Autore Topic: Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"  (Letto 5774 volte)

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bak

Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #20 : Lunedì 17 Maggio 2010, 14:20:50 »
Qualcuno facesse notare a questo ominicchio l'impegno dei vari Bari, Cagliari, Parma e Chievo contro di loro.

Dovete schiattà, merde.

Offline rash

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #21 : Lunedì 17 Maggio 2010, 23:45:19 »
per la serie io non sbaglio mai... ecco il ranieri pensiero (?) di oggi:
'Come è stato sanzionato Totti spero che siano sanzionati gli altri, allora ci sarebbe giustizia - ha dichiarato laconico Ranieri -. Va bene essere goliardici ma ricordiamo che ci guardano e diamo esempio. Materazzi? Lui è abituato con lo stile della Lazio…'.


ecco io m'ero portato avanti con il lavoro



            ranieriiiiii............ta va pija 'ndercu' ta va pija .....                ta va pija 'ndercu' ta va pija ......        ta va pija 'ndercu' ta va pija .....              ta va pija 'ndercu' ta va pija ......          asrmmmerda   !!!!!                         ]
          ranieriiiiiiiiii ..............ta va pija 'ndercu' ta va pija .....                ta va pija 'ndercu' ta va pija ......        ta va pija 'ndercu' ta va pija .....              ta va pija 'ndercu' ta va pija ......          asrmmmerda   !!!!!                        
spigni sfonna spara e ammazza ma nun sai 'ntigne er biscotto 'nde la tazza

Offline Ataru

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #22 : Martedì 18 Maggio 2010, 03:12:29 »
Qualcuno facesse notare a questo ominicchio l'impegno dei vari Bari, Cagliari, Parma e Chievo contro di loro.

Dovete schiattà, merde.
a sentir loro, il parma ha giocato alla morte
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline calimero

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #23 : Martedì 18 Maggio 2010, 12:28:24 »
per la serie c'ho sempre ragione io (corso avanzato), le parole di Ranieri:

STOCCATA - «Forse La Russa era abituato all'impegno della Lazio». È secca e pungente la risposta di Ranieri al ministro della Difesa, Ignazio La Russa, tifoso interista, che aveva definito il comportamento del Siena «vergognoso, perchè ha giocato per la Roma, ha giocato per vincere». La squadra toscana era impegnata nell'ultima di campionato proprio contro l'Inter, che in casa di mancata vittoria avrebbe consegnato lo scudetto nelle mani della Roma.

In realtà Larussa sbaglia. Il Siena ha giocato una partita di grande attenzione tattica per cogliere il pareggio, risultato utilissimo alle merde, totalmente insignificante per loro. La stranezza è proprio questa: non ha giocato come fanno di solito le squadre prive di pressione, tipo il Lecce 86, senza particolari calcoli per cercare di cogliere un'ultima soddisfazione, come sarebbe giusto e comprensibile. In questo caso sembrava che il Siena giocasse per un obiettivo proprio, quando in realtà  non aveva alcuno se nn di riverire i loro padroni,

Offline borges

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #24 : Martedì 18 Maggio 2010, 13:21:08 »
In realtà Larussa sbaglia. Il Siena ha giocato una partita di grande attenzione tattica per cogliere il pareggio, risultato utilissimo alle merde, totalmente insignificante per loro. La stranezza è proprio questa: non ha giocato come fanno di solito le squadre prive di pressione, tipo il Lecce 86, senza particolari calcoli per cercare di cogliere un'ultima soddisfazione, come sarebbe giusto e comprensibile. In questo caso sembrava che il Siena giocasse per un obiettivo proprio, quando in realtà  non aveva alcuno se nn di riverire i loro padroni,

esatto......
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geddy

Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #25 : Mercoledì 19 Maggio 2010, 07:32:45 »
Larussa ha parlato da tifoso e gli va dato merito di questo. Un tifoso lo sa benissimo che gli ultimi cinque minuti di uan partita come Siena Inter devono essere una festa e non una caccia all'uomo tipo quella messa in scena da  Rosi.
Se è brutto quanto fatto vedere dai nostri in Lazio Inter, mi domando come definirebbe Ranieri lo spettaclo messo in mostra dai suoi in queste ultime settimane e nella finale di coppa italia. Non solo dal suo capitano.

Offline borges

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #26 : Mercoledì 19 Maggio 2010, 12:01:29 »
IL COLLOQUIO / CLAUDIO RANIERI

  LO SCUDETTO DEL DISGUSTO

“Lazio-Inter, teatrino desolante”

(di Malcom Pagani)

Evitando le buche più dure, Claudio Ranieri si è rimesso in viaggio. Colline senesi, ulivi, quiete dopo l’apnea che fino ai titoli di coda, lo ha visto duellare per l'impossibile. Un anno fa, proprio in queste ore, un gelido comunicato della Juventus lo ibernava al ruolo che più detesta. Il capro espiatorio, meno ellittico di un saggio di Renè Girad, da congedare quando le fondamenta tremano. Dodici mesi dopo, l'uomo che cerca ricezione per una lunga conversazione telefonica sul recente passato: “Provo a spostarmi, in tutta questa pace, i telefoni recitano da comparse”, ha trovato campo libero per eccellere. Nelle valutazioni di fine anno, il migliore è lui.   Per media punti, partite consecutive senza sconfitte e per qualcosa che non ha rilievo statistico, ma pulsa in ogni singola considerazione. Aver riportato in vita una Roma prossima alle esequie, terrorizzando l'Inter. Avesse enunciato il proposito a settembre, con i compratori misteriosi alla porta, i tifosi in contestazione permanente e il quotidiano assedio mediatico, lo avrebbero rinchiuso per manifesta incapacità. Di intendere, volere, pensare. Consapevole del rischio, Ranieri Claudio da San Saba si è appropriato della strategia della lumaca. Ritrovare solidarietà di intenti là dove imperava la balcanizzazione. “Da piccolo, quando dopo pranzo mi precipitavo a prendere il tram per raggiungere l'Olimpico, mi aspettavo soprattutto una cosa: che la mia squadra desse tutto dall'inizio alla fine. Perdere o vincere, è secondario rispetto al fatto di potersi guardare allo specchio. Da ragazzo, pretendevo che i miei idoli dimostrassero attaccamento. Mezzo secolo dopo, ho provato a recuperare quella sensazione trasmettendola a un gruppo depresso. Ho trovato ragazzi nervosi, perché non si può ballare mentre intorno la casa crolla. Ero preoccupato dall'impatto. Dubbioso, assalito da ipotesi non proprio consolanti. Dopo una settimana, mi sono rasserenato. Ho propugnato un'idea di tranquillità che credo abbia rappresentato un punto di svolta”. Se lo cerchi all'indirizzo della boria, Ranieri non risponderà: “Un allenatore poggia su due colonne. Le prospettive chiare e la necessità di far rispettare regole   che siano uguali per tutti. Dopo aver iniziato l'avventura, ho messo l'elmetto, ma in definitiva, i giocatori lo sanno, il protagonista non sono stato io”.

Però se l'è cavata.

Meno male che mi è arrivata quest'occasione. Questa è casa mia. In tanti vorrebbero allenare la squadra di cui sono tifosi e l’illusione rimane sulla carta. Io ho avuto questa fortuna e ho deciso di affrontare l'occasione senza condizionamenti ambientali.

A Roma, il proposito confina con l'utopia.

Non ho ascoltato consigli interessati, né mi sono fatto sfiorare da chiacchiere inutili. In Italia è accettato un solo culto religioso: il risultato. Solo dopo, in subordine, vengono comportamento, capacità di parlare una lingua sobria, che non scateni animi di per sé già pronti a infiammarsi. 

Un anno da profeta in patria l'ha trasformata?

Io sono sempre me stesso e non sono tra quelli che nella vita hanno percorso a tutta velocità corsie preferenziali. Sono partito dall'interregionale. Venticinque anni dopo, non sono cambiato di una virgola.

Ma ha viaggiato.

La valigia che ho riempito di voci, suoni e colori distanti dall'effimero bar dello sport italiano mi è servita anche quest'anno. Ho allenato in Spagna e in Inghilterra, correndo l'azzardo di farmi dimenticare. Ma non sono un calcolatore e rifarei tutto quello che ho fatto. Amici, incontri, culture, musei, panorami. Quello che ho appreso evadendo dalla gabbia nazionale, si fidi, non ha prezzo. 

Anche per questa ragione, l'avrebbero vista bene in azzurro.

Non ci avevo mai pensato. Chiaro che un giorno mi piacerebbe molto allenare la Nazionale italiana e se proprio non potesse essere quella, non disprezzerei un'altra ipotesi. Ora ho un progetto, mi è stato affidato un programma di due anni, voglio concluderlo al meglio.

E se fosse andato via?

Sarebbe equivalso a tradire e in Federazione, se ci hanno pensato davvero, capiranno perfettamente perché non ho potuto lasciare. Mal che vada sarà un arrivederci. Credo non si sia offeso nessuno, almeno spero.

Tra le fotografie di un'annata da incorniciare, la coraggiosa doppia sostituzione del derby.

Il coraggio ce l'hanno altre persone, però io prima di essere un ex curvarolo sono un tecnico. Magari   vivo una scissione, ma sono pagato per allenare, scegliere, scontentareavolte.TogliereTotti e De Rossi, molto più di capitano e vice della mia squadra, mi è dispiaciuto moltissimo. Ma soffrivano. Sentivano eccessivamente le onde speciali di quella gara. Così mi sono fatto forza, certo che quello scossone avrebbe responsabilizzato ancor di più la squadra.

E’ andata bene.

Onestamente, se Jùlio Sergio non avesse parato il rigore di Floccari, avremmo potuto smobilitare al quinto della ripresa.

L'anno prossimo, uscire nel plauso generale sarà più difficile.

Lo sanno tutti. Ventiquattro gare senza sconfitte non sono un evento sempre ripetibile. Ma la sfida sarà più sentita, determinata, se mi passa il termine, eccitante.

Le aspettative saranno mostruose.

Ma io sono della vecchia scuola. Di ciò che è già ricordo, non sono mai soddisfatto e mettere le mani avanti, mi è sempre parso un espediente in odor di vigliaccheria. Voglio vincere. Proveremo a migliorarci, poi vedremo. 

Per stimolare i suoi, continuerà a far vedere il Gladiatore?

C'è chi mostra i foglietti di carta con i movimenti e le spiegazioni tattiche e chi sceglie di motivare con le immagini. Se le dico che considero più moderno chi sceglie la seconda opzione, pecco di presunzione? Sa com'è, è un periodo particolare (ride ancora). Non vorrei che qualcuno si risentisse.

Più rimpianti o soddisfazioni?

Non posso ragionare così. Abbiamo fatto 15 punti nell'ultimo quarto d'ora, vinto partite all'ultimo istante, avuto fortuna, com'è normale, qualche volta. Poi certo, se rifletto sul Livorno ultimo in classifica, che ci ha portato via 4 punti su sei, impreco: ‘porca miseria, ma è possibile?’

Lazio-Inter è parsa un trattato di avanspettacolo.

Come sportivo, è stata un'enorme delusione. L'avevo detto prima: 'Non è possibile che nel campionato italiano le ultime tre giornate del torneo non siano giocate in contemporanea'. Con la cultura del sospetto, a volte suffragata dai fatti, presente alle nostre latitudini, far disputare tutte le gare alla stessa ora, rappresenterebbe un essenziale deterrente.
   
Ma?

Ma regna il business e quindi, conseguentemente, anche spettacoli come Lazio-Inter. Quello che mi ha addolorato di più è stata l'immagine che abbiamo dato all'estero. Una squadra che rinuncia alla lotta, in certi paesi, suona come uno scherzo di dubbia eleganza.

Come si vince la battaglia per uno sport pulito?

Con tifosi che incitano la loro squadra, pretendendo il massimo, senza mettere al centro dei propri dogmi le altrui disgrazie e senza necessità di spettacoli desolanti come quello dello Stadio Olimpico.

È arrabbiato?

Alcuni aspetti delle ultime settimane mi hanno indignato. Quelle parole così nette dei vincitori ad esempio: “abbiamo vinto uno scudetto contro tutto e contro tutti”. Questa sicumera, anche un po' ridicola, mi fa riflettere. Non sono bastate le immagini televisive di Lazio-Inter per stendere un velo definitivo su quello che è accaduto davvero? 

Duro.

Per indole, fare polemica è tra le cose che meno mi interessano al mondo. Però ci vuole onestà e una raffigurazione come quella fa sorridere. Allora chiedo a chi sostiene quelle posizioni: “Ma credete sul serio a quello che dite?”. A me pare somigli da vicino alla storia dell'ultimo giapponese che non sapeva che la guerra fosse finita.

Metafora storica.

Hanno visto un film che non esisteva e nell'isola Italiana, hanno trovato tante persone che hanno abboccato a una storiella risibile. Mi lascia l'amaro in bocca. Ogni allenatore, presidente, tifoso, può declinare un suo cahier de doléances, stilare una lista delle recriminazioni, ma perlomeno chi vince in quel modo, abbia il buon gusto di non dire nulla. 

Ha chiesto anche sanzioni sullo striscione che a Totti riservava pensieri non gentilissimi.

Mi pare il minimo. È stato sanzionato Totti? Può starmi anche bene, però voglio vedere equanimità. Guardi, so anche chi è stato.

Materazzi?

No, lui non c'entra. Ha messo quella maglietta, ma il suo gesto, per dire, non mi ha dato fastidio.

E il ministro La Russa pronto a mischiare sacro e profano?

Non mi irrita che tifi per l'Inter. Mi sarei atteso però più equilibrio, una diversa equità di giudizio.

Ranieri dica la verità, domenica ci ha creduto? 

Ho sperato, sofferto, pregato laicamente, ma sapevo che fino al fischio finale ogni secondo sarebbe stato utile per spegnere il nostro sogno. Sa qual è la verità?

Dica.

Qui ci meravigliamo che una squadra come il Siena faccia il proprio dovere, e non ci stupiamo o meglio disgustiamo, se una formazione non gioca affatto.

Mou saluta. Le dispiace?

Sì , è un avversario di quelli giusti. La sua mancanza si sentirà soprattutto sulla stampa. Dà titoli, qualsiasi cosa faccia, se incrocia le gambe o fa la mossa di John Travolta nella febbre del sabato sera.

E se dice che lei è un ipocrita?

Mi duole, lo preferisco in versione letteraria. Sulla Nausea di Sartre mi ha divertito. 

Ottimi suggeritori comunque.

Fa il furbo, lo sappiamo. Manda qualcuno ad ascoltare cosa hai detto e poi si prepara. Vecchio trucco. Ma Sartre nel ‘64 rifiutò il premio Nobel dicendo: “Non voglio essere letto in quanto Nobel, ma solo se il mio lavoro lo merita”. Ecco, se Mou permette, di Sartre mi approprio anch’io: “Mi piacerebbe essere ricordato solo perché il mio lavoro lo merita”.

Meglio cenare con Zeman?

E’ successo. Zdenek è una persona squisita. Abbiamo discusso intensamente e visti i suoi silenzi, converrà che la notizia è questa.
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Offline masti càzzi

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #27 : Mercoledì 19 Maggio 2010, 13:11:28 »
'Non è possibile che nel campionato italiano le ultime tre giornate del torneo non siano giocate in contemporanea'. Con la cultura del sospetto, a volte suffragata dai fatti, presente alle nostre latitudini, far disputare tutte le gare alla stessa ora, rappresenterebbe un essenziale deterrente.
e perche' solo le ultime tre giornate?
forse perche' alla quart'ultima e' stata la roma a giocare dopo l'inter?
forse perche' alla quint'ultima e' stata la roma a giocare dopo l'inter?
forse perche' alla sest'ultima  e' stata la roma a giocare dopo l'inter?

a buffone, quando mourinho parla de prostituzione intellettuale, te fischiano le recchie eh?

Offline borges

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #28 : Mercoledì 19 Maggio 2010, 13:15:42 »
a buffone, quando mourinho parla de prostituzione intellettuale, te fischiano le recchie eh?

secondo me quarche artra cosa... glie fischia
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Offline syrinx

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #29 : Mercoledì 19 Maggio 2010, 14:41:06 »
Un riomico come tutti gli altri che si nasconde dietro parole pacate e linguaggio finto-forbito.

Offline Centurio

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #30 : Mercoledì 19 Maggio 2010, 14:42:58 »
un piagnone perdente coi paraocchi
sine pennis volare haud facile est

bak

Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #31 : Mercoledì 19 Maggio 2010, 15:55:11 »
A spettacolo desolante, raccontaci un pò come sono andate le cose in quel torpedo-juve del 73.
Diccelo per bene visto che eri nel settore giovanile e dovresti saperlo bene.

merdoso.

Offline Skorpius

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #32 : Mercoledì 19 Maggio 2010, 17:58:37 »
Una delle poche cadute di stile
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Whistle

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #33 : Mercoledì 19 Maggio 2010, 18:20:36 »
Si è dimostrato degno dei suoi simili.
Che ne pensa invece di Bari-rioma, Parma-rioma, rioma-Cagliari, Chievo-rioma?
Che si vergognasse, lui e tutti li sua!!
'sto rosicone...

:vergogna: :asrm:

Offline Aquila Maremmana

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #34 : Mercoledì 19 Maggio 2010, 18:26:23 »
Una delle poche cadute di stile

Magari una delle prime, visto che è da poco a Trigoria...... aspettiamoci ben altro!!!
Noi potevamo essere loro. Non abbiamo voluto.
Loro non avrebbero mai potuto essere noi.

Offline Skorpius

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #35 : Mercoledì 19 Maggio 2010, 18:49:06 »
Magari una delle prime, visto che è da poco a Trigoria...... aspettiamoci ben altro!!!

il problema è che dopo questo episodio si accorgerà di poter dire qualsiasi cosa senza subire critiche, magari non era abituato a tanta difesa mediatica
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline aaronwinter

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #36 : Giovedì 20 Maggio 2010, 09:23:46 »
La replica di Tare
"Ranieri, pensa a te"


Il ds bianconceleste non accetta sentir parlare di spettacolo desolante offerto dalla Lazio contro l' Inter: "Il tecnico giallorosso guardi piuttosto a come ha fatto a perdere con la Samp…". Poi aggiunge: "La nostra lealtà non può essere messa in dubbio"

ROMA - "Lazio-Inter desolante? Ranieri pensi a come ha perso la Roma con la Samp". In nome del club biancoceleste ci pensa il ds Igli Tare a replicare al tecnico giallorosso che, in un'intervista rilasciata a "Il Fatto Quotidiano", si era detto deluso dall' atteggiamento della Lazio e dei suoi tifosi nella sfida con l' Inter. "Forse la più grande desolazione sono le sue parole che, invece di incoraggiare il suo gruppo, che quest'anno ha fatto molto bene, invia questi segnali offensivi a noi laziali. Pensi piuttosto alla Samp che ha saputo sul campo cogliere una vittoria cercata e raggiunta". Replica Tare con un comunicato sul sito ufficiale della società.

E' DURA ARRIVARE SECONDI - Poi aggiunge: "Ha ragione Ranieri, nel calcio regna il business e quindi è dura arrivare secondi e non primi. Mi complimento per questa intuizione ma bisogna aggiungere che nel calcio regna anche l'agonismo, quello che la Lazio ha sempre dimostrato e grazie al quale nelle ultime due stagioni ha vinto Coppa Italia e Supercoppa. C'è anche da dire che qualora non avessimo raggiunto i nostri obiettivi non avremmo mai accusato nessuno perché è dal campo che arriva la verità e non dagli insulti. Lo sfottò, prerogativa del tifoso, deve però sempre rimanere nei limiti del buon gusto soprattutto quando questo viene fatto da un calciatore o da un dirigente".

LEALTA' DELLA LAZIO NON IN DUBBIO - Il dirigente della Lazio non nasconde, però, di aver sempre stimato la pacatezza di Ranieri, e ribadisce che nessuno deve mettere in discussione la lealtà e professionalità dei giocatori biancocelesti: "Sottolineo comunque che ho sempre avuto stima nei confronti di Ranieri sia come professionista, sia come uomo. Ho sempre apprezzato la sua serietà e pacatezza nel giudicare il mondo del calcio - confessa -. In ultimo vorrei ricordare a tutti che a Roma questo sport è molto sentito tra le due tifoserie ma, qualsiasi sia il loro rapporto, in campo scendono sempre e comunque solo i giocatori che nel caso della Lazio sono veri professionisti che hanno sempre dato il massimo per la loro società. La sportività e lealtà di questo club e dei suoi giocatori non può essere messa in dubbio da nessuno".
(19 maggio 2010)

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Mi sembrano le parole giuste
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Offline aaronwinter

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Offline Ataru

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Re:Ranieri:"Lo doveva vincere l'Inter"
« Risposta #38 : Giovedì 20 Maggio 2010, 23:00:33 »
Una delle poche cadute di stile
te sei perso quando l'avemo cacciato a calci dalla coppa italia l'anno scorso...
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