Autore Topic: 5 luglio 1987... venticinque anni...  (Letto 2261 volte)

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Offline Frank 73

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5 luglio 1987... venticinque anni...
« : Giovedì 5 Luglio 2012, 00:21:16 »
25 anni fa. Un quarto di secolo.
Quel giorno, dopo anni di buio e disperazione sportiva, smettemmo di rotolare verso il baratro.
Quel giorno ricominciammo a volare e finalmente a sognare un po'.
Eravamo usciti dalla tempesta, il sole spendeva anche per noi.
Stavamo tornando, non ci aspettavano più... anche "loro" capirono che ci saremmo stati per sempre. E forse proprio da allora cominciarono a tirar fuori il peggio di sé, forse proprio allora la "comunicazione" si pentì di non aver sferrato il colpo di grazia.
Ma ormai era tardi.
Eravamo appena diventati immortali.


"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

Offline rash

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Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #1 : Giovedì 5 Luglio 2012, 04:20:21 »
che ricordi: feci quelle due trasferte con un ginocchio gonfio come un melone
per via di un'entrataccia subita durante un torneo estivo,
chi dimenticherà mai quella che, per certi versi, fu un'epopea
35 mila persone (x2) in marcia in una città al 90% ostile per evitare l'inferno
spigni sfonna spara e ammazza ma nun sai 'ntigne er biscotto 'nde la tazza

en_rui

Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #2 : Giovedì 5 Luglio 2012, 06:17:00 »
Quel giorno a Napoli si concluse un epoca per la lazio.
Quel giorno riprendendo le parole di Petrolini
"ne nacque una piu' bella e splendente che pria..........'

feiez

Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #3 : Giovedì 5 Luglio 2012, 10:10:58 »
Mi fumai due pacchetti di Camel durante la partita, ero sotto la canicola milanese con un amico di Campuasce, al quale la mattina dell'incontro dissi, testuali parole "se oggi portiamo a casa il culo rivinciamo lo scudetto". Dieci anni dopo l'epopea cragnottiana-erikssoniana.

Offline Ataru

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Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #4 : Giovedì 5 Luglio 2012, 10:20:32 »


avevo aperto un topic analogo, questo non l'avevo visto...
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline Setteblu

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Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #5 : Giovedì 5 Luglio 2012, 10:24:32 »
Partii insieme ai miei amici Claudio, Cinzia e Gianluca direttamente da Via Simone de Saint Bon.
Ho ricordi di una tappa alla Reggia di Caserta.
Poi l'attesa e la Gioia.
Uno dei giorni più belli della mia vita.
Ancora oggi.
Ho conosciuto poi Fabio Poli in un bar a Bologna nel 1997.
Era con suo figlio.
Io abbracciai Fabio dicendogli "Sono della Lazio, GRAZIE".
Lui mi sorrise mentre suo figlio bisbigliò: "Papà, ma questo chi è?"

Offline Setteblu

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Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #6 : Giovedì 5 Luglio 2012, 11:53:51 »
Tante volte mi hanno chiesto perché un ragazzino di 12 anni che abita a Ravenna tifi Lazio.
Una Lazio malandata per giunta.
In quegli anni era davvero difficile da spiegare.
Qui al nord sono tutti tifosi delle squadre a strisce.
Serie A, coppe, scudetti, palloni d'oro.
Ed io: LAZIO.
"Perché la Lazio?", domanda ripetuta allo sfinimento.
Fondamentalmente i motivi erano due: la voglia di tifare una squadra alternativa, sia a Roma che in Italia! per sottolineare la propria unicità, la propria originalità. Con quei colori poi....
Il secondo motivo era la passione enorme della gente. Quella che oggi non abbiamo più.
Un popolo, davvero. Tutti maledettamente uniti a fianco della squadra.
Una folla pronta a tutto.
Gli Eagles Supporters. Tifoseria unica al mondo.
Esodi incredibili in campetti da oratorio.
Quell'anno stesso: Campobasso, Cesena, Arezzo, etc.
Poi Napoli.
Sembravamo pronti ad assistere alla finale di Coppa dei Campioni.
Nel 1986 i motivi diventarono TRE: la squadra del MENO NOVE.
Gli eroi del MENO NOVE.
Tifoseria, Squadra, tecnico e società: un corpo unico.
Il boato di Lazio - Vicenza.
Il ruggito disumano di Lazio - Vicenza.
Il furto targato De Vitis non ci intimidì.
Andammo a Napoli a riprenderci la nostra Storia.
Mente scrivo queste parole, il ricordo di quel 5 luglio mi fa (ancora) tremare le mani sulla tastiera.
NOVE NON SONO STATI SUFFICIENTI, PROVATE A DARCENE VENTI.

 :band5: :band5: :band5: :band5: :band5: :band5:

Offline fish_mark

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Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #7 : Giovedì 5 Luglio 2012, 12:52:25 »

Ho conosciuto poi Fabio Poli in un bar a Bologna nel 1997.
Era con suo figlio.
Io abbracciai Fabio dicendogli "Sono della Lazio, GRAZIE".
Lui mi sorrise mentre suo figlio bisbigliò: "Papà, ma questo chi è?"

Io ancora sono incatxato nero per la cessione di Poli al Bologna!
Uno dei giocatori di maggior talento che la Lazio abbia MAI avuto.

Me la vidi a casa in diretta (stavo studiando per l'esame). Non sono mai stato così nervoso, forse perché realizzavo in quell'istante (non prima, neanche durante Lazio-Vicenza) che il baratro si stesse spalancando davanti a noi.
Fumai 15 sigarette durante la partita. Poi al gol feci un urlo che spaventò mia madre!
Gli risposi a brutto muso: mamma, te vojo bene, ma oggi non si scherza!!!



un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Frusta

Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #8 : Giovedì 5 Luglio 2012, 12:55:33 »

Offline BobLovati

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Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #9 : Giovedì 5 Luglio 2012, 12:56:11 »
al carissimo

Setteblu
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Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Sca

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Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #10 : Giovedì 5 Luglio 2012, 14:03:43 »
Non sono mai riuscito ad appassionarmi all'epica, soprattutto fascettiana, di quel periodo.
Ho sempre pensato a quella stagione, 1986-1987, come a un fallimento su cui negli anni sono stati stesi quintali di cerone ( i - 9, il gol di Fiorini, gli spareggi) in forma di retorica guidone-style.
Son sempre stato dalla parte di Cragnotti, che un po' ci prendeva in giro per l'attaccamento a quando eravamo poveri e neanche troppo belli.
Quella Lazio, al netto della sentenza, era stata costruita per il salto di qualità già quell'anno: era stata costruita per venire in serie A.
Conti alla mano, aggiungendo i 9 punti, avrebbe fallito il suo obiettivo.

Lo so, sono tranchant. Quell'anno la classifica fu cortissima e va considerato l'impatto psicologico della rimonta, partire da meno 9 non fu facile. Tuttavia ho sempre fatto una considerazione-similitudine (perdonate se un po' forzata): i meno 9 dell'epoca sarebbero - 13 oggi, con i 3 punti; allora, una squadra di B costruita per andare in serie A o una squadra di A costruita per andare in Champions, partendo da meno 13, avrebbero difficoltà forse a raggiungere l'obiettivo (senza considerare ovviamente i punti reali conquistati a fine stagione), però di lì a disputare drammatici spareggi per non retrocedere...

In quella stagione 2 sole vittorie esterne, un girone di ritorno brutto (18 punti a fronte dei 24 dell'andata), giocatori che a un certo punto si sedettero, costretti poi a rincorrere il miracolo alla fine; un po' come lo studente che, potendo (per capacità e tempo a disposizione), studia gli ultimi giorni, ammazzandosi di nottate e strappando un 18-20 all'esame.
Non erano eroi, a Roma si stava e si sta ancora bene e per la B dell'epoca gli ingaggi erano di tutto rispetto.
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en_rui

Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #11 : Giovedì 5 Luglio 2012, 14:16:13 »
Non sono mai riuscito ad appassionarmi all'epica, soprattutto fascettiana, di quel periodo.
Ho sempre pensato a quella stagione, 1986-1987, come a un fallimento su cui negli anni sono stati stesi quintali di cerone ( i - 9, il gol di Fiorini, gli spareggi) in forma di retorica guidone-style.
Son sempre stato dalla parte di Cragnotti, che un po' ci prendeva in giro per l'attaccamento a quando eravamo poveri e neanche troppo belli.
Quella Lazio, al netto della sentenza, era stata costruita per il salto di qualità già quell'anno: era stata costruita per venire in serie A.
Conti alla mano, aggiungendo i 9 punti, avrebbe fallito il suo obiettivo.

Lo so, sono tranchant. Quell'anno la classifica fu cortissima e va considerato l'impatto psicologico della rimonta, partire da meno 9 non fu facile. Tuttavia ho sempre fatto una considerazione-similitudine (perdonate se un po' forzata): i meno 9 dell'epoca sarebbero - 13 oggi, con i 3 punti; allora, una squadra di B costruita per andare in serie A o una squadra di A costruita per andare in Champions, partendo da meno 13, avrebbero difficoltà forse a raggiungere l'obiettivo (senza considerare ovviamente i punti reali conquistati a fine stagione), però di lì a disputare drammatici spareggi per non retrocedere...

In quella stagione 2 sole vittorie esterne, un girone di ritorno brutto (18 punti a fronte dei 24 dell'andata), giocatori che a un certo punto si sedettero, costretti poi a rincorrere il miracolo alla fine; un po' come lo studente che, potendo (per capacità e tempo a disposizione), studia gli ultimi giorni, ammazzandosi di nottate e strappando un 18-20 all'esame.
Non erano eroi, a Roma si stava e si sta ancora bene e per la B dell'epoca gli ingaggi erano di tutto rispetto.
Io credo che per fare un'analisi di quello che tu hai definito un "potenziale" fallimento si debba partire prima della sconfitta in casa col Como che ci lascio' a -9.
Quello che successe in ritiro alla notizia della penalizzazione e' storia scritta e letta, con l'olandese che ha abbandonato il ritiro e Fascetti che e' dovuto andare a riacchiappare qualcuno in fuga.
Ricordo altresi' che pur partendo da -9 la Lazio raggiunse ad un certo punto del campionato una posizione a -4 dalla zona promozione, poi si squaglio' proprio perche' aveva gente di categoria superiore non usa alle lotte del campionato cadetto di allora. A qui tempi non c'era il Chievo che dalla serie B sale in A e pur mantenendo la stessa ossatura della squadra sfiora la coppa UEFA.
A quei tempi chi saliva riscendeva quasi subito, leggasi Como, Pescara, Catanzaro etc...

Offline AlenBoksic

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Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #12 : Giovedì 5 Luglio 2012, 14:25:04 »
Quello che successe in ritiro alla notizia della penalizzazione e' storia scritta e letta, con l'olandese che ha abbandonato il ritiro e Fascetti che e' dovuto andare a riacchiappare qualcuno in fuga.

Ma fai confusione con Van de Kerkhof?
Voglio 11 Scaloni

Offline Sca

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Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #13 : Giovedì 5 Luglio 2012, 14:34:59 »
Io credo che per fare un'analisi di quello che tu hai definito un "potenziale" fallimento si debba partire prima della sconfitta in casa col Como che ci lascio' a -9.
Quello che successe in ritiro alla notizia della penalizzazione e' storia scritta e letta, con l'olandese che ha abbandonato il ritiro e Fascetti che e' dovuto andare a riacchiappare qualcuno in fuga.
Ricordo altresi' che pur partendo da -9 la Lazio raggiunse ad un certo punto del campionato una posizione a -4 dalla zona promozione, poi si squaglio' proprio perche' aveva gente di categoria superiore non usa alle lotte del campionato cadetto di allora. A qui tempi non c'era il Chievo che dalla serie B sale in A e pur mantenendo la stessa ossatura della squadra sfiora la coppa UEFA.
A quei tempi chi saliva riscendeva quasi subito, leggasi Como, Pescara, Catanzaro etc...

Perdona, mi sa che stai confondendo un po' gli anni...
Allora, la fuga dell'olandese risale alla prima retrocessione, estate 1980, gestione Castagner.
La vulgata poi vuole che Fascetti non rincorse nessuno, semplicemente incontrò la squadra e chiese chi ci stava alle nuove condizioni.
La prima sconfitta casalinga, seconda giornata, fu col Messina, 0-1 (avevo ospite a casa una mia amica di Messina, bellissima e tifosa).
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Offline Whistle

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Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #14 : Giovedì 5 Luglio 2012, 14:52:49 »
Che fine ha fatto quel Michele Plastino?
Che grande tristezza vedere come si é ridotto... anzi é meglio non vederlo proprio.


Teo

Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #15 : Giovedì 5 Luglio 2012, 15:12:03 »
Non sono mai riuscito ad appassionarmi all'epica, soprattutto fascettiana, di quel periodo.
Ho sempre pensato a quella stagione, 1986-1987, come a un fallimento su cui negli anni sono stati stesi quintali di cerone ( i - 9, il gol di Fiorini, gli spareggi) in forma di retorica guidone-style.
Son sempre stato dalla parte di Cragnotti, che un po' ci prendeva in giro per l'attaccamento a quando eravamo poveri e neanche troppo belli.
Quella Lazio, al netto della sentenza, era stata costruita per il salto di qualità già quell'anno: era stata costruita per venire in serie A.
Conti alla mano, aggiungendo i 9 punti, avrebbe fallito il suo obiettivo.

Lo so, sono tranchant. Quell'anno la classifica fu cortissima e va considerato l'impatto psicologico della rimonta, partire da meno 9 non fu facile. Tuttavia ho sempre fatto una considerazione-similitudine (perdonate se un po' forzata): i meno 9 dell'epoca sarebbero - 13 oggi, con i 3 punti; allora, una squadra di B costruita per andare in serie A o una squadra di A costruita per andare in Champions, partendo da meno 13, avrebbero difficoltà forse a raggiungere l'obiettivo (senza considerare ovviamente i punti reali conquistati a fine stagione), però di lì a disputare drammatici spareggi per non retrocedere...

In quella stagione 2 sole vittorie esterne, un girone di ritorno brutto (18 punti a fronte dei 24 dell'andata), giocatori che a un certo punto si sedettero, costretti poi a rincorrere il miracolo alla fine; un po' come lo studente che, potendo (per capacità e tempo a disposizione), studia gli ultimi giorni, ammazzandosi di nottate e strappando un 18-20 all'esame.
Non erano eroi, a Roma si stava e si sta ancora bene e per la B dell'epoca gli ingaggi erano di tutto rispetto.

Il gol di Fiorini, per me, chiuse un decennio in cui alla Lazio capitò di tutto e in cui l'autolesionismo fu il nostro presidente occulto. Autolesionismo che trovava il suo contraltare nelle "imprese" da disperati, quali ci piaceva tanto essere. Anche quella stagione fu esattamente così: una squadra tranquillamente salva, a due terzi di torneo, trovò il modo di ripiombare nello psicodramma, con tanto di (per fortuna) lieto fine.

Il gol di Poli fa già parte di una nuova storia. La storia di una Lazio finalmente "normale", ripulita da quella cultura da cuccuma panonta piena di spaghetti, magnati col cappellino della Liquigas in testa, che avrà pure portato uno scudetto ma che per i trent'anni che ruotano intorno a quell'evento ha fatto danni devastanti.

Offline cuchillo

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Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #16 : Giovedì 5 Luglio 2012, 15:49:17 »
Quella squadra aveva seri problemi a buttarla dentro.
Parliamoci chiaro: l'attacco era da mezza classifica.
Fiorini era ridotto male male. Veniva da un anno di quasi totale inattività. Non a caso, finita la stagione con noi è andato in C2.
Mandelli fece gol determinanti, ma era pur sempre un "primavera Inter". E comunque non era una seconda punta da 10 gol.
Insomma, sulla carta (e purtroppo anche in campo) Fiorini/Mandelli non era una coppia che poteva garantire più di una quindicina di gol in due. E infatti si sono fermati a 13.
Tolto l'attacco, la squadra era buona: portiere affidabile (anche se Martina, rispetto a Terraneo, lo sarebbe stato ancora di più), difesa di buon livello (col jolly pescato dalla C2, Gregucci) e centrocampo da serie A (Magnocavallo/Acerbis, Caso, Poli, Pin).
Alla squadra va imputato un girone di ritorno indegno, con sconfitte in serie un po' su ogni campo, senza dimenticare la grottesca sconfitta casalinga con l'Arezzo.
In tutto questo, però, va detto che fu un campionato che più anomalo non si può. 10 punti tra gli spareggi per salire e quelli per scendere. Squadre che in 8 partite passavano dai primi agli ultimi posti e viceversa. Se non ricordo male, solo il Bologna, alla fin fine, fece un tranquillo campionato da mezza classifica. Tutte le altre, comunque, sono state in corsa per salire o scendere fino a 2 domeniche dalla fine o giù di lì.

Io non ho il mito del biennio fascettiano ma non sono, però, tra quelli che ritengono un'aberrazione quei 42 punti.
Il campionato fu davvero sui generis (a distanza di un quarto di secolo, miei amici del Bologna, del Taranto e del Messina lo ricordano ancora come un campionato assurdo) e noi non eravamo attrezzati lì davanti. Almeno 8 squadre avevano coppie d'attacco migliori.   
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline Rupert

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Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #17 : Giovedì 5 Luglio 2012, 16:39:03 »
 
In tutto questo, però, va detto che fu un campionato che più anomalo non si può. 10 punti tra gli spareggi per salire e quelli per scendere. Squadre che in 8 partite passavano dai primi agli ultimi posti e viceversa. Se non ricordo male, solo il Bologna, alla fin fine, fece un tranquillo campionato da mezza classifica. Tutte le altre, comunque, sono state in corsa per salire o scendere fino a 2 domeniche dalla fine o giù di lì.


OT
In serie B ai tempi capitava spesso.
Vatti a vedere la classifica del campionato 1990/91.
A 42 punti salì l'Ascoli e a 36 punti (6 punti sotto....9 andarono a spareggiare il Cosenza e la Salernitana....
EOT
"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

Offline Setteblu

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Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #18 : Giovedì 5 Luglio 2012, 17:07:22 »
al carissimo

Setteblu
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Ciao Bob!
 :) :) :)

feiez

Re:5 luglio 1987... venticinque anni...
« Risposta #19 : Giovedì 5 Luglio 2012, 19:09:28 »
Quella Lazio finì la benzina dopo un sontuoso 3-0 al Pescara di Galeone che salì in A; era marzo, poi si tirò a campare con troppi pareggi e sconfitte di troppo.
Ma tenere il gruppo con la convinzione di potercela fare dopo il cappio al collo dl -9 è un valore che non và trascurato