“Io i romanisti li odiavo! Non lo so perché, visto che avevo tanti amici che giocavano con la Roma come Cordova, Rocca e Vieri, ma quando scendevo in campo odiavo loro e soprattutto i loro tifosi. E io e Pino sapevamo come far infuriare i tifosi della Roma. Ci bastava fargli vedere il piedino dal tunnel degli spogliatoi prima dell’ingresso in campo per controllare il terreno di gioco e quelli impazzivano. Allora noi uscivamo, facevamo finta di controllare il terreno, poi correvamo verso la Sud. Sapevamo come farli imbufalire. Ci bastava starcene immobili e guardarli in segno di sfida per mandarli in bestia. Ci urlavano e ci tiravano di tutto e noi fermi, impassibili. Poi sorridevamo, agitavamo le braccia come per salutarli e a quel punto succedeva il finimondo. Ci caricavamo così. Poi io entravo in campo e segnavo”.