www.ilmessaggero.itIl milanista: no alla Juve, futuro aperto
Le dichiarazioni dell'ex capitano hanno caricato i sostenitori biancocelesti che ora chiedono alla società di riprenderlo di Daniele Magliocchetti
ROMA - Alessandro Nesta alla Lazio, perché no? Adesso o mai più. La domanda che tutti i tifosi laziali si pongono da anni: perché non provarci? Un tentativo non costa nulla, al massimo l'ex capitano biancoceleste può ringraziare per l'interessamento e declinare l'invito. Dal punto di vista dell'immagine del club sarebbe l'operazione più romantica e per certi versi più sensata che il presidente della Lazio possa compiere, soprattutto di questi tempi. Riportare a casa un calciatore che tutti i tifosi biancocelesti considerano un figlio prediletto vale più di qualsiasi altro acquisto.
Rivedere Sandro Nesta con la maglia della Lazio sarebbe la cosa più bella per un laziale di questa epoca, soprattutto dopo la scomparsa di bandiere come Lovati e Chinaglia. Di favole nel calcio moderno ce ne sono sempre poche e questa sarebbe una di quelle: questo il pensiero di tanti tifosi biancocelesti che dall'estate del 2002 non hanno mai smesso di sognare di rivedere indossare da Nesta la maglia numero 13.
E' vero che qualche anno fa lo stesso presidente Lotito non fu molto carino nei confronti del giocatore, definendolo «un calciatore finito». E lo stesso Nesta non rimase molto contento di quella frase: si arrabbiò ma decise di non replicare se non sul campo, dimostrando di essere uno dei difensore più forti del mondo. Da quella frase ingenerosa del numero uno biancoceleste di tempo ne è passato tanto, quasi quattro anni. Il tempo lenisce le ferite e poi all'interno della rosa attuale c'è Cristian Brocchi, un amico fraterno di Alessandro, che potrebbe essere l'ambasciatore ideale.
La prima occasione c'è stata due anni fa, quando il centrale del Milan era in scadenza di contratto, ma non se ne fece nulla perché lo stesso calciatore decise di rinnovare il contratto con il club rossonero. Adesso c'è un'altra opportunità. Negli ultimi giorni è stato accostato alla Juve, una storia simile a quella di Pirlo, ma ieri Nesta è uscito allo scoperto smentendo l'interessamento della Juve ma restando sul vago: «Per il mio futuro vediamo a fine anno. Sicuramente non andrò alla Juve. Per il resto è tutto da vedere, a fine stagione valuterò tutto, ma ci tengo a dire che le illazioni sul mio passaggio in bianconero non sono vere. Io non ho procuratori e se qualcuno mi vuole deve contattare me: nessuno mi ha chiamato, per cui io non ho bisogno di andare alla Juve e loro non hanno bisogno di me, nessun problema. Questo è un capitolo chiuso», le parole del difensore a Milan Channel.
Dino Zoff fece esordire Nesta in serie A e vedrebbe questa operazione «come la più grande cosa che si possa fare in questo momento alla Lazio». Per l'età garantisce il Mito: «Io ho giocato fino a quaranta anni e lui, ora che ne ha 36, potrebbe tranquillamente raggiungermi restando ad altissimi livelli e sarebbe bellissimo se lo facesse alla Lazio. Io ne sarei strafelice, come del resto tutti i tifosi».
Un altro che conosce benissimo il fisico di Nesta è il professor Andrea Campi, ex medico sociale nella gestione Cragnotti e ora primario al San Giovanni: «Nonostante qualche normale problema, so che sta bene e che potrebbe continuare a giocare ancora per diversi anni. Non è un caso che difensori come Baresi e Maldini abbiano prolungato la loro carriera, restando ad altissimi livelli. Alessandro è uno di quei giocatori che hanno classe e tecnica per confermarsi e se lo facesse ritornando alla Lazio sarebbe meraviglioso. Ecco Lotito farebbe davvero una grande operazione, chissà quanti tornerebbero allo stadio».
Dello stesso parere anche Giuseppe Pancaro, che con Nesta ha giocato prima nella Lazio e poi, fino a due stagioni fa, nel Milan: «Io so che tornare in biancoceleste è il suo grande sogno. Non perderei un attimo, perché Alessandro può giocare fino a 40 anni e a Roma vivrebbe una seconda giovinezza. Penso che andando avanti con l'età non cambi il modo di allenarsi ma ci vuole solo maggiore attenzione nello gestire il proprio fisico».