Autore Topic: un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.  (Letto 15283 volte)

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Zapruder

Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #20 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 23:00:32 »
Ero andato liscio fino all'ultimo punto... mi hai fregato con Lazio-Inter 2010... il pareggio interno dell'Atalanta col Bologna aveva dissipato ogni dubbio quanto al mio desiderio di sconfitta della Lazio...
Però il 5 maggio 2002 ho tifato fermamente Lazio, ancor più convinto dopo il raddoppio juventino a Udine. :D
Credo che Lazio-Inter 2010 sia stata veramente l'unica eccezione in tutta la mia carriera di "sedicente" tifoso laziale.

Si potrebbe studiare un condono.

POMATA

Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #21 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 23:10:11 »
Fish, puoi mettere tutte le leggi che vuoi, il Laziale medio i soldi non li caccia.

Offline Dissent

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #22 : Giovedì 20 Giugno 2019, 10:15:57 »
si, possibile. Resta il fatto che la norma è molto chiara.
Organo consultivo composto da tifosi, titolare di pareri obbligatori (non vincolanti) su questioni di stretto interesse dei tifosi come biglietti, magliette, accesso allo stadio e altre cose, con possibilità di partecipazione (non si specifica diritto di voto) alle assemblee dei soci.
Niente di più, mi pare. Tutto questo non sembra far presagire che questa Consulta dei tifosi possa incidere sulle decisioni operative della società e men che meno sulla assegnazione e distribuzione degli incarichi.
Insomma, messa così, Lotito, Tare, Inzaghi e Peruzzi stanno tranquilli.
La delega che si vorrebbe regolamentare è al momento limitata nella portata ma enorme come precedente; aprirebbe cioè la strada all'affermazione di un principio per cui non è possibile escludere dalla governance societaria, ex lege (non semplicemente sul mercato azionario, cosa già possibile), chi finanzia de facto quella società.

Sarà poi il peso politico, il consenso, i rapporti di forza tra i partiti a determinare quale piega questa strada prenderà, se sarà qualcosa di soft all'italiana (probabile nel breve periodo) o il viatico per sfociare nel modello tedesco.

Ricordiamo infatti che lo stesso Giorgetti, è firmatario di un disegno di legge mai presentato ma depositato in commissione parlamentare e ancora li dal 2014, dove si impone il limite del 30% alle proprietà dei club calcistici per un singolo soggetto e si consegna di fatto la governance e la maggioranza degli stessi ai cd supporter trusts.

Ai vecchi proprietari è concesso un termine per cedere la proprietà in eccesso o sul mercato o ad altri soggetti, altrimenti la cessione avviene ex-lege con equo compenso regolato a rate sui futuri diritti tv.

Praticamente un esproprio? Di fatto si, ma coerente con la ratio della norma, in quanto se si ritiene quell'interesse non privato ma pubblico, è ovvio che quel bene va espropriato.

Curiosa la posizione delle tifoserie più o meno organizzate, che ancora una volta denotano una comprensibile scarsa capacità di discernimento, incentrando sforzi, lotte e proteste verso un decreto sicurezza-bis invece di dirigersi verso un ben più succulento spazio politico che in questo momento è più che caldo e vedrebbe di buon occhio il favorire trust di tifosi al posto di soggetti privati nella governance delle società.

Detto questo come anticipato diverso tempo fa, se ne vedranno delle belle, anche se non nell'immediato.

Offline Dissent

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #23 : Giovedì 20 Giugno 2019, 10:57:14 »
Fish, puoi mettere tutte le leggi che vuoi, il Laziale medio i soldi non li caccia.
E' evidente tu non abbia cognizione della materia societaria.
Il laziale, il romanista o cagliaritano, non deve mettere alcun denaro.
Come del resto succede già oggi per gli attuali proprietari, che non immettono capitali (se non per acquisizioni) ma gestiscono soldi proveniente da un sistema di ripartizione basato sulla collettività e sui tifosi, ergo pubblico.

Ai vecchi proprietari spetterà l'equo indennizzo regolato attraverso gli introiti tv e determinato ex-lege, in deroga alle norme civilistiche sulle società private. Nel caso lazio ad esempio, Lotito dovrà passare dal 66% attuale al 29%. Ergo dovrà cedere il 37% della sua partecipazione, da valorizzare tenendo conto dell'investimento fatto per l'acquisizione (circa 21 milioni). Questi soldi saranno pagati dai "nuovi proprietari" ex-lege, che entrando in possesso dei diritti tv potranno immediatamente liquidare la somma investita, anche diluita nel tempo.

Quando alla governance, toccherà semplicemente agli attuali abbonati di ogni club di calcio eleggere propri rappresentanti (in numero ristretto) che non faranno altro che fare ciò che fanno già gli attuali proprietari, ovvero gestire i bilanci, nominare i dirigenti ed i manager della società, presenziare gli organi federali etc etc..

Nessun soldo da mettere più di quanto se ne mettano già ora gli attuali azionisti, ovvero zero nel nostro caso.

Offline Jim Bowie

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #24 : Giovedì 20 Giugno 2019, 11:10:29 »
Intravedo gia due punti scuri circa il processo da te esposto.

La delega che si vorrebbe regolamentare è al momento limitata nella portata ma enorme come precedente; aprirebbe cioè la strada all'affermazione di un principio per cui non è possibile escludere dalla governance societaria, ex lege (non semplicemente sul mercato azionario, cosa già possibile), chi finanzia de facto quella società.
Se l'architrave della legge e' questo in neretto da te esposto, allora qualsiasi esercizio commerciale non puo avere proprietarioltre al 30%. Non siamo noi, di fatto, finanziatori della FIAT acquistando i beni proposti?
e della gelateria sotto casa? offrono un prodotto che io finanzio acquistandolo.
Se vuoi la governance di una societa quotata in borsa la scali con OPA e paghi anche piu di quello che vale ( e la vecchia teoria dlla mercato dei porci) estrinsecata da Lotito nel dare moneta vedere cammello.
Ripeto, se questo e' quello su cui si basa la legge, ha fatto bene a non presentarla mai e bene fa se non la presentera' mai.
Se tu vuoi gestire una cosa  la compri con i soldi, no che la tifoseria non deve cacciare una lira.
Secondo, la soglia del 30% di cosa? Del valore degli assets? delle azioni? ( e le societa che non sono per azioni?)
Pero' certo potrei usare la genialata dei minibot per comprare. (Povera Italia mia).
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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #25 : Giovedì 20 Giugno 2019, 11:21:53 »

Si tratta solo di capire quanta gradualità si vorrà concedere e quale exit strategy si vorrà dare agli attuali proprietari, ma la strada di fondo è segnata, lunga ma segnata.

Così lunga che probabilmente noi non saremo in grado di apprezzarla.


Quando alla governance, toccherà semplicemente agli attuali abbonati di ogni club di calcio eleggere propri rappresentanti (in numero ristretto) che non faranno altro che fare ciò che fanno già gli attuali proprietari, ovvero gestire i bilanci, nominare i dirigenti ed i manager della società, presenziare gli organi federali etc etc..

tutto sommato se non si paga niente il resto viene da solo.

'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #26 : Giovedì 20 Giugno 2019, 11:38:18 »
Il ragionamento di Dissent è sicuramente condivisibile e ben impostato sul piano giuridico e dei fatti, ma secondo me è ancora non maturo.
La norma di cui parliamo è peraltro l'attribuzione di una delega legislativa al Governo che poi la eserciterà in futuro secondo un dettaglio che ancora nessuno conosce. In ogni caso, mi sembra che sia proprio da scartare la rivoluzione della governance delle società calcistiche, che non verrà scossa dall'esercizio di quella delega legislativa.

Dissent peraltro trova curioso che le tifoserie organizzate non mirino a questo piatto succulento. A me la cosa non sorprende più di tanto: le tifoserie organizzate sono interessate principalmente al loro spazio di manovra nelle curve (biglietti, trasferte, merchandising ufficiale e parallelo). Niente altro mi pare.

Rispondo poi a Jim.
La norma non mette in discussione per ora niente di quello che tu paventi.
Il tuo ragionamento si basa, correttamente, sul de iure conditum. Nella discussione che ho aperto ieri si parla del de iure condendum, il diritto al di là da venire.

Provocatoriamente, dici bene quando affermi che se "l'architrave della legge e' questo" allora qualsiasi esercizio commerciale non puo avere proprietarioltre al 30%". Messa così hai ragione, ma il campo delel attività anche commerciali non è sempre uguale.
La FIAT è di fatto una società con un azionariato talmente diffuso che il management e la proprietà che la controlla DEVE rispondere a tutti gli azionisti, anche i più piccoli, altrimenti si rischia la vendita delle azioni e il crollo del valore delle azioni.
In ogni caso, il legislatore può comunque essere libero di adottare un diverso assetto nel campo della governance societaria delle società di calcio in considerazione dell'estremo interesse pubblico che anima l'ambito del calcio, imponendo anche dei limiti alla partecipazione di un singolo soggetto nel capitale sociale, tutto questo però al termine di una discussione a livello politico che coinvolgerà tutti gli attori interessati (e non solo Lotito). Tu hai parlato di 30% tanto per fare un esempio, un riferimento che però funziona nel contesto della borsa, mentre in termini di puro controllo societario è un qualcosa che attualmente non esiste: posso costituire una società di capitali ed essere interamente padrone di tutte le azioni o anche del 99% e l'1% a mio cognato.
Lasciamo poi perdere questo 30% che ha dato vita a una vicenda giudiziaria che molti ricorderanno.

Insomma, ci riempiamo la bocca e il cuore di passione, di tifo, di fede, qualcosa che comunque rappresenta un interesse forte, potente, inesauribile verso una maglia, una squadra e una storia. Perché tutto questo non può essere portato in un livello ulteriore, con la partecipazione diretta dei tifosi alla gestione della società? La cosa avviene in altri paesi, che hanno comunque sistemi di partecipazione pubblica molto più avanzati e funzionanti del nostro.

Servirebbe un processo culturale che è ancora troppo immaturo.

Per Jim e Dissent e per chi lo vorrà (ri)leggere

Riuppo questo topic soltanto per dare allargare il discorso e dare nuovi contributi che ho tratto dal libro “Il calcio ai tempi dello spread” di Teotino e Uva, recentemente pubblicato e consiglio a tutti gli amanti del genere.


Regel 50+1. In Germania le società affiliate devono essere composte per almeno il 50%+1 del capitale da associazioni sportive e in ogni caso il 50%+1 dei diritti di voto nelle Assemblee sociali deve rimanere all’associazione sportiva di riferimento.
Unica eccezione per il Woflsburg e il Bayer Leverkusen, due club interamente di proprietà di Volkswagen e Bayer.
Sono state poi consentite a partire dal 1998 anche altre tipologie societarie: non più solo associazioni sportive pure, ma gruppi con facoltà di creare società controllare, sotto forma di srl o spa, purché sia rispettato il criterio del 50+1.
In questo contesto il potere dei tifosi non è più assoluto come prima, ma il loro ruolo resta determinante nelle decisioni strategiche e anche dove non fanno più parte dei Consigli di gestione, il loro parere è maggioritario nelle assemblee e la loro presenza determinante nei Consigli di sorveglianza.
E’ possibile affermare che il modello di rappresentanza degli interessi degli appassionati porta all’applicazione di criteri di gestione che consentono il massimo equilibrio economico-finanziario pressoché sconosciuto nel resto d’Europa.
Se si pensa che questi modelli di “azionariato popolare” siano appannaggio di club di piccolo calibro, si deve sapere che anche il Bayern Monaco ha la governance basata sulla Regel 50+1, vale a dire dell’azionariato popolare, visto che il capitale sociale ha la seguente composizione:
l’81,8% di proprietà dall’Associazione sportiva FC Bayern Munchen e V. (oltre 185.000 soci nel 2012),
il 9,1 dell’Adidas (che ha acquistato le sue quote nel 2012 per la modica cifra di 77 milioni di euro)
il 9,1% dell’Audi (che acquistò nel 2009 le sue quote per appena 90 milioni di euro).
Questa iniezione di capitali privati, peraltro, è stata fondamentale per il finanziamento dell’Allianz Arena, l’impianto inaugurato nel 2005 costato 340 milioni (procedura referendum popolare).

Monaco di Baviera e l’Allianz arena sono anche un esempio per la realizzazione del nuovo stadio visto che fu il Consiglio comunale a deliberare di approfondire la questione, fissando dei criteri e aprendo un vasto dibattito in città che portò ad un referendum tra i cittadini, con un concorso di architettura per valutare il progetto.
Infatti, nel 1997 il Consiglio di amministrazione della FC Bayern Monaco decide di realizzare un nuovo stadio. Dalla proposta si aprì una discussione politica sulla necessità di realizzare un nuovo stadio dedicato al calcio nella città. Il Consiglio comunale delibera di approfondire la questione, fissando dei criteri. Nel frattempo le due società di calcio di Monaco (FC Bayern e TSV 1860) si consorziarono per la costruzione e gestione del nuovo stadio. Nel 2001 tra le cinque aree individuate come più adatte viene scelta l’area di Frottmaning, come la più adatta per l’accessibilità su ferro e l’immediata vicinanza all’autostrada.
A quel punto, viene indetto un referendum tra i cittadini di Monaco dove prevalse con il 65% dei voti una maggioranza favorevole alla realizzazione.
Per la scelta del progetto Fu quindi indetto un concorso di architettura che vede vincere lo studio svizzero Herzog and DeMeuron. Nel 2002 termina la fase di adeguamento della pianificazione urbanistica comunale e regionale e iniziano i lavori che termineranno nel 2005.


Ma vediamo un’altra esperienza di “piccolo cabotaggio”, quella dell’Hamburger SV dove ci sono 70.000 soci che pagano una quota annua di 48 euro che gli consente di entrare nel programma di membership del club acquisendo anche tutta una serie di diritti che li rendono protagonisti assoluti, per cui non sono solo tifosi ma anche dirigenti.
Si tratta di soci dell’HSV Supporters Club, associazione dei tifosi dell’Amburgo, la squadra più antica della Bundesliga fondata nel 1887. Non si tratta di un semplice centro di coordinamento tra i vari club locali di sostenitori, ma di uno degli elementi centrali della struttura organizzativa e della governance della società.
Il Supporters club ha sede ad Amburgo ma delegati che lo rappresentano in tutte le città della Germania. In pratica è una sorta di organi del club che si incontra regolarmente con il Board of Directors dell’Hamburger SV, che fra l’altro è una polisportiva (… proprio come la SSLazio1900), per discutere di quanto accade dentro e intorno alla società.
Non solo chiacchiere futili, ma tutte le decisioni che coinvolgono direttamente i tifosi (p.e. i prezzi dei biglietti) non possono essere prese senza un consultazione ufficiale e un parere espresso dal Supporters club. Addirittura, quando alla fine degli anni novanta su proposto il progetto per il nuovo stadio, si arrivò a una sua modifica per l’insistenza dei tifosi di mantenere qualche spazio per posti in piedi, in modo da avere almeno una categoria di biglietti a bassissimo costo.

Ogni membro del Supporters club ha diritto di voto nell’assemblea generale della società (che non è né una spa, né una srl, ma una associazione) e il suo status gli consente di essere eletto o nominato nello stesso Board of directors (conisglio di gestione) e nel Supervisory board (Consiglio di sorveglianza).
Il supporters club, oltre ad avere un ruolo importante nella gestione della società svolte anche altre attività più direttamente operative. Qualche esempio.
- vende direttamente i biglietti per le partite in trasferta offrendo anche pacchetti viaggio per i tifosi
- è stato parte attiva nel progetto del museo della società
- gestisce e commercializza il proprio merchandising ufficiale
- pubblica una rivista bimestrale
- possiede una tv tematica
- intrattiene rapporti con la polizia e le istituzioni locali.

Ad esempio con il comune di Amburgo si è stretto un accordo di collaborazione chiamato “la Via Amburgo” con cui sono state attivate una serie di iniziative sociali proposte direttamente ai cittadini.
Tornei sportivi con il coinvolgimento di oltre 800 bambini nel parco comunale e la partecipazione diretta, in qualità di organizzatori o arbitri, dei dirigenti della società e dei giocatori della prima squadra, con una quota di partecipazione devoluta a finanziare le attività sportive di un’associazione che riunisce bambini e ragazzi di famiglie a basso reddito
Torneo di calcio under 19 dove sono stati coinvolti, sempre con la partecipazione dei giocatori della prima squadra, anche ragazzi con problemi di handicap.

Si ricorda però che i vari sistemi di governance sono soprattutto il frutto di differenti concezioni sulla natura e la finalità delle società calcistiche. Secondo il centro studi della FEDERCALCIO italiana ci sono due macro modelli di governance:
il modello chiuso, tipico dell’esperienza inglese e italiana, con organi di governo totalmente appannaggio degli azionisti di controllo (spesso uno solo) e con tutto il potere nelle mani dei soggetti che apportano il capitale di rischio; la finalità perseguita è l’appagamento personale (dell’azionista di controllo) o il ritorno economico diretto o indiretto.
Il modello aperto, tipico del calcio tedesco e spagnolo (comunemente denominato “azionariato popolare”) dove negli organi di governo sono coinvolti anche soggetti di versi dall’azionista di maggioranza, perché non si prevede un azionista individuale di controllo o perché negli organismi direttivi partecipano anche soggetti diversi dai soci. Le motivazioni che guidano le varie scelte non sono qui di natura strettamente economica, ma rimandano alla rappresentazione di interessi collettivi di tipo sportivo o anche socio-culturale.


Provando un adattamento alla nostra Lazio, si potrebbe pensare a una regel 50+1 con Lotito in maggioranza assoluta e il resto dell'azionariato rappresentato da alcuni tifosi eletti democraticamente dai piccoli azionisti, che propongono i loro (ossia i nostri) cahiers de doleances.
In ogni caso, è necessario tornare alla realtà, quella italiana, da sempre afflitta da uno dei peggiori istituti giuridici della storia dell'uomo, il condominio, luogo dove ognuno di noi trova e da il peggio di sé.
Ve le immaginate Immaginabili le riunioni nel sottoscala con le ciabatte e la giacca da camera, la mazzetta di giornali sotto il braccio (Messaggero, Repubblica, CdS, LazioStyle, Gazzetta, Men e lazialità), nelle fredde serate invernali a parlare di Lazio, piani per lo sviluppo del merchandising e ritrovarci a litigare per l'aumento del riscaldamento dell'Olimpico.
No, non è cosa, avete forse ragione voi. Certe cose possono funzionare soltanto in società molto più evolute e democratiche della nostra, come quella tedesca da sempre attratta da noi con divertito fascino fin dai tempi di Goethe, ma dove ci si guarda bene dall'imitarci.
La regel+1 può funzionare solo in un paese dove già esiste il Mitbestimmung, mentre da noi il “grande” Marchionne, molto bravo nel trading di azioni, quando parla di piani industriali chiede uditori silenti e applausi a scena aperta nell'attesa di un numero che deve ancora cominciare.
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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #27 : Giovedì 20 Giugno 2019, 11:40:07 »
E' evidente tu non abbia cognizione della materia societaria.
Il laziale, il romanista o cagliaritano, non deve mettere alcun denaro.
Come del resto succede già oggi per gli attuali proprietari, che non immettono capitali (se non per acquisizioni) ma gestiscono soldi proveniente da un sistema di ripartizione basato sulla collettività e sui tifosi, ergo pubblico.

Ai vecchi proprietari spetterà l'equo indennizzo regolato attraverso gli introiti tv e determinato ex-lege, in deroga alle norme civilistiche sulle società private. Nel caso lazio ad esempio, Lotito dovrà passare dal 66% attuale al 29%. Ergo dovrà cedere il 37% della sua partecipazione, da valorizzare tenendo conto dell'investimento fatto per l'acquisizione (circa 21 milioni). Questi soldi saranno pagati dai "nuovi proprietari" ex-lege, che entrando in possesso dei diritti tv potranno immediatamente liquidare la somma investita, anche diluita nel tempo.

Quando alla governance, toccherà semplicemente agli attuali abbonati di ogni club di calcio eleggere propri rappresentanti (in numero ristretto) che non faranno altro che fare ciò che fanno già gli attuali proprietari, ovvero gestire i bilanci, nominare i dirigenti ed i manager della società, presenziare gli organi federali etc etc..

Nessun soldo da mettere più di quanto se ne mettano già ora gli attuali azionisti, ovvero zero nel nostro caso.
sembra un furto spiegata così Dissent. Mi Sembra non ci hai capito niente neanche tu.

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #28 : Giovedì 20 Giugno 2019, 11:57:01 »
sembra un furto spiegata così Dissent. Mi Sembra non ci hai capito niente neanche tu.

A parte il fatto che quanto dice Dissent è una pura ipotesi. Nel caso specifico - l'ipotesi di Dissent - non ci sarebbe alcun furto: l'azionista di maggioranza dovrebbe scendere al 30% e il suo 40% da restituire ben pagato.
Se tutto questo è furto ...

ma siamo sempre nel campo delle ipotesi, che peraltro sono riprese da una proposta (di Giorgetti) che non è mai diventata legge.
Quella di cui si parla ora è invece altra cosa. E ancora deve diventare legge.
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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #29 : Giovedì 20 Giugno 2019, 12:15:00 »
Pesce il mio intervento, non conoscendo la norma proposta, era solo su quello che ho evidenziato in neretto del discorso di Dissent.
Tutto qui.
Comunque  mi sembrerebbe strano un esprorio non ai fini di utilita' collettiva, tipo un terreno per farci passare una strada, che non sia solo ad appannaggio del politico di turno!
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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #30 : Giovedì 20 Giugno 2019, 12:15:21 »
Dissent peraltro trova curioso che le tifoserie organizzate non mirino a questo piatto succulento.

No eh?

E la cordata ungherese cos'era, in realtà? se non il tentativo dei soliti noti di salire l'ultimo gradino che gli mancava per prendersi la Lazio?

Ma veramente non vi terrorizza l'idea di una Lazio "gestita" dai "tifosi"? E pensate veramente che nel mondo Lazio sia possibile una gestione "democratica"?

Ma quando scrivete vi prendete per il qu da soli, ovvero prendete per il qu chi legge, o semplicemente non vi rendete conto di quello che dite?

Poi dice che Mignogna gode di credibilità... Per forza.

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #31 : Giovedì 20 Giugno 2019, 12:21:42 »
L'unico modo di seguire politiche aziendali democraticamente e' quello dell'uomo solo al comando.
Le altre sono posizioni dal CFO all'usciere atte a fare in modo che le politiche aziendali facciano parte del tessuto produttivo per un'ottimizzazione delle resorse e dei ricavi.
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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #32 : Giovedì 20 Giugno 2019, 12:22:04 »
A parte il fatto che quanto dice Dissent è una pura ipotesi. Nel caso specifico - l'ipotesi di Dissent - non ci sarebbe alcun furto: l'azionista di maggioranza dovrebbe scendere al 30% e il suo 40% da restituire ben pagato.
Se tutto questo è furto ...

ma siamo sempre nel campo delle ipotesi, che peraltro sono riprese da una proposta (di Giorgetti) che non è mai diventata legge.
Quella di cui si parla ora è invece altra cosa. E ancora deve diventare legge.
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Zapruder

Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #33 : Giovedì 20 Giugno 2019, 12:25:54 »
L'unico modo di seguire politiche aziendali democraticamente e' quello dell'uomo solo al comando.

La discussione si può chiudere qui.

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #34 : Giovedì 20 Giugno 2019, 14:16:36 »
No eh?

E la cordata ungherese cos'era, in realtà? se non il tentativo dei soliti noti di salire l'ultimo gradino che gli mancava per prendersi la Lazio?

Ma veramente non vi terrorizza l'idea di una Lazio "gestita" dai "tifosi"? E pensate veramente che nel mondo Lazio sia possibile una gestione "democratica"?

Ma quando scrivete vi prendete per il qu da soli, ovvero prendete per il qu chi legge, o semplicemente non vi rendete conto di quello che dite?

Poi dice che Mignogna gode di credibilità... Per forza.

Conosci molto bene il mondo Lazio. Da come scrivi devi conoscerlo molto bene, ma soprattutto mostra l'aura di chi la sa lunga, molto più lunga di altri che - poveri ingenui - credono ancora all'asino che vola.
Abbiamo fatto tutti il militare a Cuneo. Io alla Cecchignola. Siamo uomini di mondo. Conosciamo i nostri polli: tutti.


Ben pagato con i soldi dei diritti tv a rate?

Con i soldi di chi subentra. Sempre soldi sono.

L'unico modo di seguire politiche aziendali democraticamente e' quello dell'uomo solo al comando.
Le altre sono posizioni dal CFO all'usciere atte a fare in modo che le politiche aziendali facciano parte del tessuto produttivo per un'ottimizzazione delle resorse e dei ricavi.

Tua opinione rispettabile. Mi permetto di non condividerla.
Da altre parti funzionano altri modelli di governance.
Nel caso specifico, in quei casi le assemblee dei tifosi non scelgono il prossimo allenatore o la prossima mezz'ala. Scelgono il management.
Parliamo di Barcellona e Real Madrid, pizza e fichi potremmo dire.
Anche su questo si può chiudere la discussione (vera e unica premura di chi conosce molto bene il mondo Lazio: una sua esclusiva di cui ci dispensa e distilla il suo sapere quotidianamente).
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POMATA

Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #35 : Giovedì 20 Giugno 2019, 14:26:44 »
Barcellona 200.000 mila soci
Real Madrid oltre 100.000


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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #36 : Giovedì 20 Giugno 2019, 14:36:53 »
Barcellona 200.000 mila soci
Real Madrid oltre 100.000

Quanto versano annualmente come quota soci?
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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #37 : Giovedì 20 Giugno 2019, 14:45:48 »
E' evidente tu non abbia cognizione della materia societaria.
...

mi domando se faccia a faccia tu potresti cominciare ad interloquire così. Suppongo di no. Mi sembrerebbe oltremodo ineducato.

Vedi, poi per l'onniscienza fatta persona, a meno che tra le tue lucide intenzioni non vi sia anche quella di voler fare una preliminare selezione con discorsi sulla razza contabilmente corretta e prima di metter mano al sommo volume "Mein Team und meine börsennotierte Firma ohne Betrüger, aber mit einem einzigen Capiscionen" è strategicamente sbagliato esordire con una simile espressione.

Fatti furbo, Se vuoi comunicare la tua scienza, comprendi prima educazione e strategia della comunicazione. C'è un volume edito da dsàqjbvgo dal titolo "wie man in Pomata kommuniziert" (Come comunicare ar Pomata).

E poi, farsi sempre la stessa domanda (che mi faccio spesso anche io): con la persona di fronte come parlerei? E' decisivo paa fruizione...

Panzabianca

Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #38 : Giovedì 20 Giugno 2019, 14:51:32 »
Quanto versano annualmente come quota soci?

Mark, ho idea che pure con una brillante proposta come questa, la Lazio sparirebbe tempo un paro d'anni.

Offline franz_kappa

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #39 : Giovedì 20 Giugno 2019, 14:56:33 »
[...]
Fatti furbo, Se vuoi comunicare la tua scienza, comprendi prima educazione e strategia della comunicazione. C'è un volume edito da dsàqjbvgo dal titolo "wie man in Pomata kommuniziert" (Come comunicare ar Pomata).
[…]
Concordo con il saggio Panzabianca.
Bisogna creare un 'ingaggio' con l'interlocutore. Partire dal presupposto "parli di cose che non conosci" - ammesso e non concesso che ciò sia vero - non è la migliore delle premesse. Tale esordio, anzi, stabilisce fondamenta assai cedevoli sulle quale costruire il conseguente dibattito.
Buon viaggio, caro Piero.