www.ilmessaggero.itBiancoclesti sulle gambe: Diakité (autogol), poi il pareggio di Candreva. Alla fine decide Mascara con una punzione superNOVARA - La Lazio si suicida a Novara e vede complicarsi il mantenimento del terzo posto per le concomitanti vittorie di Napoli e Inter. Reja può sorridere solo per i ko di Udinese e Roma.
Il Novara giocava per il proprio orgoglio, per dimostrare che la retrocessione non è meritata; la Lazio
si giocava un importante passo per la conquista di un posto in Champions League. Alla fine ha avuto la meglio lavoglia dei padroni di casa di lasciare la A a testa alta, di giocarsela comunque fino in fondo. La Lazio è apparsa un po' sulle gambe, forse supponente, quasi che i 30 punti di differenza in classifica comportassero automaticamente una facile vittoria. Invece, per la squadra di Reja è arrivata una sconfitta imprevista e che riapre definitivamente i giochi per il terzo posto.
Il primo gol azzurro. Forse il pareggio sarebbe stato più giusto, ma alla fine ha vinto chi lo voleva di più. Giocano a specchio le due squadre, con un 4-3-1-2 abituale per il Novara (almeno fino a gennaio), un po' meno per la Lazio. La partita si sviluppa con il Novara a premere, senza per altro creare grande occasioni, e la Lazio ad attendere e provare a offendere con qualche ripartenza. La gara si infiamma dopo il 30', con qualche mischia in area ospite e con il gol azzurro: Diakhite, per anticipare Caracciolo su cross di Morimoto, devia alle spalle di Marchetti il cross a mezza altezza.
Il pareggio. Il Novara non fa in tempo ad esultare, che la Lazio pareggia: Mauri dal limite impegna Fontana, la respinta del portiere finisce sulla testa di Candreva che insacca di precisione. Gli azzurri perdono la calma per un attimo e si deve impegnare Fontana, di piede in scivolata, per anticipare ancora Candreva lanciato a rete. Ma nel finale di primo tempo sono ancora i padroni di casa ad andare vicini al gol, con Morimoto dal limite e Lisuzzo su punizione: si salva bene Marchetti. N
L'epilogo. Nella ripresa si procede a strappi: a momenti di quiete si alternano situazioni da gol. Ma sempre gli attaccanti (prima Rigoni e poi Mauri) falliscono reti che sembravano fatte. Succede tutto nel finale: prima viene annullato alla Lazio un gol segnato in mischia da Kozak (era in fuorigioco) e poi Mascara si inventa una magia su punizione, con la palla che accarezza palo e traversa e si infila all'incrocio alla sinistra di Marchetti. Colpita al cuore, la Lazio non ha più la forza di recuperare: un punto in due partite contro terz'ultima (Lecce) e penultima (Novara) della classifica non sono un ruolino di marcia che porta al terzo posto.
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