Autore Topic: Il problema serissimo della comunicazione Lazio  (Letto 139545 volte)

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Giglic

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #460 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 15:35:12 »
Grazie dell'attenzione. Ti debbo una risposta, che dividerò in due parti.

1. l'esempio della classe di tuo figlio, che pure ci rallegra in quanto laziali, purtroppo non dimostra nulla né è indicativo di nulla. Potrebbe essere una situazione contingente ed eccezionale legata a chissà quali dinamiche. Direi che l'esempio non è attinente con il nostro discorso.

2. Quanto al nostro ruolo di tifosi, chiamati da te a un'azione proattiva al di là di quello che fa la società con i suoi canali di comunicazione, ti invito a rileggere parte del mio precedente post, che pure hai citato e dunque presumo tu abbia letto:

Avevo chiaramente indicato quale era il target cui mi riferivo. La comunicazione societaria di un club di calcio si deve solo in parte riferire al proprio pubblico fidelizzato - che per sua natura è così particolare da non richiedere in fondo troppi stimoli, da un certo punto di vista: il tifoso 'caldo' sostiene a prescindere il suo club, si abbona a prescindere oppure decide a prescindere che si recherà almeno una decina di volte allo stadio nel corso della stagione. Va 'coccolato' e motivato, certo, ma con lui è tutto sommato più facile - per guardare soprattutto a un insieme quanto più eterogeneo possibile di tifosi tiepidi o freddi, blandi simpatizzanti e persino agnostici.
E' questa la fascia di pubblico potenziale (virtualmente inesauribile) da stimolare, interessare ed entusiasmare. Non è facile, lo so bene. Ma l'obiettivo di un'ottima comunicazione proprio questo dovrebbe essere: coltivare e alimentare il proprio bacino d'utenza naturale e al contempo provare ad allargarlo (anche estemporaneamente e non necessariamente stabilmente) con una strategia mirata e organica.

Tu ti sei spiegato benissimo f_k, quindi probabilmente ho capito male io. Per "vasta fascia di pubblico - non necessariamente già fidelizzato od orientato" ho inteso - e fatico a trovare un altro tipo di target - proprio i ragazzini/ragazzi che - ancora volubili nelle loro scelte - si fanno orientare dalla famiglia che gli mette felpe zaini (non originali, mafari) con esemplari di cane stampati sopra e con colori orrendi. E' a questi che va la comunicazione di "entrata", se così posso dire. E lo fai differenziandoti, raccontando storie ed emozioni. Tutte cose che - consentimi - non sono nè devono far parte di un marketing aziendale specifico, che deve "vendere" il prodotto a chi ha soldi da spendere. Difficile che un marketing - seppur ben fatto - possa convincere l'agnostico adulto o peggio il tifoso di altre sqaudre a venire da te. Stiamo parlando di tifo. Lo scopo di questo tipo di comunicazione a mio modo di vedere deve essere invece quello di non perdere i tifosi per strada. E questo lo fai si con Olympia, si con radio riviste TV e quant'altro, ma lo fai soprattutto costruendo squadre "vincenti". Ora forse è più chiaro il perchè Lotito nel mercato sbaglia strategicamente con scelte stile pektovic: al tifoso laziale si proprina la scelta "creativa", quando quello che si vorrebbe avere è semplicemnte una crescita lenta ma costante. Dopo due anni di occasioni perse per poco, dovevi cercare il bottino grosso, e prendi un Carneade X (che io spero sia veramente un fenomeno, sia chiaro) lasciando la stessa squadra dell'anno scorso (perchè non è che la CL te la può assicurare meglio un Granqvist o un Guidetti rispetto a chi hai adesso...)

Offline franz_kappa

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #461 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 15:44:39 »
Tu ti sei spiegato benissimo f_k, quindi probabilmente ho capito male io. Per "vasta fascia di pubblico - non necessariamente già fidelizzato od orientato" ho inteso - e fatico a trovare un altro tipo di target - proprio i ragazzini/ragazzi che - ancora volubili nelle loro scelte - si fanno orientare dalla famiglia che gli mette felpe zaini (non originali, mafari) con esemplari di cane stampati sopra e con colori orrendi. E' a questi che va la comunicazione di "entrata", se così posso dire. E lo fai differenziandoti, raccontando storie ed emozioni. Tutte cose che - consentimi - non sono nè devono far parte di un marketing aziendale specifico, che deve "vendere" il prodotto a chi ha soldi da spendere.

A dire il vero con l'espressione "vasta fascia di pubblico - non necessariamente già fidelizzato od orientato" intendevo riferirmi a degli adulti, con autonoma capacità di spesa e potenziali fruitori di eventi sportivi su piattaforme tradizionali (tv) e innovative (pc, tablet, palmari).
Persone non 'sposate' ad alcun club ma generalmente disposte a perdere un po' del proprio tempo assistendo a una partita di calcio. Una partita della Lazio, ad esempio. Di questa categoria fanno parte milioni di persone, residenti in Italia ma anche all'estero.

Quanto al processo, come dire..., di acculturazione e cooptazione delle nuove leve, beh su quel punto sono d'accordo con te: i tifosi già fidelizzati (meglio se parenti del giovane potenziale supporter) possono fare e fanno molto nell'orientare le sue scelte di tifo. In questo ambito la comunicazione societaria conta forse poco. Più di cento spot o mille interviste valgono due doppiette di Zarate. Senza alcun dubbio. Non esiste miglior comunicazione.

Ma la comunicazione serve e non va trascurata. Non solo perché la Lazio vive principalmente attraverso i milioni che le versa un'azienda editoriale ma soprattutto perché sono i media che svolgono l'essenziale funzione di raccontare AL MONDO chi o cosa la Lazio è. E' con essi, ovvero con i media, che devi colloquiare instaurando proficue relazioni.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline MagoMerlino

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #462 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 15:48:28 »
quando quello che si vorrebbe avere è semplicemnte una crescita lenta ma costante. Dopo due anni di occasioni perse per poco, dovevi cercare il bottino grosso, e prendi un Carneade X (che io spero sia veramente un fenomeno, sia chiaro) lasciando la stessa squadra dell'anno scorso (perchè non è che la CL te la può assicurare meglio un Granqvist o un Guidetti rispetto a chi hai adesso...)
E questi sono sempre i limiti personali di Lotito.
Commette questi errori perchè non possiede la sensibilità di capire il momento, oppure è convinto che siccome l'ha fatto lui, è già tutto fatto benissimo, che meglio non si potrebbe e poi se le cose non vanno è colpa dell'imponderabile?
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

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Offline MagoMerlino

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #463 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 15:53:54 »
. Non solo perché la Lazio vive principalmente attraverso i milioni che le versa un'azienda editoriale ma soprattutto perché sono i media che svolgono l'essenziale funzione di raccontare AL MONDO chi o cosa la Lazio è. E' con essi, ovvero con i media, che devi colloquiare instaurando proficue relazioni.
E arroccarti dietro "mò la radio, la TV, la rivista , maa faccio dasolo, così poi vedete chissoio" (per la serie è arrivato Cacini) non è propriamente una iniziativa di apertura atta a sviluppare il colloquio instaurando proficue relazioni.
Il brutto, Franz, è che, come avrai letto in altro topic di medesimo contenuto, sono molti gli utenti incredibilmente convinti che ciò sia inutile.
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Giglic

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #464 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 15:59:47 »
E questi sono sempre i limiti personali di Lotito.
Commette questi errori perchè non possiede la sensibilità di capire il momento, oppure è convinto che siccome l'ha fatto lui, è già tutto fatto benissimo, che meglio non si potrebbe e poi se le cose non vanno è colpa dell'imponderabile?

Commette FORSE questi errori (perchè il suo unico vero errore tecnico fino ad oggi è stato l'anno del Balla). Qui sta la differenza tra una critica non preconcetta e, consentimi, il tuo monoargomento, Mago.
Che dire, per quanto riguarda la tua domanda: per me Teo con la metafora del "se magna bene e se spende poco" ha già detto tutto quanto. C'è da dire che in questi otto anni, come tendenza storica e come risultati, la ragione sta ampiamente dalla sua parte. E' sopra la media storica della Lazio, prendendola dal baratro in cui altri l'avevano cacciata ed in cui l'hanno provata a far tornare. DeLa, come hai scritto tu, è ripartito dalla C. (e sta ancora una coppa sotto). Tu l'avresti preferito?

POMATA

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #465 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:01:02 »
E questi sono sempre i limiti personali di Lotito.
Commette questi errori perchè non possiede la sensibilità di capire il momento, oppure è convinto che siccome l'ha fatto lui, è già tutto fatto benissimo, che meglio non si potrebbe e poi se le cose non vanno è colpa dell'imponderabile?

Certo che l'imponderabile è sempre in agguato, se vincevano contro il lecce in casa stavamo in champion senza mercato de gennaio...però l'imponderabile apparve al 91 esimo ;D

E sono strasicuro che se arrivavamo in cl si sarebbe criticato il non mercato perchè avremmo potuto andare in cl senza preliminare (metti i punti che abbiamo buttato a siena o in casa contro le piccole)

E per finire se arrivavamo 2, a tagliasse le palle per lo scudetto... :D

Il brutto, Franz, è che, come avrai letto in altro topic di medesimo contenuto, sono molti gli utenti incredibilmente convinti che ciò sia inutile.

Inutile no, dai, però riconoscerai che l'impresa è ardua dovendo affidare la nostra comunicazione a giornalisti e professionisti che hanno sul comodino la foto del matrimonio de totti...

Almeno questo, sù :D

Offline franz_kappa

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #466 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:03:01 »
E arroccarti dietro "mò la radio, la TV, la rivista , maa faccio dasolo, così poi vedete chissoio" (per la serie è arrivato Cacini) non è propriamente una iniziativa di apertura atta a sviluppare il colloquio instaurando proficue relazioni.
Il brutto, Franz, è che, come avrai letto in altro topic di medesimo contenuto, sono molti gli utenti incredibilmente convinti che ciò sia inutile.
Beh, è un loro legittimo punto di vista, basato sulle loro conoscenze. Magari quello che penso io in merito non ha alcun senso, non è fondato su elementi oggettivi e hanno ragione quegli utenti che tu richiami nel ritenere la strategia che enuncio del tutto inutile.
Di certo costoro non cambieranno facilmente opinione, in ogni caso, anche dopo questa ennesima discussione virtuale. Direi dunque che alla lunga questo dibattito non conduce da nessuna parte, visto che ognuno - più o meno - resta della sua opinione.
Buon viaggio, caro Piero.

Giglic

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #467 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:03:42 »
A dire il vero con l'espressione "vasta fascia di pubblico - non necessariamente già fidelizzato od orientato" intendevo riferirmi a degli adulti, con autonoma capacità di spesa e potenziali fruitori di eventi sportivi su piattaforme tradizionali (tv) e innovative (pc, tablet, palmari).
Persone non 'sposate' ad alcun club ma generalmente disposte a perdere un po' del proprio tempo assistendo a una partita di calcio. Una partita della Lazio, ad esempio. Di questa categoria fanno parte milioni di persone, residenti in Italia ma anche all'estero.

Quanto al processo, come dire..., di acculturazione e cooptazione delle nuove leve, beh su quel punto sono d'accordo con te: i tifosi già fidelizzati (meglio se parenti del giovane potenziale supporter) possono fare e fanno molto nell'orientare le sue scelte di tifo. In questo ambito la comunicazione societaria conta forse poco. Più di cento spot o mille interviste valgono due doppiette di Zarate. Senza alcun dubbio. Non esiste miglior comunicazione.

Ma la comunicazione serve e non va trascurata. Non solo perché la Lazio vive principalmente attraverso i milioni che le versa un'azienda editoriale ma soprattutto perché sono i media che svolgono l'essenziale funzione di raccontare AL MONDO chi o cosa la Lazio è. E' con essi, ovvero con i media, che devi colloquiare instaurando proficue relazioni.

Su questo dissento. Chi vuole assistere ad una partita di calcio si va a cercare Barcellona, Real, ManU, Chelsea o robe simili, Milan, Juve ed Inter incluse. Noi dobbiamo arrivare a giocare - e vincere - con queste per poi invitare la gente ad "aver voglia di perdere tempo assistendo ad una partita della Lazio". Il marketing è rivolto a noi, franz, ed è giusto che sia così. Per me.

Offline MagoMerlino

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #468 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:06:36 »
Che dire, per quanto riguarda la tua domanda: per me Teo con la metafora del "se magna bene e se spende poco" ha già detto tutto quanto. C'è da dire che in questi otto anni, come tendenza storica e come risultati, la ragione sta ampiamente dalla sua parte. E' sopra la media storica della Lazio, prendendola dal baratro in cui altri l'avevano cacciata ed in cui l'hanno provata a far tornare. DeLa, come hai scritto tu, è ripartito dalla C. (e sta ancora una coppa sotto). Tu l'avresti preferito?
Il ridurre tutto a questo significa non avere neppure l'ambizione di ulteriori margini di miglioramento e crescita. Se la pensiamo così, c'ha per forza ragione Lotito. Speriamo che in una maniera o nell'altra continui ad avere ragione. Manca poco, verificheremo.

Il marketing è rivolto a noi, franz, ed è giusto che sia così. Per me.
Il marketing, esattamente come la comunicazione, oggi è globale, aperto a tutti i mercati. Bisogna saperne approfittare, sono opportunità.
Dichiarare di non partecipare è una dichiarazione indiretta di resa.
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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #469 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:11:22 »
Il marketing è rivolto a noi, franz, ed è giusto che sia così. Per me.
Se il marketing della lazio deve essere rivolto ai soli tifosi della Lazio il destino che ci attende è assai gramo, visto che le potenzialità del nostro bacino d'utenza (e dunque i soldi che da quel bacino è possibile estrarre) sono limitate. E' tuttavia vero che si può ancora fare moltissimo sul fronte delle iniziative mirate nei confronti dell'attuale pubblico laziale.

In generale, però, o riusciremo ad allargare il nostro bacino di utenza, magari avvolgendo il nocciolo duro della nostra tifoseria con degli strati che si possono a seconda dei casi aggiungere o togliere (ipotizzo quindi due pubblici: uno fidelizzato e stabile e uno estemporaneo e variabile) oppure dovremo dire addio ai sogni di gloria che spesso più d'uno ama confessare su questo forum.

Ribadisco: io guardo a milioni e milioni di persone (in Italia e nel Mondo) che il calcio lo seguono solo sporadicamente, guardando la tv con un occhio solo. A una piccola porzione di questa audience io vorrei vendere la Lazio prima che qualcun altro riesca a vender loro il suo club.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline es

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #470 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:12:25 »
Il ridurre tutto a questo significa non avere neppure l'ambizione di ulteriori margini di miglioramento e crescita. Se la pensiamo così, c'ha per forza ragione Lotito. Speriamo che in una maniera o nell'altra continui ad avere ragione. Manca poco, verificheremo.
un piccolo OT
Te me te stai ad ammorbidì,non sei più il Mago cinico e ficcante che conoscevo.

Più riflessivo,meno istintivo,più flessibile,secondo me Teo t'ha fatto una testa tanta che...


AOT,continuate pure e scusate l'interruzione , Ve vojo bene  :D
La bestia che io vidi era simile a un lupo.Di essa nessuno conosceva l’origine;ma la seconda bestia,nera d’inchiostro, le diede la sua forza: un principio, attraverso un anno e un luogo;e poi anche una storia, un trono ed una falsa potestà.

POMATA

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #471 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:12:32 »
Beh, è un loro legittimo punto di vista, basato sulle loro conoscenze. Magari quello che penso io in merito non ha alcun senso, non è fondato su elementi oggettivi e hanno ragione quegli utenti che tu richiami nel ritenere la strategia che enuncio del tutto inutile.
Di certo costoro non cambieranno facilmente opinione, in ogni caso, anche dopo questa ennesima discussione virtuale. Direi dunque che alla lunga questo dibattito non conduce da nessuna parte, visto che ognuno - più o meno - resta della sua opinione.

Dissento, come spesso dicono moltissimi ed illustrissimi orgers, non esiste bianco o nero c'è anche il grigio e per di più in varie tonalità :D

Poi se serve e se riesco a postare il video, conta anche questo:


Offline MagoMerlino

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #472 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:18:11 »
un piccolo OT
Te me te stai ad ammorbidì,non sei più il Mago cinico e ficcante che conoscevo.

Più riflessivo,meno istintivo,più flessibile,secondo me Teo t'ha fatto una testa tanta che...


AOT,continuate pure e scusate l'interruzione , Ve vojo bene  :D
Non si tratta di ammorbidimento o che, è che la cosa che maggiormente mi interessa è che la Lazio vinca.
Di come lo fa, possiamo discuterne, ma neppure necessariamente, l'importante è che vinca.
Se vince, Lotito può fare TUTTO quello che gli pare, cazzate comprese, se lo incontro lo bacio.
Il problema è che, sospetto,  il "come lo fa" l'abbiamo già sperimentato tutto.
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Offline chinaglia

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #473 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:20:02 »
3. Il rischio marginalizzazione definitiva

Da tempo l'ottimo mazzola, orger dalle risorse infinite in termini di materiale storico, e dalla memoria incredibile, ci presenta articoli vecchi anche di 50 anni in cui si comprende come una certa stampa abbia sempre cercato di mettere la Lazio e i laziali all'angolo. A volte riuscendoci ma più generalmente finendo sempre prendersela in quel posto. Secondo lui, e secondo altri però, questa situazione non ha modo di essere modificata e tutto è praticamente inutile.

C'è un punto che però mazzola, teo ed altri non prendono in considerazione. Sino ad oggi il campo di scontro tra noi ed essi è stato più o meno la città di Roma e al massimo la regione. Un campo limitato, dove possiamo andare avanti a schermaglie, a volte perdendo e altre vincendo, ma tutto finiva la e anche il rapporto nel numero di tifosi non ne soffriva.

Il campo ha però iniziato ad allargarsi seriamente negli anni '90/2000 a causa della televisione. la presenza di giornalisti tifosi e la crescita del fesso (esaltata da una stampa e tv storicamente romano-centrica) ha iniziato a far diffondere riommeristi un po' in tutto lo stivale. Un qualcosa mai visto prima. Dalla Sicilia al Friuli capita sempre più spesso di incontrare riomisti nei posti più impensati. Lo stesso all'estero, dove si stanno diffondendo sempre più.

Da circa 4 anni invece il campo è diventato globale, anche a seguito del boom dei social network. Ed è qui che la partita sta diventando estremamente pericolosa, un qualcosa di completamente differente rispetto a ciò che abbiamo visto sino ad oggi. I club di calcio da pochi anni hanno iniziato a misurarsi sulle decine di milioni di fan che hanno in tutto il mondo, che vogliono dire sponsor, merchandising, tournée e tanti soldi per acquistare grandi giocatori e creare un circolo virtuoso.

In questa partita l'intera Serie A è rimasta indietro (so che la Gazzetta sta preparando un'analisi precampionato), con la Lazio ultima staccata delle grandi però. I bastardoni, con una comunicazione azzeccata e più che altro con una vera propria strategia stanno puntando sull'internazionalizzazione e sull'espansione del brand "asroma" connesso a quello di "Roma". Scontato? In Italia sì, dove cmq fregherebbe a pochi, mentre a livello internazionale funziona. Un'assidua presenza sul social e un tour ben gestito mediaticamente (non so chi qui legga il NY Times o Bloomberg, ma sono usciti report incredibilki, fatti da soggetti non certo passibili di romanistità ma solo perché ben gestiti, non comprati...) ha avviato un'opera che negli anni ho la CERTEZZA che ci farà molto male, spingendoci verso una marginalità senza precedenti. Marginalità che potrà essere prevenuta solo con un lavoro di STRATEGIA di comunicazione e d'immagine. E no, i grandi giocatori non bastano, perché alcuni tutto sommato li abbiamo, ma l'immagine pubblica nazionale e internazionale è pessima. Servono iniziative (ad es. contro il razzismo) ben costruite, che coinvolgano la stampa straniera e i tifosi. Serve una presenza social forte, facendosi anche aiutare dall'esterno se non si ha voglia di crearsi una struttura. Serve un sito web vero e funzionante, multilingue, non un format gestito da Infront, che così si risparmia perché rientra nel contratto sui diritti. E si potrebbe andare avanti ad oltranza.

Qualcuno dice: ma i tifosi non cliccano ilike su facebook. E vabbé, quindi è colpa dei clienti? Se sei un direttore marketing o della comunicazione, prova ad andarlo a dire all'amministratore delegato (il quale non si occupa direttamente di comunicazione ma delega a manager con responsabilità vera, non yes man...). Il cliente non compra il prodotto nonostante sia buono? Qualcuno ricorda che il Betamax era meglio del VHS? Eppure vinse il secondo, nonostante il prodotto della Sony fosse migliore. Ma la colpa non fu dei clienti, ma di Sony, che sbagliò le politiche di mercato verso il grande pubblico, non seppe gestire alleanze, ecc. e così il Betamax rimase un prodotto apprezzato solo dai professionisti del settore. Colpa del cliente allora? Se non so vendere un prodotto buono (meglio se sono in grado di far piacere un prodotto che buono non è, ma non chiediamo troppo ora), la colpa è mia, non del cliente, senza il quale chiudo (o quasi).

E sì, perché cmq sia Cragnotti aveva visto lungo. Con Sky , la rete e tutto il resto, anche il tifoso vuole che il prodotto (la squadra) gli sia venduto in un certo modo. L'immagine del prodotto è fondamentale. Perché altrimenti esistono le politiche di CSR? Non converrebbe far produrre tutto ai bambini indiani e basta? No, perché l'immagine è fondamentale. E quella della Lazio è pessima. Si può essere lealisti quanto si vuole, ma si deve essere obiettivi e guardarsi dal di fuori. Lotito è stato fenomenale a salvare e risanare la Lazio, a portarla anche in alti lidi e a vincere. Ma se la reazione del pubblico, laziale e non solo, è ormai di rigetto, la colpo rimane solo sua, essendo lui il dominus assoluto. Sarebbe bastato poco perché divenisse un eroe della nostra storia, ma ha fatto e fa di tutto per non farsi sopportare. E, ripeto, questa reazione può anche non piacere a molti, ma si prenda atto che è così. Liquidare la cosa semplicisticamente significa semplicemente mettere la testa sotto la sabbia.

Tornando al rischio marginalizzazione. Bisogna agire ora, perché quello che sta succedendo non ha precedenti. e mentre in città possiamo sempre perdere come pareggiare e vincere, il rischio è che nell'altro campo - quello mondiale - noi si sia completamente assenti perché irrilevanti (a meno che non arrivi lo sceicco anche qui). E ciò vorrà dire meno soldi, meno giocatori, meno successi.




Giglic

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #474 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:23:10 »
Il ridurre tutto a questo significa non avere neppure l'ambizione di ulteriori margini di miglioramento e crescita. Se la pensiamo così, c'ha per forza ragione Lotito. Speriamo che in una maniera o nell'altra continui ad avere ragione. Manca poco, verificheremo.
Il marketing, esattamente come la comunicazione, oggi è globale, aperto a tutti i mercati. Bisogna saperne approfittare, sono opportunità.
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Chi ha detto che la pensiamo così? Vatti a vedere cosa critico io alla dirigenza: proprio la mancanza del sogno. Sul marketing, Mago, devi aprire ai mercati che ti pagano, non a quelli che ti piacerebbero. Sono due cose, specie nelle società, diverse. Oltretutto, ripeto, al di la di quello che pensiamo noi c'è il fatto che fino ad ora ci ha quasi sempre azzeccato.

Se il marketing della lazio deve essere rivolto ai soli tifosi della Lazio il destino che ci attende è assai gramo, visto che le potenzialità del nostro bacino d'utenza (e dunque i soldi che da quel bacino è possibile estrarre) sono limitate. E' tuttavia vero che si può ancora fare moltissimo sul fronte delle iniziative mirate nei confronti dell'attuale pubblico laziale.

In generale, però, o riusciremo ad allargare il nostro bacino di utenza, magari avvolgendo il nocciolo duro della nostra tifoseria con degli strati che si possono a seconda dei casi aggiungere o togliere (ipotizzo quindi due pubblici: uno fidelizzato e stabile e uno estemporaneo e variabile) oppure dovremo dire addio ai sogni di gloria che spesso più d'uno ama confessare su questo forum.

Ribadisco: io guardo a milioni e milioni di persone (in Italia e nel Mondo) che il calcio lo seguono solo sporadicamente, guardando la tv con un occhio solo. A una piccola porzione di questa audience io vorrei vendere la Lazio prima che qualcun altro riesca a vender loro il suo club.

Franz, però deciditi: o solo occasionalmente possiamo vincere, e quindi Lotito fa bene a non investire troppo (lo hai scritto tu questo, se non ricordo male), o vogliamo allargare il bacino d'utenza, e quindi vuoi vendere la Lazio. Quale maniera migliore di spendere soldi per allargare il bacino d'utenza che comprare buon giocatori, un allenatore che ti porta "conoscenza", e magari vinci? Perchè se fai simpatia ma non vinci, continuano a vedere il clasico, gli sporadici  :D

Offline chinaglia

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #475 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:26:56 »
Se Lotito pagasse mezzo milione di euro sparso tra qualche capo curva e qualche comunicatore-giornalista, il problema non esisterebbe...mi spiego meglio; non esisterebbe la diatriba tra noi tifosi se non quella che la stampa ci snobberebbe come sempre ha fatto.
Ha ragione Mago, il problema in tema di comunicazione è Lotito ma io aggiungerei, che non sgancia.
Non prendiamoci per il culo signori.

Perdonami Pomata, ma se questo deve essere il livello della discussione allora perdiamo tempo tutti quanti.
Non hai conoscenza del tema. Se invece ce l'hai dovresti sapere che non è come dici tu.
I soldi si possono e si devono usare in comunicazione, ma non certo come dici tu.
Il giornalista te lo puoi anche "comprare", ,a il giornalista comprato è come una donna comprata. Ti sta accanto solo finché paghi o finché non trova uno che paga di più.

E poi, fammi capire, secondo te quindi le strisciate, napoli e riomma comprano i giornalisti e non siamo gli unici sfigati?


Non prendiamoci per il culo signori.

Offline MagoMerlino

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« Risposta #476 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:28:00 »
3. Il rischio marginalizzazione definitiva


 
Ed è il rischio maggiore, proprio perchè agognato dai veri nemici ab illo tempore....
Sono decenni che ci provano, con calcipoli hanno dato dimostrazione di non farsi scrupoli e le cronache recenti dimostrano che continuano imperterriti e indisturbati a perpretare il loro progetto egemone.
In questo, aiutarli lasciandogli campo libero, abdicando a quella che è la nostra "missione", sarebbe (è) delittuoso.
Contro la criminalità si combatte, sempre.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Giglic

Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #477 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:31:17 »
Taccio sul resto perchè hai detto tutto tu, e benissimo (fermo restando che stai chiedendo al tondo di diventar quadro, ma l'abbiamo già detto, e che i "ritagli" di Mazzola non sono solo romanocentrici, ma anche qui hai sottolineato benissimo il rischio che stiamo correndo). Su una cosa però, consentimi, non sono molto d'accordo:

"Lotito è stato fenomenale a salvare e risanare la Lazio, a portarla anche in alti lidi e a vincere. Ma se la reazione del pubblico, laziale e non solo, è ormai di rigetto, la colpo rimane solo sua, essendo lui il dominus assoluto. Sarebbe bastato poco perché divenisse un eroe della nostra storia, ma ha fatto e fa di tutto per non farsi sopportare. E, ripeto, questa reazione può anche non piacere a molti, ma si prenda atto che è così. Liquidare la cosa semplicisticamente significa semplicemente mettere la testa sotto la sabbia. "

Dove sta la reazione del pubblico laziale e non solo di rigetto? TUTTO il pubblico? la maggior parte? I laziali tutti e la maggior parte in maggior parte? Queste cose vanno quantificate, e soprattutto vanno quantificate attentamente: Non tutti i laziali rigettano Lotito (io non lo amo di certo, ma non lo rigetto: tifo Lazio e spero che lui faccia meglio, non che lui mi lasci col sedere per terra), non tutti i non laziali lo fanno: anzi tra i tifosi di altre squadre viene visto non malissimo, se dovessi basare la mia opinione tra quelli che conosco. Quindi secondo me questa frase è, a differenza di tutto il resto del post, un poco buttata li "ad impressione tua" (che è rispettabilissima quanto la mia, sia chiaro, anzi forse di più visto che magari conosci più gente). Oltretutto, di nuovo, Lotito non è che "fa di tutto per non farsi sopportare", Lotito fa di tutto per "far parlare di se", cosa che gli viene "naturalmente" bene, pure...

Offline franz_kappa

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #478 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:32:57 »
Franz, però deciditi: o solo occasionalmente possiamo vincere, e quindi Lotito fa bene a non investire troppo (lo hai scritto tu questo, se non ricordo male), o vogliamo allargare il bacino d'utenza, e quindi vuoi vendere la Lazio. Quale maniera migliore di spendere soldi per allargare il bacino d'utenza che comprare buon giocatori, un allenatore che ti porta "conoscenza", e magari vinci? Perchè se fai simpatia ma non vinci, continuano a vedere il clasico, gli sporadici  :D
Mi spiego male inducendoti a fuorviare il mio pensiero, evidentemente.
Che Lotito faccia bene a decidere di non investire (leggasi deliberare di mettere soldi suoi e degli altri azionisti nella società) è assodato, considerando l'aleatorietà del business calcio. A parte che anche questo vale in generale ma non in assoluto, nel senso che per un club di seconda fascia come la Lazio potrebbe forse aver senso una strategia di massicci investimenti per posizionare un club tra i primi in classifica nel proprio Paese e quindi stabilmente qualificato in Champions, tra i ricchi d'Europa. Tale strategia non è tuttavia attuabile in Italia, dove i competitor 'munifici' sono troppi e troppo potenti per giustificare due o tre anni di massicci investimenti. Il rischio di costruire una realtà squilibrata sarebbe infatti elevato e un club con costi fissi troppo alti diverrebbe presto ingestibile in caso di mancata qualificazione alla Champions per due anni di fila.

Ciò detto, quello che cercavo di dire è che manovrando all'interno dell'attuale budget complessivo della Lazio (senza dunque ricorrere a risorse extra) si dovrebbero trovare i fondi per avviare una campagna di comunicazione e marketing che punti ad affermare e posizionare - non so come né in che modo. Lascio ai professonisti del settore il compito di lasciarlo intuire - la Lazio in un ambito non sono nazionale ma anche internazionale.

E' chiaro che vincendo la Champions o l'Europa League riesci ad affermarti facilmente al di fuori dei confini nazionali. Ma la sfida, nel caso di specie, sarebbe quella di riuscire a consolidare e magari allargare il nostro bacino d'utenza (dal quale drenare maggior valore, in definitiva) senza top player e senza vincere Coppe e Scudetti.

E' possibile tutto ciò? Non lo so, magari i miei sono deliri. Di certo, però, le ricette sinora attuate non sembrano mirare a questo obiettivo. Come, peraltro, chinaglia ha appena illustrato in un altro suo mirabile intervento.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline chinaglia

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Re:Il problema serissimo della comunicazione Lazio
« Risposta #479 : Mercoledì 22 Agosto 2012, 16:34:11 »
Chi ha detto che la pensiamo così? Vatti a vedere cosa critico io alla dirigenza: proprio la mancanza del sogno. Sul marketing, Mago, devi aprire ai mercati che ti pagano, non a quelli che ti piacerebbero. Sono due cose, specie nelle società, diverse. Oltretutto, ripeto, al di la di quello che pensiamo noi c'è il fatto che fino ad ora ci ha quasi sempre azzeccato.

Primo, distinguiamo marketing e comunicazione. La strategia la fa il marketing, che deve essere supportato dalla comunicazione per far giungere brand e messaggio al target ipotizzato. Aggiungo però che per lavorare bene marketing e comunicazione hanno bisogno di un budget reale, che non c'è mai stato. Si è però trovato improvvisamente per la rivista, LSR e LS Channel: tutti media finalizzati a quella scelta lotitiana dello "adesso mi faccio tutto in casa", con possibilità di espansione zero e di consolidazione dello stesso ancor minori, se non negative visti i risultati.

Se non usciamo dal GRA, anzi dalla Regione, ci aspetta un futuro veramente di basso livello, perché i soldi negli anni caleranno, altre entrate senza le attività di cui parliamo non ci saranno e la Lazio rischierà di tornare al suo passato "storico", quello che molti prendono come esempio rispetto ad oggi così sbagliando.

Fino ad oggi Lotito ci ha azzeccato sul campo. Verissimo, ma non basta. E la reazione del pubblico e l'immagine pubblica della Lazio ne sono testimoni. Se non lavori su altre cose, il futuro potrà andare solo in calando, anche a causa del calo della Serie A come campionato. E ciò che in passato richiedeva 30 anni, oggi rischia di realizzarsi negativamente in 5/10.