Il “calcio parlato”, il cosiddetto Bar dello Sport vissuto anche mediaticamente, è uno degli elementi più aggreganti e per certi versi piacevoli che caratterizza la passione in Italia, ma anche all’estero, per il Calcio….sport in cui tutti i tifosi pensano di essere bravi come dirigenti, allenatori e talvolta persino calciatori.
I mei ricordi più lontani, negli anni ’80, mi portano a rivivere, soprattutto nel periodo estivo, giornali nazionali e locali sportivi che con i loro titoli ed articoli che facevano illudere e sognare noi giovani tifosi, talvolta persino i più esperti…spesso rientravamo a casa dicendo “…papà hai visto chi abbiamo comprato…ora vinceremo lo scudetto…”….tante volte ricordo mio padre rispondere a queste mie frasi gioiose e sognanti o avallando la mia gioia, per farmela vivere oppure per condividerla, oppure, quando era effettivamente una esagerazione, smorzandole con un “…sono tutte fesserie….i giornali scrivono questo per far sì che il tifoso compri il giornale…”…
Se ci pensiamo bene è una delle cose più belle del fenomeno popolare del Calcio….però con gli anni, moltiplicandosi le dinamiche economiche, ma soprattutto il numero e la consistenza dei “media” che si occupano di calcio (siti internet, social, giornali on-line e cartacei, tantissime trasmissioni in tv….sky, mediaset, rai) il cosiddetto “calcio parlato” ha assunto una valenza talmente grande che è diventato più condizionante e influente sul tifoso e sui suoi umori, persino del Calcio giocato, che poi è l’unico che dovrebbe avere rilevanza, anche nelle opinioni dei critici e dei tifosi.
Nell’epoca dei ricchi diritti televisivi, e relativi ricavi commerciali, assistiamo a un calcio parlato che non ha più solo la finalità di spingere il tifoso ad illudersi e quindi acquistare questo o quel giornale, o ad andare allo stadio, ma, attraverso mirate logiche e strategie di mercato e comunicazione, cercare di consolidare nei tifosi delle certezze e delle idee che siano funzionali a logiche di ricavi economici, per cui abbiamo talvolta azioni costanti e continue di vera e propria propaganda, con approcci critici artificiosi, creati a tavolino, che rispondono a queste esigenze, eludendo i ragionamenti da ciò che i fatti sportivi agonistici raccontano attraverso le prestazioni sportive ed i risultati in campo, nei campionati e nelle coppe.
In pratica spesso il tifoso sviluppa le proprie convinzioni non tanto dai risultati e da quello che il campo “sentenzia”, ma dall’insieme di opinioni che girano nell’etere mediatico e che vanno poi a consolidare un certo tipo di (auto)-convinzioni, che si rivelano, nei mesi di aprile-maggio-giugno, ovvero quello dei verdetti finali, fonte di frustrazioni e disorientamento rispetto a ciò che si è creduto, o peggio scelto comodamente di credere…un esempio su tutti…e non me ne vogliano gli amici….i tifosi del Napoli e della Roma, convinti (da una certa propaganda a scopo commerciale), di essere tifosi di Club pluridecorati e vincenti, salvo poi ritrovarsi ad assistere, da spettatori, a Finali, Scudetti e Coppe che riguardano altre squadre e tifoserie.
Talvolta si trova qualche tifoso, talmente assuefatto a questa propaganda, che si definisce contento perché quel giocatore della sua squadra è stato venduto bene…”…hai visto, ci è convenuto…abbiamo guadagnato 50 milioni…”…quasi a voler sottolineare un successo contabile…non soffermandosi sul momentaneo indebolimento tecnico della propria squadra del cuore…. sono i cosiddetti tifosi-commercialisti, nuova figura di questo TeleCalcio.
Per gli affezionati, o meglio…direi le vittime di questo TeleCalcio, il mese critico è quello di maggio, dove i canti, i balli, le storielle e le lunghe novelle dei vari giornalisti ed inviati che seguono questo o quel club, lasciano il passo alla DOVEROSA cronaca sportiva….e lì non si sfugge…la realtà a quel punto prevale per forza, la propaganda mediatica calcistica non può fare altro che assorbire il colpo e limitare i danni…magari limitandosi a raccontare e riportare poco più dell’essenziale.
Per questi per fortuna, o purtroppo in realtà, il TeleCalcio riparte dopo poco tempo….ed ecco che, dopo i verdetti del calcio giocato, ritorna il calciomercato, i soliti titoloni e servizi, si riparla delle solite squadre, dei soliti proclami, e si cerca, strategicamente di far dimenticare le sentenza che il Vero Calcio ha dato sul Campo, ovvero i Trofei alzati effettivamente al cielo….e la giostra continua….