Autore Topic: Il problema serissimo della comunicazione Lazio  (Letto 136596 volte)

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Panzabianca

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #780 : Domenica 22 Novembre 2020, 21:04:45 »
Visto il video in questione.
I giocatori ridono ed imprecano come una qualsiasi scolaresca in viaggio studio.

Terrore non pervenuto.

Solita azione terrorista dei media.

Ma infatti..
Questo però dimostra quanto sono pericolosi e distorsivi.

Offline MagoMerlino

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #781 : Domenica 22 Novembre 2020, 21:10:52 »
Visto il video in questione.
I giocatori ridono ed imprecano come una qualsiasi scolaresca in viaggio studio.

Terrore non pervenuto.

Solita azione terrorista dei media.
Vero.
Ormai basta una minima scemenza e questa viene strumentalizzata di condivisione in condivisione.
Ora l'argomento è l'areo, che come unico lato positivo ha parzialmente spostato l'attenzione dei media dai tamponi.
Resta il fatto che la Lazio sembra un castello di carte esposto a Katrina.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

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Offline Frank 73

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #782 : Domenica 22 Novembre 2020, 21:18:08 »
Il problema è storico. La Lazio si difende con i turaccioli mentre davanti alla spiaggia sta arrivando l'82esima aviotrasportata.
I veri spin doctor, non i ciambellani ma i rasputin, seguono giornalmente le redazioni con telefonate, incontri, pranzi e cene. ... e dopo cena.
sanno fare un lavoro difficile: orientare l'attenzione della stampa.

ma sò tutti sordi buttati ve ..?

Immagino che questi spin doctor abbondino, per esempio, nell'organigramma juventino, mentre siano inesistenti in quello biancoceleste.
Vediamone gli effetti.
Abbiamo visto e letto in queste settimane, ma anche in tante occasioni precedenti, recenti e meno recenti, il modo con cui la stampa e i media in generale hanno trattato alcuni "casi" relativi alla Lazio. Ultimo quello dei tamponi e la conseguente ondata colpevolista nei confronti della società biancoceleste. Titoli e accuse a nove colonne su importanti giornali nazionali, che generalmente, dal punto di vista degli eventi sportivi, ignorano completamente la Lazio.
Dall'altra parte, due mesi fa, si è appurato che un importante calciatore straniero (Luis Suarez), in odore di acquisto da parte di un importante club italiano, pare la Juventus, avesse sostenuto un esame truccato utile a fargli conseguire la cittandinanza italiana e quindi il tesseramento da parte di quel club. La reazione dei media è andata scemando nel giro di 24 o 48 ore ed il tutto è finito nel dimenticatoio, inchieste federali comprese.
Ora mi chiedo, e chiedo a chi ne sa più di me, se ciò sia dovuto agli investimenti e alla conseguente qualità della comunicazione dei due club. O, in altri termini, se, trasferendo, per ipotesi, gli spin doctor della Juve alla società biancoceleste e/o viceveresa, in questi due mesi sui giornali avremmo letto poco o nulla dei tamponi truccati dalla Lazio e molto più dei tesseramenti truccati della Juve.
Se sì, l'investimento in comunicazione è fondamentale. Se no, come credo sia evidente, l'investimento stesso, pur valido in generale per una spa calcistica, avrebbe importanza relativa e limitata sulla circostanza che stiamo vivendo in queste settimane (l'attacco mediatico alla Lazio). In ordine al quale l'unica ed incisiva arma che abbiamo, credo Orazio abbia ragione, è la consueta supposta di Ciro nel loro deretano.

Nella fattispecie concreta di queste settimane e di questi mesi, incontri, telefonate, pranzi e cene avrebbero poco effetto e cambierebbero poco. Come dicevano Falcone e Borsellino basta seguire i soldi per trovare la spiegazione di azioni e comportamenti. C'è in corso una guerra tra chi ha deciso di svendere il calcio italiano ad un fondo terzo, con l'obiettivo nel breve termine di turare le falle dei bilanci dei club più esposti e più potenti (casualmente coincidono) e nel lungo quello di moltiplicarne i ricavi garantendo sempre maggiori ritorni ai club con più audience (con sommo gaudio di tv e media che hanno in strisciate e aspiranti strisciati il loro target di riferimento), e chi difende il principio "i voti si contano e non si pesano", tentando di mantenere il potere in mano alla Lega e ai club componenti e quel minimo di equilibrio tra i club di elite e gli altri. Questi ultimi, i piccoli club, che negli ultimi anni sono saliti sul carro del puzzone Lotito per poter contare come quelli di elite, oggi sono in grossa difficoltà per la crisi pandemica e gli effetti disastrosi sul loro bilancio. Hanno quindi bisogno del piatto di lenticchie che la svendita ai fondi gli darà, pur al costo della definitiva perdita di competitività futura. E all'unanimità e con i cappello in mano hanno votato sì, hanno scelto, essendo alla canna del gas, l'uovo oggi invece della gallina domani.
Il tutto con il plauso della grande stampa asservita ai nuovi e vecchi padroni. Stampa libera. Libera di sbeffeggiare il club del principale oppositore, il club da sempre capro espiatorio per eccellenza. Che non ha spin doctor e che se pure li avesse non ribalterebbero certo questa condizione. Però ha Ciro, ha Sergej, ha Luis Alberto. E, al momento, una situazione economica e di bilancio che le consente di non essere schiava di nessuno. Tutto si può migliorare, ma a proposito di truppe aviotrasportate, le gazzette e i vari cialtroni mediatici sembrano piuttosto truppe cammellate altro che 82a aviotrasportata, mentre noi, pur ridotti in numero, mezzi e spin doctor, non siamo l'82a quanto piuttosto la 101a a Bastogne a Natale del '44, circondati dal nemico che ci ordina la resa. E, al pari dell'allora generale McAuliffe alla richiesta di resa del crucco, la nostra risposta non può che essere un orgoglioso "fanculo".
"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

geddy

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #783 : Domenica 22 Novembre 2020, 21:34:58 »
Magari cammellati. Questi vogliono fa lo sbarco in Normandia coi braccioli e i materassini.

Offline MagoMerlino

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #784 : Domenica 22 Novembre 2020, 21:48:42 »
Non da oggi, ma a me la Lazio sembra il Generale George Armstrong Custer rimasto solo con in mano una pistola e nell'altra la bandiera del VII° Cavalleria, con tutti in torno gli indiani che lo accerchiano.
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geddy

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #785 : Domenica 22 Novembre 2020, 21:54:06 »
Hai visto troppi western Mago. Di quelli pessimi, tra l'altro. Custer e il settimo cavalleria erano una banda di codardi e assassini.

Offline Fabio70rm

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #786 : Domenica 22 Novembre 2020, 22:58:05 »
La penna se lo magnano e ricacano in un unica soluzione.

Non scriviamo cazzate.

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Su questo non sono così sicuro.

Ad ogni modo era per indicare un nome che si distingue dal ciarpame locale per serietà...tanta o poca non lo so...ma serietà nel fare il suo lavoro.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Panzabianca

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #787 : Domenica 22 Novembre 2020, 23:13:37 »
Hai visto troppi western Mago. Di quelli pessimi, tra l'altro. Custer e il settimo cavalleria erano una banda di codardi e assassini.

Aggiungo una curiosità: il 7mo cavalleggeri aveva in dotazione ben due mitragliatrici Gatling, ma lui non le fece portare...

Lotito non farà lo stesso errore.

Offline MagoMerlino

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #788 : Domenica 22 Novembre 2020, 23:16:07 »
Hai visto troppi western Mago. Di quelli pessimi, tra l'altro. Custer e il settimo cavalleria erano una banda di codardi e assassini.
Parlo dell'immagine.
L'immagine iconica è quella.
Poi come si è arrivati a fermare quell'immagine è un altro conto che adesso non c'entra nulla.
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Offline Matita

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #789 : Domenica 22 Novembre 2020, 23:17:59 »
La penna parla alla radio, non sostiene un confronto se non con qualche tifoso.
Un gattino bagnato.

A noi serve uno che te pia a pizze co le parole.
È che la volta dopo corcazzo che rompi li cojini.

A confronto, De Martino è Gianni Brera.

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Panzabianca

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #790 : Domenica 22 Novembre 2020, 23:25:56 »
La penna parla alla radio, non sostiene un confronto se non con qualche tifoso.
Un gattino bagnato.

A noi serve uno che te pia a pizze co le parole.
È che la volta dopo corcazzo che rompi li cojini.

A confronto, De Martino è Gianni Brera.

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Stai facendo l'identikit di Guido Paglia, ma credo che col dominus non abbia rapporti...

Offline Jim Bowie

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #791 : Lunedì 23 Novembre 2020, 00:16:07 »
Capezzone è daaariomma.

La Penna je vojo bene e potrebbe fare squadra.


Il problema è storico. La Lazio si difende con i turaccioli mentre davanti alla spiaggia sta arrivando l'82esima aviotrasportata.
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Capezzone e’ de tutti quelli che he danno spago. Comunque oh su Capezzone se scherzava.


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Offline Jim Bowie

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #792 : Lunedì 23 Novembre 2020, 00:23:38 »
Non da oggi, ma a me la Lazio sembra il Generale George Armstrong Custer rimasto solo con in mano una pistola e nell'altra la bandiera del VII° Cavalleria, con tutti in torno gli indiani che lo accerchiano.
Tenente colonnello George Armstrong Custer. La nomina a generale fu un equivoco subito chiarito.
Però Custer non e’ quello di Errol Flynn ma un macellaro, borioso che in Montana ha avuto il fatto suo.


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Orazio Scala

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #793 : Lunedì 23 Novembre 2020, 05:43:15 »

La Penna je vojo bene e potrebbe fare squadra.

[...]

ma sò tutti sordi buttati ve ..?

Quindi tu sfotti la società (tanto per cambiare) che non investe, però spenderesti per La Penna. Uno che si muove da sempre nell'ambito locale e niente più.

Orazio Scala

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #794 : Lunedì 23 Novembre 2020, 05:44:37 »
Stai facendo l'identikit di Guido Paglia, ma credo che col dominus non abbia rapporti...

Ma dai su.
Nell'ambiente ha credibilità nulla.

Offline Matita

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #795 : Lunedì 23 Novembre 2020, 08:54:09 »
“Il primo fantozziano volo dell’aereo della squadra” annuncia la pagina Facebook del Corriere della Sera per introdurre un articolo dal titolo: “Lazio il suo aereo arriva (con i giocatori terrorizzati) ma non torna, primo volo da scordare”. È provato che, ormai, nell’era dei social, le persone non leggono gli articoli, ma si fermano al titolo e al lancio delle pagine Facebook, Instagram e Twitter e così il messaggio che passa è che l’aereo della Lazio è rimasto fermo a Crotone perché assomiglia al “terrificante Savoia-Marchetti 1915 in tela cerata” evocato proprio da Paolo Villaggio in “Pappa e Ciccia” e non a causa delle condizioni meteo imperversanti sulla città calabrese tra venerdì sera e sabato. Vento fino a 90 km/h e piogge torrenziali che hanno devastato Crotone e obbligato alla chiusura dello scalo cittadino. Insomma dal “Pitagora” non si poteva decollare e al “Pitagora” non si poteva atterrare. Per questo l’aereo biancoceleste è rimasto fermo a Crotone, mentre la squadra in pullman ha raggiunto Lamezia dove ha potuto prendere un volo Alitalia e tornare a Roma. Per il gruppo Rcs, però, guidato da Urbano Cairo, è preferibile far passare il messaggio secondo il quale l’aereo di Lotito è un catorcio dell’aria da cui guardarsi, con l'Enac che darebbe l'ok al volo a un mezzo non adatto. Insomma dalla farsa tamponi ai voli fantozziani il passo è breve. Questa è la versione dei fatti che passa per chi vuole rimanere in superficie, per chi preferisce non approfondire la realtà dei fatti, ma quando invece si va a fondo delle questioni ecco che la reazione è come quella del ragionier Fantozzi quando, dopo tre mesi di letture maledette, vide la verità e si turbò leggermente nei confronti di multinazionali e padronato: “Ma allora mi han sempre preso per il culo!”, sbotta Ugo ferito da anni di vessazioni e così anche colui il quale va oltre titoli e articoli non sempre perfetti. La sensazione, insomma, è che quando si tratti di Lazio, alcune testate abbiano bisogno di forzare la mano, di distorcere la realtà e far passare il messaggio per cui da una parte ci sono i buoni e dall'altra i cattivi, i truffatori, gli scorretti, ora pure i furfanti che mettono in circolazione un aereo pericoloso. 

TORINO - Eppure i fatti dicono che la Lazio ormai è in crescita costante, presenza fissa in Europa e nelle zone nobili della classifica di Serie A, ha interesse nel creare asset, mentre il Torino no. Il Torino di Cairo è ormai sprofondato in un oblio dal quale non sembra poter uscire (oggi sarebbe retrocesso). I numeri, del resto, sono impietosi. I granata non sono mai arrivati tra le prime sei, mentre c’era riuscito 28 volte prima che Cairo acquistasse il club. Il miglior piazzamento del Torino, sotto la gestione dell’imprenditore milanese, è il settimo posto della stagione 2013-2014 (unica volta a finire davanti alla Lazio), nessun periodo lungo come la presidenza Cairo era stato così avaro di risultati per il Torino. Prima di Cairo, infatti, i granata erano arrivati tra le prime otto 44 volte, cioè il 58% delle volte; con Cairo, invece, solo il 7,1% delle volte. Da quando il patron è alla guida del Toro la media piazzamento della squadra è vicino al sedicesimo posto (15.92). Sportivamente drammatico. Ovviamente nessuno trofeo è stato messo in bacheca. Ma nemmeno i conti possono far sorridere Cairo: Il club granata ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2019 con una perdita pari a 13,9 milioni di euro, dopo il rosso di 12,3 milioni del bilancio al 31 dicembre 2018. 

GAZZETTA - Ma nemmeno la Gazzetta se la passa così bene. La rosea, negli ultimi mesi, ha visto i propri ricavi scendere di 26,4 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. Un crollo dovuto ovviamente all’impatto della pandemia su molte altre aziende. La flessione, però, è evidente, tanto che le vendite della Gazzetta sono scese ancora a settembre: -8,82% rispetto ad agosto. In flessione anche le vendite del Corriere della Sera: 267.036 copie ad agosto, 256.831 a settembre. C’è da dire che tutti i giornali passano un periodo, ormai lungo, chissà se reversibile, di crisi. Ma la flessione di un quotidiano storico come la Gazzetta fa impressione, colpisce. E la guerra contro la Lazio difficilmente aiuterà. Basta fare un giro su social e forum per capire quale sia il sentimento dei Laziali verso i quotidiani di Rcs. S’è parlato di “farsa”, di “scandalo” relativamente ai tamponi, ora le ironie al retrogusto di scherno sull’aereo. Nonostante tutto, però, la Lazio continua a vincere e a incantare, mentre le aziende di Cairo non possono sorridere. 

Pubblicato il 22/11

Marco Valerio Bava

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Offline Whistle

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #796 : Lunedì 23 Novembre 2020, 09:00:01 »
Questo é un incredibile e continuo attacco (quasi) senza precedenti!
Mettiamoci l'elmetto e andiamo in trincea, tutti ai posti di combattimento!

:asrm:

ThomasDoll

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #797 : Lunedì 23 Novembre 2020, 09:02:34 »

geddy

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #798 : Lunedì 23 Novembre 2020, 09:34:31 »
Lo ricordo ospite alla DS o al processo del lunedì insieme a un imbarazzatissimo Pulici. Un po mi vergognavo anche io di essere rappresentato come Laziale da uno così.

Offline Arch

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #799 : Lunedì 23 Novembre 2020, 09:42:27 »
Paglia non merita risposte. Un fascista burbanzoso ma senza palle. Un bugiardo matricolato che cerca, dopo cinquanta anni, di mistificare la realtà di allora. Il primo a squagliarsela da Valle Giulia circondato e protetto dai camerati che avevano avvertito la questura dell'arrivo del corteo. Gli chiederei soltanto se si ricorda di quale colore erano le bandiere portate, dopo aver cacciato a mani nude i "celebri" celerini del reparto mobile di Padova che la sera prima avevano sgomberato Architettura massacrando di botte soprattutto le ragazze, sui tetti della facoltà liberata dagli studenti. Io c'ero. Chi non c'era erano i Ferrara e i Bertolucci che si vantano di esserci stati. Mò pure Paglia si erge a sessantottino. A sua disposizione per ricordargli qualcosa. Tipo arrivare di notte davanti alla facoltà occupata e cantare "arriva la bomba che scoppia e rimbomba", salvo scappare alla vista di due diciottenni usciti incazzati con la pistola a schizzo. Ma annasseaffanculo.