Autore Topic: Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.  (Letto 35942 volte)

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Offline Eaglebirdiepar

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Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« : Martedì 26 Giugno 2012, 11:38:09 »
Oggi ben 2 pagine sul Fessaggero (©Teo) dedicate ai cucchiai del boro e del tedesco volante (firma trani) e agli altri specialisti del genere (firma ferretti) e ovviamente neanche un accenno a tutti quelli tirati e realizzati da Di Canio. Nemmeno ai tempi del Min Cul Prop...
Magno tranquillissimo in attesa di una risposta al perché di tutto ciò, domanda fatta stamane su FB al buon Cerracchio, che mi pare essere responsabile dello sport del Fessaggero.  :blank:

jumpingjackflash

Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #1 : Martedì 26 Giugno 2012, 12:06:07 »
non tutti i cucchiari riescono col bucio


Teo

Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #2 : Martedì 26 Giugno 2012, 14:08:02 »
Ieri su corriere.it: "Pirlo come Panenka", articolo con immagini ecc.

M'immagino il seguito: telefonate a via Solferino che annunciavano arrivi imminenti di pacchi bomba; minacce di rapimenti del tipo "sappiamo che tuo figlio va a scuola a..."; interrogazioni parlamentari; 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' fotografato mentre compra due taniche di benzina per darsi fuoco per protesta vicino al Marc'Aurelio; comunicato del Codacons; riunioni d'urgenza in Lega e Figc.

L'incauto articolo è durato un paio d'ore, poi è diventato "Pirlo come Panenka e T****". Tutto a posto.

Offline Eaglebirdiepar

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Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #3 : Martedì 26 Giugno 2012, 18:10:34 »
Ieri su corriere.it: "Pirlo come Panenka", articolo con immagini ecc.

M'immagino il seguito: telefonate a via Solferino che annunciavano arrivi imminenti di pacchi bomba; minacce di rapimenti del tipo "sappiamo che tuo figlio va a scuola a..."; interrogazioni parlamentari; 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' fotografato mentre compra due taniche di benzina per darsi fuoco per protesta vicino al Marc'Aurelio; comunicato del Codacons; riunioni d'urgenza in Lega e Figc.

L'incauto articolo è durato un paio d'ore, poi è diventato "Pirlo come Panenka e T****". Tutto a posto.

 ;D

Offline SAV

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Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #4 : Mercoledì 27 Giugno 2012, 01:05:03 »
Ieri su corriere.it: "Pirlo come Panenka", articolo con immagini ecc.

M'immagino il seguito: telefonate a via Solferino che annunciavano arrivi imminenti di pacchi bomba; minacce di rapimenti del tipo "sappiamo che tuo figlio va a scuola a..."; interrogazioni parlamentari; 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' fotografato mentre compra due taniche di benzina per darsi fuoco per protesta vicino al Marc'Aurelio; comunicato del Codacons; riunioni d'urgenza in Lega e Figc.

L'incauto articolo è durato un paio d'ore, poi è diventato "Pirlo come Panenka e T****". Tutto a posto.

Splendido!
Mi sono permesso di riciclarlo identico nella sua perfezione.

feiez

Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #5 : Sabato 30 Giugno 2012, 10:10:08 »
t, ddr e Balotelli, quaranta scrittori raccontano il campionato

Pubblichiamo il testo integrale del racconto di Matteo Nucci

QUEST’ANNO ho deciso di chiudere con il calcio.
La decisione l’ho presa in un pub di via Madonna de’ Monti, a Roma, dopo una quindicina di minuti della prima partita del campionato. Ma tutto risaliva a Madrid. Nel pub romano, lì per lì, non l’ho spiegato a Sergio, che è stato il mio mèntore calcistico per vent’anni. Mi sono alzato, gli ho chiesto scusa, ho borbottato che non ce l’avrei fatta, che era la solita **** di sempre e che me ne andavo e che quest’anno non ne volevo più sapere. Lui, da vero verme, ha capito o ha finto di capire. Seguire la **** è una sofferenza, un incubo, una tortura. Si soffre prima, si soffre dopo, si spreca troppo tempo a soffrire, troppa parte della settimana a soffrire.
Ma non era la ****, in realtà. Tutto risaliva a Madrid dove ero arrivato di passaggio, qualche mese prima. Le cose erano andate così. Avevo una sera in città eppoi me ne sarei ripartito verso l’Extremadura dove mi aspettava una delle corride più importanti dell’anno. Posai le cose nell’albergaccio dove torno sempre e me ne andai a mangiare al Bar El Jamón di Lavapiés. Salutai la padrona, presi del vino rosso fresco e ordinai. Ma quello che doveva arrivare era ben altro rispetto alla cena che sognavo da giorni. Perché sul grande schermo acceso nella sala, quella sera sarebbe andato in onda il clásico. Ora, tutti sanno cosa è il clásico in Spagna. Nulla a che vedere con musica, canti, ricorrenze. Il clásico è la partita di calcio per eccellenza tra le due squadre per eccellenza, tra le due città per eccellenza di Spagna: Madrid e Barcellona, Real Madrid e Barça. Tutti sanno cosa è il clásico, ma non so quanti lo sappiano davvero perché se non si è a Madrid o a Barcellona inutile dire di saperlo. Io lo scoprii quella sera.

La gente cominciò a riempire il Jamón lentamente perché le partite serali in Spagna cominciano alle dieci. Erano vecchi, giovani, ragazzini, donne e uomini di ogni età. Ero stato fortunato ad accaparrarmi il mio posto. Nel bar prevalevano i tifosi del Barça e questo non dava fastidio a nessuno. Lo stadio era pieno zeppo, le squadre giocavano con un agonismo sconcertante, giocatori e tifosi si rispettavano e il calcio mi parve lo sport più bello del mondo. Improvvisamente ebbi l’impressione che il calcio potesse essere tutto, che nel calcio si potessero raccontare gli scontri più epici e che in quell’agonismo a viso aperto ci fosse qualcosa di antico e di eterno. Bevevo, mangiavo, godevo. A fine primo tempo decisi di lasciar posto a un vecchio che soffriva per il Real e uscii in strada. La città era deserta. Da ogni bar si sentivano le grida della gente e i commenti del telecronista.

I buttafuori dei locali della Latina erano piegati sulle radioline. Chi passava per strada chiedeva come stessero andando le cose e chi invece aveva solo voglia di fumare se ne stava sui marciapiede accanto alle vetrate dei locali in cui si trasmetteva la partita. In plaza Santa Ana non c’era nessuno accanto alla statua di García Lorca e nel vicolo dietro al teatro, sulla porta della Trucha, i camerieri si passavano informazioni. Non c’era un angolo di città in cui non dominasse il clásico. Poi, quando poco prima di mezzanotte tutto finì, le strade ripresero vita, la gente si riversò nelle piazze e negli slarghi dei barrios e davanti ai bar e nei ristoranti, e tutto fu come sempre, come sempre a Madrid.

Io invece pensavo al nostro, di campionato, scalciavo lattine salendo verso Malasaña e me la prendevo. I derby infuocati fra Lazio e **** facevano ridere in confronto. Il derby d’Italia fra Juve e Inter era una pataccata a guardarlo per le strade di Torino o di Milano. Le sfide al vertice a casa nostra facevano ridere i polli. E faceva ridere i polli ogni cosa. Gli stadi vuoti, le tribune lontane dal campo, la polizia, gli ultras, la tessera del tifoso, i commenti in tv, le radio dominate da tifosi criminali, le moviole infinite e grottesche, le polemiche da quattro soldi, i giornali, le cronache, i diritti televisivi, gli sponsor, il campionato chiamato Tim, la coppa Italia chiamata Tim. Su tutto regnava uno squallore di decadenza irreversibile. A questo pensavo quella notte a Madrid. E su tutto e su tutta la decadenza regnavano gli scandali. Calcio scommesse, calciopoli, doping, farmaci, infermerie, arbitri corrotti, manager collusi, sfruttatori, distruttori. A cosa era servita tutta l’esperienza del passato? Zema era confinato in serie B quasi fosse un favore, qualche mostro era stato sbattuto fuori come capro espiatorio, e non era cambiato nulla, proprio nulla. Ogni anno ne veniva fuori una. Stavolta era l’anno delle scommesse, di partite truccate. Ma ormai ci si era abituati. Basta, basta, basta – mi ripetevo. Ma poi venne la notte, venne l’Extremadura, vennero i tori e i toreri, venne l’estate, venne il mare, le spiagge, il caldo, la vacanza vera. E alla prima di campionato ormai avevo dimenticato.

Ero pronto a ricominciare come sempre. Senonché la prima di campionato era saltata per lo sciopero dei calciatori. Mi parve grottesco. Così ebbi una settimana per ripensare a Madrid, per ricordare l’epos del clásico e la nostra miseria, eppoi durante ****-Cagliari, mi bastarono quindici minuti. Mi spiaceva per Sergio ma non ne potevo più.
Sono passati quattro mesi. Ogni tanto ho sbirciato risultati e classifiche, ho ascoltato commenti nei bar e ho chiesto a Sergio qualche racconto. Ma niente tv, niente giornali, niente trasmissioni. Non ho più saputo quasi nulla fino a oggi, fino a quando, cioè, ho deciso di tornare a dare un’occhiata, stabilendo che il giorno giusto fosse questo. Perché oggi si gioca quella prima giornata di campionato saltata, tra poco è Natale, il campionato è nel vivo e, dopo mesi di purificazione, voglio vedere il nostro calcio nel momento in cui, se non fosse stato per lo sciopero, avrei ripreso come sempre, dimenticando Madrid. Per capire se ho fatto bene a lasciare tutto.

Mi ci sono messo con una specie di professionalità. Ho chiesto a Sergio di trovarmi chi abbia un abbonamento per seguire tutte quante le partite e sono qui, dal suo amico Marco, altro topo di fogna, malato di calcio. Alle otto e quaranta le squadre entrano in campo. C’è Antonio Conte, giovane allenatore della Juve: si fa non so quante volte il segno della croce in un movimento compulsivo e scaramantico; sento che da Roma, dove si gioca Lazio-Chievo, definiscono Hernanes “il profeta” mentre per Reja, serio, austero, vecchio saggio friulano, non hanno aggettivi; guardo Mazzarri che si gode il suo San Paolo urlante mentre i giocatori del Genoa si spargono sul campo e Cavani confabula con Hamsik e pare un Cristo che confessa un ragazzetto indeciso tra farsi punk o mohicano. “Vai a Parma” dice Sergio che non so perché ha un debole per Legrottaglie, l’“Atleta di Cristo” che si è votato alla castità, e dalla Juve è passato al Milan e dal Milan ora al Catania. “Vai a Milano” dico io, che ho un debole per Ranieri, per l’uomo pulito, l’allenatore serio che a Londra idolatravano e che vidi in un pomeriggio bellissimo con gli inglesi che cantavano all’unisono il suo nome, il suo nome e quello di Zola, dagli spalti ordinati dello Stamford Bridge, un pomeriggio in cui il Chelsea sconfisse il Blackburn, una partita mediocre, lo stadio esaurito, i bei bar sotto alle gradinate, gli steward che mi dissero “signore il suo posto in tribuna è da quella parte, ma la birra la finisca qui per favore”. Ranieri, l’uomo che ha perso uno scudetto a Roma per un solo punto nel classico tutto romano: il classico suicidio dell’anima uterina di questa città.

Allena l’Inter, adesso, un altro passaggio di consegne, un’altra squadra presa al volo, e io lo rispetto, quest’uomo serio e pulito, gentile e sobrio. “Basta, vai a Bologna” fa Sergio. “Ma sì dai basta, Bologna, Bologna” dice Marco. “Ok, vai a Bologna” faccio anche io. E così andiamo a vedere la ****. E così vedo finalmente lazucchina e osvaldoportacedabeve e vedo che giocano meglio, molto meglio rispetto a quella prima partita, eppoi vedo che t. è tornato a giocare dove giocava mille anni fa, dietro le punte, è magro, corre, si muove bene, sembra un ragazzino e a un certo punto gli arriva un pallone e di prima lo gira a lacarota. Un tocco magico che apre uno spazio di campo immenso. “Oddio” faccio stringendo i lembi del lenzuolaccio che copre il divano. Sergio e Marco si voltano e dicono “E che non lo sai?” “Non ci posso credere”. Resto con gli occhi incollati su t. “C’è solo un gabbedano” ridono loro. Mi pare Rivera, mi sembra di rivedere Rivera (:lol:). Il Dall’Ara è quasi vuoto e me lo dimentico subito. Questo giocatore è un dio, penso. Un altro pallone, se lo porta via da una parte poi lo gira al purgato . L’occhio dietro la testa, l’intelligenza che sembra spaziare più di una telecamera aperta sul campo intero. Dopo dieci minuti mi dimentico tutto: scandali, scommesse, scudetti d’ufficio, infermerie. Sergio mi domanda se voglio fare una carrellata sugli altri campi. “No, Sergio, fammi vedere t., ti prego”. Un destro al volo e sfiora il gol. Una galoppata a traversare il campo, un pallone accarezzato di esterno sinistro che finisce nell’angolo esatto opposto dove c’è Mariangela Fantozzi. Rivera, mi pare Rivera. Marco e Sergio si danno di gomito. “Questo è epos, signori” dico io. “Questo è il giocatore che ha sempre sognato la casa, che è sempre tornato a Roma, che per vent’anni ha sofferto il ritorno, altro che chiacchiere. Questo è l’unico vero epos che abbiamo in Italia. È l’unico vero classico, cazzo”. Mi alzo in piedi. Mi guardano e ridono. E mentre il prato del Dall’Ara scintilla nello schermo, guardo t. nella sua maglia bianca, il numero 10 stampato, la fascia di capitano, mingherlino, pronto a tutto pur di tornare re della sua città e rido. “Ma questo è calcio. Questo è epos, signori. Questo è un dio. Solo Omero potrebbe raccontarlo. Solo Omero. Ecco, ecco, guardate!”

Lo vedo correre indietro verso l’area. Si ferma. Calcio di punizione. Scuote il capo. Sembra improvvisamente un ragazzino. Come se Atena fosse venuta a operare una delle mille trasformazioni di Odisseo. E allora chiudo gli occhi e mentre Marco e Sergio ridono a crepapelle mi pare che tutto sia silenzio e ci sia solo una specie di fragore di mare, vento tra i cespugli, una distesa di asfodeli, Nausicaa dietro, un pallone che rotola, le grida delle ragazze, lui che si solleva e cammina lentamente, astuto, geniale, strafottente. E sento il poeta cieco che smozzica il suo verso: “E quando figlia di luce brillò l’aurora dita rosate”. Odisseo raccoglie il pallone, sorride alla ragazza. Fa altri due passi, allunga la mano, Nausicaa, il prato, il calcio d’angolo. t.. Come si fa a dimenticare t.?


http://www.ilmessaggero.it/cultura/libri/totti_de_rossi_e_balotelli_quaranta_scrittori_raccontano_il_campionato/notizie/205539.shtml


Offline BobLovati

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Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #6 : Sabato 30 Giugno 2012, 11:01:38 »
... che poi l´Extremadura, a parte qualche raro banco di sabbia del Tajo ( leggi Tago ), non ha né spiagge né mare   ;D

A questi Göbbels je farebbe er solletico   :evil6:
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Offline disabitato

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Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #7 : Sabato 30 Giugno 2012, 11:37:39 »
Il pub in questione è una similbettola chiamata surge che sta di fronte all'albergo forum a via Madonna dei monti. Là sotto passa un ramo della cloaca e ci deve essere un tombino aperto vista la quantità di sorci che ci sono. Da evitare.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline Baruch

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Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #8 : Sabato 30 Giugno 2012, 12:20:54 »
Geniale, ge-ni-a-le, oggi sulla Gazzetta dello Sport, in un innocuo pezzo musical-calcistico

Il mitico «Po Popopo Popo Po» dei White Stripes, colonna sonora fantastica del Mondiale vinto dagli azzurri di Marcello Lippi nel 2006, era stato lanciato da Francesco Totti, un’intuizione geniale del capitano della Roma che spopola anche oggi tra le varie tifoserie. Difficile batterlo, soprattutto perché si può cantare in tutto il mondo.

Teo

Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #9 : Sabato 30 Giugno 2012, 14:14:31 »
Geniale, ge-ni-a-le, oggi sulla Gazzetta dello Sport, in un innocuo pezzo musical-calcistico

Il mitico «Po Popopo Popo Po» dei White Stripes, colonna sonora fantastica del Mondiale vinto dagli azzurri di Marcello Lippi nel 2006, era stato lanciato da Francesco Totti, un’intuizione geniale del capitano della Roma che spopola anche oggi tra le varie tifoserie. Difficile batterlo, soprattutto perché si può cantare in tutto il mondo.

Se ho tempo e pazienza, devo ritrovare il pezzo "giornalistico" (diciamo così) del 2006 o giù di lì, in cui si autoincensavano per questo coro: ripreso da un brano dei Seven Nation Army e composto da SETTE diverse note (Po-po-poooo-po-po-po-po) di SETTE durate diverse.

Poi venne Manchester, e il coro venne immediatamente abbandonato...

Che teste di cazzo, nemmeno a inventarseli così stupidi riesci a raggiungere il livello di quelli veri.

Online Il frigorifero

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Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #10 : Sabato 30 Giugno 2012, 14:38:13 »
Tra l'altro non capisco di cosa ci si debba vantare. A me, questo coro, non è mai piaciuto. Che ci trovi la gente di tanto fico, resta per me un mistero.
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zorba

Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #11 : Domenica 1 Luglio 2012, 15:35:00 »


Per la serie: "trova l'intruso"!

 ;D ;D ;D ;D

Offline BobLovati

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Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #12 : Domenica 1 Luglio 2012, 16:42:02 »
er fesso cià la stessa maglietta del giorno in cui invitò a pranzo i " compagni di disgrazia trigoriota "   :o

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Offline DinoRaggio

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Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #13 : Domenica 1 Luglio 2012, 18:08:12 »
OT
Ma quello sulla maglietta di Messi è Freddy Mercury?
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Baruch

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Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #14 : Domenica 1 Luglio 2012, 18:12:35 »


Onestamente, lo sguardo di messi "mai letto un libro in vita mia" se la gioca alla grande con quello del grapitano. Sembrano quasi uguali...

Offline BobLovati

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Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #15 : Domenica 1 Luglio 2012, 19:42:31 »
OT
Ma quello sulla maglietta di Messi è Freddy Mercury?

oohhh yeeeeessssssssss   
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feiez

Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #16 : Martedì 3 Luglio 2012, 10:49:25 »

Offline NoSurrender

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Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #17 : Martedì 3 Luglio 2012, 11:03:32 »


Per la serie: "trova l'intruso"!

 ;D ;D ;D ;D

Totti sembra Sordi quando faceva Signorina Margheridaaa...

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Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #18 : Martedì 3 Luglio 2012, 15:54:01 »
Totti sembra Sordi quando faceva Signorina Margheridaaa...





Eh ma, ad onor del vero, anche Messi ha una bella faccia da ebete.
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Offline DinoRaggio

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Re:Göbbels Chronicles, Spoon River Edition.
« Risposta #19 : Martedì 3 Luglio 2012, 19:35:32 »
oohhh yeeeeessssssssss
Freddy nella stessa foto del fesso!  >:(

Oggesuggiuseppemmaria, sacrilegio.  :priest:
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)