Ma è la partita in cui Dino Baggio fu espulso e fece il segno dei soldi sfregando pollice ed indice?
No Dino, quella dovrebbe la partita disputata al Tardini il giorno del nostro centenario, quando l'1-1 di Crespo a tempo scaduto - e con gli emiliani in nove: tra gli espulsi proprio Dino Baggio, che si produsse nel celebre gesto uscendo dal campo - ci consentì di balzare in testa battendo il Bologna.
La gara cui fa riferimento Bravo me la ricordo, e le sue frasi non aggiungono nulla di nuovo.
Allora andavano in CL le prime due, e a quel punto il Parma pensò più a difendere il secondo posto che a puntare uno scudetto assai meno agevole: traspariva chiaramente dall'atteggiamento in campo e dalle dichiarazioni del dopopartita, neppure troppo diplomatiche, che il secondo tempo si era giocato pro forma.
Se poi sia stato un calcolo effettuato simultaneamente nei due spogliatoi e sfociato in un tacito accordo, o sia accaduto di peggio, non posso dirlo con certezza.
Fu anche la partita al termine della quale il mortadella commentò che "la Juve bisogna batterla prima fuori dal campo poi in campo" o qualcosa di simile, frase ricambiata al suo arrivo in bianconero con l'elegante "un maiale non può allenare".
A quanto pare non aveva tutti i torti, vista la dinamica del rigore, ma una buona dose di faccia tosta sì.
Postilla per Bravo stronzo e il suo "eravamo in Italia, lì si faceva così": un solo nome, Bernard Tapie, per tacere del resto.
S'annusasse la merda del Paese suo, che non gli basta un naso.