Autore Topic: un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.  (Letto 15257 volte)

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un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« : Mercoledì 19 Giugno 2019, 12:10:54 »
Da ilFattoQuotidiano.it  di oggi a firma di Lorenzo Vendemiale

Azionariato popolare, primi passi (per legge) anche in Italia: emendamento introduce organo consultivo nei club
La proposta firmata dal relatore leghista Belotti impegna il governo a “individuare forme e condizioni di azionariato popolare per le società professionistiche”. Significa che, quando il ddl sarà approvato, l'esecutivo potrà scrivere una delega ad hoc. I contenuti, dunque, sono rimandati ai prossimi mesi. Intanto però c’è anche un altro articolo, che prevede l’ingresso dei tifosi in società: la creazione di un organo consultivo, formato da 3 a 5 membri eletti dagli abbonati, che possa esprimere pareri su questioni che riguardano i fan, magari visionare i bilanci, tutelare i propri interessi

Il calcio in mano ai tifosi. All’estero a volte e in forme diverse è già realtà, in Italia solo un’utopia: l’azionariato popolare rimane un tabù per il nostro calcio, dove il piccolo imprenditore locale o il grande magnate straniero resta l’unica soluzione per mandare avanti un club, con la partecipazione dei tifosi che viene archiviata come infattibile se non proprio osteggiata. Adesso, però, qualcosa si muove: il governo ha approvato un emendamento al ddl sullo sport che prevede in futuro una legge per l’azionariato popolare, e intanto introduce un organo consultivo nelle società professionistiche per la tutela dei tifosi.

TEMA CARO AL M5S (E UNA VECCHIA IDEA DI GIORGETTI…)
L’azionariato popolare è un tema caro sia al Movimento 5 stelle che alla Lega. L’affinità coi 5 stelle, da sempre sostenitori della democrazia diretta, è evidente come confermano le parole del sottosegretario Simone Valente: “Vogliamo dare il via a un percorso culturale diverso nel calcio professionistico, che favorisca la coesione sociale e la partecipazione dal basso”. Meno noto il favore del Carroccio: in tempi non sospetti però, era il 2014, Giancarlo Giorgetti aveva firmato una proposta di legge che proponeva addirittura di “togliere un padrone alle società sportive”, stabilendo un tetto del 30% al numero di quote o azioni che uno stesso soggetto può detenere in una società. Praticamente una follia. Giorgetti intanto è diventato uomo di governo e ha mitigato le sue intenzioni: il progetto che partorirà il parlamento sarà senz’altro meno rivoluzionario. Ma non c’è da sorprendersi che la maggioranza gialloverde abbia deciso di affrontare la questione.

UNA DELEGA FUTURA, SUBITO I TIFOSI IN SOCIETÀ
Ecco dunque che nel corso dell’esame del ddl sullo sport (che affronta varie materie, dalla riforma del Coni all’attività scolastica), è stato approvato in commissione un emendamento sull’azionariato popolare, del resto che doveva entrare nel testo fin dal primo momento. La proposta, firmata dal relatore leghista Belotti impegna il governo a “individuare forme e condizioni di azionariato popolare per le società professionistiche”. Significa che, quando il ddl sarà approvato, il governo potrà scrivere una delega sull’azionariato popolare. I contenuti, dunque, sono rimandati ai prossimi mesi. Intanto però c’è anche un altro articolo, che prevede l’ingresso dei tifosi in società: la creazione di un organo consultivo, formato da 3 a 5 membri eletti dagli abbonati, che possa esprimere pareri su questioni che riguardano i fan, magari visionare i bilanci, tutelare i propri interessi.

PERCHÉ SERVE UNA LEGGE AD HOC
Si tratta di due norme distinte che mirano allo stesso obiettivo, anche se ovviamente l’intervento maggiore è rimandato alla futura delega. Esperienze differenti già ci sono, nelle forme più disparate, soprattutto nelle categorie minori (ad esempio il progetto Supporters in campo): in Serie A, invece, il caso più importante è quello di MyRoma, associazione di tifosi che ha acquistato una piccola quota (sotto l’1%) della As Roma. Si può già fare, insomma. Perché serve una legge ad hoc? La risposta prova a darla proprio il fondatore di MyRoma, Walter Campanile, che sta partecipando al tavolo governativo. “Fino ad oggi il calcio italiano è stato in mano a padri padroni, che non hanno alcun motivo a mettersi in casa chi non fa i loro interessi ma solo quelli della squadra. Una legge serve per incentivare la partecipazione popolare e magari codificarla, stabilendo un quadro normativo più chiaro”.

I MODELLI ESTERI: 50%+1 TEDESCO, COOP SPAGNOLE, TRUST INGLESI
Inevitabile guardare all’estero, dove l’azionariato è già vivo e in certi casi molto florido. I modelli sono riconducibili essenzialmente a tre tipologie. In Germania da fine anni Novanta la FederCalcio ha fissato la famosa regola del 50%+1, che impedisce a un singolo azionista di avere la maggioranza, e fa sì che i club siano in mano ai tifosi: il Bayern Monaco, ad esempio, è per oltre il 70% dei suoi fan con partecipazioni minoritarie di colossi come Audi, Adidas e Allianz (al 9% ciascuno), lo stesso il Borussia Dortmund che però si è anche quotato in borsa; più di recente è in corso in controtendenza la privatizzazione di diverse società finite in mano a multinazionali (il Leverkusen alla farmaceutica Bayer, il Wolfsburg a Wolkswagen, il Lipsia a Red Bull).
In Spagna le proprietà si sono divise in due grandi categorie a inizio Anni Novanta, a seguito di una grave crisi che stava facendo fallire i club. Alcune sono delle associazioni senza scopo di lucro, direttamente in mano ai tifosi che sono veri e propri soci di queste cooperative: il Barcellona, con oltre 200mila iscritti, è il più grande caso di azionariato popolare al mondo, seguito da Real e Atletico Madrid, Bilbao, Osasuna. Le altre invece sono società sportive, quindi acquistabili da privati. Infine c’è il modello anglosassone del Supporter Trust, che vede i tifosi associarsi in una società o in un’associazione, e per tramite di questa acquistare il controllo di una società (o una parte di essa) e governarla. Proprio questa sembra essere l’esperienza più versatile e facilmente replicabile in Italia.

LA VIA ITALIANA: SOGGETTO GIURIDICO UNICO, SGRAVI E ORGANI CONSULTIVI
In Italia come detto esperienze ce ne sono già state in varie forme: cooperative, fondazioni, associazioni, chi più ne ha più ne metta. Proprio questo potrebbe essere uno degli obiettivi principali della legge: individuare un unico soggetto giuridico (magari anche uno nuovo) attraverso cui realizzare l’azionariato popolare. Visto che la via spagnola non è praticabile (bisognerebbe cambiare la ragione sociale delle società professionistiche) e quella tedesca troppo estrema (impensabile fissare un tetto ai privati), la soluzione più fattibile sembra quello del Trust inglese. Un altro obiettivo sarà quello di incentivare queste forme di proprietà alternative: un’idea attualmente allo studio, ad esempio, potrebbe essere quella di prevedere degli sgravi fiscali ai club che abbiano una partecipazione popolare (ovviamente di una quota significativa). Quello che invece non potrà fare la legge è cancellare in un sol colpo gli ostacoli: ad alti livelli i tifosi non bastano, servono i soldi. Infatti i casi che funzionano all’estero sono quelli di società con una forte tradizione, che possono prescindere dall’apporto finanziario dei soci in quanto hanno un fatturato notevole e un bilancio solido. Sono modelli virtuosi ma difficilmente replicabili, almeno nell’immediato in Italia, dove l’azionariato sembra sostenibile più nelle categorie minori che nel professionismo. Intanto si parte dall’ingresso dei tifosi in società con un organo consultivo (se confermata la norma le società avranno sei mesi per adeguare il proprio statuto). La strada è ancora lunga, ma forse il calcio italiano muove i primi passi.
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Offline MagoMerlino

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #1 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 12:18:38 »
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline zorba

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #2 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 13:21:31 »


"Ah Gian Miché e mò che cazzo è sta novità?!? Me se sfilano la società da sottarculo?!? Vedi che poi fa', ennamo su!!!"
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

POMATA

Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #3 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 14:20:04 »
Non riusciamo a riempire lo stadio a prezzi stracciati e dovremmo dare soldi a fondo perduto?

In Spagna il socio paga una cuota al club ma non ha diritto all’abbonamento, lo deve fare a parte, poi c’è sempre il giorno del club dove gli abbonati con tessera devono ripagare il biglietto...normalmente i club più piccoli mettono il giorno del club nella partita più importante della stagione, per esempio se viene il Barcellona o il Real Madrid...

Lotito caccia li sordi...

Offline Dissent

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #4 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 14:38:23 »
Ne avevamo già parlato in altro post.

E' solo questione di tempo, molto tempo probabilmente, ma la proposta di legge è latente da diversi anni in commissione parlamentare, e la strada è quella.

Probabilmente la presenza della Lega e del M5S daranno più possibilità che prima o poi questa riforma verrà attuata, riforma osteggiata sia dal PD che da FI.

Giorgetti non è nuovo al tema; dopo aver cannoneggiato il CONI e tolto praticamente tutto il budget a Malagò, si passerà a mettere mani al governo del calcio.

Da un punto di vista politico, i movimenti di tifosi non hanno ancora capito la portata della possibile riforma nè i partiti hanno spinto più di tanto; ma le lacunose proprietà disseminate in seria A e serie minori non potranno che catalizzare l'attenzione presto o tardi sulla necessità di sanare un conflitto di interessi spaventoso.

La strada è quella del modello tedesco a lungo termine, e di quello anglosassone nel breve termine, dove la riforma risponde ad una ratio ed un principio semplice quanto ineludibile; non è possibile che un soggetto privato detenga partecipazioni di maggioranza in società formalmente private ma di fatto a diffuso interesse pubblico e i cui introiti dipendono da un sistema di ripartizione pubblico.

Non cè molto altro da aggiungere ad un semplice principio di equità e razionalità.

Si tratta solo di capire quanta gradualità si vorrà concedere e quale exit strategy si vorrà dare agli attuali proprietari, ma la strada di fondo è segnata, lunga ma segnata.

Offline Il frigorifero

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #5 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 14:47:55 »
Per quel poco che capisco, se dovessi scegliere, applicherei il modello tedesco : un tetto oltre il quale non si possono più comprare azioni.

"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

POMATA

Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #6 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 14:56:13 »
Praticamente si tratta di togliere le squadre agli attuali padroni, la vedo dura.

Offline fish_mark

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #7 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 15:05:18 »
Ne avevamo già parlato in altro post.

E' solo questione di tempo, molto tempo probabilmente, ma la proposta di legge è latente da diversi anni in commissione parlamentare, e la strada è quella.

Probabilmente la presenza della Lega e del M5S daranno più possibilità che prima o poi questa riforma verrà attuata, riforma osteggiata sia dal PD che da FI.

Giorgetti non è nuovo al tema; dopo aver cannoneggiato il CONI e tolto praticamente tutto il budget a Malagò, si passerà a mettere mani al governo del calcio.

Da un punto di vista politico, i movimenti di tifosi non hanno ancora capito la portata della possibile riforma nè i partiti hanno spinto più di tanto; ma le lacunose proprietà disseminate in seria A e serie minori non potranno che catalizzare l'attenzione presto o tardi sulla necessità di sanare un conflitto di interessi spaventoso.

La strada è quella del modello tedesco a lungo termine, e di quello anglosassone nel breve termine, dove la riforma risponde ad una ratio ed un principio semplice quanto ineludibile; non è possibile che un soggetto privato detenga partecipazioni di maggioranza in società formalmente private ma di fatto a diffuso interesse pubblico e i cui introiti dipendono da un sistema di ripartizione pubblico.

Non cè molto altro da aggiungere ad un semplice principio di equità e razionalità.

Si tratta solo di capire quanta gradualità si vorrà concedere e quale exit strategy si vorrà dare agli attuali proprietari, ma la strada di fondo è segnata, lunga ma segnata.

Questo tema mi affascina e basta cercare nel forum per trovare qualcosa di più approfondito.
Per la cronaca, non si tratterebbe di una proposta di legge quanto dell'attribuzione di una delega al Governo per disciplinare la materia entro 6 mesi dall'approvazione della legge: sarebbe compito del Governo disciplinare la materia.
Ma la questione è prima di tutto culturale e in Italia siamo molto indietro, o se più piace, molto distanti da questi modelli che pure esistono e prosperano in movimenti calcistici più avanzati, più organizzati e più potenti del nostro. E anche più ricchi.
Da noi resiste, indomito, il modello dell'uomo solo al comando, di cui la SSLazio è attualmente uno dei suoi massimi rappresentanti.

Da parte mia non mi faccio alcuna illusione su una norma che - per la precisione - imporrebbe alle società di istituire al loro interno organi consultivi partecipati da rappresentanti dei tifosi (scelti tra gli abbonati) incaricati della tutela di interessi specifi dei tifosi, che esprimerebbero pareri obbligatori ma non vincolanti su questioni di loro esclusivo interesse.
Messa così non mi sembra proprio la presa del palazzo di Inverno, con l'istituzione di Soviet nei consigli di amministrazione delle società di calcio. Ma sicuramente la preoccupazione sarà massima. Da sottolineare l'attivismo di Giorgetti, molto appassionato alla questione e in generale ai temi dello sport. Giorgetti lo ricordiamo è un sostenitore del Southampton.

In definitiva devo per il momento trovarmi d'accordo con chi dice che ...

Praticamente si tratta di togliere le squadre agli attuali padroni, la vedo dura.

Non è proprio così, ma la questione verrà messa sicuramente in questi termini per bloccare questo processo.


PS Nel 2013 la finale di Champions league fu tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Due squadre di proprietà esclusiva di tifosi.
Tanto per ricordarlo a chi legge con sincera preoccupazione chi ha il terrore che un giorno tutto questo possa accadere dalle nostre parti. Ma eravamo in Germania. In Italia non funzionerà mai.
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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #8 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 15:41:40 »
Mark, sempre sesti arriviamo, me sa. 

Zapruder

Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #9 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 15:45:48 »
La Lazio ha circa mille tifosi*, troppo pochi per sostenere un azionariato popolare.

* Non può essere riconosciuto come laziale chi:

- ha creduto per oltre 24 ore alla favoletta di Chinaglia e degli "ungheresi";
- ha creduto per oltre 12 ore alla favoletta di "Bertarelli";
- ascolta/vede deliberatamente le trasmissioni di Guido De Angelis e Plastino;
- chiama tutt'ora Wilson "capitano";
- ha partecipato, anche moralmente, al "funerale del calcio italiano" il 14 maggio del 2000;
- ha definito/definisce la Coppa Italia un "trofeo Birra Moretti allargato";
- ha omesso anche una sola presenza allo stadio perché "non vado perché Lotito m'ha tolto la Lazialità";
- ha desiderato anche solo una volta la sconfitta della Lazio, a fini di tifo (es. Lazio-Inter 2010) o per motivi di Totocalcio e martingale.

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #10 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 15:54:58 »
Una domanda stupida.................
Juve, Lazio e Riomma non sono gia in questo status?
C'e' qualche legge che vieta ai tifosi di comprare azioni e quindi partecipare alle assemblee degli azionisti? Vuoi la maggioranza? fai un'OPA aggressiva!
Di quali soldi pubblici parla Giorgetti, semmai e' vero il contrario, il sistema calcio finanzia da solo il 99.99% dello sport italiano.
E' che vonno mette le mani pure li pe acchiappa', la proprieta' privata va rispettata.
Allora facciamolo anche con industrie di altri settori!
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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #11 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 16:05:01 »
Mark, sempre sesti arriviamo, me sa.

Ma non ha importanza.
La questione è un'altra. La partecipazione popolare.
In altri paesi è disciplinata ed è un fenomeno diffuso. Da noi no.
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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #12 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 16:36:15 »
Ma non ha importanza.
La questione è un'altra. La partecipazione popolare.
In altri paesi è disciplinata ed è un fenomeno diffuso. Da noi no.
Non confondere la partecipazione con la governance.
La partecipazione e' andare allo stadio, vivere della propria squadra anche dedicandogli un'ora del tempo libero, con incontri e visite, la Governance e' qualcosa di leggermente differente.
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Panzabianca

Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #13 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 16:50:09 »
Ma non ha importanza.
La questione è un'altra. La partecipazione popolare.
In altri paesi è disciplinata ed è un fenomeno diffuso. Da noi no.

mah, a sensazione io credo che le tue speranze andrebbero deluse.

Panzabianca

Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #14 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 16:53:04 »
Non confondere la partecipazione con la governance.
La partecipazione e' andare allo stadio, vivere della propria squadra anche dedicandogli un'ora del tempo libero, con incontri e visite, la Governance e' qualcosa di leggermente differente.

e che quando piove poi gridà: piove, governance ladra!

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #15 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 16:54:29 »
Non confondere la partecipazione con la governance.
La partecipazione e' andare allo stadio, vivere della propria squadra anche dedicandogli un'ora del tempo libero, con incontri e visite, la Governance e' qualcosa di leggermente differente.

Usi termini molto più appropriati, ma partecipazione nel discorso che stiamo facendo ha una significato molto più vicino a governance che alla semplice frequentazione dello stadio.
La questione vera è se c'è spazio per questi modelli di "governance" come tu giustamente e correttamente li definisci.
Ho paura che - nonostante le intenzioni del Governo - tutto questo in italia non abbia ancora spazio.

mah, a sensazione io credo che le tue speranze andrebbero deluse.

Sull'argomento non ho alcuna speranza (e neanche interesse).
Solo curiosità.
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Panzabianca

Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #16 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 16:57:37 »

Sull'argomento non ho alcuna speranza (e neanche interesse).
Solo curiosità.

io invece qualche timore ce l'ho... Riflettiamoci su, anche osservando quel che sta succedendo nella pallotta zone. A questi nun jé parrebbe vero.

Quanto a noi, già immagino quello de Parolo che sermoneggia la folla ... "su, mrtccvstr... io la fila, la pioggia, er terremoto... ma sto quà a sottoscrive... su, comprate ste quote ... maledetti!! Lui lo mettemo in minoranzaaaaa "

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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #17 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 17:02:27 »
si, possibile. Resta il fatto che la norma è molto chiara.
Organo consultivo composto da tifosi, titolare di pareri obbligatori (non vincolanti) su questioni di stretto interesse dei tifosi come biglietti, magliette, accesso allo stadio e altre cose, con possibilità di partecipazione (non si specifica diritto di voto) alle assemblee dei soci.
Niente di più, mi pare. Tutto questo non sembra far presagire che questa Consulta dei tifosi possa incidere sulle decisioni operative della società e men che meno sulla assegnazione e distribuzione degli incarichi.
Insomma, messa così, Lotito, Tare, Inzaghi e Peruzzi stanno tranquilli.
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Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #18 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 17:18:05 »
La Lazio ha circa mille tifosi*, troppo pochi per sostenere un azionariato popolare.

* Non può essere riconosciuto come laziale chi:

- ha creduto per oltre 24 ore alla favoletta di Chinaglia e degli "ungheresi";
- ha creduto per oltre 12 ore alla favoletta di "Bertarelli";
- ascolta/vede deliberatamente le trasmissioni di Guido De Angelis e Plastino;
- chiama tutt'ora Wilson "capitano";
- ha partecipato, anche moralmente, al "funerale del calcio italiano" il 14 maggio del 2000;
- ha definito/definisce la Coppa Italia un "trofeo Birra Moretti allargato";
- ha omesso anche una sola presenza allo stadio perché "non vado perché Lotito m'ha tolto la Lazialità";
- ha desiderato anche solo una volta la sconfitta della Lazio, a fini di tifo (es. Lazio-Inter 2010) o per motivi di Totocalcio e martingale.

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Ero andato liscio fino all'ultimo punto... mi hai fregato con Lazio-Inter 2010... il pareggio interno dell'Atalanta col Bologna aveva dissipato ogni dubbio quanto al mio desiderio di sconfitta della Lazio...
Però il 5 maggio 2002 ho tifato fermamente Lazio, ancor più convinto dopo il raddoppio juventino a Udine. :D
Credo che Lazio-Inter 2010 sia stata veramente l'unica eccezione in tutta la mia carriera di "sedicente" tifoso laziale.

Panzabianca

Re:un'altra LAZIO è ora possibile. Per legge.
« Risposta #19 : Mercoledì 19 Giugno 2019, 17:24:30 »
si, possibile. Resta il fatto che la norma è molto chiara.
Organo consultivo composto da tifosi, titolare di pareri obbligatori (non vincolanti) su questioni di stretto interesse dei tifosi come biglietti, magliette, accesso allo stadio e altre cose, con possibilità di partecipazione (non si specifica diritto di voto) alle assemblee dei soci.
Niente di più, mi pare. Tutto questo non sembra far presagire che questa Consulta dei tifosi possa incidere sulle decisioni operative della società e men che meno sulla assegnazione e distribuzione degli incarichi.
Insomma, messa così, Lotito, Tare, Inzaghi e Peruzzi stanno tranquilli.

forse pure noi  ;)