Autore Topic: Breno, intrigo senza fine  (Letto 821 volte)

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Breno, intrigo senza fine
« : Sabato 30 Giugno 2012, 12:06:35 »
Dalla Gazzetta dello Sport a cura di cittaceleste.it



Davanti al tribunale penale di Monaco entra nel vivo il processo all’ex difensore del Bayern Breno, che la Lazio vorrebbe acquistare, accusato di aver dato fuoco, la notte tra il 19 e il 20 settembre dello scorso
anno, alla villa dove viveva con la moglie ed i tre figli. Ecco il punto sul dibattimento. Breno tace Dopo una breve dichiarazione  nella prima udienza, nella quale si è avvalso della facoltà di non rispondere, il giocatore non ha più parlato. Il brasiliano ha ascoltato apparentemente senza reagire le accuse rivoltegli dal pubblico ministero. Exmanager accusa. Ha fatto scalpore la testimonianza dell’ex manager del giocatore, anche lui brasiliano, Guillermo Dimiranda. L’uomo ha ammesso di aver avuto in passato una relazione con la moglie di Breno, Renata, madre di due figli avuti da un precedente matrimonio, mache vivono a Monaco con lei e il giocatore, insieme con un terzo figlio, nato dalla loro unione. L’ex manager ha però dichiarato che il difensore già la mattina prima dell’incendio aveva bevuto in quantità birra, porto e whisky. Breno, ha precisato Dimiranda, è abituato a bere alcol. Quel giorno, però, il giocatore avrebbe anche preso sonniferi, dei quali si sarebbe rifornito regolarmente presso il Bayern. Indignata, la smentita del club bavarese.

Soccorritori I soccorritori hanno  descritto la scena come un rogo infernale, ma soprattutto un Breno completamente fuori di sé e in preda all’alcool. Uno di loro ha riferito che il giocatore è uscito dalla casa in fiamme con tre accendini in mano e ha invitato un’infermiera a farli sparire. Un poliziotto si è riferito allo stato di Breno con queste parole: «In quel momento ho pensato che non ci fosse con
la testa. In una situazione tale che abbiamo persino temuto il
suicidio». «Posseduto da Satana» Renata, la moglie di Breno, dieci anni
più anziana di lui, doveva testimoniare, ma non si è presentata. In aula è stata però letta la trascrizione di sua una telefonata con un’amica in Brasile. Anche lei ha confermato che il marito quella sera aveva bevuto molto: «Era diventato un’altra persona. Satana si era già impadronito del suo corpo, non era più se stesso». Nonostante questo
la donna si era detta convita che lui non fosse responsabile  dell’incendio. Renata e il marito  sono cristiani molto credenti, fanno parte di una setta brasiliana, l’Asembleia de Deus.

Perizie controverse I periti hanno concordato sul fatto che il  fuoco si sia propagato da più punti,manon essendo stato trovato alcun  innesco, hanno anche ammesso che all’origine dell’incendio ci possa essere state un incidente, causato da una  lampada, una stufa o un fornello difettosi.

Scenari possibili Se Breno fosse condannato rischia fino a 15 anni di prigione. Potrebbe cavarsela con la condizionale (e in quel caso la Lazio potrebbe ingaggiarlo) solo con una condanna inferiore a due anni. Ma in ogni caso è già un uomo distrutto. La sentenza è attesa il 17 luglio.

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