Crisi di Governo

[Frusta]

Fascismo è tutto ciò che va contro la dignità dell'uomo e le sue libertà fondamentali.
E lo sai meglio di me, Frusta.

Quindi il fascismo è la prepotenza del potere.
Ed allora siamo sotto ad un regime fascista ed è antifascista chiunque vi si oppone. Io, per esempio.
Mentre sono fascisti tutti quelli che lo sostengono tacciando di fascismo ai suoi oppositori.

[Frusta]

 tacciando di fascismo ai i suoi oppositori.

Soggetto, predicato e complemento. Frusta, te stai a rincoionì.

[MCM]

In realtà il primo Mose doveva essere pronto nel 95.
24 anni fa.

Intanto l'idolo del popolo Chef Rubio, noto per l'insulto personale a politici a lui sgraditi, ha osato fare l'unica cosa vietata nell"era del "tutto è possibile" : criticare le politiche israeliane in Palestina (è ricominciato da qualche giorno il massacro del popolo Palestinese. 23 morti in 3 giorni.)

La RAI cancella immediatamente il programma.

L'unione ebraica "doveroso, ma tardivo".

È pieno di antisemiti in giro... Fascisti.

[MCM]

Facendo un discorso più complesso e direi definitivo sul tema.

Il Mose di Venezia è costato tre volte l'Autostrada del Sole e non ha saputo prevenire i disastri per l'acqua alta, anzi dopo decenni di lavori non è ancora stato completato. Il costo dell'opera e delle infrastrutture di sostegno toccherà minimo quota otto miliardi di euro.

 La vecchia Finsider dell’Iri ha realizzato gli impianti dell'Ilva che garantivano a tutti i Paesi europei l’indipendenza nella disponibilità di una materia cruciale (l’acciaio) per lo sviluppo industriale. L’uscita dall’orbita pubblica è stata fatale. Dai Riva a ArcelorMittal, il Paese ha perso credibilità industriale e ora vede a rischio decine di migliaia di posti di lavoro.

Avevamo anche il visionario "impero romano" della Stet, costruttrice di cavi e reti che hanno garantito all’Italia il primato mondiale delle telecomunicazioni e i segreti dell’industria del futuro globale, prima che Telecom-Tim finisse privatizzata, spartita, lottizzata.

Un anno fa ci siamo ritrovati a piangere i morti di Pioltello e del Ponte Morandi, vittime di una sciagurata gestione delle infrastrutture, della loro manutenzione, del loro rafforzamento e, soprattutto, della loro governance. Subordinare beni pubblici tanto importanti alla logica del profitto attraverso le concessioni ha fatto venire meno le priorità di sicurezza dei servizi. E dire che anche qui avevamo un gioiello come l'Italstat dell’Iri, campione globale delle costruzioni e delle grandi opere, che ha veicolato l'idea cruciale per il Paese dello Stato imprenditore, costruendo e inaugurando l'Autostrada del Sole in anticipo sui tempi previsti.

Morale? La Seconda Repubblica non ha saputo conservare, rafforzare e migliorare quanto era stato edificato o lasciato in eredità dalla prima. Quando è andata bene, ha svenduto i gioielli più preziosi del nostro patrimonio. Quando è andata male, li ha abbandonati all'incuria, alle crude logiche di mercato, al degrado. Nei casi in cui ha provato ad avere iniziativa autonoma, come il Mose, è stato un disastro economico, politico e, spesso, giudiziario. Ridateci il Paese che meritiamo.

Ridateci Bettino e Gianni, ridateci il partito socialista cazzo, ridateci Non è la RAI, ridateci la milano da bere, ridateci le serate al nepentha con le fighe vere, ridateci il sor Giulio, ridateci i dirigenti di stato veri, magari ladri ma capaci, ridateci le tangenti vere, quelle da centinaia di milioni.
Oggi si fanno arrestare per 4 noccioline. Pure nel male sono dei mendicanti.

[MCM]

Governi che non avrebbero mai tentato di abolire il vitalizio per gli eletti, ma che si sarebbero battuti affinchè fosse allargato agli elettori.

[MCM]

Renzi sarebbe stato un innocuo militante della DC nella rossissima toscana; Grillo avrebbe continuato a fare il comico e, una volta caduto in disgrazia, avrebbe vinto l'Isola dei Famosi; Salvini macellaio a Binasco.

[Ataru]

si sarebbero battuti affinchè fosse allargato agli elettori.

avrebbero mostrato il loro forte impegno ad allargarlo agli elettori. ma tra il dire e il fare c'è di mezzo 'e il'

[MCM]

 

[Frusta]

Capezzone: "Anche il Pd ha votato per togliere lo scudo"
Moretti: “Non guardo al passato”.
Capezzone: “Guardi che erano 15 giorni fa”

Tognazzi e Vianello non avrebbero potuto far meglio chi lo ha detto che in tv non c'è più la comicitià di una volta?

[borgorosso]

In realtà il primo Mose doveva essere pronto nel 95.
24 anni fa.

Intanto l'idolo del popolo Chef Rubio, noto per l'insulto personale a politici a lui sgraditi, ha osato fare l'unica cosa vietata nell"era del "tutto è possibile" : criticare le politiche israeliane in Palestina (è ricominciato da qualche giorno il massacro del popolo Palestinese. 23 morti in 3 giorni.)

La RAI cancella immediatamente il programma.

L'unione ebraica "doveroso, ma tardivo".

È pieno di antisemiti in giro... Fascisti.

Rubio di Israele e della questione conosce stocazzo e capisce anche meno.
È solo un antisemita travestito da antisionista.
Ideologia da centro sociale e capacità intellettive de uno menato forte in testa quando la fontanella era ancora aperta.


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[Frusta]

Rubio di Israele e della questione conosce stocazzo e capisce anche meno.
È solo un antisemita travestito da antisionista.
Ideologia da centro sociale e capacità intellettive de uno menato forte in testa quando la fontanella era ancora aperta.


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Trovamene uno libero da pregiudizi e da pastoie ideologiche che riesca a parlare lucidamente ed obiettivamente di Israele, se ci riesci. Io ancora no.

[Jim Bowie]

Soggetto, predicato e complemento. Frusta, te stai a rincoionì.

sei gia rincojonito

[Jim Bowie]

Facendo un discorso più complesso e direi definitivo sul tema.

Il Mose di Venezia è costato tre volte l'Autostrada del Sole e non ha saputo prevenire i disastri per l'acqua alta, anzi dopo decenni di lavori non è ancora stato completato. Il costo dell'opera e delle infrastrutture di sostegno toccherà minimo quota otto miliardi di euro.

 La vecchia Finsider dell’Iri ha realizzato gli impianti dell'Ilva che garantivano a tutti i Paesi europei l’indipendenza nella disponibilità di una materia cruciale (l’acciaio) per lo sviluppo industriale. L’uscita dall’orbita pubblica è stata fatale. Dai Riva a ArcelorMittal, il Paese ha perso credibilità industriale e ora vede a rischio decine di migliaia di posti di lavoro.

Avevamo anche il visionario "impero romano" della Stet, costruttrice di cavi e reti che hanno garantito all’Italia il primato mondiale delle telecomunicazioni e i segreti dell’industria del futuro globale, prima che Telecom-Tim finisse privatizzata, spartita, lottizzata.

Un anno fa ci siamo ritrovati a piangere i morti di Pioltello e del Ponte Morandi, vittime di una sciagurata gestione delle infrastrutture, della loro manutenzione, del loro rafforzamento e, soprattutto, della loro governance. Subordinare beni pubblici tanto importanti alla logica del profitto attraverso le concessioni ha fatto venire meno le priorità di sicurezza dei servizi. E dire che anche qui avevamo un gioiello come l'Italstat dell’Iri, campione globale delle costruzioni e delle grandi opere, che ha veicolato l'idea cruciale per il Paese dello Stato imprenditore, costruendo e inaugurando l'Autostrada del Sole in anticipo sui tempi previsti.

Morale? La Seconda Repubblica non ha saputo conservare, rafforzare e migliorare quanto era stato edificato o lasciato in eredità dalla prima. Quando è andata bene, ha svenduto i gioielli più preziosi del nostro patrimonio. Quando è andata male, li ha abbandonati all'incuria, alle crude logiche di mercato, al degrado. Nei casi in cui ha provato ad avere iniziativa autonoma, come il Mose, è stato un disastro economico, politico e, spesso, giudiziario. Ridateci il Paese che meritiamo.

Ridateci Bettino e Gianni, ridateci il partito socialista cazzo, ridateci Non è la RAI, ridateci la milano da bere, ridateci le serate al nepentha con le fighe vere, ridateci il sor Giulio, ridateci i dirigenti di stato veri, magari ladri ma capaci, ridateci le tangenti vere, quelle da centinaia di milioni.
Oggi si fanno arrestare per 4 noccioline. Pure nel male sono dei mendicanti.

Ma chiedere uno onesto che lavori per la collettivita' etroppo?
Ci accontentiamo dei ladri per scalzare questi quattro mendicanti da strapazzo.
Da queste richieste nascono i Salvini.......quei Salvini che dichiarano che un operaio dell'ILVA vale piu di 100 Balotelli, come se lui se ne fosse mai occupato quando stava al potere, e non solo con quel cazzo di governo gialloverde, ma anche con dunga dunga.
Quando era con silvio pensava a cantare la puzza nelle strade all'arrivo dei napoletani.

[disabitato]

Ma infatti la questione Ilva ce l'aveva risolta di Maio, dopo aver abolito la povertà.

"In due mesi risolto ciò che la vecchia politica non aveva risolto in dieci anni" citazione semi letterale del fenomeno di Pomigliano.

La realtà è una: dopo gli ultimi (deludenti) risultati elettorali, l'uno vale uno è diventato un tutti contro tutti, visto che le poltrone (se gli va bene) al prossimo giro saranno la metà, si è scatenata una guerra interna senza precedenti.

[Jim Bowie]

Ma per me i 5stelle si possono sciogliere come il giacciolo al sole, per quanto me ne frega.
E' che in Italia non c'e' via di uscita, perche' noi italiani siamo disonesti di natura!

[Frusta]

Jim, prima di dare la colpa a Salvini pure se non piove nel deserto del Nevada, (e prima ancora di dargli la colpa di aver fatto carne di porco dell' IRI, che fra un po' sarà colpa di Salvini pure quella) dà un' occhiatina a questo breve e asettico sunto che Sky ha fatto sulla questione Ilva:

L’Italsider di Taranto di proprietà pubblica nasce nel luglio del 1960. Lo stabilimento viene costruito nel quartiere Tamburi, per una superficie complessiva di oltre 15 milioni di metri quadrati. Segnata da una grave crisi negli anni Ottanta, l’acciaieria viene acquisita nel maggio del 1995 dal gruppo Riva, fondato nel 1954 da Emilio con il fratello Adriano e assume il nome attuale di Ilva (dal nome latino dell'isola d'Elba, dove veniva estratto il ferro che alimentava gli altiforni soprattutto a inizio Ottocento). La privatizzazione dell'Italsider inizia con il governo Dini e viene perfezionata dal primo governo Prodi, provocando non poche polemiche per il prezzo pagato dai Riva: la vendita dell'Ilva Laminati Piani (Ilp) dall'Iri al gruppo di Emilio Riva avviene a un prezzo di 2.500 miliardi di lire, per una valutazione complessiva della società di circa 4.000 miliardi di lire, secondo quanto rende noto l'Iri.
Le inchieste del 2012 e il sequestro dell’impianto

I Riva sono chiamati a rilanciare l’azienda, ma emergono i primi problemi seri di inquinamento della città collegati alla sua area industriale e il numero dei decessi per tumore registrati nella zona comincia a destare sospetti. Nel 2012 la magistratura tarantina dispone il sequestro dell’acciaieria per gravi violazioni ambientali. Vengono disposte le misure cautelari per alcuni indagati nell’inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici aziendali: tra questi anche Emilio Riva, presidente dell’Ilva Spa fino al maggio 2010 e il figlio e suo successore Nicola Riva. Il gip scrive che l’impianto è stato causa - e continua a esserlo - di "malattia e morte" perché "chi gestiva e gestisce l’Ilva ha continuato in tale attività inquinante con coscienza e volontà per la logica del profitto, calpestando le più elementari regole di sicurezza". Per sbloccare dai sequestri gli impianti sottoposti a lavori di risanamento e garantire così la tutela dei posti di lavoro degli operai, il governo Monti emana un decreto che autorizza la prosecuzione della produzione dell’azienda.
Al via i commissariamenti

A maggio 2013 il gip Patrizia Todisco dispone un maxi-sequestro da 8 miliardi di euro sui beni e sui conti del gruppo Riva. Alla fine dello stesso anno il maxi-sequestro viene annullato dalla Corte di Cassazione su ricorso dei Riva, ma già pochi giorni dopo il provvedimento del gip, i Riva lasciano il consiglio di amministrazione dell’azienda. Ai primi di giugno interviene il governo e, con un decreto, commissaria l’Ilva: arriva Enrico Bondi, poi affiancato da Edo Ronchi. Un anno dopo i due vengono sostituiti da Piero Gnudi e Corrado Carrubba. A gennaio 2015 l’azienda, con un’altra legge, passa in amministrazione straordinaria e i commissari diventano tre: a Gnudi e Carrubba si affianca Enrico Laghi.
Il bando e l’assegnazione ad ArcelorMittal

Nel gennaio 2016 viene pubblicato il bando di gara con l'invito a manifestare interesse per Ilva. Il termine ultimo è fissato in 30 giorni a partire dal 10 gennaio. I Commissari straordinari scelgono la cordata ArcelorMittal - Marcegalia riunita nella joint-venture AmInvetCo. Nel Piano di Arcelor sono chiesti 6mila esuberi a fine piano. I sindacati alzano le barricate. Il 5 giugno 2017 l’allora ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda firma il decreto di assegnazione ad ArcelorMittal (nel frattempo si è sfilato il gruppo Marcegaglia) (LE TAPPE DELLA GARA).
Le richieste del governo Conte ad Anac e Avvocatura

A luglio 2018 il ministro dello Sviluppo Economico del neonato governo Conte 1 Luigi Di Maio chiede all’Autorità nazionale anti-corruzione di indagare sulle regolarità della procedura di gara. L’autorità guidata da Raffaele Cantone risponde che esistono criticità nell'iter della gara per la cessione dell'Ilva ma che uno stop della procedura può essere valutato solo dal Ministero dello Sviluppo nel caso in cui, come prevede la legge, esista un interesse pubblico specifico all'annullamento. Il governo richiede un parere anche all’Avvocatura dello Stato. Di Maio parla di gara "viziata", ma non annullabile perché "è in corso di verifica la questione dell'interesse pubblico" (I POSSIBILI COSTI DEL CASO ILVA). Il 15 settembre scade il termine del commissariamento dell'Ilva.
L'addio di ArcelorMittal

A inizio novembre 2019 ArcelorMittal, dopo lungo tira e molla con il governo - nel frattempo diventato Conte 2, con Di Maio passato agli Esteri e sostituito allo Sviluppo economico dal ministor Stefano Patuanelli -  annuncia in una lettera la volontà di lasciare lo stabilimento e resistuirlo allo Stato italiano: tra le ragioni della decisione pesano soprattutto il ritiro dello scudo penale (COS'E') e le decisioni dei giudici tarantini che, secondo l'azienda, "renderebbe impossibile attuare il suo piano industriale".

[Jim Bowie]

Frusta,
io non sto dando la colpa a Salvini dell'ILVA, lo sto solo criticando per le cazzate che dice, oggi sembra essere un marziano appena arrivato, lui candido candido che si preoccupa dei problemi del paese.
Ma 'ndo cazzo ha vissuto fino ad oggi?
Non e' mai stato al governo?
Io non c'ero e neanche tu, ma la deriva italiana assomiglia tanto delle assemblee con stragrande partecipazione di gente che avvenivano sotto al "Balcone", la gente lo credeva anche se prometteva l'impromettibile.
Ecco quello che mi fa cascare le palle a terra, non e' il banditore di folle con il rosario ma e' come ancora una volta gli italiani non abbiano imparato che da Mussolini a Craxi a Berlusconi, da Renzi a Salvini, non devono giudicare sulle promesse ma su fatti reali constatabili.
A me interessa degli italiani non del padano.
Quindi, ripeto, il mio precedente intervento non era sull'ILVA ma sul rapporto di stupidita' che hanno gli italiani con le promesse elettorali, ma forse non e' stupidita'....e' convenienza.che sarebbe ancora peggio .

[Frusta]

Frusta,
io non sto dando la colpa a Salvini dell'ILVA, lo sto solo criticando per le cazzate che dice, oggi sembra essere un marziano appena arrivato, lui candido candido che si preoccupa dei problemi del paese.
Ma 'ndo cazzo ha vissuto fino ad oggi?
Non e' mai stato al governo?
Io non c'ero e neanche tu, ma la deriva italiana assomiglia tanto delle assemblee con stragrande partecipazione di gente che avvenivano sotto al "Balcone", la gente lo credeva anche se prometteva l'impromettibile.
Ecco quello che mi fa cascare le palle a terra, non e' il banditore di folle con il rosario ma e' come ancora una volta gli italiani non abbiano imparato che da Mussolini a Craxi a Berlusconi, da Renzi a Salvini, non devono giudicare sulle promesse ma su fatti reali constatabili.
A me interessa degli italiani non del padano.
Quindi, ripeto, il mio precedente intervento non era sull'ILVA ma sul rapporto di stupidita' che hanno gli italiani con le promesse elettorali, ma forse non e' stupidita'....e' convenienza.che sarebbe ancora peggio .

Salvini è l' effetto, non la causa, prima se ne prende atto e meglio è.
Il disastro ce l' ha sulla coscienza chi ha sempre e scientemente remato contro. In tutti i campi ed a qualsiasi livello.

[Jim Bowie]

Salvini è l' effetto, non la causa, prima se ne prende atto e meglio è.
Il disastro ce l' ha sulla coscienza chi ha sempre e scientemente remato contro. In tutti i campi ed a qualsiasi livello.

E Mussolini era l'effetto di un paese che si stava sempre piu orientando a sinista cosa che non andava bene alla borghesia ed agli industriali; e la DC era l'effetto di un paese che aveva perso la guerra e satellite degli USA che ci pagavano il fatto di essere la piu grande portaerei nel Mediterraneo con vista ad est, e Berlusconi e' stato l'effetto della voglia di rinnovamento degli affaristi, solo di loro perche per il paese non ha fatto un cazzo, anzi ci ha ridicolizzato in fronte al mondo intero, e Renzi e' stato l'effetto del crollo di Berlusconi e Salvini e' l'effetto del disagio del paese e della caduta del despotismo di Renzi, e quello che verra' sara' l'effetto del cazzo che se lo frega.
Ma della causa ne vogliamo parlare?
La causa e' che un governo in Italia non si potra mai fare, perche' l'Italia esiste soltanto geograficamente, non esiste politicamente, ammenoche non consideriamo politica "un palmo dal culo mio va bene", e non esiste socialmente, cioe il popolo italiano non esiste, esistono come nell'Italia dei comuni, tanti piccoli statarelli tutti differenti chr non hanno voglia neanche di associarsi, non dico di fonderi in una Nazione.
Mi ha colpito la frase che ho ascoltato al volo, di una partigiana oramai novantacinquenne, "non e' valsa la pena di faticare tanto"
Ecco solo questo si puo dire dell'Italia, da Cavour a Garibaldi alla Resistenza, non e' valsa la pena di faticare tanto

[Panzabianca]

E Mussolini era l'effetto di un paese che si stava sempre più orientando a sinistra cosa che non andava bene alla borghesia ed agli industriali; e la DC era l'effetto di un paese che aveva perso la guerra e satellite degli USA che ci pagavano il fatto di essere la più grande portaerei nel Mediterraneo con vista ad est, e Berlusconi e' stato l'effetto della voglia di rinnovamento degli affaristi, solo di loro perché per il paese non ha fatto un cazzo, anzi ci ha ridicolizzato in fronte al mondo intero, e Renzi e' stato l'effetto del crollo di Berlusconi e Salvini e' l'effetto del disagio del paese e della caduta del dispotismo di Renzi, e quello che verrà  sara' l'effetto del cazzo che se lo frega.
Ma della causa ne vogliamo parlare?
La causa e' che un governo in Italia non si potrà mai fare, perché  l'Italia esiste soltanto geograficamente, non esiste politicamente, a meno ché non consideriamo politica "un palmo dal culo mio va bene", e non esiste socialmente, cioè il popolo italiano non esiste, esistono come nell'Italia dei comuni, tanti piccoli statarelli tutti differenti che non hanno voglia neanche di associarsi, non dico di fondere in una Nazione.
Mi ha colpito la frase che ho ascoltato al volo, di una partigiana oramai novantacinquenne, "non e' valsa la pena di faticare tanto"
Ecco solo questo si può dire dell'Italia, da Cavour a Garibaldi alla Resistenza, non è valsa la pena di faticare tanto

sto post mi è piaciuto molto.
Great Jim!