Autore Topic: Sul gioco della Lazio  (Letto 8940 volte)

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Offline benvolio

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #20 : Giovedì 12 Aprile 2012, 08:24:54 »
Poco da aggiungere alle analisi fatte sopra. Ma dico solo una cosa riallaccindomi a ML: nelle squadre ci vogliono almeno due (meglio tre) giocatori di corsa, o con la gamba come si dice. Pensate a quanto conta il non avere Lulic, pensate a quanto ha fatto Gonzalez, pensate a quanto ci  rovina ogni volta quell'odioso di Pepe contrapposti ai nostri laterali monoandatura. Gioco o non gioco, quello che fa la differenza (anche nel non gioco di Reja) e' poter disporre di un acceleratore  che crea variabili di schemi.

Offline AlenBoksic

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #21 : Giovedì 12 Aprile 2012, 08:29:13 »
Guidolin è bravissimo e la sua Udinese dimostra grande organizzazione tattica.

Detto questo, qualcuno può spiegarmi perché i friulani hanno fatto 32 punti nelle 15 partite giocate da Asamoah e Isla insieme (media 2,13, superiore a quella dell'attuale capolista) e 19 punti nelle 17 partite (media 1,12, pari a quella del Genoa quartultimo) in cui non ha potuto disporre di uno di questi calciatori, o di entrambi? Che, peraltro, sono mancati tutti e due una sola volta (triste 0-0 casalingo col Cagliari).

Come mai il "gioco" non riesce a tamponare gli effetti dell'assenza di un solo giocatore?

Perché il bravissimo Guidolin - lo penso sinceramente - chiude il girone d'andata a quota 35 e poi raccatta 13 punti, uno a partita media da retrocessione, nel ritorno? S'è rincolleonito tutto insieme, a gennaio?

C'è una spiegazione che non smentisca pesantemente i teoremi sull'importanza assoluta dell'uomo che siede in panca, chiunque egli sia?

Come mai la roma ha fatto 37 punti nelle 18 partite giocate assieme da Totti e De Rossi (media da secondo posto), e 14 nelle restanti 14 (media da retrocessione)? Dov'è la mano di GigiEnrico? Non riesce nemmeno a fare a meno di un 36enne che gioca ormai da fermo e di un mediano da battaglia?

Poi si potrà sempre dire che le statistiche lasciano il tempo che trovano: l'impressione è che la lascino soprattutto quando smontano convinzioni maturate "ad occhio" (manco fossimo Capello, uno che di valutare "ad occhio" può permetterselo).

Io temo seriamente che l'anno prossimo si va incontro a brutte delusioni, se lo spessore tecnico della Lazio non viene puntellato e incrementato, anche perché Zola e Casiraghi tutto porteranno tranne che "valore aggiunto", e sono disposto a scommettere (felice di perderla, la scommessa) quello che volete che non faranno mai un punto più di questo straccione che abbiamo in panchina.

Appunto,
per fare il gioco ci vogliono i giocatori.
Sembra elementare ma evidentemente non lo è.
Voglio 11 Scaloni

Offline Il frigorifero

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #22 : Giovedì 12 Aprile 2012, 08:35:22 »
cioè, Allegri (non dico Reja sennò riparte il tormentone) con i giocatori della Juve farebbe la Juve? Io non credo, penso che ci sia differenza tra Conte e Allegri più che tra le diverse rose a disposizione.



Ma infatti è chiaro che, la mancanza di schemi e di una precisa idea di impostazione, è una questione di manico, prima di tutto. Poi è vero che non disponiamo di troppi corridori ma, i movimenti, li si dovrebbero avere comunque.
Ad ogni modo, ieri sera, ci mancava più di mezza squadra. Poteva andare peggio.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Aquila Maremmana

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R: Sul gioco della Lazio
« Risposta #23 : Giovedì 12 Aprile 2012, 08:46:25 »
La voglio fare io una domanda: ma Conte, con la rosa di Reja, e con più o meno gli stessi infortuni, secondo voi come sarebbe messo in classifica ad oggi?
Noi potevamo essere loro. Non abbiamo voluto.
Loro non avrebbero mai potuto essere noi.

Offline Il frigorifero

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Re:R: Sul gioco della Lazio
« Risposta #24 : Giovedì 12 Aprile 2012, 08:52:04 »
La voglio fare io una domanda: ma Conte, con la rosa di Reja, e con più o meno gli stessi infortuni, secondo voi come sarebbe messo in classifica ad oggi?



Premesso che questa mole di infortuni è un'aggravante nei confronti dello staff tecnico e non un'attenuante, non credo sia possibile rispondere alla tua domanda. Probabilmente sapremmo cosa fare col pallone tra i piedi ed avremmo un'idea di gioco. Ma è chiaro che non posso affermare "avremmo più punti". Magari ne avremmo pure di meno, chi può dirlo?
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline fish_mark

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #25 : Giovedì 12 Aprile 2012, 09:04:39 »
Allora, abbiamo visto all'opera la Juventus.
Siamo terzi e potevamo pareggiare. Loro sono primi, imbattuti e danno spettacolo, con geometrie e ritmi elevatissimi.
Fatte salve tutte le considerazioni sulle differenze di organico, sugli impegni sostenuti, sul nostro rendimento che è comunque più che buono, fa differenza o no il modo con cui ci si presenta in campo? Secondo me sì, e non intendo con questo sostenere che se cercassimo di fare la Juve otterremmo più punti di quanti non ne abbiamo fatti. La riprova non ci può essere in nessun caso. Ma non è questo il punto.
Io preferirei una squadra che cerchi il gioco, le combinazioni, che inventi qualcosa di nuovo, di diverso, di caratterizzante. La Juve di Conte è così; il Milan di Allegri secondo me no. Al Milan invidio Ibra e Nesta, alla Juve invidio il modo di interpretare la partita. Non credo costi milioni, come nel caso dei campioni di cui sopra. Fatte le debite proporzioni, anche noi potremmo fare uno sforzo in quella direzione.


Fatta questa premessa, la soluzione è la seguente:

un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

ThomasDoll

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #26 : Giovedì 12 Aprile 2012, 09:06:22 »
Il topic non parlava di Reja né di classifica, almeno non direttamente.
Su Conte posso dire, avendolo seguito l'anno scorso, che quando allenava a Siena a certi livelli di spettacolarità non ci andava neanche vicino, però la squadra aveva un preicso atteggiamento in campo, sapeva cosa fare e come farlo e interpretava la partita sempre nello stesso modo. Diciamo "non speculativo". Ovviamente il tutto va rapportato a un campionato di B nell'insieme modestissimo.
Per fare il gioco ci vogliono i giocatori, dicono i sottolineatori dell'ovvio. Io unisco la mia ovvietà: la Lazio ce li ha, tant'è vero che è terza in classifica. A meno di non voler smentire la centralità del tecnico in un impianto di gioco sostenendo che si è terzi grazie ai miracoli di un tecnico. Il che sarebbe un tantinello contraddittorio... Esiste un calcio prima di Reja, esisterà dopo Reja, grazie a Reja e nonostante Reja e di quello si discute, non di Reja.
Teo sostiene che si andrà incontro a delusioni perché nessuno farà un punto più di Reja con questa squadra. E' un'affermazione indimostrabile, nel bene e nel male, dunque lascia il tempo che trova, anche perché la stessa squadra l'anno prossimo non sarebbe la stessa.

Teo

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #27 : Giovedì 12 Aprile 2012, 09:10:10 »
Teo, sul piatto della bilancia friulana dobbiamo mettere un'altra considerazione: in estate l'Udinese ha smantellato la dorsale su cui si basa normalmente una squadra.
Via Zapata, perno della difesa (a tre, quindi ancora più cruciale che in un reparto a quattro); via Inler, equilibratore di tutti i movimenti a centrocampo; via Sanchez, uomo in più nella qualità offensiva.
Nonostante i loro sostituti fossero il debuttante Danilo, il riciclato Pinzi (diversissimo dal turco-svizzero per caratteristiche) e il misterioso Torje, l'undici di Guidolin è ripartito come se nulla fosse.
Segno, credo, che organizzazione e gioco d'insieme qualcosa contano. Perché, allora, le ineludibili statistiche da te citate?
Potrei innanzitutto ricordare il calo di condizione atletica, dipendente da una sorta di coperta corta: l'anno scorso le zebrette iniziarono in campionato con quattro sconfitte e finirono in volata; quest'anno sono partite fortissimo, anche per prepararsi al preliminare di CL, e stanno vivendo il calo fisiologico nella seconda parte della stagione.
Ma questo attenua il dato senza smentirlo. Ed eccoci alla parte tecnica.
Il centrocampo dell'Udinese prevede un regista in mezzo, due laterali da corsa e, fra di loro, due elementi in grado di sdoppiarsi tra l'ormai scomparso ruolo di mezzala dai piedi buoni e quello di esterno supplementare.
Si spiegano così i micidiali raddoppi sulle fasce e gli ancor più mortiferi accentramenti di Basta e Armero, non a caso titolari di score non banali in sede di finalizzazione.
In parole povere: l'imprevedibilità della manovra offensiva passa assai più per Isla e Asamoah che per il pur straordinario Di Natale.
A questo va aggiunto un altro fattore: col passaggio da Inler a Pinzi in cabina di regia, è notevolmente sceso il tasso qualitativo.
E lì i due assenti diventavano indispensabili anche nel ripulire i palloni in uscita dall'area, mansione per la quale Giampiero nostro non ha piedi sufficientemente vellutati.
Da qui gli insoliti assedi subiti e gli abbassamenti di baricentro cui i friulani sono andati incontro in più di una gara, proprio per scarsa capacità di uscire dalla propria area con disimpegni coordinati.
A questo punto, la cosa può essere letta in due direzioni:

1) certi elementi, per qualità o particolari caratteristiche tattiche, sono insostituibili
2) il progetto Udinese ha fallito, per una volta, nel cooptare in organico due sostituti minimamente all'altezza per titolari fondamentali, forse sottovalutati nella loro importanza: avessero provveduto per tempo, l'impatto della loro assenza sarebbe stato meno devastante

ciascuno scelga la risposta in cui si riconosce, secondo me la verità sta quantomeno nel mezzo.

Diverso il discorso LE: lì, a differenza di Udine, non c'è un capo e una coda.
Non c'è soprattutto una strategia precisa per arrivare in porta, poiché nella caricatura blaugrana dell'asturiano il tika-taka è il fine e non il mezzo.
È lì che inserimenti in grado di aggiungere imprevedibilità e soluzioni (capitan futuro) e ultimi passaggi (capitan passato) diventano indispensabili, per arrivare tramite episodi dove le tortuose vie della tattica faticano a giungere.
Ma lì non c'è, aspetti folcloristici a parte, un progetto forte. Casomai un delirio ipertattico la cui sommatoria è uguale al suo contrario, vale a dire la totale mancanza di gioco: in entrambi i casi, le individualità diventano l'unica soluzione.
Non citerei quindi il tecnico a vita (speriamo) delle merde in un discorso di questo genere.

P.S. Che Zola e Casiraghi non aggiungano nulla, anzi, lo penso anch'io. Con un allenatore degno di tale nome il discorso, secondo me, cambierebbe.

Bene, sono contento che usciamo dallo schema "l'allenatore non capisce nulla/l'allenatore ha miracolato la squadra" per giungere su un piano più realistico, quanto a lettura di cosa succede in campo e del contributo che l'allenatore può dare.

Io parto sempre dal principio che di calcio ne capiamo poco, e che in genere l'opinione del tifoso medio sul cosiddetto "gioco" sia basata molto su alcuni precisi aspetti del "gioco", mentre ne ignori totalmente altri, non meno importanti di quelli che saltano all'occhio (corsa, fluidità della manovra e iniziativa sono i parametri su cui giudica il "tifoso", in genere). Inoltre, resto convintissimo del fatto che i singoli siano più determinanti di quanto possa esserlo qualsiasi allenatore: di più: sono convinto che, in una squadra, un singolo anche di valore non eccelso possa risultare determinante.

Per esempio, abbiamo parlato molto di Konko e Radu e di come sia difficile sostituirli: non perché parliamo di Nilton e Djalma Santos, ma perché il materiale di scorta è di qualità veramente bassa. Ricordo una tua precisa critica all'allenatore, in questo senso: so' tutti buoni a fare bene con quelli bravi, il valore aggiunto di un allenatore si vede anche da quanto tira fuori di buono da quelli meno bravi. Parlando di uno come Garrido, per esempio, si potrebbe pensare che il basco debba sottoporsi a una pesante rieducazione su come si sta in campo, soprattutto nel nostro calcio: è il caso di farlo lavorare sulla tattica, insomma, per vedere se stiamo realmente parlando di una sòla o no: in questo caso posso pensare che esistano allenatori migliori di Reja. Ma se parliamo di Scaloni, mi riesce difficile pensare che ci sia qualcosa da insegnare a uno della sua età e della sua esperienza, che infatti dimostra di saper stare in campo benissimo e meglio di tanti altri: i suoi limiti però sono evidenti, soprattutto per motivi di età, e non credo si possa pensare di cavarne di più.

Lo stesso discorso fatto per Garrido può valere per Cana, che secondo me in campo ha lo stesso senso della posizione di un gatto chiuso in una scatola: ci si potrà certamente lavorare, ma è possibile che un calciatore di 28 anni vada rieducato tatticamente? che non sappia piazzarsi in campo nel modo che gli è più congeniale, a costo di sconfessare le indicazioni dell'allenatore stesso? Ci sono giocatori che lo fanno, tranquillamente, e se non condividono certe visioni del mister fanno in modo di liberarsene, non si spiegherebbero altrimenti certi "miracoli" che avvengono dopo alcuni semplici cambi di panchina.

Io continuo a ritenere che, con la rosa - incompleta - a nostra disposizione, devastata per l'intera stagione da una quantità di infortuni (colpa di chi li sceglie i giocatori, certo, ma è noto come siano pochi i giocatori scelti direttamente dai mister) di cui personalmente non ho memoria, si sta facendo il massimo possibile, e di certo più di quanto tutti noi ci aspettassimo a inizio campionato. Questo semplicemente sfruttando al meglio le caratteristiche di ciascuno, e questo per me è già tanto, da parte del "manico". E' inutile e assurdo che un allenatore chieda corsa furibonda a un centrocampo con pochi corridori: non si può calare un "gioco" sic et simpliciter su una squadra, bisogna anche adattarsi al materiale di cui si dispone. E se alcuni elementi ti costringono a rivedere le tue convinzioni, perché possono darti un grande contributo, l'intelligenza sta nell'adattarsi. Durante lo scorso mercato estivo molti si chiesero cosa potesse farci Conte con uno come Pirlo, nella sua nascente Juventus  tutta corsa e pressing: ci vince lo scudetto, ecco che ci fa. Non obbligando lui, a 33 anni, a correre come un ossesso: ma facendo correre gli altri, in modo da portargli sempre via gli avversari di dosso e da proporsi in continuazione per i suoi suggerimenti. Se hai Rocchi e non puoi contare su 20 gol l'anno da parte sua, ne sfrutti almeno la capacità di creare spazi per gli altri e di creare difficoltà alla riproposizione del gioco avversario: in attesa che la società ti prenda l'attaccante da 20 gol che hai chiesto. Non si può pensare che Rocchi giochi nella stessa maniera di Klose perché lo chiede un sistema di gioco: sono due calciatori completamente diversi e vanno sfruttati, di volta in volta, per quelli che sono. Ammesso ci si riesca, visto che hai giustamente citato Inler il quale, punto di forza indiscutibile dell'Udinese dello scorso anno, ha incontrato grosse difficoltà quest'anno a Napoli, pur essendo capitato nelle mani di Mazzarri che quanto a organizzazione tattica non deve certo farsi spiegare nulla da nessuno.

Il funzionamento di una squadra si basa sul modo in cui si incastrano i pezzi tra loro: fermo restando che i pezzi buoni s'incastrano più facilmente in qualsiasi contesto e che alcuni allenatori sono più bravi, indubbiamente, a incastrarli. Conte, per me, è più bravo di Reja, anche nella "lettura" della partita (cito in questo senso l'esemplare Juventus-Udinese, nel quale ribaltò una situazione che stava prendendo una brutta piega con due cambi nel giro di tre minuti, vincendo la partita e distruggendo i dirimpettai): ma mi rifiuto di credere che l'allenatore della Lazio terza in classifica sia uno che prende undici giocatori più o meno a caso e li scaraventa in campo dicendogli "fate un po' quello che vi pare": perché questa sembra essere l'opinione media di tanti. Così come non è una nostra esclusiva caratteristica quella di avere un atteggiamento in prevalenza difensivo: il Napoli, l'Udinese e la stessa Juventus badano, come e più di noi, a stare con le spalle ben coperte, prima di pensare alla fase offensiva.

Teo sostiene che si andrà incontro a delusioni perché nessuno farà un punto più di Reja con questa squadra. E' un'affermazione indimostrabile, nel bene e nel male, dunque lascia il tempo che trova, anche perché la stessa squadra l'anno prossimo non sarebbe la stessa.

Io dico che se viene Zola sarei stupito del fatto che porti a termine la stagione.

L'attuale allenatore farà storcere tanto la bocca, ma non c'è mai stato un motivo serio di classifica per metterne in dubbio la permanenza. Né la squadra lo ha rigettato, come spesso accade, due anni e mezzo in questo senso non sono pochi.

Il mister ha la fiducia dei calciatori, e questo non accadrebbe se loro pensassero che li mette in campo male o ne mortifica qualcuno. Basta uno scontento, per trasformare uno spogliatoio in una polveriera. Il mister, almeno in campionato, ha conseguito i risultati che ci aspettavamo, e forse qualcosina in più.

Non è poco, non è poco per niente, non sono molti gli allenatori che hanno mantenuto la barca più che a galla e che abbiano lo spogliatoio dalla loro parte, per tutto questo tempo. E sarei sorpreso se uno come Zola riuscisse a fare lo stesso. Noi sottovalutiamo troppo quello che ha fatto Reja, dando per scontate delle cose che non lo sono per niente.

Offline AlenBoksic

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #28 : Giovedì 12 Aprile 2012, 09:16:40 »
Per fare il gioco ci vogliono i giocatori, dicono i sottolineatori dell'ovvio. Io unisco la mia ovvietà: la Lazio ce li ha, tant'è vero che è terza in classifica. .

Grazie a Dias, Konko, Radu, StariMOst e Klose.
Se poi si vuol dire che la squadra di ieri sera valga il terzo posto in classifica ok,
nema problema.
I miracoli dei tecnici esistono solo in realtà piccole e per brevi periodi, nelle realtà di vertice del calcio contano i giocatori e l'allenatore bravo è quello che non ti fa perdere punti.
Qui invece ancora si crede a MagoMerlino - non il netter - che arriva con la bacchetta magica, evidentemente il refrain che c'ha disintegrato le sfere
con qualsiasi altro allenatore si va in CL
non ha insegnato niente
Voglio 11 Scaloni

Offline Simsala

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #29 : Giovedì 12 Aprile 2012, 09:36:50 »
In una frase : un organico di livello medio-alto con età media (26 anni)gestito da una guida forte che sappa tenere duro nei momenti difficili.
Cosa che noi non siamo.
Se punteremo all'acquisto estemporaneo non finalizzato a creare un gruppo tutto quello che abbiamo visto  fare dalla Juve non si potrà mai raggiungere.

jumpingjackflash

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #30 : Giovedì 12 Aprile 2012, 09:48:50 »
Vidal, Vucinic, Pepe, Marchisio. Tutta gente veloce di gambe e di testa bravissimi a scambiare nello stretto ed ad inserirsi. Pirlo, un genio del calcio fa notizia quando perde una palla. Il gioco di Conte: molto bello e molto intenso. Talmente intenso che nonostante produca moltissime occasioni da gol, spesso non riesce ad insaccare magari proprio per la scarsa lucidità conseguenza del grande lavoro agonistico richiesto. Bella da vedere la Juve e con giocatori veramente eccellenti (quasi tutti), se regge il ritmo, e sono curioso di vederla l'anno prossimo con le coppe sul groppone, sembra imbattibile

Offline Skorpius

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #31 : Giovedì 12 Aprile 2012, 09:49:26 »
Garrido e Cana hanno GRAVISSIME lacune tattiche.
Eppure garrido è qui da due anni.

Io capirei che fanno il compitino ma essendo deficienti spesso sbagliano, invece no sbagliano proprio tutto..

allenatore senza colpe in questo caso?

Il discorso guidolin-Luis Enrique portato da teo aggiunge un altro elemento.

Guidolin gioca senza isla per infortunio mentre spesso le scelte di LE sono frutto di invenzioni personali... l'allenatore può anche danneggiare una squadra!
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Teo

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #32 : Giovedì 12 Aprile 2012, 09:57:24 »
Guidolin gioca senza isla per infortunio mentre spesso le scelte di LE sono frutto di invenzioni personali... l'allenatore può anche danneggiare una squadra!

Beh, il genio delle Asturie, in nome del progetto giovani, aveva iniziato baldanzoso la stagione accantonando Juan e Taddei, facendo capire che si poteva benissimo fare a meno del Fesso e mai pensando che Heinze sarebbe arrivato alle 25 presenze per le quali scatta l'obbligo di riscatto da parte dell'as.

E' stato via via costretto a reinserirli tutti e quattro, per evidenti motivi tecnici. Parliamo di un 32enne, due 33enni e un 36enne.

Offline MagoMerlino

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Re:R: Sul gioco della Lazio
« Risposta #33 : Giovedì 12 Aprile 2012, 10:08:57 »
La voglio fare io una domanda: ma Conte, con la rosa di Reja, e con più o meno gli stessi infortuni, secondo voi come sarebbe messo in classifica ad oggi?
Con una dozzina di punti in meno....
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

ThomasDoll

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #34 : Giovedì 12 Aprile 2012, 10:13:54 »
Grazie a Dias, Konko, Radu, StariMOst e Klose.
No, grazie a tutti quelli che hanno giocato. Si gioca in 14 tutte le partite, per 38 partite. Ci stanno glli infortuni, le stagioni, i cali, le crescite, c'è tutto.

ThomasDoll

Re:R: Sul gioco della Lazio
« Risposta #35 : Giovedì 12 Aprile 2012, 10:16:43 »
Con una dozzina di punti in meno....

affermazione completamente gratuita.
E se ne avesse fatti una dozzina in più? E' esattamente la stessa affermazione presa dall'angolazione opposta.
Chi l'ha detto che un atteggiamento di un certo tipo paghi sul campo di più o di meno? Solo la riprova del campo.
Il comportamento di una squadra in campo fa differenza o no? Non parlo di risultato. Se riuscite a sentirmi mentre cantate i mantra rejani.

Boks XV

Re:R: Sul gioco della Lazio
« Risposta #36 : Giovedì 12 Aprile 2012, 10:24:26 »
La voglio fare io una domanda: ma Conte, con la rosa di Reja, e con più o meno gli stessi infortuni, secondo voi come sarebbe messo in classifica ad oggi?

Conte, se gli avessero proposto la rosa di Reja, avrebbe risposto "allenatela da solo".

Offline fish_mark

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Re:R: Sul gioco della Lazio
« Risposta #37 : Giovedì 12 Aprile 2012, 10:25:39 »
La voglio fare io una domanda: ma Conte, con la rosa di Reja, e con più o meno gli stessi infortuni, secondo voi come sarebbe messo in classifica ad oggi?

A questa domanda, il buon Mago risponde "con una dozzina di punti in meno" e poi ci aggiunge dei puntini di sospensione.

La domanda, se riletta con attenzione, vuole porre la seguente questione: l'allenatore conte dove sarebbe oggi in classifica. Quindi la dozzina di punti in meno potrebber riferirsi allo score della Juventus.
Pertanto: 68 -12 = 56, grosso modo la nostra posizione in classifica.
Detto questo, nel ragionamento del sempre ottimo mago si legge una condanna per la qualità della nostra rosa, visto che cambiando l'allenatore non cambia il prodotto? 
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline René Ferretti

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Re:R: Sul gioco della Lazio
« Risposta #38 : Giovedì 12 Aprile 2012, 10:28:49 »
Conte, se gli avessero proposto la rosa di Reja, avrebbe risposto "allenatela da solo".

Invece Reja a mercato concluso disse che la società aveva fatto un lavoro eccellente.


jumpingjackflash

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #39 : Giovedì 12 Aprile 2012, 10:32:31 »
la Lazio i punti non può pretenderli con questa juve, la Lazio i punti doveva prenderseli con Parma e Bologna perché anche tralasciando le differenze Tattiche la Juve ha una rosa di gran lunga superiore alla Lazio in almeno 2 settori: l'attacco ed il centrocampo.