Autore Topic: ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)  (Letto 5724 volte)

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Offline ML

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Re:ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #40 : Giovedì 24 Maggio 2012, 20:36:15 »
Questo lo scrissi poche settimane dopo, essendo più vicino all'evento descrive le sensazioni in modo più preciso di quanto riesca a fare aiutandomi solo con la memoria a 12 anni di distanza.
Spero ti sia utile, ma tieni conto che fa parte di una cosa che - se mai mi andrà di finirla - potrei tentare di pubblicare  ;)


IL CIELO DI MAGGIO

Visto dall’alba, il 14 maggio 2000 sembrava solo un'altra domenica da passare dentro una chiesa a fare il guardiano, sei ore di servizio civile dall'una alle sette. Il biglietto di Lazio-Reggina l'avevo comprato dieci giorni prima, ma alla fine avevo deciso di non prendere la licenza: avevo una paura fottuta di rivivere il dramma di Lazio-Parma*, e da vero codardo pensavo di risolverla affidandomi alla mia radiolina nuova: per la cronaca, quella vecchia l'avevo tirata contro la porta della sagrestia al 3-3 della Fiorentina, giusto un mese prima.
Mi sembrava obiettivamente impossibile che la Juve fallisse il colpo. Anche quando mi lasciavo andare alle fantasie inconfessabili, immaginavo al massimo lo spareggio; da buon laziale mi sembrava giusto non aspettarmi troppo neppure nei sogni.
Alle due e trentacinque ero lì che rimuginavo, facendo finta di non vedere il solito barbone che pescava con la forcina nelle cassette delle offerte. Poi, siccome insisteva, ho aperto il portafogli per dargli un paio di mille lire e mandarlo via: ma quando ho visto il biglietto gialloblù che mi fissava speranzoso accanto alla faccia della Montessori, ho capito che quel pomeriggio avrei disertato alla grande.
Sfido chi vuole provarci a battere il record di quattordici minuti netti da via Merulana allo stadio Olimpico, col cinquantino spolmonato e sul filo della riserva: sono entrato giusto in tempo per la lettura delle formazioni.

La partita è stata quasi inesistente. Sullo 0-0 un fuorigioco non segnalato ci ha fatto trattenere il fiato, ma dopo essere entrato in area da destra e in beata solitudine, un reggino che non ricordo ha crossato male, impedendo al centravanti di segnare a porta vuota. E’ stato l’unico pericolo. Poco dopo un Borriello in vena di risarcimenti ci ha sganciato un paio di rigori stile-Juve che Simone Inzaghi e Veron hanno insaccato con sicurezza. Nel secondo tempo, dopo il terzo gol di Simeone e una manciata di occasioni sprecate, decine, centinaia di tifosi hanno invaso il campo lasciando in mutande più di un giocatore. Alcuni sono stati costretti a giocare gli ultimi minuti con le maglie delle riserve rovesciate.

All’inizio ero riuscito quasi a dimenticarmi di Perugia-Juventus. Nell’intervallo avevo sentito qualcuno che parlava del nubifragio, ma mi sono reso conto della situazione solo dopo aver visto che il secondo tempo non cominciava e che i giocatori aspettavano istruzioni sdraiati sul prato: ricordo Nedved seduto che leggeva una rivista. Ricordo anche che a quel punto speravo in un rinvio. In quel momento avrei preferito mille volte tornarmene a casa avanti di uno, passare una notte da quasi-campione e attendere il destino davanti alla pay-per-view: quando all’Olimpico si è ricominciato a giocare e a Perugia no ero praticamente sicuro di aver allontanato il travaglio di ventiquattr’ore. Pia illusione. Alla fine della partita l’altoparlante ha annunciato l’inizio della ripresa al Curi, gettandomi in un’angoscia imprevista e senza contorni. Ha annunciato anche che l’avrebbero trasmessa sui maxischermi, ma era una cazzata: da lì in poi o avevi una radiolina o non ce l’avevi, e io naturalmente l’avevo lasciata in chiesa…

La gente nel frattempo ha cominciato a riversarsi sul campo. Io stavo per scavalcare col cellulare nelle mutande, per paura che mi cadesse, quando intorno a me un boato troppo simile a quello di Bologna** mi ha fatto temere che ancora una volta non fosse vero. C’erano dei matti che esultavano con una sicurezza spaventosa, mentre io ricacciavo indietro le lacrime, immobile e circondato da una felicità imprudente. Anche quando il tabellone ha confermato il vantaggio del Perugia ho evitato di lasciarmi andare più di tanto: sapevo troppo bene che nei trentacinque minuti che restavano la Juve avrebbe potuto segnare non meno di tre gol, compromettendo definitivamente la mia salute mentale. Piuttosto sono sceso sul campo, ho toccato l’erba in prossimità del corner, ho guardato verso la curva ancora piena e ho cominciato a soffrire sul serio.
Nella mezz’ora più lunga della mia vita ho fatto diverse volte il giro dello stadio camminando sulla pista di atletica, chiedendo minuto e punteggio ogni venti passi e cercando di riprogrammare ogni volta il conto alla rovescia. Quando ho visto alcuni saltare ho sperato nel raddoppio, ma era solo l’espulsione di Zambrotta. Quando ho visto un signore con le mani nei capelli mi si è fermato il cuore, ma erano solo i cinque minuti di recupero. All’ultimo giro di lancette ho pensato che almeno lo spareggio era assicurato. Poi sono tornato pura attesa, trasfigurato dalla sofferenza.

Siamo esplosi tutti e ottantamila nello stesso istante, gli spettatori di Lazio-Reggina e chi si è imbucato alla fine, quelli sulle tribune e l’oceano biancoceleste spalmato sul prato, un attimo prima immobile, un attimo dopo in tempesta, dall’ombra della Monte Mario al sole pieno della Tevere, alle ore 18.04, la Lazio Campione d’Italia, gente che piange, quasi tutti, gente che corre, che si abbraccia come non era mai riuscita a fare, che si butta per terra, che urla, ventisei anni d’attesa per chi c’era nel 1974, all’inferno e ritorno, io che non c’ero, nato due mesi dopo, la mia prima partita, io che a quindici anni divento della Lazio, il giornale ogni mattina, l’abbonamento come una reliquia, quella volta che prima di un calcio d’angolo Rambaudi si è fatto il segno della croce e poi Berti ha segnato***, ci ha eliminato dalla Coppa Italia e fuori dallo stadio non c’era più il mio motorino, a piedi con Pablo a bestemmiare sotto il diluvio, io che ci speravo ma non ci credevo, io che l’aspettavo con tutto me stesso, che ho trovato la forza per andare avanti sognando questo scudetto e ora è una cosa enorme, una cosa che non riesco a contenere, mi invade e subito straborda fuori con le lacrime in una corsa impazzita, in un abbraccio infinito con un ragazzo sconosciuto, una cosa lunga minuti, minuti bellissimi, mi passa davanti la vita e vedo le vite degli altri nei loro occhi spalancati, questa gente che è la mia gente, che si accalca incredula sotto la Tribuna d’Onore per ringraziare i giocatori, l’allenatore, il presidente.

Nel sole dell’ultimo pomeriggio il delirio biancoceleste, sciarpe, cappelli, bandiere e stendardi, di tutte le fogge e di tutti i disegni, bianchi e celesti, nel mare di gente biancoceleste. Lentamente la folla ha lasciato lo stadio, si è riversata su Roma già biancoceleste, da Ponte Milvio a Piazza del Popolo, tanti affluenti ed un unico fiume, orgogliosamente, straordinariamente, biancoceleste. Ho recuperato il motorino e guidando sotto ipnosi mi sono arrampicato sulla panoramica, fino allo Zodiaco: da lì ho guardato la città nell’eco lontana e vicina dei clacson. Poi mi sono seduto a cavallo della staccionata, ho chiuso gli occhi senza pensare a niente e ho inclinato la testa all’indietro. Quando li ho riaperti c’era il cielo, ancora luminoso e addobbato di nuvole buone: e le nuvole bianche erano ferme nel cielo, e il cielo di maggio era biancoceleste.



* = 23 maggio 1999, Lazio-Parma 2-1 (27' Salas, 55' Vanoli, 76' Salas). Ultima giornata, vittoria inutile. Nel frattempo il Milan vince a Perugia e conservando il punto di vantaggio che aveva si aggiudica il campionato.

** =  7 maggio 2000, Juventus-Parma 1-0 (60’ Del Piero). A un minuto dalla fine il Parma pareggia con Cannavaro, la notizia arriva via radio e nella curva San Luca, a Bologna, i laziali in trasferta esplodono. Tra questi ci sono io, che scoppio letteralmente in lacrime, perché sarebbe stato il gol del sorpasso e quindi dello scudetto. Ma l’arbitro De Santis annulla per un non meglio precisato “fallo di confusione”.

*** = 12 dicembre 1995, Lazio-Inter 0-1 (77’ Berti). Partita di Coppa Italia, avevamo pareggiato 1-1 a Milano e per qualificarsi alle semifinali bastava lo 0-0.

Offline DinoRaggio

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Re:ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #41 : Giovedì 24 Maggio 2012, 20:52:48 »
Questo lo scrissi poche settimane dopo, essendo più vicino all'evento descrive le sensazioni in modo più preciso di quanto riesca a fare aiutandomi solo con la memoria a 12 anni di distanza.
Spero ti sia utile, ma tieni conto che fa parte di una cosa che - se mai mi andrà di finirla - potrei tentare di pubblicare  ;)
E con il ricavato compriamo un appartamento per cuchillo a Sète  ;D  ;)

Vado ad applaudirti.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline NoSurrender

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Re:ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #42 : Giovedì 24 Maggio 2012, 23:11:16 »
Mio fratello ed io andammo allo stadio in motorino, io mi ricordo persino come ero vestita, tanto per dare l'idea dell'evento epocale, di cui si ricordano anche tratti insignificanti, benchè, o forse proprio perché, tutto sia stato vissuto in uno stato quasi dissociativo e sognante, per cui, come nei sogni, restano impressi vividamente alcuni particolari, come la maglietta celeste o le scarpe o la grande bandiera che portavamo.

Dal tunnel dell'Olimpica il mio ricordo passa direttamente a quel dopo partita ben descritto da altri, perché la nostra partita è stata una pratica liquidata senza scosse ed emozioni.

Ma quel tempo della partita ripresa a Perugia è stata una delle esperienze più pazzesche, assurde, dilatate, onirico-crepuscolari, ansiogene, eretistiche, romantiche ed eccitanti della vita.
Credo che nessuna sostanza potrebbe riprodurre quelle sensazioni e quello stato psichico.
Ricordo che la mia mente era come svuotata, inconsciamente mi impedivo di anche solo immaginare la vittoria dello scudetto, di proiettare me stessa in un dopo di festeggiamenti, ed ero come una pagina bianca anche se l'ansia tentava di insinuarsi prepotente, dolorosa e devastante.
Allora in quel vuoto di pensieri e di sentimenti, si facevano largo, da sole, direttamente dall'inconscio credo, immagini sparse di Lazio, di quando ero bambina, di mio nonno ovviamente, il prato verdissimo della prima partita, l'Olimpico com'era, i miei fratelli l'anno del primo scudetto, mia madre bella e giovane con papà allo stadio (e come da racconti famigliari) me nella pancia, il tutto a tratti in un ralenti, a tratti in una specie di iperaccelerazione. La cosa più vicina a quei minuti infiniti è la scena finale di American Beauty, quando sparano a Kevin Spacey e lui vede quelle immagini della sua vita, della sua famiglia.
Ogni tanto da quella realtà interna c'era un brusco ritorno a quella intorno a me: mio cugino con gli occhi spauriti ed enormi, le pupille dilatate e l'orecchio alla radiolina, mio fratello che spariva continuamente perché non riusciva a stare fermo, il signore sotto di me con la testa tra le mani e la schiena curva, e poi tutte quelle persone con gli sguardi persi e un unico grande respiro trattenuto.

Quello che è successo dopo è stato ben raccontato.

So solo che piangevamo, ci abbracciavamo, saltavamo.
So che i nostri cari erano tutti lì con noi vivi o morti che fossero e che l'unico grande respiro trattenuto era diventato un urlo.

La mia mente era ancora svuotata e leggera e sempre come in un sogno vedevo mio fratello che stava tirando fuori il tricolore che aveva tenuto nascosto sotto la maglietta da quando eravamo usciti di casa.

"No retreat, baby, no surrender"


Offline shovkovsky ancora lui

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Re:ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #43 : Venerdì 25 Maggio 2012, 17:57:43 »
Mio fratello ed io andammo allo stadio in motorino, io mi ricordo persino come ero vestita, tanto per dare l'idea dell'evento epocale, di cui si ricordano anche tratti insignificanti, benchè, o forse proprio perché, tutto sia stato vissuto in uno stato quasi dissociativo e sognante,

bellissimo ricordo no surrender, ti ruberò qualche frase :)

ma poi, come eri vestita?

Offline shovkovsky ancora lui

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Re:ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #44 : Venerdì 25 Maggio 2012, 17:58:56 »
Scusa se ancora non ho mantenuto la promessa, ma quell'articolo non lo trovo. Dato che era stato pubblicato sulla rivista aziendale sto guardando in giro se qualuno ancora ce l'ha. Se non dovessi trovarlo pazienza, l'impegno ce lo sto mettendo tutto :)

nessun problema, siete troppo gentili, quasi quasi sto diventando della lazio   ;D

Giglic

ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #45 : Venerdì 25 Maggio 2012, 18:03:05 »
nessun problema, siete troppo gentili, quasi quasi sto diventando della lazio   ;D

Sei un ragazzo molto intelligente del resto, lo si capiva già :-)

Offline shovkovsky ancora lui

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Re:ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #46 : Venerdì 25 Maggio 2012, 18:05:29 »
altra cosa evidente: compaiono poco o pochissimo i nomi dei giocatori. come se certi ricordi dell'infanzia, magari una bandiera regalata dal nonno, magari un fratello che non c'era più e non poteva abbracciarvi tutti... come se tutte queste cose fossero molto più importanti del nome di un terzino o di un attaccante o di qualsiasi altra cosa. devo dire commovente.

Offline NoSurrender

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Re:ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #47 : Sabato 26 Maggio 2012, 09:34:37 »
bellissimo ricordo no surrender, ti ruberò qualche frase :)

ma poi, come eri vestita?

Fai pure con le frasi  :)

Abbigliamento: pantaloni blu, scarpe pure. E poi una maglietta celeste che in realtà mettevo poco, perché non era un granché. Era lavorata a maglia, scollata. Era il punto di celeste che "andava bene" quel giorno. Infatti...  ;)

E voglio aggiungere anche un altro ricordo, molto sensoriale: la luce di quel pomeriggio tardo dentro lo stadio. Era una bellissima giornata e man mano la luminosità del pomeriggio assolato e caldo è mutata, trasformandosi in quella luce liquida e illanguidita che assumono le serate di maggio a Roma quando è bello.
La luce più bella del  mondo per me, peccato che duri così poco.
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Offline ML

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Re:ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #48 : Sabato 26 Maggio 2012, 12:36:50 »
man mano la luminosità del pomeriggio assolato e caldo è mutata, trasformandosi in quella luce liquida e illanguidita che assumono le serate di maggio a Roma quando è bello.
La luce più bella del  mondo per me, peccato che duri così poco.

Veramente "dilaga e non va mai via". Non vorrai mica contraddire Sabatini?

Offline NoSurrender

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Re:ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #49 : Sabato 26 Maggio 2012, 13:41:35 »
Veramente "dilaga e non va mai via". Non vorrai mica contraddire Sabatini?
No, ha ragione, d'altra parte è lazziale, no?  :P

Ieri sera c'era la luce di maggio, anyway.
Fino alle nove di sera.
Bella bella bella, da lacrime.
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Offline Sca

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Re:ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #50 : Sabato 26 Maggio 2012, 14:59:54 »
Il giorno di Lazio-Reggina l'Olimpico non era esaurito. C'era ancora qualche migliaio di posti disponibili. Ufficialmente, tra abbonati e paganti, c'erano 58 mila e qualche cosa spettatori. Notevole affluenza ma non da scudetto.
Certo, il successo finale non era scontato, anzi sembrava improbabile.
Ma se il concetto di probabilità riesce a incrinare tutti i discorsi sull'amore, de che stamo a parla'?
Si dirà, il pessimismo dei laziali. Si dirà così, e sarà così, forse.

Aveva piovuto, non avevano pareggiato, ci eravamo abbracciati e tornavamo a casa. Ecco, di quel tardo pomeriggio la prima cosa che ricordo, e che per me rimarrà per sempre la firma dell'evento, è il silenzio. Il silenzio nelle vie di Roma, roba da ferragosto. Al centro c'era movimento, ovvio. In qualche quartiere storicamente biancoceleste pure, ma parliamo di geografia minoritaria. La stragrande maggioranza delle periferie, e non solo, risultava offline. Una città stordita, in botta. Una città che non si aspettava quell'esito, e lo stava accusando nel peggiore dei modi: sottraendosi, rintanandosi lontana da se stessa, lontana dalle strade, dalle piazze. Roma era un pugile che vagava rintronato. I Prati Fiscali erano quasi deserti; ogni tanto un'auto in festa passava e andava via, potevi seguire tutto il percorso sonoro del clacson. Silenzio, caldo quasi estivo, auto in festa, silenzio, fruscio dei platani, colpo clacson (nulla di calcistico, solo un ritardatario al verde del semaforo), silenzio, un'altra auto in festa.
Roma quel giorno era un grande culo.
Noi, un dito.

PS
Roma era maggiorenne e consenziente.
--> Auditorium --> Zoo

Offline aquilafelyx

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Re:ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #51 : Sabato 26 Maggio 2012, 15:31:42 »
bello Sca !

una curiosità , qualcuno andò al centro ad aspettare il pulman della Lazio ?
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

paoletto

Re:ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #52 : Sabato 26 Maggio 2012, 15:59:00 »

anche se, devo dire... l'impressione sullo scudetto 2000 è che sia stato vissuto da molti come un trauma... lo so che è strano, ma molti racconti fanno pensare a qualcosa che sta a metà tra una folle gioia e un evento traumatico... inatteso e improvviso... proprio una cosa tipo schock... ne parleremo magari  :)


Forse quello che dici può sembrare strano; molto strano.... ma invece ti dirò.....!
Hai colto nel segno. E' VERO

Penso di poter pure asserire che c'è un motivo a questo strano feedback

Classifica dopo 33 giornate                                 
Juventus   71
Lazio  69
Era il 7 maggio
Avevamo la certezza che quel titolo, come quello dell'anno prima d'altro canto, non ce lo volessero far vincere e ci fu l'episodio del clamoroso goal annullato del Parmense Cannavaro; un gol validissimo
http://www.laziowiki.org/wiki/Domenica_7_maggio_2000_-_Lo_scandalo_della_rete_annullata_a_Cannavaro

Ora il 14 maggio alla Juve bastava un punto; se per noi fosse andato tutto liscio al massimo potevamo ambire allo spareggio
Per lo più partimmo tutti da casa per andare allo stadio, con la consapevolezza che saremo tornati a casa per l'ennesima volta delusi
Ma partimmo tutti ugualmente e partimmo tutti con una rabbia latente e intensa dentro di ognuno di noi, come una fiammella,..... come un barlume di speranza
http://www.laziowiki.org/wiki/Domenica_14_maggio_2000_%E2%80%93_Roma,_stadio_Olimpico_%E2%80%93_Lazio-Reggina_3-0
Non tutti... io partì da casa con il costume da bagno sotto.... per fare un tuffo in una qualsiasi fontana, ad esempio
Sia se avessimo vinto sia se non avessimo avuto buoni motivi per festeggiare
Insomma, penso,  tutti eravamo consapevoli di essere partecipi ad un happening nel quale solo i folli, potevano ancora crederci

Hai presente il film Febbre a 90°? Idem


una curiosità , qualcuno andò al centro ad aspettare il pulman della Lazio ?
Certo
inutilmente chiaramente

Giglic

Re:ciao ragazzi mi serve un aiuto (aprile-maggio 2000)
« Risposta #53 : Martedì 29 Maggio 2012, 15:37:30 »
altra cosa evidente: compaiono poco o pochissimo i nomi dei giocatori. come se certi ricordi dell'infanzia, magari una bandiera regalata dal nonno, magari un fratello che non c'era più e non poteva abbracciarvi tutti... come se tutte queste cose fossero molto più importanti del nome di un terzino o di un attaccante o di qualsiasi altra cosa. devo dire commovente.

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