Michele, resisti!

[Rupert]

Mi offro volontario per accompagnare tuo figlio a scuola caro Trilux....

[ammiraglio]

Stessa persona che un anno fa gli fece fare un disegno natalizio con Gesù bambino con la maglia di totti (e non scherzo).

ho letto sta cosa e sono rimasto basito: gesù cristo vestito da totti? c'è sempre la soluzione di un colpo di pistola assestato a livello menisco. insegnanti di bassa lega, coatti, cafoni e tipicamente romanisti di merda.
ma con un colpo di pistola le cose si aggiustano.

forza michele tutta la vita.

[Sanfatucchio]

Senza se e senza ma devi denunciare la maestra merdosa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Perchè non fa il suo dovere di insegnante e arreca danno al bambino non merita quel posto

[Breizh]

Dài, Michele!!!
La tua singolarità ti renderà più forte nella vita.



Sulla maestra, non ho parole, davvero indegna di tale appellativo...
Non posso davvero pensare che svolga la stessa missione della mia dolce, sorridente e indimenticata Signorina Molinari.

[NoSurrender]

Ha ragione Fulca. E' bullismo e procura danni psicologici sia nel rapporto con scuola e insegnante sia in generale. Gravissimo.

Va denunciata al Ministero.

Poi ecco perché Antiromanismo Militante, sempre e per sempre.

[ML]

La soluzione Boks (la prima, dico  ) è quella che farebbe meglio a Michele, perché costringere la maestra alle scuse davanti alla classe sarebbe una pompata d'autostima che lo farebbe campare di rendita per tutto il resto della scuola.
Di contro far perdere il posto di lavoro a una che costringe i ragazzini a disegnare Gesù con la maglia di Totti sembra quasi l'unica strada percorribile. Perché belle le scuse, bello tutto, ma quella intanto ha salvato le chiappe. E non è giusto. Una così merita di ritrovarsi disoccupata a meditare sulla propria stronzaggine. Poi glielo paga Totti, l'affitto...

[Il frigorifero]

Due pizze in faccia alla maestra e passa la paura.

[zorba]

Mio figlio Michele, 9 anni tra qualche giorno, frequenta la terza elementare presso una scuola sulla prenestina. In classe sono 12 bambini, 11 romisti, lui è l’unico tifoso di una squadra di calcio, la Lazio. Qualche mattina fa ha cominciato a fare strane resistente: non voleva andare a scuola. Mi sono informato sui motivi ed ho scoperto che i suoi amici e LA MAESTRA lo prendono ripetutamente e pesantemente  in giro perché laziale. Ovviamente lo fanno da romisti: i bambini con insulti appresi dai genitori (“burini, 11 anni de b, etc etc”, mer.de, etc etc), la maestra con (grevi) messaggi. Ovviamente, stamane con la maestra ho fatto il diavolo a 4 ed ho minacciato di denunciarla. Stessa persona che un anno fa gli fece fare un disegno natalizio con Gesù bambino con la maglia di totti (e non scherzo). Io mi chiedo: è mai possibile che stiamo a questi livelli così infimi? E’ mai possibile che addirittura ad un bambino venga resa la vita difficile perché tifoso di una squadra diversa da a magggica? Certo, i drammi sono altri nella vita, ma si rafforza in me l'idea che la asr è la spazzatura culturale di questa città.         

Mamma mia, stanno messi veramente male!!!!

Testimonianze come questa mi fanno capire (almeno qui, fatemelo dire....) quanto sono fortunato a vivere e lavorare in Sardegna.....

 

[nanaighel]

Forza Michele sei tutti noi

[rocco tanica]

fai come ho fatto io, anni fa. (una delle tante volte che ho avuto a che fare con questo genere di problemi...)
vai dalla preside e fai convocare l'insegnante.
pretendi le scuse e, poi, pretendi le scuse al bambino davanti a tutta la classe minacciando che, se non adempiono immediatamente, esci di lì e vai dai carabinieri a sporgere denuncia per violenza psicologica su minore, senza manco passare per il via.

(volendo c'è anche un metodo più diretto però, visto che mi sembri una persona molto civile, direi che questa forma decisamente istituzionale potrebbe andar bene).

concordo.

[giangoverni]

Il problema è che a quell'età i bambibi sini conformisti, non vogliono differenziarsi dagli altri. Da qui la sofferenza di Michele di cui è responsabile soltanto la maestra. Penso che occorra una denuncia al Provveditorate e la pretesa di cambiare classe.

[MCM]

quoto BOKS XV
so bene che vuol dire essere preso per il culo da bambino.
Mi son sempre difeso bene ma è giusto che gli insegnanti non avvallino mai comportamenti inaccettabili.

[Teo]

Mio figlio Michele, 9 anni tra qualche giorno, frequenta la terza elementare presso una scuola sulla prenestina. In classe sono 12 bambini, 11 romisti, lui è l’unico tifoso di una squadra di calcio, la Lazio. Qualche mattina fa ha cominciato a fare strane resistente: non voleva andare a scuola. Mi sono informato sui motivi ed ho scoperto che i suoi amici e LA MAESTRA lo prendono ripetutamente e pesantemente  in giro perché laziale. Ovviamente lo fanno da romisti: i bambini con insulti appresi dai genitori (“burini, 11 anni de b, etc etc”, mer.de, etc etc), la maestra con (grevi) messaggi. Ovviamente, stamane con la maestra ho fatto il diavolo a 4 ed ho minacciato di denunciarla. Stessa persona che un anno fa gli fece fare un disegno natalizio con Gesù bambino con la maglia di totti (e non scherzo). Io mi chiedo: è mai possibile che stiamo a questi livelli così infimi? E’ mai possibile che addirittura ad un bambino venga resa la vita difficile perché tifoso di una squadra diversa da a magggica? Certo, i drammi sono altri nella vita, ma si rafforza in me l'idea che la asr è la spazzatura culturale di questa città.         

Mi pare che Boks XV abbia già avuto un problema del genere, brillantemente risolto.

[Teo]

I bambini non dovrebbero mai trovarsi in queste situazioni, ma se non c'è la maestra pazzoide ci sono i compagni di classe a fare "pressione".

Per questo, se si vuole evitare ai propri figli una vita triste, fatta di insuccessi, rabbia e frustrazione da coattoni, quando cedano alla corrente, ovvero il tentativo di ghettizzazione si vi resistono, bisogna rendersi conto che con quelli il confronto leale e le moderne teorie educative devono finire in un angoletto.

Il romanista E' culturalmente inferiore, e lo stato di romanista, con i suoi tipici approcci alla quotidianità, si riflette in negativo anche sulla psiche e sulla formazione sociale e culturale dell'individuo. E' inferiore e come tale va presentato ai propri pargoli. Ogni situazione negativa e spiacevole va associata all'asroma, SEMPRE.

Il pargolo crescerà nella ferma convinzione di essere SUPERIORE e tanto più vedrà esaltata la sua superiorità dall'inferiorità numerica: per paradosso, in mille contro uno si sentirà una sorta di Eletto in mezzo alla feccia. Non c'è maestra che tenga, può venire anche Iddio in triplice persona, che però se giallorossovestito perderà qualsiasi credibilità agli occhi del pupo.

Il lunedì dopo l'ultimo derby, nella classe di Tommaso (rapporto 18 a 2 anche se i "romanisti" lo stadio manco sanno dove sia) un paio di regazzini rommici sono stati portati a scuola quasi a forza, come riferito dai genitori, perché non volevano andarci per paura di essere presi per i fondelli da Tommaso. Non cìè inferiorità numerica che tenga, se si è convinto il piccolo di essere dalla parte del giusto. E noi, calcisticamente, lo siamo senza dubbio alcuno.

[Fabio70rm]

Denuncia la maestra, poi il giorno dopo accompagni Michele a scuola, entri in classe davanti a tutti i bambini e gli dici in faccia che l'hai denunciata perchè sta facendo pressioni psicologiche indebite, è una cattiva insegnante, è una rosicona romanista demmè, e che reca discapito a tutte le persone che si sbattono facendo l'insegnante.

[Russotto]

Devi fare qualcosa! Non fagliela passare liscia! Sei un grande

[Ataru]

[DinoRaggio]

I bambini non dovrebbero mai trovarsi in queste situazioni, ma se non c'è la maestra pazzoide ci sono i compagni di classe a fare "pressione".

Per questo, se si vuole evitare ai propri figli una vita triste, fatta di insuccessi, rabbia e frustrazione da coattoni, quando cedano alla corrente, ovvero il tentativo di ghettizzazione si vi resistono, bisogna rendersi conto che con quelli il confronto leale e le moderne teorie educative devono finire in un angoletto.

Il romanista E' culturalmente inferiore, e lo stato di romanista, con i suoi tipici approcci alla quotidianità, si riflette in negativo anche sulla psiche e sulla formazione sociale e culturale dell'individuo. E' inferiore e come tale va presentato ai propri pargoli. Ogni situazione negativa e spiacevole va associata all'asroma, SEMPRE.

Il pargolo crescerà nella ferma convinzione di essere SUPERIORE e tanto più vedrà esaltata la sua superiorità dall'inferiorità numerica: per paradosso, in mille contro uno si sentirà una sorta di Eletto in mezzo alla feccia. Non c'è maestra che tenga, può venire anche Iddio in triplice persona, che però se giallorossovestito perderà qualsiasi credibilità agli occhi del pupo.

Il lunedì dopo l'ultimo derby, nella classe di Tommaso (rapporto 18 a 2 anche se i "romanisti" lo stadio manco sanno dove sia) un paio di regazzini rommici sono stati portati a scuola quasi a forza, come riferito dai genitori, perché non volevano andarci per paura di essere presi per i fondelli da Tommaso. Non cìè inferiorità numerica che tenga, se si è convinto il piccolo di essere dalla parte del giusto. E noi, calcisticamente, lo siamo senza dubbio alcuno.

Appunti presi per il corso di Antiromanismo militante, poi li passo al compagno di banco Breizh   

Concordo con zorba per quanto riguarda lo "stanno messi male" ed anche la fortuna, in molti casi, di vivere dove c'è una scarsa o nulla percentuale di con tendenze difettose. vabbe', poi ci sono i casi in cui vinci i derby al 93'...

Comunque, Michele, resisti!

[rocco tanica]

Il bello è che questi minus minus haben, questi mononeuroni quando gli dice bene (parlo di insegnanti e genitori dei piccoli ratti), non capiscono che così facendo forgiano il perfetto Laziale, antiromanista nelle viscere.
Mi spiego: anche io provengo da quelle zone (Casalbertone) a metà tra Tiburtina e Prenestina e facevo la quinta elementare nel 1973-74; a ricordo noi Laziali eravamo massimo in tre, contornati dai conati di Orazi, le odi a Negrisolo e le peane per Quintini. Quanto ne passavamo non ne avete idea, nonostante il raffronto poteva somigliare a Real Madrid (Noi) e Rayo Vallecano (i parassiti). Chi si salvava, all'epoca, erano gli insegnanti, ben altra deontologia professionale, ma l'odio per noi Laziali era pari a quello odierno.
Inoltre frequentavo la scuola calcio alla Pro Roma, dove in pochi avevamo il coraggio di indossare la camiseta biancoceleste. Io ero tra questi.
Orgoglioso, biancoceleste e visceralmente antiromanista.

[corebiancazzurro]

come lo capisco tuo figlio
ho vissuto sempre la stessa cosa anche se la prof mi prendeva in giro perchè ero romano (a 10 anni mi sono dovuto trasferire per qualche anno in calabria)
bhe mio padre non era calmo come te quindi j'ha detto che se continuava la sotterrava viva ma questi sono dettagli 
e comunque anche qui a Roma sempre l'unico laziale in classi formate da ominidi (difettosi)
di a tuo figlio che questa è anche la differenza tra noi e loro
gli animali deboli devono stare in branco per avere un briciolo di forza,noi ce la caviamo bene da soli
poi se serve ce vado io a fa 2 chicchiere co prof e compagni senza problemi