Autore Topic: Estetica del calcio  (Letto 3118 volte)

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ThomasDoll

Estetica del calcio
« : Martedì 17 Aprile 2012, 18:38:52 »
Carmelo Bene ebbe a disquisire, e lungamente, dei fuoriclasse che, come diceva lui, più che giocare venivano giocati: quelli, cioè, che riuscivano a stare pienamente nel flusso del gioco, al punto di riuscire a non essere discontinui rispetto alla rappresentazione. L'esempio su cui più ebbe a insistere (poi semmai ripesco qualche passo) fu Romario.
Giorni fa si paragonava il picco di rendimento di Veron a Zidane e si riteneva, secondo me a ragione, che la Brujita fosse uno dei massimi interpreti, al suo meglio, visti negli ultimi anni. Anche il suo gesto, fatto in totale decontrazione, era secondo me paragonabile a quelli di Romario. Ma è più bello il gesto che, come quelli di Veron e Romario, si innesta senza discontinuità nel flusso del gioco così come lo vede Eupalla (e quindi, il calcio dei Messi, dei Maradona, dei Pelé, dei geni) o del calcio apprezzate di più la coralità, l'impianto tattico, la capacità di dirigere l'estro e il gesto estetico a un esito pratico?
Ha una sua estetica Gentile che annulla Zico, o la Grecia che vince l'Europeo?
Voglio sapere cosa ne pensate.

Offline disabitato

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Re:Estetica del calcio
« Risposta #1 : Martedì 17 Aprile 2012, 18:45:14 »
Non ho capito un cazzo.

 :D
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

ThomasDoll

Re:Estetica del calcio
« Risposta #2 : Martedì 17 Aprile 2012, 18:48:26 »
Ha una sua estetica Gentile che annulla Zico, o la Grecia che vince l'Europeo?

non è difficile, dì con parole tue  ;)

Offline disabitato

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Re:Estetica del calcio
« Risposta #3 : Martedì 17 Aprile 2012, 18:51:32 »
Parliamo di estetica nel movimento? In questo Veron è maestro.
Se parliamo di un difensore che annulla una punta a forza di calcioni, beh non vi è estetica.
Un esempio di estetica applicata alla marcatura è questo:

DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Teo

Re:Estetica del calcio
« Risposta #4 : Martedì 17 Aprile 2012, 19:10:50 »
Bella proposta, Pank. Spero non affoghi anche questa nelle solite polemiche.

Per me l'estetica del calcio è una percezione individuale. Se guardo Italia-Germania, è il gol di Rivera quello che è diventato un'immagine storica, ma per me è molto più affascinante Boninsegna che corre sulla fascia, salta Schultz e serve il Golden Boy: e tra i gol sceglierei senza dubbi quello di Riva, per me uno dei più belli di tutti i tempi.

La "spettacolo" è frutto dei nostri occhi: e lo spettacolo che vediamo passa sempre e solo per la ricerca del risultato. Quello è l'obiettivo di chi gioca, nessun altro. Attraverso il perseguimento di questo obiettivo, chi gioca fa "spettacolo": e non può esserci una codificazione condivisa dello spettacolo, spettacolo da anteporre magari all'unico scopo del gioco, che è quello di vincere la partita: sarebbe la fine del calcio.

La marcatura di Gentile su Maradona fu spettacolo per noi, orrore per gli argentini. Telé Santana perse ma disse che il Brasile aveva giocato la sua miglior partita. Zico, Socrates e Junior deliziarono il mondo. A me affascinava Ardiles col numero 1 sulle spalle, così come mi faceva un effetto strano vedere un calciatore di movimento con la maglia numero 12. Veron per cui transita ogni pallone in Lazio-Milan è luce per gli occhi, Mancini che sonnecchia tutta la partita e a pochi minuti dalla fine a un metro dalla porta ha la lucidità di toccare al centro una palla che gli avrebbero respinto se avesse tirato, è poesia.

Il calcio è per tutti, è l'unico gioco veramente universale, non c'è morfologia né tipo umano che abbia prevalso sulle altre. Crujiff aveva i piedi piatti e una caviglia storta, fu scartato alla visita di leva ma giocò a pallone lo stesso, e pare che se la cavasse bene. Si gioca a testa alta e con le mani libere, l'obiettivo i cui significati metaforici sono fin troppo evidenti è davanti agli occhi, ben chiaro. In questa rappresentazione perfetta del mondo, l'estetica è infinita: condivisa, certo, in buona parte (un secchione de la monnezza rovesciato ad agosto, in genere sarà ritenuto meno affascinante di un tramonto sulle Dolomiti), ma ognuno può sempre vedere il bello dove vuole vederlo, e più ama il gioco più è in grado di farlo.

Gentile su Maradona, comunque, commise SETTE falli in tutto.  :) (vabbè, due almeno erano da fucilazione sul posto, più tante altre botte a tradimento che il buon Rainea, amicone del tuo paesano piduista, non vide...)

Offline Baruch

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Re:Estetica del calcio
« Risposta #5 : Martedì 17 Aprile 2012, 19:24:29 »
In qualche modo ho risposto ieri col topic Ballack e Seedorf. La "estetica" del calcio è per me la voglia di vincere e di vincersi, e in questo senso il giocatore che si carica il maggior numero di responsabilità sulle spalle è il più fine degli "esteti", chi se ne lava le mani il peggiore di tutti. Se devo riassumere, estetica è laddove vedo un "surplus" di rendimento. Dove c'è un giocatore (o una squadra) che dà "di più", rispetto agli altri giocatori e rispetto a quanto potrebbe dare senza comunque sfigurare. Ballack era il mio modello in questo, da noi il mio preferito è Ledesma, e non a caso: mi prendo i fischi? Chi se ne importa: io cerco di dare un surplus, di mettere in pratica il pensiero successivo a quello degli avversari, non quello contemporaneo al loro. Dunque sì, la Grecia campione d'Europa ha un'estetica. E' l'estetica. Il risultato è l'estetica. In questa misura lo sono anche i fuoriclasse, ma non quelli come totti che a San Siro col Milan capolista fanno il "cucchiaio" invece di segnare comodamente e fanno perdere la partita alla squadra

Offline NoSurrender

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Re:Estetica del calcio
« Risposta #6 : Martedì 17 Aprile 2012, 19:33:33 »
Il gesto dei geni.
Veron, in questo era straordinario. O Mancini.
Zarate, dopo tanto tempo, mi ha rifatto innamorare. Anche Hernanes.

E' proprio un piacere mentale, a volte un solo gesto tecnico vale tutta la partita.
(Spero di aver risposto a tono, sennò mi ripeta la domanda  :D)
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Offline BobLovati

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Re:Estetica del calcio
« Risposta #7 : Martedì 17 Aprile 2012, 19:41:09 »
Giusto qualche giorno fa, causa un lavoro di riversamento VHS-DVD, ho rivisto una partita che avevo visto in diretta TV Stream: Lazio-Inter 4-3 ( nel topic, per errore, c´è un 4-2 ), Supercoppa Italiana del 2000.
Parlavo di quanto fosse incredibilmente bello da vedere Verón che, senza guardare ( perchè aveva già visto, o perchè l´altro DOVEVA essere lì   ;) ) da una palla a Stankovic, credo, a 40 metri. E non gliela da a 2-3 metri, ma esattamente sul piatto dello scarpino.   :notworthy:

What else ?   
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Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline MagoMerlino

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Re:Estetica del calcio
« Risposta #8 : Martedì 17 Aprile 2012, 20:05:33 »
Parliamo di estetica nel movimento? In questo Veron è maestro.
Se parliamo di un difensore che annulla una punta a forza di calcioni, beh non vi è estetica.
Un esempio di estetica applicata alla marcatura è questo:


A mio parere la foto più bella di un'azione di calcio degli ultimi anni.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline ML

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Re:Estetica del calcio
« Risposta #9 : Martedì 17 Aprile 2012, 20:40:24 »
L'esempio su cui più ebbe a insistere (poi semmai ripesco qualche passo) fu Romario.

Hai riletto "Discorso su due piedi"?
Di Romario diceva che era invisibile, citò un azione della finale mondiale '94 in cui il brasiliano passò attraverso la barriera dei difensori italiani...
Comunque se il link mentale per aprire questo topic è stato Hernanes, ci hai preso. Il profeta, forse anche a causa del suo ritmo cadenzato, della sua corsa composta e quasi bailada, nelle sue migliori giornate sembra essere trasportato dal gioco come da una corrente.

Offline ML

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Re:Estetica del calcio
« Risposta #10 : Martedì 17 Aprile 2012, 20:49:03 »
Estetica per me è anche - se non soprattutto - economia del gesto. Riduzione all'essenziale dello sforzo.
Roberto Mancini in questo era straordinario. Non un movimento inutile. E una coordinazione da fuoriclasse.
Anche se il top del top era Van Basten.

rocco tanica

Re:Estetica del calcio
« Risposta #11 : Martedì 17 Aprile 2012, 21:01:10 »
Wilson era fenomenale quanto ad estetica, al pari solo di Beckenbauer e del mai troppo compianto Scirea.
Gullit vederlo a San Siro dal secondo anello era uno spettacolo di muscolarità ed eleganza, ma il mio idolo è e resterà l'Abatino Rivera.
In attacco Riva uber alles, ma anche Mancini e Van Basten. Il gol alla Russia in finale di europeo è uno spettacolo

Offline aquilafelyx

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Re:Estetica del calcio
« Risposta #12 : Martedì 17 Aprile 2012, 21:01:32 »
l'estetica nel calcio è parallela alla poesia , e la poesia la trovi nei gesti più impensabili , siano essi i colpi del fuoriclasse o il recupero in tackle del difensore , o addirittura nelle azioni corali della squadra ,

quanto più armonioso è il gesto quanto più bella sarà la poesia :

M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

ThomasDoll

Re:Estetica del calcio
« Risposta #13 : Martedì 17 Aprile 2012, 21:19:20 »
Estetica per me è anche - se non soprattutto - economia del gesto. Riduzione all'essenziale dello sforzo.
Roberto Mancini in questo era straordinario. Non un movimento inutile. E una coordinazione da fuoriclasse.
Anche se il top del top era Van Basten.

assolutamente d'accordo. Aggiungerei Butragueño.E Shevchenko, sublime, inarrivabile Sheva, quanti gol ci ha fatto. Andava incontro alla palla, la stoppava e spariva. La palla in rete.

ThomasDoll

Re:Estetica del calcio
« Risposta #14 : Martedì 17 Aprile 2012, 22:09:51 »
Secondo me c'è un'estetica globale del calcio che racchiude quella dei gesti dei calciatori, in un contesto più ampio che parte dal movimento corale delle squadre. Ogni tanto mi metto a guardare i 22 in campo che si muovono, trascurando la palla: è bello e dà la risposta alla domanda che i non appassionati di calcio spesso ci rivolgono. Lo continuiamo a seguire, nonostante gli scandali e le bassezze, per lo spettacolo che si vede sul campo, che c'è a prescindere da tutto. E infatti la partita in tv è enormemente più noiosa. C'è del bellissimo in un intervento splendidamente coordinato di un difensore (chi ricorda i duelli feroci tra Vierchovod e Van Basten? Mi ricordo, poi, un paio d'anni fa, un intervento difensivo prodigioso di Talamonti in acrobazia da vero fenomeno), c'è del sublime nel gol, in certe traiettorie impresse alla palla quando si lancia lungo, nei gesti di certi giocatori che eseguono i fondamentali (tipo: gli stop in un francobollo di Marcelo Salas). Mi piacciono tutte le cose del calcio, anche la Grecia dell'europeo, perché era lo spot dell'essere squadra, infinitamente più povera dell'Italia di Bearzot che sovvertì il pronostico ma metteva in campo molta classe. Ricordo con emozione anche certe palle recuperate con limpidezza cristallina da Giannichedda, che del recupero palla era un artista insuperabile, senza avere fisico né cattiveria. A proposito di decontrazione al limite della danza, mi piace ricordare Preud'homme, portiere belga di un'eleganza incredibile. A cui Marchetti potrebbe, a pensarci bene, in qualche modo somigliare...

Boks XV

Re:Estetica del calcio
« Risposta #15 : Mercoledì 18 Aprile 2012, 10:09:29 »
il segreto dell'eleganza, nello sport come nella vita, è proprio quello di cambiare stato.
da solido a fluido, seguendo la corrente degli eventi, di una partita o della Storia, galleggiando sopra il flusso, abbandonandosi ad esso ma ancora in completo dominio di sè.
è il decontratto lancio di Veron che mette in porta Salas contro l'Udinese. è il movimento unico di Zarate che smazza la difesa della Samp in tre direzioni differenti e mette all'incrocio. è l'impercettibile (ah, le nuances...) finta di Falcao che manda in controtempo la difesa azzurra prima di insaccare. è la ballerina che rotea danzando sul carillon e al termine della musica Hernanes ha messo alle spalle di Abbiati.
quelle élégance!
e ci si nasce, hai voglia a da' pallonate contro il muro.

rocco tanica

Re:Estetica del calcio
« Risposta #16 : Mercoledì 18 Aprile 2012, 10:16:26 »
Ah ecco, giusta l'osservazione del Boks; se si parla di eleganza nel calcio non si può prescindere da uno come Falcao.

Offline ML

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Re:Estetica del calcio
« Risposta #17 : Mercoledì 18 Aprile 2012, 11:43:09 »
In qualche modo ho risposto ieri col topic Ballack e Seedorf. La "estetica" del calcio è per me la voglia di vincere e di vincersi, e in questo senso il giocatore che si carica il maggior numero di responsabilità sulle spalle è il più fine degli "esteti", chi se ne lava le mani il peggiore di tutti. Se devo riassumere, estetica è laddove vedo un "surplus" di rendimento. Dove c'è un giocatore (o una squadra) che dà "di più", rispetto agli altri giocatori e rispetto a quanto potrebbe dare senza comunque sfigurare. Ballack era il mio modello in questo, da noi il mio preferito è Ledesma, e non a caso: mi prendo i fischi? Chi se ne importa: io cerco di dare un surplus, di mettere in pratica il pensiero successivo a quello degli avversari, non quello contemporaneo al loro. Dunque sì, la Grecia campione d'Europa ha un'estetica. E' l'estetica. Il risultato è l'estetica. In questa misura lo sono anche i fuoriclasse, ma non quelli come totti che a San Siro col Milan capolista fanno il "cucchiaio" invece di segnare comodamente e fanno perdere la partita alla squadra

Ma questa - lo chiedo volutamente a un "filosofo" - non dovrebbe essere l'etica?

Offline BobLovati

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Re:Estetica del calcio
« Risposta #18 : Mercoledì 18 Aprile 2012, 11:52:01 »
Anche se non molto " visibile " per moltissimi di voi, vi assicuro che il " passeggiare " continuo e leggiadro di Alfredo Di Stefano per i campi di tutta Europa era qualcosa da clonare.
Coi ritmi odierni, magari farebbe la parte di un ... Matuzalém   :o
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Offline Baruch

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Re:Estetica del calcio
« Risposta #19 : Mercoledì 18 Aprile 2012, 14:33:56 »
Ma questa - lo chiedo volutamente a un "filosofo" - non dovrebbe essere l'etica?

E' una questione speculativa. L'estetica, o almeno l'estetica come disciplina filosofica moderna, è nata per dare al concetto di "bello" una categoria a sé stante. Qui ci si può dividere, come ci si è divisi, nei ragionamenti sulla relatività o l'assolutezza del Bello, sul Bello come bello in sé o bello per qualcuno, a seconda della percezione che quel qualcuno ne ha. Probabilmente è anche la domanda che poneva originariamente TD in questo topic. Però, e qui entra in gioco la parola "etica" di cui mi chiedi, la scienza estetica è di per sé una scienza incompleta, e mal si abbina ad una fattispecie come quella del calcio, in cui la domanda non è speculativa (cosa è il bello del calcio?) ma pratica (come si vince al gioco del calcio?). Per cui se parliamo di estetica del calcio lo facciamo sapendo di parlare di categoria incompleta, contingente, non decisiva. Se però, ed eccoci all'etica, l'estetica diventa mezzo per arrivare ad altro, allora ci sto. "Etica" è il libro principale del filosofo che mi ha dato il nick nel 1999 su Lazio.net. Quel libro è diviso in 5 capitoli. Per Spinoza la conoscenza si divide in 3 livelli: quella dell'immaginazione, quella della ragione, e quella che lui chiama "amor dei intellectualis". A questa dedica l'ultimo dei 5 capitoli, in cui prova ad arrivare alla conoscenza di Dio tramite le preposizioni contenute nel libro, tra le quali quelle che definiscono le passioni umane. Bene, sintetizzando, se noi sostituissimo la "conoscenza intellettuale di Dio" con il "risultato calcistico", eccoci allora all'assunto finale: così come nel calcio non c'è estetica, non c'è "passione" che non sia subordinata alla vittoria, così nella vita e nella filosofia non c'è vittoria speculativa che non sia subordinata alla conoscenza di Dio (che, per chiarezza, ha diverse accezioni: per Spinoza è il Deus sive natura. Semplificando: il tutto, l'essenza e l'esistenza). Arrivare a Dio e arrivare al risultato è la stessa cosa, in scala. E per farlo ci vuole Etica, non Estetica. Magari sono andato un po' troppo ot