De rozzi piazzabile? Kolarov piazzabile? Forse l'unico piazzabile sarebbe l'ultratrentenne gieco, ma di certo non agli iperprezzi abituali....
Il terzo congiurato sarebbe Manolas, che è assolutamente piazzabile.
Il Bonini si è fatto intervistare da una radio merdica. Ecco a voi:
TELE RADIO STEREO - Carlo Bonini, giornalista de "La Repubblica" e uno degli autori dell'inchiesta dal titolo "La rivolta di De Rossi e tre senatori contro Totti", è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica. Questo il suo intervento
Lo chiediamo con il massimo pudore: si è reso conto di cosa ‘ha combinato’?
“Lo so, sono nato a Roma e sono romanista da quando sono bambino, immaginavo perfettamente quale sarebbe stato l’effetto che questa storia avrebbe avuto. E lo so bene, ha avuto effetti in primo luogo su di me, il primo laboratorio emotivo l’ho misurato su me stesso. Posso assicurarvi, se questo può servire, che se normalmente metto attenzione in ciò che scrivo, in questo caso l’attenzione è stata tripla. Scrivevo di qualcosa che amo e soprattutto perché quando si scrive di calcio, in particolare a Roma, è evidente che le considerazioni fattuali vengano inghiottite da considerazione di altro genere, di tipo emotivo. Lo immaginavo, al punto tale che ho messo ancor più cura del solito. Credo di essere riuscito a stare il più possibile in una situazione di pura oggettività, non amo fare processi alle intenzioni e ho cercato di non farlo mettendo a punto questa inchiesta”
Cosa si aspetta dai suoi lettori?
“I giornalisti sono i loro lettori, il problema dei miei lettori me lo pongo. Ognuno è libero di reagire come crede. Su una cosa mi piacerebbe che almeno tutti fossimo d’accordo: quello che stamattina è scritto è qualcosa che è accaduto. A partire da questo, ogni considerazione va bene, naturalmente nei limiti della civiltà e del rispetto. Poi il processo alle intenzioni, i ‘cui prodest’ le domande sul perché è stato scritto tutto ora, sul disegno che c’è dietro… Faccio questo mestiere da qualche anno on tutto il rispetto per la Roma, mi sono occupato di questioni ben più delicate, che riguardavano la sicurezza nazionale, conosco i meccanismi che governano le reazioni ad una notizia che di per sé mette di fronte ad una realtà impensabile. Lo dico con una battuta, spero che non sia infelice: la verità è sempre rivoluzionaria, consente sempre di misurarsi con dei fatti da cui farsi un’opinione. In una città abituata ad alimentarsi di voci e confidenze, spero che questo pezzettino di verità inviti questa tifoseria straordinaria a riflettere non solo su quanto accaduto nelle ultime settimane nell’ultimo anno. E sul modo e sulle difficoltà evidenti nel fare calcio a Roma. Si parla di ambiente romano, si abusa di questo termine, ma che significa?”
Alla luce di tutto questo, la Roma è consapevole di questa vicenda. Come mai la società propone a De Rossi un ruolo dirigenziale?
"Quello che ho capito è che le società di calcio, come succede non solo a Roma ma basti pensare all'Inter, cercano finché possibile di tenere tutti i pezzi assieme anche se questi sono diventati cocci. Ho avuto la sensazione che la società in quel momento abbia fatto questo ragionamento, abbia cercato di ricomporre un quadro che si era fortemente incrinato intorno alla vicenda di questa mail. Non a caso la indichiamo, non sono nella testa di Ed Lippie e non ho le registrazioni dei colloqui che scrive di aver avuto con Tizio o Caio, questo sia chiaro. Detto questo, la Roma ha provato a percorrere questa strada, che non ha funzionato. Non è qualcosa peculiare alla Roma, di solito le vicende di spogliatoio si dice che debbano rimanere nello spogliatoio. Il problema è che, nel caso specifico, a Roma le vicende di spogliatoio non restano nello spogliatoio, spesso diventano qualcos'altro e poi finiscono per diventare acido corrosivo, che rischiano di compromettere una stagione, scelte di mercato e ciò che le governano. Una volta ricostruita questa storia, mi sono sembrati più chiari, sia da giornalista che da tifoso, alcuni passaggi avvenuti durante la stagione"
Intesi come passaggi di rendimento?
"Incroci di partite, passaggi di rendimento, se vogliamo anche l'allontanamento di Stefanini. Ricordo che quando accadde la cosa mi colpì, nel momento in cui lasciavano allenatore e ds se ne andavano anche medico e fisioterapia. C'erano cose che non tornavano. Così come mi colpì molto l'episodio della rissa nello spogliatoio tra Dzeko ed El Shaarawy a Ferrara, mi ha colpito il fatto che Dzeko venisse dato già d'accordo con l'Inter, le intemperanze e il nervosismo di Kolarov e Manolas... Tutte cose che riviste a valle ora mi danno un'altra impressione"
Ci sarà la replica di qualche protagonista?
"Francamente non lo so perché non sono nella testa della società. Per quello che posso dire sono tranquillo, rispetto ai fatti che ho raccontato sono in grado di rispondere a qualunque replica che abbia a che fare con i fatti di cui ho dato conto. Se qualcuno mi chiede "perché l'hai scritto oggi?", è un'osservazione che si basa un'opinione. Non temo che qualcuno mi dica "l'email non esiste'"
Perché scrivete da Siviglia?
"Abbiamo viaggiato parecchio per mettere insieme tutti questi pezzi e alla fine abbiamo deciso di mettere quella città, ne avremmo potuto metterne 5-6, ma anche qui non c'è un motivo particolare. Le città in cui siamo stati sono state più d'una, ecco"
Alcuni ascoltatori ci chiedono dell'email di Lippie, se è vero che ce l'avete, ma conoscendo come lavorate...
"Ha già dato la risposta. Cerco di darmi delle regole facendo questo mestiere, ho un direttore che fa del rigore la sua religione. Non ci saremmo mai avventurati in una storia del genere senza avere più che contezza del documento chiave"
Il passaggio con quel virgolettato di De Rossi sul "vi faccio arrivare decimi"
"Non è presente nell'email, come si evince anche dall'articolo. Questa frase ci viene riferita da più di una persona a cui De Rossi fece questo sfogo, sono fonti diverse e ognuna sganciata dall'altra, che riportano lo stesso contenuto e certificano il fatto che in quel momento Daniele De Rossi era molto scontento, molto arrabbiato dell'acquisto di Nzonzi e non fece mistero della sua insoddisfazione al punto, ed è una circostanza che abbiamo verificato, da chiedere la rescissione del contratto"
Qual è l'informazione o il passaggio che ti ha colpito di più?
"L'informazione che francamente mi ha colpito di più, e mi ha sopreso, è la lacerazione anche simbolica che a un certo punto avviene dentro lo spogliatoio. Non conosco il contenuto dei colloqui avuti da Lippie con i suoi interlocutori, ma mi ha colpito la lacerazione simbolica tra lo spogliatoio e Totti, tra De Rossi e Totti. E' una cosa che mi ha sorpreso, da una parte. E' come se in qualche modo due anime diverse di Roma, della tifoseria, si riflettessero in questi due grandi calciatori. Uno una leggenda come Totti, l'altra un grande calciatore come De Rossi. E' qualcosa che non avrei mai immaginato. L'altra cosa che mi ha sopreso è che, come in tutta questa vicenda, si ha la sensazione che la componente sportiva, i calciatori, abbiano a un certo punto messo da parte quello che dovrebbe essere il bene supremo, il bene della squadra. La sensazione è che la Roma (intendo il club, i tifosi e la loro passione) sia stata un po' sfruttata. Come se ognuno avesse deciso di pensare innanzitutto a se stesso e credo che questa città, tutto sommato, non lo meriti"