Una retrocessione!) che sollevi la piazza contro di lui.
Il fine sarebbe sostenere la Lazio, non trovare un altro padrone.

Per me Stefano Greco, tanto per fare un nome, o Michele Plastino, così ne diciamo due, non sono laziali.
Un laziale, che risponde ai parametri che ho detto, che mette il bene della Lazio prima di ogni altra cosa (stiamo parlando di calcio, naturalmente) non si può disamorare.
E credo che tu, come tanti altri qui, lo sappia bene.

Io la penso esattamente come te e uso il tuo stesso metodo per distinguere chi è laziale e chi no e di norma quando uno si "disamora" di una cosa non se ne interessa piu' altrimenti se parla sempre di quello di cui è "disamorato" lo fa solo perchè è un gran rosicone.

Offline Arkham

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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #24 : Giovedì 19 Luglio 2012, 16:33:29 »
Ragazzi, secondo me state rendendo complicato un concetto che invece è molto semplice.
Il tifoso è supporter.
Una cosa implica l'altra.
Chi supporta, è tifoso.
Chi non supporta, semplicemente non lo è.
Magari vorrebbe esserlo, ma di fatto, non lo è.

La vicenda di 6 anni fa, caro Fish Mark, non mi ricordo neanche quale sia: io mi riferisco a tre anni fa, quando durante la stagione Ballardiniana loschi figuri, anche allo stadio, abbandonavano gli spalti commentando le sconfitte: "meno male che avemo scajato, armeno questa è a vòrta bona che a ggente apre l'occhi sur gestore".
L'ho sentito cn le mie orecchie.
Quello è un tifoso?
Forse per te, per me sicuramente no. Al massimo è uno spettatore pagante.

Tu dici "ci si divide su quale sia la strada da percorrere per arrivare al bene della Lazio".
Ovvio. Io per esempio ero tra quelli che scese in piazza perchè uno che ne capiva più di me avrebbe venduto volentieri Signori al Parma.
Però quando poi la Lazio ha vinto senza Signori, io ho esultato. Ho fatto pippa, se dice a Roma.
Invece ho sentito troppa gente vivere male la vittoria della Coppa Italia 2009, o quella della Supercoppa a Pechino.
"Non eravamo forse giunti all'obiettivo? E allora che senso aveva criticare la strada intrapresa per arrivarci?

Io amo la Lazio, mica la strada.
-Che confusione!
-Sarà perchè ti amo!

Offline franz_kappa

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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #25 : Giovedì 19 Luglio 2012, 16:40:14 »
Ragazzi, secondo me state rendendo complicato un concetto che invece è molto semplice.
Il tifoso è supporter.
Una cosa implica l'altra.
Chi supporta, è tifoso.
Chi non supporta, semplicemente non lo è.
Magari vorrebbe esserlo, ma di fatto, non lo è.
Continui ad esporre un'opinione che è personale su cosa o chi è un tifoso e cosa o chi non lo è con la pretesa di renderla universale.

Io la farei complessa? Ma quando mai, io la faccio semplicissima.

(domanda) "Di che squadra sei?"
(risposta) "Amo i biancocelesti di Roma, Società fondata nel 1900 e che ha come simbolo l'Aquila. Amo la Lazio, in definitiva".
Perfetto, non occorre aggiungere o specificare altro. Sei della Lazio. Punto.
Buon viaggio, caro Piero.

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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #26 : Giovedì 19 Luglio 2012, 16:56:20 »
Ragazzi, secondo me state rendendo complicato un concetto che invece è molto semplice.
Il tifoso è supporter.
Una cosa implica l'altra.
Chi supporta, è tifoso.
Chi non supporta, semplicemente non lo è.
Magari vorrebbe esserlo, ma di fatto, non lo è.

Di fatto uno tifa come gli pare. Di fatto e di diritto.
Questo è il mio approccio, adulto, al tifo. Non prescivo niente a nessuno. Non sopporto prescrizioni.


La vicenda di 6 anni fa, caro Fish Mark, non mi ricordo neanche quale sia: io mi riferisco a tre anni fa, quando durante la stagione Ballardiniana loschi figuri, anche allo stadio, abbandonavano gli spalti commentando le sconfitte: "meno male che avemo scajato, armeno questa è a vòrta bona che a ggente apre l'occhi sur gestore".
L'ho sentito cn le mie orecchie.
Quello è un tifoso?
Forse per te, per me sicuramente no. Al massimo è uno spettatore pagante.

Strano che tu non ricordi la celebre scena con Borrelli e un manipolo di tifosi che gli invocavano il supremo sacrificio in redenzione di chissà quali peccati.
E poi quel tifoso risponde per sé, non certo per me o per te, mentre non posso immaginare che tu non abbia mai sentito quei paradossi parlando di Lazio.

Tu dici "ci si divide su quale sia la strada da percorrere per arrivare al bene della Lazio".
Ovvio. Io per esempio ero tra quelli che scese in piazza perchè uno che ne capiva più di me avrebbe venduto volentieri Signori al Parma.
Però quando poi la Lazio ha vinto senza Signori, io ho esultato. Ho fatto pippa, se dice a Roma.
Invece ho sentito troppa gente vivere male la vittoria della Coppa Italia 2009, o quella della Supercoppa a Pechino.
"Non eravamo forse giunti all'obiettivo? E allora che senso aveva criticare la strada intrapresa per arrivarci?

Io amo la Lazio, mica la strada.

sportivamente eravamo arrivati all'obiettivo, ma la strada ricomincia ogni curva che si supera.
La vittoria non può essere usata come giudizio universale definitivo. Hai vinto una supercoppa (italiana per giunta), mica la III guerra mondiale!
non è né può essere vissuta e usata come il giudizio universale.
E' un mometno semrpe di passaggio. Domani si torna al lavoro.
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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #27 : Giovedì 19 Luglio 2012, 17:20:18 »
FK, MF, è ovvio che abbiamo una visione diversa di cosa significhi essere tifoso.
Nessuna pretesa di convincervi che la mia idea sia migliore della vostra, o di renderla addirittura universale.
Io mi limito a fare la distinzione fra chi dice di amare la Lazio e chi si comporta come se davvero l'amasse.
E' il mio metro di giudizio, mi ci sono sempre trovato bene e me lo tengo.
La Lazio non è, per me, ribadisco, una comunità aperta, ove convivono mille anime diverse.
Per me la Lazio è amore. Lei vive di chi la ama. Noi viviamo per amarla. Perchè altrimenti noi stessi, come tifosi, non abbiamo ragion d'essere (che lo devo ribadire un'altra volta che sto parlando per me, per come vedo e vivo io il calcio?).
Ovviamente per voi la Lazio, il tifo, non è questo, o forse non è solo questo.
Però FK, permettimi, non gioire pienamente perchè dopo la curva c'è un altro ostacolo è un atteggiamento per me incomprensibile, se parliamo di sport.
Quando abbiamo vinto la Coppa Italia del '98 mi fregava cazzi che avrei potuto perdere la Coppa UEFA dopo una settimana. E anche dopo che questo è successo, ho vissuto quella vittoria in maniera piena, con una gioia paragonabile a quella del successivo scudetto.
Invece durante Lazio Sampdoria, DOPO Lazio Sampdoria, Lotito prendeva i fischi mentre girava per il campo con la Coppa.
Io non sono capace di tifare a quel modo lì. Non ne trovo il senso. Cos'è, devo dimostrare che le mie strategie sono migliori di quelle della società? Se la società vince in maniera diversa da come avrei vinto io nei miei piani, non posso gioirne?
Se un Presidente sbaglia, è ovvio che venga contestato. Perchè i suoi errori, in linea di massima, impediscono alla mia squadra di vincere. Ma se un presidente vince, quando un presidente vince, perchè devo avere un pregiudizio negativo nei suoi confronti? Chi è che ha ancora il nome di Lotito scritto sulla lavagna dei cattivi? Perchè guardate che è indubbio, non è mia opinione, che i risultati della gestione Lotito siano superiori a quelli ottenti mediamente dalla stragrande maggioranza dei presidenti che l'hanno preceduto.
Anche gli atteggiamenti negativi, ci hanno provocato meno danni di quelli provacatici dagli amatissimi Chinaglia e Cragnotti. E allora perchè si è sempre pronti ad aggiornare la lista degli errori di questa società?
Ma che senso ha? Spiegatemelo, perchè io, in assoluta buona fede,  proprio non ci arrivo.
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Offline fish_mark

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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #28 : Giovedì 19 Luglio 2012, 17:28:17 »
Veramente io non ho un gran ricordo delle tre pere che ci vedemmo recapitare al Parco dei Principi dagli amici interisti, nonostante la entusiasmante vittoria in Coppa Italia di una settimana prima.
Ma anche qui, come in molte altre occasioni, siamo nell'ambito della percezione personale, assolutamente indisponibile agli altri e per questo ingiudicabile.

Io insisto spesso sul concetto del contesto, perché i fatti della storia, come anche dello sport, non sono valutabili in sè, svincolati dal contesto in cui sono maturati.
Vincere una Coppa Italia è una grande soddisfazione per un tifoso, specie nel modo in cui è maturata (non erano in molti ad aspettarselo), ma il fatto che un presidente viene contestato da una metà abbondante della tifoseria appartiene non all'assurdo e all'incomprensibile ma si può benissimo spiegare e comprendere, senza per questo giustificare. Il contesto in cui è maturato, appunto. E faccio presente che non ha niente di inedito visto che i nostri cugini hannocontestato il loro presidente per ben 7 anni, non pochi quindi. Il Sor Franco è stato beatificato soltanto dopo la vittoria del loro scudetto, che gli è costato quello che gli è costato.
Accade anche questo nello sport come nella vita. Non ha senso indagare sulle responsabilità di un fenomeno come questo, perché sarebbe andare a stabilire se viene prima l'uovo o la gallina, ma questo è successo.

Io ero, sono e sarò per sempre tifoso della lazio.
questa passione "Dio me l'ha data e guai a chi me la tocca".
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Offline aquilafelyx

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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #29 : Giovedì 19 Luglio 2012, 17:52:25 »
Fieri dal 1900 !

M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Mazzola

Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #30 : Giovedì 19 Luglio 2012, 18:25:09 »
Una slogan che odio, mi fa venire l'orticaria è:

Battiamo le mani ai veri Laziali.

Se ci sono i veri Laziali, ci sono pure quelli "falsi".
E se cominciamo a fare una "classifica" dei Laziali non se ne esce piu.
Se c'è la "patente" vuol dire che ci sono pure gli esami e per passarli bisogna fare l'abbonamento, fare le trasferte, comprare la maglietta, essere stato a Napoli per gli spareggi o a Cava de' Tirreni ecc

Di che squadra sei ? Della Lazio. Stop. Mi basta questo poi quello che fai, come la "vivi" sono affari tuoi.
Come ho già detto...non sono "diventato" della Lazio, "sapevo" di essere della Lazio. Così come sapevo che mi chiamavo in un certo modo, abitavo in un certo quartiere, che avevo due fratelli e io ero l'ultimo ecc
Per cui non mi posso "disamorare". Disamorare da cosa ? E perchè ? E' come se mi disamorassi dal fatto che ho due fratelli. Come faccio ? E che "senso" ha ?

Per questo motivo proprio non riesco a capire chi ragiona in questo modo.
E chi:

siamo senza fisioterapisti
e siamo senza il dottore che è stato eletto al Comune
e siamo senza magliette
e siamo passati da puma a macron
e siamo senza Campagna Abbonamenti
e abbiamo preso solo Ederson
e non abbiamo preso Ylmaz Breno Balzaretti
e Olympia se n'annata
e il comunicato stampa [senza riferimento a nessuno sia chiaro...]
e Striscia la Notizia
e l'avvocato Gentile
e il nipote di Nesta
...

Quando sento queste cose, "cambio strada" come quando vedi in lontananza qualcuno che conosci e sai che ti ci fermi a parlare attacca un pippone su tutto e che va tutto male.
Non voglio piu sentire niente.
E non voglio "vivere" la Lazio in questa maniera.
Specie a metà luglio quando abbiamo giocato soltanto una partita contro la Pro Loco di Auronzo. Ma non solo per questo.

Offline Bob

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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #31 : Giovedì 19 Luglio 2012, 18:49:17 »
cit. Mazzola...
e siamo senza fisioterapisti
e siamo senza il dottore che è stato eletto al Comune
e siamo senza magliette
e siamo passati da puma a macron
e siamo senza Campagna Abbonamenti
e abbiamo preso solo Ederson
e non abbiamo preso Ylmaz Breno Balzaretti
e Olympia se n'annata
e il comunicato stampa
e Striscia la Notizia
e l'avvocato Gentile
e il nipote di Nesta

e lo stadio

continua...

Offline mapalla

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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #32 : Giovedì 19 Luglio 2012, 19:00:05 »
Solo otto anni, ma mi sembra un'eternità. Quella sera con i lucciconi sotto la Curva Nord, a guardarci l'un con l'altro, con uno sguardo misto fra incredulità e gioia. Otto anni che non siamo Lazio Soccer.
Sticaxxi del resto, per oggi è importante la ns. storia.

Sempre forza Lazio
E nun sparì (Bill Kelso)...
e invece è sparito :-(

Offline LaLazioMia

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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #33 : Giovedì 19 Luglio 2012, 21:39:40 »
Certo che puoi farlo. Anzi devi.
Ma devi ricordarti sempre che lui non è l'aquila.
L'aquila c'era prima di lui, ci sarà anche dopo.
La Lazio è Sempre, come nessuno di noi può esserlo.
Dici che ci sarebbe stata anche con quello che ha distrutto il nome e la storia della Lodigiani?
E non lo so' ;D
Solo otto anni, ma mi sembra un'eternità. Quella sera con i lucciconi sotto la Curva Nord, a guardarci l'un con l'altro, con uno sguardo misto fra incredulità e gioia. Otto anni che non siamo Lazio Soccer.

Sticaxxi del resto, per oggi è importante la ns. storia.

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Quoto
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Mazzola

Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #34 : Giovedì 19 Luglio 2012, 22:54:50 »
cit. Mazzola...
e siamo senza fisioterapisti
e siamo senza il dottore che è stato eletto al Comune
e siamo senza magliette
e siamo passati da puma a macron
e siamo senza Campagna Abbonamenti
e abbiamo preso solo Ederson
e non abbiamo preso Ylmaz Breno Balzaretti
e Olympia se n'annata
e il comunicato stampa
e Striscia la Notizia
e l'avvocato Gentile
e il nipote di Nesta

e lo stadio

continua...


...e l'operazione di Radu
e la Salernitana
e Criscitiello...

E stiamo parlando soltanto da maggio a oggi 19 luglio.
Due mesi.
Di cose che "non vanno" ne potremmo trovare mille.
E le troviamo. Tutte.
Come detto ognuno la vive come vuole.
Io se la vivessi così avrei già mollato e mi sarei interessato al basket o al rugby.
Fatico a capire cosa rimane di bello della Lazio a chi pensa sempre e solo questo, visto che è sempre tutto sbagliato tutto da rifare.

Offline ammiraglio

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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #35 : Giovedì 19 Luglio 2012, 23:06:56 »
manfatti io le vivo con serenità e ironia, oltre a qualche punta di incazzatura, a volte un po' forzata (lo ammetto).
per me la lazio è il comunicato stampa scritto ad minchiam, il sito societario gestito da lequi, la rovesciata di tare contro l'ascoli e la coppa italia vinta col rigore di dabo.
mischiare a piacere e poi ridere, godere, avvelenarsi, sfoggiare ironia, incavolarsi a seconda delle necessità.
chiamasi lazio, un cocktail fresco da godere per le quattro stagioni.

augh.

yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

Teo

Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #36 : Venerdì 20 Luglio 2012, 15:46:15 »
Caro Teo, da un lato non posso non convenire con te che esiste, all'interno della tifoseria laziale, una porzione - più o meno vasta - permanentemente insoddisfatta del suo presente. Non ho contezza di cosa avviene nelle altre tifoserie, visto che il mio monotematico e decisamente ossessivo interesse è solo la Lazio e ciò che le ruota attorno, ma presumo che sia più o meno lo stesso dappertutto: è l'umana tendenza a rimpiangere i "bei tempi andati". Tempi passati che non sempre sono stati davvero belli.

Purtuttavia io non intendevo in alcun modo chiamare in causa "contestatori" e "insoddisfatti di professione". Il mio riferimento - e credevo di essere stato sufficientemente chiaro. Così non è stato e me ne dolgo - si riferiva nel caso di specie a dei 'normali' tifosi, tra cui annovero molti frequentatori di questo forum, che pur vivendo in anni sostanzialmente felici non sentono di poter affermare che le vicende della Lazio procedono complessivamente davvero assai bene (innumerevoli le luci che coprono le poche ombre, passate e presenti).

Non a caso avevo scritto quanto segue:
"Minor felicità", "strisciante insoddisfazione"... Come vedi si tratta di stati d'animo che possono benissimo albergare in persone serie e ponderate, che non urlano "Lotito pezzo di m." allo stadio ma continuano a vivere attivamente la Lazio con un fondo di amarezza.
I motivi? Una serie di ragioni non sempre facili da individuare: per alcuni è la presunta indisponibilità del Presidente a osare di più con la conseguente 'condanna' a non poter mai sperare in un salto di qualità, per altri è la delusione per le campagne acquisti dell'estate 2007 o dei gennaii [si dice così?  ???] 2011 e 2012, per altri ancora è l'assenza di un franco rapporto tra Dirigenza e tifoseria, per altri, infine, è il censurabile comportamento pubblico del nostro Presidente e maggior azionista.

A me pare che tu palesi una volta ancora l'insopprimibile esigenza di censurare una componente della tifoseria laziale (minoritaria o meno. Minoritaria, dal tuo soggettivo punto di vista) che ritieni "colpevole" di disturbare (presumo con intenzioni dolose, nella tua percezione) il naturale incedere degli eventi laziali pur senza modificare in maniera sostanziale gli eventi stessi. Scrivi infatti:
Ma a chi ti riferisci, in concreto?
- A una costante componente della tifoseria che, pur essendo mutata dai tempi della "Coscienza della Lazio" ad oggi con "Federsupporters", cerca da sempre di influenzare le decisioni societarie?
- Al bovino pubblico delle radio del catetere che - con dinamiche che le scienze sociali ritenevano plausibili negli anni Trenta. Ma va detto che da allora la teoria delle comunicazioni di massa ha compiuto qualche passo avanti, evolvendosi - riproduce i messaggi in esso instillati dalla perversa propaganda di chi ha come unico obiettivo la vendita di condizionatori e apparati per bonificare l'acqua del rubinetto?
- Agli editori, dipendenti e inserzionisti di quelle stesse radio locali che fondano le proprie fortune sulla quotidiana coltivazioni delle umane frustrazioni della tifoseria laziale?
- Ai giornalisti di testate cartacee nazionali e/o interregionali  e testate radio-televisive nazionali (con base romana e non) che trattano la Lazio spesso se non sempre con pregiudizievole sussieguo e con una benevolenza (quando presente. Direi assai di rado) infinitamente inferiore rispetto a quella di cui gode la xxxx?
- Ai semplici tifosi - e ve ne sono anche tra noi - che non amano Lotito perché non è Cragnotti e, incapaci di esplicitare questo sentimento, attaccano con modi e toni più o meno legittimi il Presidente con motivazioni onestamente contestabili quando non francamente risibili?

Te lo domando giusto per capire.
Io parlavo delle persone. Dei tifosi laziali, dunque. Che, va detto, per me sono TUTTI rispettabili. Almeno sino a quando l’esternazione delle loro posizioni non prevede la violenta sopraffazione di chi non la pensa come loro. Ma il laziale che contesta, anche acriticamente da anni e anni, ha tutto il mio rispetto (nel senso che riconosco il suo diritto di contestare). Tifoso lui, tifoso io. Allo stesso modo.

La Lazio è di tutti. Nessuno - da nessuna parte - si azzardi ad appropriarsene, dunque.

“Eh, ma non vorrai mica paragonarmi a loro”, obietterai. Lo hai anche scritto, ieri.
Non dico che in assoluto sei credibile tanto quanto i “cialtroni” che tu richiamavi nel tuo post. Sarebbe offensivo e comprendo che la cosa ti faccia alterare.
Dico che in relativo, considerando che siamo tutti tifosi della Lazio e che contribuiamo tutti alla ricchezza della Lazio (chi va allo stadio, contestando o meno [ovviamente escludo le dolose contestazioni che danneggiano la Lazio: cori razzisti, lancio di oggetti in campo, esposizione di striscioni vietati e tali da concorrere a far decretare la squalifica dell’Olimpico], porta soldi alla Lazio; chi sta a casa, contestante o meno, entra nelle statistiche delle società demoscopiche su cui si basa la spartizione dei diritti tv), di fatto tutti concorriamo a costruire il presente della Lazio.

Valiamo tutti uguale, contiamo tutti per uno. "E’ la democrazia del tifo, bellezza", se posso modificare la storica citazione.
So che questo ti fa non inquietare ma letteralmente imbestialire, perché di fatto equipara te (ma anche me e ogni altro laziale di buona volontà) al più becero dei contestatori. Ma di fatto è così, ci piaccia o meno: laziale lui, laziale noi.

Elabori troppo concetti e discorsi, tirando in ballo tutti i fronti possibili, anche quando uno dice "bah".

Non si tratta di "contestatori" o meno: si tratta del modo di vivere la Lazio. Che poi è confrontabile, quasi sempre, col modo di vivere la quotidianità.

Io starò dalla parte di quel ragazzo che a Firenze, nel '99, piangeva disperato dando pugni alla vetrata. Il nostro Milite Ignoto, l'ho definito.

Non avrò mai nulla da condividere, e mai vorrò averlo, con chi tre secondi dopo che ha vinto un trofeo telefona a una radio dicendosi "disperato", per giustificare il suo palese rodimento di culo.

C'è gente che trasforma in merda tutto quello che accade alla Lazio, da quando io ho memoria della Lazio. E di solito questi soggetti corrispondono a un tipico ritratto, quelli che "all'ospedale nun funziona un cazzo", che sanno come deve andare tutto il mondo però per fare dodici meno sette prendono la calcolatrice. 'Sta gente ha trovato nel calcio - dove l'apparente largo spazio per le "opinioni" lascia campo libero a tutte le fesserie pensabili - il suo mondo ideale, e ammorba pesantemente l'aria, sentendo di valere e contare qualcosa quando dice "quello non capisce unca, quell'altro è 'na pippa, ah come se stava bene 'na vorta".

Mai sentiti o visti magnificare un'apertura di Veron, il pallonetto di Rocchi a Pechino, il tempismo di Crespo negli inserimenti. Mai. Perché dovrebbero parlare della Lazio, e loro finirebbero fatalmente nell'ombra.

POMATA

Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #37 : Sabato 21 Luglio 2012, 09:37:08 »
Concordo con FK, Teo, Arkam e Mazzola.

Con FM pure và ma non sempre :D

Comunque si nota, che a qualcuno brucia da morire questo topic, poi sarà pure Laziale ;D

Offline Fabio70rm

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Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #38 : Sabato 21 Luglio 2012, 10:43:14 »
Una cosa è certa: non ci stiamo minimamente annoiando, da quando c'è Lotito....

Comunque un enorme, eterno grazie al Presidente!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

feiez

Re:La fenice risorge, l'aquila non muore mai. (19 luglio 2004)
« Risposta #39 : Sabato 21 Luglio 2012, 14:34:05 »
Non capisco come possa essere in disaccordo con Arkham
Il tifoso, per come lo intendo io, deve essere passionale, fegatoso, visceralmente attaccato ai colori sociali; invece ultimamente stiamo tutti o quasi, diventando esperti di bilanci.
Per quanto attiene al presidente, simpatie o antipatie a pelle a parte, dopo averlo sempre ringraziato per quanto fatto di buono fino ad ora, ci si deve mettere in testa che se qualche critica gli viene mossa quì dentro, esse attengono alla sfera Lazio, per vederla sempre più forte e competitiva.
Niente catetere, niente btu, niente di niente in retrospettiva. Almeno da parte mia e quando mi relaziono, chessò con Teo, mi auguro che come fulcro venga sempre tenuto presente (cito Teo perchè ultimamente mi ha risposto in maniera leggermente fuori tema su un post relativo a De Silvestri)

Sempre e solo forza Lazio.