Autore Topic: Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia  (Letto 2707 volte)

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POMATA

Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« : Venerdì 8 Giugno 2012, 23:32:01 »
Sto guardando un documentario sulla tv spagnola, ho cercato su internet ed ho trovato questo, riporto:




Nacido en Sao Paulo en 1892, su vida resulta la perfecta figura de un olvido. Hizo más goles que ningún otro futbolista, pero casi nadie lo recuerda. Fue crack del área y fundador de lo que luego el mundo conocería como Jogo Bonito. Arthur Friedenreich, el primer gran crack de la historia de Brasil, nació mulato en tiempos en los que se miraba de reojo a aquellos que no eran blancos.

Escribió de él Eduardo Galeano: “Este mulato de ojos verdes fundó el modo brasileño de jugar. Rompió con los preceptos ingleses: él, o el diablo que se metía en la planta de su pie. Friedenreich llevó al solemne estadio de los blancos la irreverencia de los chavales color café que se divertían disputando una bola de trapos en los suburbios. Así nació un estilo, abierto a la fantasía, que prefiere el placer al resultado. De Friedenreich en adelante, el fútbol brasileño que es brasileño de verdad no tiene ángulos rectos, al igual que las montañas de Río de Janeiro y los edificios de Oscar Niemeyer”.

Armando Nogueira, periodista y escritor brasileño, señaló sobre él: “Jugaba al fútbol con el corazón en el pecho del pie. Fue él el que le enseñó el camino de gol a la bola brasileña”. José Moraes dos Santos Neto, en su libro “Visão do jogo – Primórdios do futebol no Brasil”, califica a sus gambetas como mágicas; y sostiene que era bravo, guapo, capaz de seguir jugando hasta con dos dientes partidos por la violencia de los que no lo podían parar.

Cuentan que nunca falló un penal. En sus 26 años de carrera jugó para SC Germania, Ypiranga, Mackenzie College, Paulistano, Sao Paulo, Atlético Mineiro y Flamengo, donde se retiró a los 43 años. Se sabe que fue trece veces el máximo goleador paulista y que ganó once títulos. También obviamente se puso la camiseta de Brasil: consiguió los primeros dos Sudamericanos de la historia de su país. Pero no pudo jugar en el Mundial de Uruguay 1930, por una fractura de tibia.

En Europa, su nombre comenzó a ser muy conocido a raíz de una gira que realizó con el Paulistao por Francia en 1925, en la que marcó 11 goles y fue bautizado por la prensa gala como “el Rey de Reyes”

Según las estadísticas de su padre y de los periodistas Mario de Viana, Segundo De Vaney y Alexandre da Costa, hizo 1.329 goles en 1.239 partidos. Con esas cifras le gana a Pelé, quien más tarde convirtió 1.284 tantos en 1.363 encuentros. Esas números de Friedenreich, sin embargo, no son reconocidas por la FIFA por falta de registros oficiales. De todos modos, en los estudios realizados por la IFFHS en 2006, se le reconocen 354 goles en 323 partidos de Primera División. Así, consiguió lo que casi nadie en la historia del fútbol de Sudamérica: sólo Friedenreich, el argentino Bernabé Ferreyra y el peruano Valeriano López tienen más de un gol de promedio por partido.

También se construyó una leyenda a su alrededor: como en los primeros años del siglo pasado el fútbol en Brasil era territorio exclusivo de ricos, blancos y distinguidos, Friedenreich, mulato, hijo de un comerciante alemán y de una lavandera negra, utilizaba polvo de arroz para esconder su origen y parecer bronceado. Fue, así, el primer crack negro de la historia de su país.

Insomma dicono che era meglio di Pelè :o




Offline hidalgo

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Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #1 : Venerdì 8 Giugno 2012, 23:44:30 »
Nunca habia oido nada de eso!
 :blank:

POMATA

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #2 : Venerdì 8 Giugno 2012, 23:46:28 »
Yo tampoco, de hecho es considerato la estrella olvidada.

Teo

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #3 : Venerdì 8 Giugno 2012, 23:46:53 »
Bella, Poma'.

L'inventore del futebol bailado, semplicemente. Con Friedenreich nasce il calcio brasiliano così come lo intende tutto il mondo.

Fu il primo a giocare a calcio usando i movimenti del corpo, oltre quelli del pallone. Fintava un movimento, col pallone fermo, e andava dall'altra parte. Oggi sembra normale, ma prima di lui non ci aveva pensato nessuno.

neweagle

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #4 : Sabato 9 Giugno 2012, 09:57:31 »
Escribió de él Eduardo Galeano: “Este mulato de ojos verdes fundó el modo brasileño de jugar. Rompió con los preceptos ingleses: él, o el diablo que se metía en la planta de su pie. Friedenreich llevó al solemne estadio de los blancos la irreverencia de los chavales color café que se divertían disputando una bola de trapos en los suburbios. Así nació un estilo, abierto a la fantasía, que prefiere el placer al resultado. De Friedenreich en adelante, el fútbol brasileño que es brasileño de verdad no tiene ángulos rectos, al igual que las montañas de Río de Janeiro y los edificios de Oscar Niemeyer”.


Friedenreich

"Questo mulatto dagli occhi verdi creò il modo brasiliano di giocare. E' stato lui a rompere gli schemi inglesi. Lui, o il diavolo che pareva infilarsi nella pianta del suo piede. Friedenreich portò nel solenne stadio dei bianchi l'irriverenza dei ragazzi color caffè che si divertivano contendendosi una palla di pezza nelle periferie. Così nacque uno stile aperto alla fantasia, che antepone il piacere al risultato. Da Friedenreich in avanti, il calcio brasiliano, quando è davvero brasiliano, non ha angoli retti, come non ne hanno le montagne di Rio né gli edifici di Oscar Niemeyer."

Eduardo Gaelano, "Splendori e miserie del gioco del calcio"

Offline aquilafelyx

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Offline MCM

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Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #6 : Sabato 9 Giugno 2012, 10:48:32 »
interessante.
non lo conoscevo. Sono andato a cercare info online e c'è qualcosa anche in italiano.

Boks XV

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #7 : Sabato 9 Giugno 2012, 11:53:02 »
praticamente, un tedesco ha inventato il calcio brasiliano.  ;D

Flammarion

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #8 : Sabato 9 Giugno 2012, 17:40:25 »
Letteratura. Solo favole e suggestioni

Offline pizzeman

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Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #9 : Sabato 9 Giugno 2012, 20:44:24 »
Letteratura. Solo favole e suggestioni
minchia, sembri un personaggio dei soliti idioti.

tutta merdda, merda, questo merda, quello merda.
Non il nome dietro, ma il simbolo davanti.

POMATA

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #10 : Sabato 9 Giugno 2012, 20:44:59 »
Letteratura. Solo favole e suggestioni

Flamma, nel documentario ne parlava un gran bene lo stesso Pelè.

Giglic

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #11 : Domenica 10 Giugno 2012, 07:33:44 »
Bella, Poma'.

L'inventore del futebol bailado, semplicemente. Con Friedenreich nasce il calcio brasiliano così come lo intende tutto il mondo.

Fu il primo a giocare a calcio usando i movimenti del corpo, oltre quelli del pallone. Fintava un movimento, col pallone fermo, e andava dall'altra parte. Oggi sembra normale, ma prima di lui non ci aveva pensato nessuno.

Esatto. La cosa che NON ha aiutato il suo ricordo è la "leggenda" (questa si) di aver segnato più gol di Pelè. Bollata questa cosa perchè "all'epoca non c'erano cronache" si è applicata la stessa cosa a tutto il resto. Friedenreich semplicemente viveva in un periodo in cui la distinzione tra partite ufficiali e non era molto labile.

Flammarion

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #12 : Domenica 10 Giugno 2012, 15:46:51 »
Flamma, nel documentario ne parlava un gran bene lo stesso Pelè.

Appunto..... :-)
A parte gli scherzi, non ha alcun senso ricordare in termini comparativi un giocatore che il calcio lo ha praticato  80 anni fa. Era un altro sport.

neweagle

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #13 : Lunedì 11 Giugno 2012, 00:44:20 »
Appunto..... :-)
A parte gli scherzi, non ha alcun senso ricordare in termini comparativi un giocatore che il calcio lo ha praticato  80 anni fa. Era un altro sport.
che sport era?

en_rui

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #14 : Lunedì 11 Giugno 2012, 10:51:12 »
praticamente, un tedesco ha inventato il calcio brasiliano.  ;D
In Brasile ce vo poco ad esse tedesco :D

Teo

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #15 : Lunedì 11 Giugno 2012, 11:22:21 »
Jesse Owens, in una gara di lungo odierna, potrebbe ancora andare a medaglia. Con le stesse scarpette e sulla terra battuta, come allora. E sono passati 80 anni dalle sue imprese. Se poi avesse a che fare con la gomma e con scarpe moderne, sarebbero bitter cocks per tutti.

Prendi Meazza, dagli sei mesi per capire il calcio di oggi (figlio del SUO calcio, questo è bene non dimenticarlo), e poi sarebbe sempre Meazza. Ricordo che la tattica di gioco degli anni '30 prevedeva: quattro difensori, di cui due centrali, schierati a zona; tre centrocampisti e tre attaccanti. In Ungheria cominciava ad andare di moda il trucco di avanzare i difensori sul passaggio avversario per mettere gli attaccanti in fuorigioco. Non c'è nulla nel calcio di oggi che non fosse già largamente acquisito in Italia negli anni '30, e infatti la nostra nazionale e i nostri club spaccavano le ossa a chiunque.

Friedenreich era un genio, un poeta del calcio. E' tra i pochissimi che ne ha veramente cambiato la storia.

POMATA

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #16 : Lunedì 11 Giugno 2012, 23:30:19 »
E poi flammariò nun rompe er kaiser, pe na vorta che apro un post interessante :D :D ;)

Giglic

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #17 : Martedì 12 Giugno 2012, 08:36:27 »
Jesse Owens, in una gara di lungo odierna, potrebbe ancora andare a medaglia. Con le stesse scarpette e sulla terra battuta, come allora. E sono passati 80 anni dalle sue imprese. Se poi avesse a che fare con la gomma e con scarpe moderne, sarebbero bitter cocks per tutti.

Prendi Meazza, dagli sei mesi per capire il calcio di oggi (figlio del SUO calcio, questo è bene non dimenticarlo), e poi sarebbe sempre Meazza. Ricordo che la tattica di gioco degli anni '30 prevedeva: quattro difensori, di cui due centrali, schierati a zona; tre centrocampisti e tre attaccanti. In Ungheria cominciava ad andare di moda il trucco di avanzare i difensori sul passaggio avversario per mettere gli attaccanti in fuorigioco. Non c'è nulla nel calcio di oggi che non fosse già largamente acquisito in Italia negli anni '30, e infatti la nostra nazionale e i nostri club spaccavano le ossa a chiunque.

Friedenreich era un genio, un poeta del calcio. E' tra i pochissimi che ne ha veramente cambiato la storia.

Vado lievemente contro questo post - lievemente perchè si tratta pur sempre di opinioni. Secondo me gente come Meazza (o Zizì Cevenini III, altro grandissimo talento chissà perchè dimenticato: l'unico che fu provinato da una squadra Inglese e preso nel 1920, quando il distacco tra UK e resto del mondo nel calcio era abissale) farebbero, in un calcio dove la preparazione atletica e la fatica contano assai di più del talento puro, la fine dei vari "và come l'è bel" che ogni tanto compaiono nei campi da gioco. Erano secondo me campioni perchè NON AVEVANO bisogno di allenarsi, anzi la cosa li "sfastidiava". Un aneddtoto raccontato da Brera (su cui quindi eviterei di mettere la mano sul fuoco) racconta che quando Frossi passò all'inter, giocò una partita con Meazza che come al solito arrivò al campo dopo un sabato di bagordi. Quando quest'ultimo sbagliò un lancio che avrebbe messo Frossi solo davanti al portiere, il buon Annibale allargò le braccia sconsolato, ed il buon Meazza gli disse qualcosa del tipo "Ohè, ociali (Frossi giocava con gli occhiali) non ti permettere più che fai una brutta fine". Ecco, figuriamoci adesso cosa sarebbe successo. Mazzola, ottimo correttore, potrà sicuramente correggere quello che la memoria mi ha fatto ricordare  ;D

Su Owens, Teo, attenzione alle facili illusioni: sul lungo (dove la preparazione atletica è relativa, e ci si basa di più si concentrazione e coordinazione) è vero che sarebbe in una finale europea (NON mondiale, però) ancora oggi (del Resto, Beamon 44 anni fa fece quello che è tutt'oggi la seconda miglior prestazione), ma vai a vedere la differenza dei tempi sui 100: quasi un secondo da Bolt...

Offline BobLovati

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Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #18 : Martedì 12 Giugno 2012, 11:13:54 »
In Brasile ce vo poco ad esse tedesco :D

da Sâo Paulo fino all´Uruguay fra italiani, poi tedeschi ed ora giapponesi, a parte " os pretos ( i negri ) " di brasiliani ce ne sono pochi.
Lo stato di Santa Catarina è stato per 50 anni in mano a governatori d´origine tedeschissima ( Bornhausen si chiamavano ); la VARIG fu fondata e presieduta da tedeschi per quasi tutta la sua lunghissima vita ( 1927  :o-2004 credo ).
L´acronimo V.A.R.I.G. veniva tradotto ironicamente come V.arios A.lemaês R.eunidos I.ludingo G.auchos      ( vari tedeschi riuniti co.glio.nando i locali ), mentre era V.iaçào A.érea R.io G.randense, fondata appunto nel Rio Grande do Sul, stato strappato a metà dell´800 da Garibaldi all´Uruguay, terra d´origine di Anita.
In quegli stati c´è la produzione di vino del Brasile, portata avanti da veneti soprattutto ed anche da tedeschi; la città del vino, guarda tu, si chiama Garibaldi   ;)

Da quelle parti il dr.Mengele fece esperimenti strani sui gemelli, lasciando una scia di città dei gemelli con la maggior percentuale di tutto il mondo   :-X
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Teo

Re:Arthur Friedenreich il più grande calciatore della storia
« Risposta #19 : Martedì 12 Giugno 2012, 11:47:15 »
Mah, non sono d'accordo sul fatto che i campioni di allora non lo sarebbero anche oggi. E' come dire che nessuno avrebbe potuto giocare a calcio, negli anni '30, se fosse stato un gioco veloce come lo è oggi: fossero stati costretti a correre entrambi, la differenza tra Meazza e Graziani sarebbe comunque emersa.

I ginnasti del non-calcio di Impiglia erano fisicamente preparatissimi, ma i ragazzotti ubriaconi del calcio vero, che avevano imparato la tecnica dagli inglesi, gli spaccavano le chiappe in lungo e in largo, in quelle rare occasioni in cui si incontrarono.