Autore Topic: Il teatrino di Udine  (Letto 38649 volte)

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Offline disabitato

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Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #260 : Martedì 1 Maggio 2012, 22:03:53 »
Una troiata, naturalmente, la società ha fatto sapere che è stato proprio Reja a chiedere di cambiare albergo per motivi logistici, indicandone uno personalmente.

Comunque c'è ha preferito credere al Messaggero, non c'è problema, basta che da oggi non se ne lamenti mai più...

perchè questa de stronzata dove la metti?

Da corriere.it

LO STADIO
Lazio senza Olimpico
E' di nuovo rottura tra il Coni e Lotito

A rischio le partite dei biancocelesti per il mancato rinnovo del contratto di gestione. Lotito «Impossibile andare d'accordo»

ROMA - C’è la seria possibilità che il prossimo anno la Lazio debba giocare le partite interne delle coppe europee in una sede diversa dallo stadio Olimpico. E’ un rischio concreto, quello che corre la società biancoceleste, dopo l’ennesima rottura tra il presidente del Coni (che ha in gestione l’Olimpico) Gianni Petrucci e quello della Lazio, Claudio Lotito. «Più passa il tempo - le dichiarazioni rilasciate all’Ansa dal numero uno dello sport italiano - e più mi rendo conto che con certa gente è impossibile andare d'accordo».

ZONE MERCHANDISING - Oggetto del contendere, il contratto di affitto in scadenza per la gestione dello stadio Olimpico, che non è stato ancora rinnovato. Dopo mesi di trattative (e qualche lite di troppo), la società biancoceleste ha rigettato l’ultima proposta del Coni e siccome entro la mezzanotte di lunedì deve essere presentata la documentazione alla Uefa per la licenza che serve per partecipare alle coppe del prossimo anno (per il campionato di Serie A c’è tempo fino al 30 giugno per trovare una soluzione) il rischio che la Lazio sia costretta ad emigrare è concreto. In realtà sembra che l’accordo sia saltato non sull’affitto che la società biancoceleste deve pagare al Coni quanto sulla gestione di alcune zone, esterne ed interne allo stadio, che la Lazio avrebbe voluto utilizzare per delle iniziative che consentissero ricavi attraverso uno sfruttamento maggiore del merchandising. Un accordo simile, insomma, a quello che poco tempo fa ha sottoscritto la nuova Roma americana.

TRASLOCO A SALERNO? - Se entro mezzanotte non si troverà una soluzione c’è addirittura il rischio che la Lazio possa non partecipare alle coppe europee il prossimo anno. Ipotesi, questa, che i dirigenti biancocelesti non vogliono nemmeno prendere in considerazione. A Formello sono convinti di riuscire in extremis a ricucire lo strappo, anche se dal Coni fanno sapere che considerano ormai tramontata qualsiasi ipotesi di accordo. Il «piano B» prevede il trasloco, ma anche in questo caso ci sono delle difficoltà da superare. La normativa Uefa prevede infatti che la squadra si possa appoggiare ad uno stadio non più lontano di 280 km dalla sede legale[/b]. Scartati il San Paolo di Napoli e il Franchi di Firenze per i non buoni rapporti tra Lotito e le società che gestiscono gli impianti. La Lazio vorrebbe giocare a Salerno, dove il presidente laziale è di casa, ma lo stadio - come quello di Rieti, altra sede vagliata e poi scartata - non ha tutti i requisiti per ospitare partite internazionali.

Gianluca Piacentini
30 aprile 2012 | 22:35
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Teo

Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #261 : Martedì 1 Maggio 2012, 22:10:08 »
perchè questa de stronzata dove la metti?

Io prendo nota di tutto, non preoccuparti. Pur di ridicolizzare la nostra società, c'è chi pende dalle labbra di De Bari. Guai a lamentarsi del Messaggero in futuro però, correrò appresso a costoro in ogni topic.

Offline disabitato

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Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #262 : Martedì 1 Maggio 2012, 22:14:52 »
Io prendo nota di tutto, non preoccuparti. Pur di ridicolizzare la nostra società, c'è chi pende dalle labbra di De Bari. Guai a lamentarsi del Messaggero in futuro però, correrò appresso a costoro in ogni topic.

io che sono un signor nessuno e ho mille altre cose da fare ci ho messo 3 minuti su google per trovare sia i requisiti uefa riguardo gli stadi, sia la procedura figc per richiedere la licenza uefa.

il problema (grosso) è che la gente ancora crede che se una cosa è scritta sul giornale (radio, tv, internet), allora deve essere per forza vera.
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Offline DinoRaggio

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Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #263 : Martedì 1 Maggio 2012, 22:24:01 »
perchè questa de stronzata dove la metti?
Pa', basta vedere chi  l'ha scritta, lo stesso che ha redatto questo capolavoro
http://www.laroma24.it/archivio/19211/damato-ci-scippa-mezzo-scudetto.html
e passato direttamente dal "Riommerdista" niente di meno che al "Corriere della Sera", ripeto: dal "Riommerdista" al "Corriere della Sera".

Segno dei tempi.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline aaronwinter

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Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #264 : Martedì 1 Maggio 2012, 22:29:52 »
Damose da fa (remix di aaronwinter)
Damose da fa' (feat. Disabitato)

Offline Matita

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Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #265 : Martedì 1 Maggio 2012, 22:33:39 »
il problema (grosso) è che la gente ancora crede che se una cosa è scritta sul giornale (radio, tv, internet), allora deve essere per forza vera.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Giulio

Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #266 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 10:57:15 »
Una troiata, naturalmente, la società ha fatto sapere che è stato proprio Reja a chiedere di cambiare albergo per motivi logistici, indicandone uno personalmente.

Comunque c'è ha preferito credere al Messaggero, non c'è problema, basta che da oggi non se ne lamenti mai più...

Io ho solo riportato una notizia letta online. Sono pertanto contento di sapere con certezza che GDB è un emerito cazzarone che scrive belinate. Pertanto tienimi fuori dai tuoi ragionamenti successivi.

Giulio

Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #267 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 11:01:17 »
...
il problema (grosso) è che la gente ancora crede che se una cosa è scritta sul giornale (radio, tv, internet), allora deve essere per forza vera.

Al netto di altre considerazioni che sarebbero off-topic in questo contesto, dovrebbe essere la normalità che un organo di informazione dica la verità.

Offline disabitato

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Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #268 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 11:47:51 »
Al netto di altre considerazioni che sarebbero off-topic in questo contesto, dovrebbe essere la normalità che un organo di informazione dica la verità.

esattamente, ma spesso non lo è.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline DinoRaggio

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Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #269 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 17:04:54 »
Non poteva mancare l'ASRepubblica.

La scena madre
I fantasmi della Lazio così stanchi di guerra in rissa contro se stessi


di Gabriele Romagnoli

A ciascuno la sua impressione. C’è chi, a partita morente nello stadio Friuli, ha creduto di udire il triplice fischio che segna la fine. A me, poco dopo, è sembrato di ascoltare una strofa scritta da Mogol per Lucio Battisti: «E prendere a pugni un uomo solo perché è stato un po’ scortese, sapendo che quel che brucia non son le offese». Ovvero: musica per un pretesto.

Tutto quel che è successo al termine di Udinese-Lazio è uno straordinario showdown psicanalitico. In campo non ci sono calciatori e dirigenti, ma rabbia, impotenza, frustrazioni, alibi preconfezionati. Scusate, non era un gioco? Appunto, il gioco della vita. E voi state lì, azzimati sugli spalti, a pretendere che abbia un senso? Guardate meglio.

L’ultimo arrivato, in maglia bianconera, caracolla sulla fascia destra. Non ha destino né scopo. La sua squadra è in vantaggio di un gol, il cronometro è sfiatato, basta tenere palla e quello lui sta facendo, nulla di più. Quando arriva il fischio fasullo succede qualcosa apparentemente inspiegabile: soltanto i laziali ci cascano. Anzi, cascano. Marchetti, portiere devoto, si butta a terra e rimette i suoi peccati. I terzini spengono il motore. L’allenatore prende atto. La dirigenza sfolla. L’Udinese continua a giocare. Perché? I suoi giocatori sono sordi? O hanno un udito così raffinato da saper distinguere un fischio da un fischietto? Oppure hanno provato quella scena più volte in settimana, con un complice in tribuna? No. È che i laziali non ne possono più. A prescindere. Sentono la fine perché la vogliono sentire, non desiderano altro. Da settimane la loro classifica ha il punteggio inciso nel marmo, ci vogliono martellate da uomo Plasmon per cambiarlo. Continuano a perdere i pezzi e senza Klose i miracoli a tempo scaduto sono utopie. Hanno visto avanzare nel retrovisore armate già vinte: il Napoli spalmato dal Chelsea, l’Inter stramacciata. Ora, addirittura, siedono a fianco. E con loro questa Udinese che non si sbriciola mai. Va bene, si è perso ancora, tutti giù per terra.

Invece non è finita. Quelli che non (ci) sono cascati vanno avanti e segnano ancora. Un bel gol, perfino. A porta vuota, certo, ma più difficile di un rigore. Dopodiché, cosa cambia? Il calcio non è logica, la testa degli uominineppure, ma davvero: fosse stato il gol dello 0 a 1, si fosse fermato il laziale che stava andando a pareggiare, allora ci sarebbe stato un possibile torto a cui reagire. Così, invece, è solo questione di stizza. Contro chi? L’arbitro Bergonzi? E che doveva fare? Annullare il gol valido? Fischiare tre volte anzitempo per impedirlo? Espellere lo spettatore impostore? No, il bersaglio è un altro.

L’Udinese? I suoi uomini? Che cosa potevano fare? Buttare via la palla perché gli avversari erano stanchi di guerra? Neppure questo. I laziali furiosi ce l’hanno con se stessi. Perché non ce la fanno più, se non a fare la figura dei fessi. Marchetti, il portiere devoto, esce dalla grazia di Dias e spintona l’arbitro; Scaloni ha un raptus; i dirigenti li puoi vedere in decine di immagini da mostrare ai figli mentre crescono: bocche spalancate per inutili grida, uno calcia l’aria e cade, uno sembra il ministro Giarda inferocito, Lotito sembra Lotito. In rissa contro se stessi. Non han perso niente che non avessero già perduto. Non c’è danno, soltanto beffa, mabrucia infinitamente di più.

Tanto varrebbe che si menassero tra loro, ma è sempre meglio cercare capri espiatori, colpevoli di scorta, imprecare contro una invisibile entità, lassù, che ci prende in giro. Una divinità minore, che aveva soltanto fretta di andare a casa e non ha neppure guardato da che parte stava il pallone.

Strana stagione, questa della Lazio. L’allenatore si è dimesso, è stato licenziato, ma a occhio è sempre quello. L’attacco ha cominciato con Klose e Cisse, che facevano paura, e finisce con Rocchi e Brocchi, che fanno il solletico. A un certo punto ha adocchiato il secondo posto e adesso sta buttando il terzo. Arrivata a un passo da Honda, è rimasta senza benzina.

Quelli che sono andati alla carica contro se stessi hanno espresso un ultimo desiderio: farla davvero finita lì. Marchetti e Dias sono stati accontentati, non soffriranno più: squalifica fino alla fine, quella vera. Tutto è perduto, anche l’onore.

Resta un solo obiettivo: almeno chiudere davanti a quell’ipotesi di squadra che è la Roma. Mancano tre mani di ciapanò, potrebbero perfino bastare per il sorpasso della tartaruga sulla lumaca. Nel caso, non fischiate i laziali, o si bloccano e non giocano più.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

POMATA

Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #270 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 17:09:53 »
Ammazza come rosica ;D

Me sà che zucconi gli ha girato la mia e-mail spedita ieri...
 :D

Offline aquilafelyx

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Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #271 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 17:11:37 »
pare che questo romagnoli negli anni novanta abbia avuto un incontro ravvicinato con qualche laziale dalle parti di P.za Navona e che non ne sia uscito con dei bei ricordi
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Teo

Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #272 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 17:28:29 »
Il direttore di GQ. Che sarebbe come dire Le Ore, ma per pipparoli dalle mani molto curate.

Offline aaronwinter

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Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #273 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 17:41:42 »
Non poteva mancare l'ASRepubblica.

La scena madre
I fantasmi della Lazio così stanchi di guerra in rissa contro se stessi


di Gabriele Romagnoli

A ciascuno la sua impressione. C’è chi, a partita morente nello stadio Friuli, ha creduto di udire il triplice fischio che segna la fine. A me, poco dopo, è sembrato di ascoltare una strofa scritta da Mogol per Lucio Battisti: «E prendere a pugni un uomo solo perché è stato un po’ scortese, sapendo che quel che brucia non son le offese». Ovvero: musica per un pretesto.

Tutto quel che è successo al termine di Udinese-Lazio è uno straordinario showdown psicanalitico. In campo non ci sono calciatori e dirigenti, ma rabbia, impotenza, frustrazioni, alibi preconfezionati. Scusate, non era un gioco? Appunto, il gioco della vita. E voi state lì, azzimati sugli spalti, a pretendere che abbia un senso? Guardate meglio.

L’ultimo arrivato, in maglia bianconera, caracolla sulla fascia destra. Non ha destino né scopo. La sua squadra è in vantaggio di un gol, il cronometro è sfiatato, basta tenere palla e quello lui sta facendo, nulla di più. Quando arriva il fischio fasullo succede qualcosa apparentemente inspiegabile: soltanto i laziali ci cascano. Anzi, cascano. Marchetti, portiere devoto, si butta a terra e rimette i suoi peccati. I terzini spengono il motore. L’allenatore prende atto. La dirigenza sfolla. L’Udinese continua a giocare. Perché? I suoi giocatori sono sordi? O hanno un udito così raffinato da saper distinguere un fischio da un fischietto? Oppure hanno provato quella scena più volte in settimana, con un complice in tribuna? No. È che i laziali non ne possono più. A prescindere. Sentono la fine perché la vogliono sentire, non desiderano altro. Da settimane la loro classifica ha il punteggio inciso nel marmo, ci vogliono martellate da uomo Plasmon per cambiarlo. Continuano a perdere i pezzi e senza Klose i miracoli a tempo scaduto sono utopie. Hanno visto avanzare nel retrovisore armate già vinte: il Napoli spalmato dal Chelsea, l’Inter stramacciata. Ora, addirittura, siedono a fianco. E con loro questa Udinese che non si sbriciola mai. Va bene, si è perso ancora, tutti giù per terra.

Invece non è finita. Quelli che non (ci) sono cascati vanno avanti e segnano ancora. Un bel gol, perfino. A porta vuota, certo, ma più difficile di un rigore. Dopodiché, cosa cambia? Il calcio non è logica, la testa degli uominineppure, ma davvero: fosse stato il gol dello 0 a 1, si fosse fermato il laziale che stava andando a pareggiare, allora ci sarebbe stato un possibile torto a cui reagire. Così, invece, è solo questione di stizza. Contro chi? L’arbitro Bergonzi? E che doveva fare? Annullare il gol valido? Fischiare tre volte anzitempo per impedirlo? Espellere lo spettatore impostore? No, il bersaglio è un altro.

L’Udinese? I suoi uomini? Che cosa potevano fare? Buttare via la palla perché gli avversari erano stanchi di guerra? Neppure questo. I laziali furiosi ce l’hanno con se stessi. Perché non ce la fanno più, se non a fare la figura dei fessi. Marchetti, il portiere devoto, esce dalla grazia di Dias e spintona l’arbitro; Scaloni ha un raptus; i dirigenti li puoi vedere in decine di immagini da mostrare ai figli mentre crescono: bocche spalancate per inutili grida, uno calcia l’aria e cade, uno sembra il ministro Giarda inferocito, Lotito sembra Lotito. In rissa contro se stessi. Non han perso niente che non avessero già perduto. Non c’è danno, soltanto beffa, mabrucia infinitamente di più.

Tanto varrebbe che si menassero tra loro, ma è sempre meglio cercare capri espiatori, colpevoli di scorta, imprecare contro una invisibile entità, lassù, che ci prende in giro. Una divinità minore, che aveva soltanto fretta di andare a casa e non ha neppure guardato da che parte stava il pallone.

Strana stagione, questa della Lazio. L’allenatore si è dimesso, è stato licenziato, ma a occhio è sempre quello. L’attacco ha cominciato con Klose e Cisse, che facevano paura, e finisce con Rocchi e Brocchi, che fanno il solletico. A un certo punto ha adocchiato il secondo posto e adesso sta buttando il terzo. Arrivata a un passo da Honda, è rimasta senza benzina.

Quelli che sono andati alla carica contro se stessi hanno espresso un ultimo desiderio: farla davvero finita lì. Marchetti e Dias sono stati accontentati, non soffriranno più: squalifica fino alla fine, quella vera. Tutto è perduto, anche l’onore.

Resta un solo obiettivo: almeno chiudere davanti a quell’ipotesi di squadra che è la Roma. Mancano tre mani di ciapanò, potrebbero perfino bastare per il sorpasso della tartaruga sulla lumaca. Nel caso, non fischiate i laziali, o si bloccano e non giocano più.

Minkia,
bisognerebbe fare un editto per espianto coatto del fegato, in modo da  destinarlo a recettori più attenti alla tutela del prezioso orggano, prima che lo stesso gli si consumi in cirrosi rosicatoria.

:asrm:
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Offline BobLovati

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Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #274 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 18:07:43 »
... dite che lui l´ha risolto, lo storico dilemma o alla fine deciderà per tutte e due le opzioni ??   :evil6:

Comunque domattina ( o stasera tardi ) sarò più preciso per rispondergli come merita   8)
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Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline NebbiaBiancoceleste

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R: Il teatrino di Udine
« Risposta #275 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 18:08:34 »
Bravo giornalista. Inventore di sana pianta. Repubblica nemmeno per i vetri della macchina

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Offline BobLovati

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Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #276 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 18:12:51 »
spero ( per lui ) che giangoverni non arrivi pure qui per spiegarci che " il povero giornalista .... " ecc. ecc.  ::)
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Mazzola

Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #277 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 18:17:38 »
... dite che lui l´ha risolto, lo storico dilemma o alla fine deciderà per tutte e due le opzioni ??   :evil6:

Comunque domattina ( o stasera tardi ) sarò più preciso per rispondergli come merita   8)

Mandagli questa.

Senza parole.

Offline BobLovati

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Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #278 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 18:19:02 »
Mandagli questa.

Senza parole.

grazie Mazzo´; ma pensavo a qualcosa di più ... esplicito    :D

OT
ciò sempre quei doppioni per te
EOT
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Giulio

Re:Il teatrino di Udine
« Risposta #279 : Mercoledì 2 Maggio 2012, 18:20:58 »
Sembra un articolo scritto a quattro mani di cui due della redazione del riommanista (il giornale dei tifosi più tifosi del mondo). Che schifo.