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Autore Topic: reja  (Letto 38463 volte)

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Offline ML

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Re:reja
« Risposta #320 : Venerdì 18 Maggio 2012, 12:02:25 »

Nascar

Re:reja
« Risposta #321 : Venerdì 18 Maggio 2012, 12:16:52 »
Io pure. Ma non si può vivere nel terrore solo perché una volta hai pescato un Ballardini.
Che poi pure Ballardini andiamoci a rileggere con che squadra giocava.
Si continui a migliorare la squadra, come quasi sempre è stato fatto negli ultimi due anni e mezzo, e i risultati continueranno ad arrivare. Anche senza Reja.

Tornando al nostro ex furlano, ieri ne ho parlato con diverse persone. Tutti mi hanno detto che adesso sono affari nostri. Allora ho chiesto, a ognuno: ma tu pensi che sia un grande allenatore? La risposta standard ("vabbè dai, con la Lazio ha fatto bene") ha chiamato la domanda successiva: ma tu lo vorresti alla tua squadra? Bene, sia mio padre juventino, che due miei amici milanesi (uno del Milan e uno dell'Inter), che un mio amico romanista (col quale sono stato gentile solo perché mi aveva chiamato per regalarmi un biglietto per Federer-Seppi) hanno detto suppergiù la stessa cosa: "Certo che no, ma che c'entra, Reja va bene per una squadra come la Lazio". In un certo senso hanno pure ragione (il sesto bacino d'utenza, ecc. ecc.) ma a me fa rabbia essere trattato così. Sei la Lazietta, che pretendi, tiette Lotito e nonno Reja. A costo di peggiorare il piazzamento vorrei un'immagine diversa. Che non significa la fuffa in stile proggetto. Significa che secondo me una cosa del genere a un tifoso del Napoli non gliel'avrebbero detta. Eppure anche il Napoli ha avuto Reja. Anche il Napoli ci ha pensato molto prima di mandarlo via, anche loro avevano paura di fare il passo più lungo della gamba. Però alla fine l'hanno fatto e adesso trovami un napoletano che rivorrebbe Reja...

Come ha scritto Boks XV, siamo anche noi che ci accontentiamo di tutto e ti faccio vari esempi.
Dopo aver vinto la supercoppa italiana con la vicenda pandev-ledesma la maggior parte dei tifosi non si è minimamente preoccupata del mercato fallimentare perchè avevamo vinto un trofeo quindi eravamo belli che contenti e guai a dire che c'era qualcosa che non andava.
L'anno dopo in lotta per il quarto posto a gennaio c'era sempre questa spaccatura chi voleva di più a gennaio e chi si accontentava dello sculli di turno, stesso discorso quest'anno che è stato ancora più evidente e sappiamo tutti com'è andata a finire.
Soldi o non soldi sarà pure arrivato il momento di pretendere qualcosa di più di un salto nel buio e vediamo come va.

Offline Breizh

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Re:reja
« Risposta #322 : Venerdì 18 Maggio 2012, 13:45:46 »
Io invece credo che pretendere non serva a niente.
Sono convinto che ogni dirigenza, di ogni squadra e in ogni categoria, cerchi di migliorare i propri risultati con strategie più o meno a lungo termine, anche se ovviamente c'è chi riesce e chi fallisce.
La "pressione" dei tifosi in questo senso non può che essere deleteria per due motivi principali: innanzitutto perché genera tensione in chi decide e chi scende in campo; e poi perché può spingere a decisioni volte esclusivamente a dare un "contentino" alla folla a discapito della crescita tecnica.

Quanto all'accontentarsi o no... Tutti vorremmo vincere la Coppa Intercontinentale ogni anno, chiaro, però poi bisogna anche fare i conti con la realtà. Non è che basta pretendere che colmiamo il gap economico che c'è fra noi e le strisciate del nord, tanto per evocare un dato di fatto purtroppo incontrovertibile.
In quest'ottica, a me sembra assolutamente condivisibile la posizione di chi è soddisfatto per questo quarto posto pur avendo preferito il terzo o addirittura la possibilità di giocarsela per il secondo.

Insomma: tutti preferiremmo tutto e subito. Ma con quali rischi? E con quali certezze di risultati? E allora, semplicemente sapere apprezzare un processo di crescita (immancabilmente discontinua, certo) che è sotto gli occhi di tutti e che ci ha portati da una salvezza a due giornate dalla fine a un quinto poi un quarto posto, a me sembra doveroso e affatto "sintomo di mediocrità".
E questo, a scanso di equivoci, non significa neppure essere ciechi: certo che Lotito poteva fare meglio a gennaio, certo che Reja avrebbe potuto fare in modo di non perdere punti stupidi... Ma questi errori non sono compensati da altri meriti?

Offline NoSurrender

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Re:reja
« Risposta #323 : Venerdì 18 Maggio 2012, 14:02:32 »
Io invece credo che pretendere non serva a niente.
Sono convinto che ogni dirigenza, di ogni squadra e in ogni categoria, cerchi di migliorare i propri risultati con strategie più o meno a lungo termine, anche se ovviamente c'è chi riesce e chi fallisce.
La "pressione" dei tifosi in questo senso non può che essere deleteria per due motivi principali: innanzitutto perché genera tensione in chi decide e chi scende in campo; e poi perché può spingere a decisioni volte esclusivamente a dare un "contentino" alla folla a discapito della crescita tecnica.

Quanto all'accontentarsi o no... Tutti vorremmo vincere la Coppa Intercontinentale ogni anno, chiaro, però poi bisogna anche fare i conti con la realtà. Non è che basta pretendere che colmiamo il gap economico che c'è fra noi e le strisciate del nord, tanto per evocare un dato di fatto purtroppo incontrovertibile.
In quest'ottica, a me sembra assolutamente condivisibile la posizione di chi è soddisfatto per questo quarto posto pur avendo preferito il terzo o addirittura la possibilità di giocarsela per il secondo.

Insomma: tutti preferiremmo tutto e subito. Ma con quali rischi? E con quali certezze di risultati? E allora, semplicemente sapere apprezzare un processo di crescita (immancabilmente discontinua, certo) che è sotto gli occhi di tutti e che ci ha portati da una salvezza a due giornate dalla fine a un quinto poi un quarto posto, a me sembra doveroso e affatto "sintomo di mediocrità".
E questo, a scanso di equivoci, non significa neppure essere ciechi: certo che Lotito poteva fare meglio a gennaio, certo che Reja avrebbe potuto fare in modo di non perdere punti stupidi... Ma questi errori non sono compensati da altri meriti?

Meno male che Cragnotti non ha ragionato così, sennò quei trofei in bacheca ce li potevamo sognare la notte.
Abbiamo rischiato il fallimento? pace! Ma porca miseria quanto abbiamo esultato, ci siamo divertiti, abbiamo provato il piacere allo stato puro.
E anche nei momenti duri, alla fin fine abbiamo patito, sofferto, ma ci siamo emozionati e abbiamo pianto anche per essere sopravvissuti.
Anche nella vita, sì, facciamo i conti con la realtà, ma rischiamo anche qualcosa, sennò che si campa a fare?
Come nell'amore, dobbiamo buttarci, anche a costo di pagarlo caro, di soffrire, durante e dopo...

Siamo tifosi, ed essere tifosi è vivere ed amare e quando ogni speranza, ogni emozione, è spenta per sempre si può anche chiudere bottega.

Io non voglio esistere e basta, voglio vivere.
"No retreat, baby, no surrender"


Offline ML

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Re:reja
« Risposta #324 : Venerdì 18 Maggio 2012, 14:08:57 »
Io invece credo che pretendere non serva a niente.
Sono convinto che ogni dirigenza, di ogni squadra e in ogni categoria, cerchi di migliorare i propri risultati con strategie più o meno a lungo termine, anche se ovviamente c'è chi riesce e chi fallisce.
La "pressione" dei tifosi in questo senso non può che essere deleteria per due motivi principali: innanzitutto perché genera tensione in chi decide e chi scende in campo; e poi perché può spingere a decisioni volte esclusivamente a dare un "contentino" alla folla a discapito della crescita tecnica.

Quanto all'accontentarsi o no... Tutti vorremmo vincere la Coppa Intercontinentale ogni anno, chiaro, però poi bisogna anche fare i conti con la realtà. Non è che basta pretendere che colmiamo il gap economico che c'è fra noi e le strisciate del nord, tanto per evocare un dato di fatto purtroppo incontrovertibile.
In quest'ottica, a me sembra assolutamente condivisibile la posizione di chi è soddisfatto per questo quarto posto pur avendo preferito il terzo o addirittura la possibilità di giocarsela per il secondo.

Insomma: tutti preferiremmo tutto e subito. Ma con quali rischi? E con quali certezze di risultati? E allora, semplicemente sapere apprezzare un processo di crescita (immancabilmente discontinua, certo) che è sotto gli occhi di tutti e che ci ha portati da una salvezza a due giornate dalla fine a un quinto poi un quarto posto, a me sembra doveroso e affatto "sintomo di mediocrità".
E questo, a scanso di equivoci, non significa neppure essere ciechi: certo che Lotito poteva fare meglio a gennaio, certo che Reja avrebbe potuto fare in modo di non perdere punti stupidi... Ma questi errori non sono compensati da altri meriti?

Due errori, secondo me.
1) Dal 2004 al 2010 le merde hanno colmato il gap economico con le strisciate del nord esclusivamente grazie alle pressioni della piazza. I tifosi hanno costretto la Sensi a spendere soldi che non aveva, a raschiare il fondo del barile. E adesso stanno costringendo una banca a pagare i debiti. Dimmi che non serve, pretendere...
2) Perché il processo di crescita me lo fai cominciare dalla salvezza a due giornate dalla fine di due anni fa? Questa società si è insediata nel 2004, non nel 2010.

Offline robylele

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Re:reja
« Risposta #325 : Venerdì 18 Maggio 2012, 14:21:25 »
Due errori, secondo me.
1) Dal 2004 al 2010 le merde hanno colmato il gap economico con le strisciate del nord esclusivamente grazie alle pressioni della piazza. I tifosi hanno costretto la Sensi a spendere soldi che non aveva, a raschiare il fondo del barile. E adesso stanno costringendo una banca a pagare i debiti. Dimmi che non serve, pretendere...
2) Perché il processo di crescita me lo fai cominciare dalla salvezza a due giornate dalla fine di due anni fa? Questa società si è insediata nel 2004, non nel 2010.

Non credo che i tifosi della maggica abbiano il potere di costringere un istituto bancario a pagare i debiti. Anche perché i debiti sono ancora lì, già che l'istituto vuole i soldi indietro per questa società e comprensivi di interessi.

Forse la pressione del tifoso può aiutare per la sopravvivenza, per non equiparare una squadra di calcio a una persona che non riesce a pagare un mutuo.
Mi dirai che non é poco, però voli di fantasia li fanno perché sono fantasiosi loro. La loro realtà non somiglia ai nostri fasti cragnottiani, mi pare.

Per quanto riguarda il processo di crescita a me é parso notevole proprio dal 2004 al 2006. Diciamo che un paio di volte siamo tornati indietro.. :D
addirittura da Gennaio 2010 abbiamo dovuto ricominciare daccapo. Ma non mi pare che un certo processo sia iniziato solo 24 mesi fa.

'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

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Re:reja
« Risposta #326 : Venerdì 18 Maggio 2012, 14:25:21 »
Io invece credo che pretendere non serva a niente.
Sono convinto che ogni dirigenza, di ogni squadra e in ogni categoria, cerchi di migliorare i propri risultati con strategie più o meno a lungo termine, anche se ovviamente c'è chi riesce e chi fallisce.
La "pressione" dei tifosi in questo senso non può che essere deleteria per due motivi principali: innanzitutto perché genera tensione in chi decide e chi scende in campo; e poi perché può spingere a decisioni volte esclusivamente a dare un "contentino" alla folla a discapito della crescita tecnica.

Quanto all'accontentarsi o no... Tutti vorremmo vincere la Coppa Intercontinentale ogni anno, chiaro, però poi bisogna anche fare i conti con la realtà. Non è che basta pretendere che colmiamo il gap economico che c'è fra noi e le strisciate del nord, tanto per evocare un dato di fatto purtroppo incontrovertibile.
In quest'ottica, a me sembra assolutamente condivisibile la posizione di chi è soddisfatto per questo quarto posto pur avendo preferito il terzo o addirittura la possibilità di giocarsela per il secondo.

Insomma: tutti preferiremmo tutto e subito. Ma con quali rischi? E con quali certezze di risultati? E allora, semplicemente sapere apprezzare un processo di crescita (immancabilmente discontinua, certo) che è sotto gli occhi di tutti e che ci ha portati da una salvezza a due giornate dalla fine a un quinto poi un quarto posto, a me sembra doveroso e affatto "sintomo di mediocrità".
E questo, a scanso di equivoci, non significa neppure essere ciechi: certo che Lotito poteva fare meglio a gennaio, certo che Reja avrebbe potuto fare in modo di non perdere punti stupidi... Ma questi errori non sono compensati da altri meriti?

Non sono d'accordo, ormai siamo diventati tutti ragionieri e invece di sognare con il calciomercato facciamo i conti della società.
Qui non si chiede la luna ma qualcosa di più del vivacchiare, una continuità di risultati e di rafforzamento pesante della rosa e sopratutto una logica nelle scelte.

Offline Russotto

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Re:reja
« Risposta #327 : Venerdì 18 Maggio 2012, 14:39:22 »
Due errori, secondo me.
1) Dal 2004 al 2010 le merde hanno colmato il gap economico con le strisciate del nord esclusivamente grazie alle pressioni della piazza. I tifosi hanno costretto la Sensi a spendere soldi che non aveva, a raschiare il fondo del barile. E adesso stanno costringendo una banca a pagare i debiti. Dimmi che non serve, pretendere...
2) Perché il processo di crescita me lo fai cominciare dalla salvezza a due giornate dalla fine di due anni fa? Questa società si è insediata nel 2004, non nel 2010.


Pensa che la banca sta indebitando ulteriormente tutto il baraccone pur di non creare la rivolta piscioruggine...

Offline robylele

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Re:reja
« Risposta #328 : Venerdì 18 Maggio 2012, 15:35:56 »

Pensa che la banca sta indebitando ulteriormente tutto il baraccone pur di non creare la rivolta piscioruggine...

Nessun istituto bancario rimette i soldi per paura di rivolte.
Men che meno di rivolte di una tipologia di cittadini, i tifosi di calcio, che neanche hanno voce in capitolo sul capitolo Soldi, come chi accende un mutuo o accede a un prestito.

Stanno solo tentando di preparare un bel pacco con un bel fiocco dorato ma con un mattone dentro, aspettando un grullo che vuole visibilità.
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline Russotto

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reja
« Risposta #329 : Venerdì 18 Maggio 2012, 16:06:03 »
Nessun istituto bancario rimette i soldi per paura di rivolte.
Men che meno di rivolte di una tipologia di cittadini, i tifosi di calcio, che neanche hanno voce in capitolo sul capitolo Soldi, come chi accende un mutuo o accede a un prestito.

Stanno solo tentando di preparare un bel pacco con un bel fiocco dorato ma con un mattone dentro, aspettando un grullo che vuole visibilità.
guardacaso la stessa banca ha avuto in passato la stessa gatta da pelare con la Lazio ma ci ha prima spolpato e poi dato ad uno sconosciuto imprenditore romano.

Offline Breizh

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Re:reja
« Risposta #330 : Venerdì 18 Maggio 2012, 16:07:56 »
[...]
Esimia emula di Sigmund e àncora di salvezza per la mia psiche... :D  :-*
... mi sembra di aver detto che anch'io vorrei che la Lazio crescesse. Modo "sognatore" on: voglio vincere lo scudetto, la Coppa Italia e l'Europa League l'anno prossimo (e ci spero davvero, ma poi arriva Diepa e mi rovina il bel sogno). Modo "sognatore" off.
Modo "realista" on: già puntare, che so, al terzo posto in campionato più un cammino migliore di quello di quest'anno nelle coppe, non mi sembra accontentarsi. Modo "realista" off.
Cragnotti (sempre sia lodato) non è che abbia vinto appena arrivato, oltretutto. E si era in un contesto in cui - mi pare - a causa di un certo declino di InterMilanJuve, la rosa delle "pretendenti" era formata da 7 squadre, le cosiddette "sette sorelle". Ora la situazione è più "chiusa"... e malgrado questo già stiamo dando fastidio alle strisciate: non male. :)

Due errori, secondo me.
1) Dal 2004 al 2010 le merde hanno colmato il gap economico con le strisciate del nord esclusivamente grazie alle pressioni della piazza. I tifosi hanno costretto la Sensi a spendere soldi che non aveva, a raschiare il fondo del barile. E adesso stanno costringendo una banca a pagare i debiti. Dimmi che non serve, pretendere...
2) Perché il processo di crescita me lo fai cominciare dalla salvezza a due giornate dalla fine di due anni fa? Questa società si è insediata nel 2004, non nel 2010.
ML, sai bene che la rioma ha "appoggi" politico-finanziari e mediatici che noi ci sogniamo. Secondo me il tuo paragone (a parte il fatto che pur se sono "laziale d'acqua dolce" a me il fatto di paragonarmi con loro non piace :) ) non calza.
Quanto al prendere il 2010 come punto di partenza... il titolo del topic è "Reja", no? Comunque anche rispetto al 2004, un po' siamo cresciuti, o no?
Non sono d'accordo, ormai siamo diventati tutti ragionieri e invece di sognare con il calciomercato facciamo i conti della società.
Qui non si chiede la luna ma qualcosa di più del vivacchiare, una continuità di risultati e di rafforzamento pesante della rosa e sopratutto una logica nelle scelte.
Come hai fatto a indovinare che sono un ragioniere (comunque pentito e dissociato visto che poi ho fatto studi letterari)?
Nascar, io non sogno con il calciomercato ma quando la Lazio gioca. I conti della Lazio non ho il tempo di farli. Quanto alla continuità dei risultati e al rafforzamento, sarò ottuso ma insisto, per me ci sono eccome. In due anni due qualificazioni europee, due volte sopra i ventisettini (che loro hanno logica nelle scelte... :D ) e due volte siamo riuscito contro ogni logica a metterci dietro anche una delle tre strisciate.
Certo che si può fare ancora di meglio. Ma anche di peggio o addirittura di molto peggio, no?

Comunque, si discute, eh.

Offline Skorpius

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Re:reja
« Risposta #331 : Venerdì 18 Maggio 2012, 17:01:00 »
Meno male che Cragnotti non ha ragionato così, sennò quei trofei in bacheca ce li potevamo sognare la notte.
Abbiamo rischiato il fallimento? pace! Ma porca miseria quanto abbiamo esultato, ci siamo divertiti, abbiamo provato il piacere allo stato puro.
E anche nei momenti duri, alla fin fine abbiamo patito, sofferto, ma ci siamo emozionati e abbiamo pianto anche per essere sopravvissuti.
Anche nella vita, sì, facciamo i conti con la realtà, ma rischiamo anche qualcosa, sennò che si campa a fare?
Come nell'amore, dobbiamo buttarci, anche a costo di pagarlo caro, di soffrire, durante e dopo...

Siamo tifosi, ed essere tifosi è vivere ed amare e quando ogni speranza, ogni emozione, è spenta per sempre si può anche chiudere bottega.

Io non voglio esistere e basta, voglio vivere.

A Cragnoti dei desideri (rectius delle pretese) non è mai fregato un piffero aveva la sua idea di gestione e l'ha portata avanti tra acquisti grandiosi e cessioni illustri in barba ai tifosi.

In due casi ha ceduto alle pressioni: signori e mendieta
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline René Ferretti

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Re:reja
« Risposta #332 : Venerdì 18 Maggio 2012, 18:37:00 »

Giglic

reja
« Risposta #333 : Venerdì 18 Maggio 2012, 18:41:50 »
Se non scrive "coeso" non è contento, il pres. :-)

Offline syrinx

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Re:reja
« Risposta #334 : Venerdì 18 Maggio 2012, 18:45:50 »
Daje. Domani è un nuovo giorno. Grazie mister e in bocca al lupo.

Offline NoSurrender

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Re:reja
« Risposta #335 : Venerdì 18 Maggio 2012, 18:50:17 »
A Cragnoti dei desideri (rectius delle pretese) non è mai fregato un piffero aveva la sua idea di gestione e l'ha portata avanti tra acquisti grandiosi e cessioni illustri in barba ai tifosi.

In due casi ha ceduto alle pressioni: signori e mendieta
Io non ho parlato di pressioni, ho parlato di passioni dei tifosi.
E' il nostro "mestiere", sennò preferisco fare altro.

Cragnotti era uno che puntava in alto, a costo di fare saltare il banco, come è stato.
Questo io chiedo: un po' di rischio, di coraggio, a costo anche di sbagliare.
Ma i conti da ragionierino, oggi vendo Kolarov, domani Lichtsteiner, dopodomani Hernanes e dopo-dopodomani Lulic, senza mai tentare di puntare alla posta, questo non solo intristisce me, che pure sono difficilmente "disaffezionabile", ma certamente non contribuisce all'aumento dei tifosi della Lazio.
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Boks XV

Re:reja
« Risposta #336 : Venerdì 18 Maggio 2012, 19:17:00 »
A Cragnoti dei desideri (rectius delle pretese) non è mai fregato un piffero aveva la sua idea di gestione e l'ha portata avanti tra acquisti grandiosi e cessioni illustri in barba ai tifosi.

ti sfugge un "piccolo" particolare: Cragnotti vinceva.
Signori fu venduto al Parma prima del filotto di vittorie.
per Nedved, infatti, non ricordo manifestazioni di piazza. Mendieta è stato un errore col senno del poi, sul momento sembrava un acquisto clamoroso.
non me pare che quando ha venduto Vieri sia scoppiata la rivolta.
per quello che mi concerne Cragnotti mi poteva pure pisciare sulle ruote della macchina tutti giorni, giacchè le mie pretese coincidevano con le sue.
la Lazio in cima al mondo.
e 'sti cazzi se non era coeso e moralizzato.

Offline Skorpius

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Re:reja
« Risposta #337 : Venerdì 18 Maggio 2012, 19:29:53 »
ti sfugge un "piccolo" particolare: Cragnotti vinceva.
Signori fu venduto al Parma prima del filotto di vittorie.
per Nedved, infatti, non ricordo manifestazioni di piazza. Mendieta è stato un errore col senno del poi, sul momento sembrava un acquisto clamoroso.
non me pare che quando ha venduto Vieri sia scoppiata la rivolta.
per quello che mi concerne Cragnotti mi poteva pure pisciare sulle ruote della macchina tutti giorni, giacchè le mie pretese coincidevano con le sue.
la Lazio in cima al mondo.
e 'sti cazzi se non era coeso e moralizzato.

Ovvio che vinceva.. per questo vinceva
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

jumpingjackflash

Re:reja
« Risposta #338 : Venerdì 18 Maggio 2012, 20:06:32 »
ti sfugge un "piccolo" particolare: Cragnotti vinceva.
Signori fu venduto al Parma prima del filotto di vittorie.
per Nedved, infatti, non ricordo manifestazioni di piazza. Mendieta è stato un errore col senno del poi, sul momento sembrava un acquisto clamoroso.
non me pare che quando ha venduto Vieri sia scoppiata la rivolta.
per quello che mi concerne Cragnotti mi poteva pure pisciare sulle ruote della macchina tutti giorni, giacchè le mie pretese coincidevano con le sue.
la Lazio in cima al mondo.
e 'sti cazzi se non era coeso e moralizzato.
domani vado a magnà alla Pergola e te lascio il conto  ;D

Offline Il frigorifero

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Re:reja
« Risposta #339 : Venerdì 18 Maggio 2012, 22:22:19 »
L’ormai certo addio di Reja è senza alcuna ombra di dubbio l’argomento del giorno. Le parole trapelate (in un modo o nell’altro) nella giornata di ieri rilasciate dal tecnico goriziano hanno provocato un vero e proprio terremoto nel mondo biancoceleste che adesso dovrà per forza di cose guardarsi intorno per cercare un suo sostituto. Il Presidente della Lazio Claudio Lotito ha voluto ringraziare l'allenatore veneto attraverso un comunicato ufficiale pubblicato sul sito sslazio.it:

"Caro Mister, pur rispettando la Sua decisione di cessare la Sua collaborazione con la Lazio, non posso non rappresentarLe il sincero dispiacere con il quale io personalmente, la Società, i calciatori, abbiamo appreso la notizia. La Sua conduzione tecnica ha portato la squadra, in questi due anni, a raggiungere risultati importanti, ed ha avuto il merito di creare un "gruppo" solido e coeso, grazie alla personalità acquisita. Lei ha avuto anche la forza necessaria per superare critiche a volte ingenerose, ispirando sicurezza e serenità nell’ambiente Lazio, necessarie per conseguire i risultati raggiunti.

La Lazio Le è grata per quanto ha fatto e per gli insegnamenti dei quali farà tesoro; sappia che le porte di Formello saranno, per Lei, sempre aperte, nella certezza che questo gruppo rimarrà nel Suo cuore come simbolo di uno dei momenti più alti della Sua carriera. Con affetto e stima.

Claudio Lotito"
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013