Autore Topic: Sul gioco della Lazio  (Letto 8927 volte)

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ThomasDoll

Sul gioco della Lazio
« : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:14:50 »
Allora, abbiamo visto all'opera la Juventus.
Siamo terzi e potevamo pareggiare. Loro sono primi, imbattuti e danno spettacolo, con geometrie e ritmi elevatissimi.
Fatte salve tutte le considerazioni sulle differenze di organico, sugli impegni sostenuti, sul nostro rendimento che è comunque più che buono, fa differenza o no il modo con cui ci si presenta in campo? Secondo me sì, e non intendo con questo sostenere che se cercassimo di fare la Juve otterremmo più punti di quanti non ne abbiamo fatti. La riprova non ci può essere in nessun caso. Ma non è questo il punto.
Io preferirei una squadra che cerchi il gioco, le combinazioni, che inventi qualcosa di nuovo, di diverso, di caratterizzante. La Juve di Conte è così; il Milan di Allegri secondo me no. Al Milan invidio Ibra e Nesta, alla Juve invidio il modo di interpretare la partita. Non credo costi milioni, come nel caso dei campioni di cui sopra. Fatte le debite proporzioni, anche noi potremmo fare uno sforzo in quella direzione.

Offline ML

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #1 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:17:28 »
Io preferirei una squadra che cerchi il gioco, le combinazioni, che inventi qualcosa di nuovo, di diverso, di caratterizzante. La Juve di Conte è così; il Milan di Allegri secondo me no.

Questione di età media. La Juve è una squadra giovane, il Milan è una squadra vecchia.
Il Napoli è la Juve dei poveri, la Lazio è il Milan dei poveri.
Io pure ambirei a vedere un tipo di calcio diverso, ma va rifatta la squadra.
Questi che abbiamo possono giocare solo così.

ThomasDoll

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #2 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:19:09 »
Beh, stasera l'hanno decisa Pirlo e Del Piero, in campo c'erano Vucinic, Quagliarella, Buffon, Chiellini, Barzagli, Lichtsteiner. Non erano mica pulcini.

Offline Russotto

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Sul gioco della Lazio
« Risposta #3 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:19:18 »
È questione di giocatori prima di tutto.

Che c'entra chi l'ha decisa con il modo di giocare?

ThomasDoll

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #4 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:21:01 »
cioè, Allegri (non dico Reja sennò riparte il tormentone) con i giocatori della Juve farebbe la Juve? Io non credo, penso che ci sia differenza tra Conte e Allegri più che tra le diverse rose a disposizione.

ThomasDoll

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #5 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:22:34 »
È questione di giocatori prima di tutto.

Che c'entra chi l'ha decisa con il modo di giocare?

C'entra con l'osservazione di ML sull'età dei giocatori della Juve.

Offline ML

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #6 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:24:29 »
Beh, stasera l'hanno decisa Pirlo e Del Piero, in campo c'erano Vucinic, Quagliarella, Buffon, Chiellini, Barzagli, Lichtsteiner. Non erano mica pulcini.

Pirlo gioca da fermo (è l'unico a cui viene concesso, trattandosi del play), Del Piero ha fatto un quarto d'ora.
Vucinic ha gamba, Lichtsteiner ha gamba.
Vidal ha gamba, Pepe ha gamba, Marchisio ha gamba.
Un sacco di gente - soprattutto sugli esterni - aveva gamba.

Mica puoi pretendere che Scaloni e Garrido facciano le sovrapposizioni, o che Rocchi vada in porta se gli dai palla sulla trequarti, o che Mauri e Candreva arrivino sul fondo a crossare... L'unico esplosivo è Gonzalez, che però è autodisinnescato dai due piedi sinistri.

Offline Russotto

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Sul gioco della Lazio
« Risposta #7 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:26:12 »
cioè, Allegri (non dico Reja sennò riparte il tormentone) con i giocatori della Juve farebbe la Juve? Io non credo, penso che ci sia differenza tra Conte e Allegri più che tra le diverse rose a disposizione.
io credo che allegri con la Juve non farebbe la Juve, ma Reja con questa Lazio non potrebbe fare la Juve nemmeno a volerlo.

Io pure vorrei un altro tipo di gioco e vorrei imporre i miei ritmi, ma serve qualità, velocità, e resistenza. La Lazio ha solo un qualità medio alta.

Per fare la Juve servono terzini nuovi, e centrocampisti centrali anni luce piu forti e veloci di ledesma/matuzalem oltre ad una seconda punta che neanche abbiamo, se non 2.

Con questi uomini Reja che ci ha portato fin qui cosa farebbe? Sia in termini di gioco ma, soprattutto in termini di punti.

Offline Russotto

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Sul gioco della Lazio
« Risposta #8 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:29:13 »
Pirlo gioca da fermo (è l'unico a cui viene concesso, trattandosi del play), Del Piero ha fatto un quarto d'ora.
Vucinic ha gamba, Lichtsteiner ha gamba.
Vidal ha gamba, Pepe ha gamba, Marchisio ha gamba.
Un sacco di gente - soprattutto sugli esterni - aveva gamba.

Mica puoi pretendere che Scaloni e Garrido facciano le sovrapposizioni, o che Rocchi vada in porta se gli dai palla sulla trequarti, o che Mauri e Candreva arrivino sul fondo a crossare... L'unico esplosivo è Gonzalez, che però è autodisinnescato dai due piedi sinistri.
noi avremmo Lulic, Gonzalez e stop.

Prendiamo Elm al posto di Cana, Xhaka al posto di Matuzalem , due terzini degni di questo nome e Zarate o un suo sostituto e ci divertiamo.

ThomasDoll

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #9 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:30:10 »
Va bene, mi chiedo però perché abbiamo questi giocatori e se c'è stato in questi anni un lavoro di selezione degli interpreti da mettere in campo. E se non c'è stato vorrei che ci si facesse caso. Se si è presa gente per giocare così o se è tutto casuale.

Reja con gli uomini della Juve non farebbe la Juve. Magari vincerebbe lo stesso lo scudetto, ma quel modo di stare in campo nel calcio di Reja non c'è.

Offline ML

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #10 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:36:34 »
Va bene, mi chiedo però perché abbiamo questi giocatori e se c'è stato in questi anni un lavoro di selezione degli interpreti da mettere in campo. E se non c'è stato vorrei che ci si facesse caso. Se si è presa gente per giocare così o se è tutto casuale.

A me pare evidente che ci sia stata una scelta precisa, la squadra è stata costruita da Reja a sua immagine e somiglianza: anziana, navigata, sorniona, con qualche acciacco ma di ottima qualità, almeno nei 12-13 titolari.
Io mi tolgo il cappello davanti ai risultati, ma allo stesso tempo ribadisco che questo è il motivo per cui non lo confermerei. Perché voglio vedere un tipo di calcio diverso, e so che con Reja non lo vedrò mai.

Offline Russotto

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Sul gioco della Lazio
« Risposta #11 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:40:44 »
Va bene, mi chiedo però perché abbiamo questi giocatori e se c'è stato in questi anni un lavoro di selezione degli interpreti da mettere in campo. E se non c'è stato vorrei che ci si facesse caso. Se si è presa gente per giocare così o se è tutto casuale.

Reja con gli uomini della Juve non farebbe la Juve. Magari vincerebbe lo stesso lo scudetto, ma quel modo di stare in campo nel calcio di Reja non c'è.
puo darsi ... Non lo so. Non abbiamo la controprova.

Secondo me la selezione c'è stata ma non credo sia stata dettata solo da logiche tecniche, tantomeno volute da Reja, che spesso al commento delle partite sottolinea di non avere giocatori con determinate catatteristiche.

Mauri, Ledesma e anche Matuzalem sono il nostro centrocampo ormai da anni... Mauri ha dimostrato di avere colpi di gran classe nonostante la sua staticità e discontinuità quindi non me ne priverei mai.

Ledesma dopo i chiodi e martello è diventato un pilastro per la società credo anche fuori dal campo, ma lo ritengo inferore a quasi tutti i suoi omologhi di alta classifica, a partire da Pirlo, Cambiasso, De Rossi, Inler/Gargano ecc.

Stesso discorso vale per Matuzalem con l'aggravante degli infortuni e della condotta.

Per la prossima stagione ci vuole piu coraggio, e si deve assolutamente svecchiare un reparto che non regge i ritmi di tre competizione e che non ha nemmeno le qualità dell'"anziano" Milan.

POMATA

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #12 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:42:29 »
A me pare evidente che ci sia stata una scelta precisa, la squadra è stata costruita da Reja a sua immagine e somiglianza: anziana, navigata, sorniona, con qualche acciacco ma di ottima qualità, almeno nei 12-13 titolari.
Io mi tolgo il cappello davanti ai risultati, ma allo stesso tempo ribadisco che questo è il motivo per cui non lo confermerei. Perché voglio vedere un tipo di calcio diverso, e so che con Reja non lo vedrò mai.

Quoto

Offline Dija

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #13 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:51:30 »
Allora, abbiamo visto all'opera la Juventus.
Siamo terzi e potevamo pareggiare. Loro sono primi, imbattuti e danno spettacolo, con geometrie e ritmi elevatissimi.
Fatte salve tutte le considerazioni sulle differenze di organico, sugli impegni sostenuti, sul nostro rendimento che è comunque più che buono, fa differenza o no il modo con cui ci si presenta in campo? Secondo me sì, e non intendo con questo sostenere che se cercassimo di fare la Juve otterremmo più punti di quanti non ne abbiamo fatti. La riprova non ci può essere in nessun caso. Ma non è questo il punto.
Io preferirei una squadra che cerchi il gioco, le combinazioni, che inventi qualcosa di nuovo, di diverso, di caratterizzante. La Juve di Conte è così; il Milan di Allegri secondo me no. Al Milan invidio Ibra e Nesta, alla Juve invidio il modo di interpretare la partita. Non credo costi milioni, come nel caso dei campioni di cui sopra. Fatte le debite proporzioni, anche noi potremmo fare uno sforzo in quella direzione.

Infatti la scelta Reja e' legata solo hai risultati: Primo anno salvezza,secondo europa legue.
Se quest'anno non arriviamo terzi con il campionato schifoso che hanno fatto roma,inter e napoli;
penso che sia giusto cambiare.

Se parliamo di gioco allora non parliamo di Reja,non e' uno che crea un gioco,ma e' uno che si basa sull'avversario o su situazioni temporali della squadra.
Sono i sogni a fare la realtà

Offline Dija

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #14 : Giovedì 12 Aprile 2012, 01:52:39 »
Aggiungo una cosa pero': il gioco per me va sempre dopo come metro di giudizio rispetto hai risultati.
Sono i sogni a fare la realtà

Offline Er Matador

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #15 : Giovedì 12 Aprile 2012, 04:44:27 »
A me pare evidente che ci sia stata una scelta precisa, la squadra è stata costruita da Reja a sua immagine e somiglianza: anziana, navigata, sorniona, con qualche acciacco ma di ottima qualità, almeno nei 12-13 titolari.
Io mi tolgo il cappello davanti ai risultati, ma allo stesso tempo ribadisco che questo è il motivo per cui non lo confermerei. Perché voglio vedere un tipo di calcio diverso, e so che con Reja non lo vedrò mai.
Magari fosse, ML: almeno ci sarebbe una logica, per quanto discutibile.
La realtà parla di un organico allestito a cazzo, anteponendo l' "affare" a qualsiasi progetto d'insieme e al semplice monitoraggio dei ruoli scoperti, per poi affidarlo a uno che ignora in maniera radicale sia il lavoro sul singolo sia il gioco come valore aggiunto.
Con questo pressapochismo borioso e senza prospettive, non si va oltre la sommatoria delle buone individualità e delle giocate che, in maniera del tutto estemporanea, riescono ad assommare.
E i risultati? Non si può pretendere che la Lazio navighi in maniera quasi obbligata tra le primissime se la dimensione economica non è proporzionale a tali ambizioni: Teo lo ricorda spesso, ed è una tesi difficilmente attaccabile.
C'è un però: gli spazi al vertice - nel gergo dei tabelloni tennistici, i "corridoi" - aperti dalla défaillance di qualche testa di serie.
Approfittare almeno di quelli non è auspicabile, è doveroso: soprattutto in un campionato spaventosamente mediocre per qualità e gioco, nel quale - Udinese docet - l'organizzazione può spostare una squadra da un settore all'altro della classifica.
Ne avessimo un po' nella scelta e nella valorizzazione dei giocatori, il terzo posto sarebbe il minimo, non il massimo.

Teo

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #16 : Giovedì 12 Aprile 2012, 07:18:29 »
Guidolin è bravissimo e la sua Udinese dimostra grande organizzazione tattica.

Detto questo, qualcuno può spiegarmi perché i friulani hanno fatto 32 punti nelle 15 partite giocate da Asamoah e Isla insieme (media 2,13, superiore a quella dell'attuale capolista) e 19 punti nelle 17 partite (media 1,12, pari a quella del Genoa quartultimo) in cui non ha potuto disporre di uno di questi calciatori, o di entrambi? Che, peraltro, sono mancati tutti e due una sola volta (triste 0-0 casalingo col Cagliari).

Come mai il "gioco" non riesce a tamponare gli effetti dell'assenza di un solo giocatore?

Perché il bravissimo Guidolin - lo penso sinceramente - chiude il girone d'andata a quota 35 e poi raccatta 13 punti, uno a partita media da retrocessione, nel ritorno? S'è rincolleonito tutto insieme, a gennaio?

C'è una spiegazione che non smentisca pesantemente i teoremi sull'importanza assoluta dell'uomo che siede in panca, chiunque egli sia?

Come mai la roma ha fatto 37 punti nelle 18 partite giocate assieme da Totti e De Rossi (media da secondo posto), e 14 nelle restanti 14 (media da retrocessione)? Dov'è la mano di GigiEnrico? Non riesce nemmeno a fare a meno di un 36enne che gioca ormai da fermo e di un mediano da battaglia?

Poi si potrà sempre dire che le statistiche lasciano il tempo che trovano: l'impressione è che la lascino soprattutto quando smontano convinzioni maturate "ad occhio" (manco fossimo Capello, uno che di valutare "ad occhio" può permetterselo).

Io temo seriamente che l'anno prossimo si va incontro a brutte delusioni, se lo spessore tecnico della Lazio non viene puntellato e incrementato, anche perché Zola e Casiraghi tutto porteranno tranne che "valore aggiunto", e sono disposto a scommettere (felice di perderla, la scommessa) quello che volete che non faranno mai un punto più di questo straccione che abbiamo in panchina.

Offline Er Matador

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Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #17 : Giovedì 12 Aprile 2012, 07:43:55 »
Teo, sul piatto della bilancia friulana dobbiamo mettere un'altra considerazione: in estate l'Udinese ha smantellato la dorsale su cui si basa normalmente una squadra.
Via Zapata, perno della difesa (a tre, quindi ancora più cruciale che in un reparto a quattro); via Inler, equilibratore di tutti i movimenti a centrocampo; via Sanchez, uomo in più nella qualità offensiva.
Nonostante i loro sostituti fossero il debuttante Danilo, il riciclato Pinzi (diversissimo dal turco-svizzero per caratteristiche) e il misterioso Torje, l'undici di Guidolin è ripartito come se nulla fosse.
Segno, credo, che organizzazione e gioco d'insieme qualcosa contano. Perché, allora, le ineludibili statistiche da te citate?
Potrei innanzitutto ricordare il calo di condizione atletica, dipendente da una sorta di coperta corta: l'anno scorso le zebrette iniziarono in campionato con quattro sconfitte e finirono in volata; quest'anno sono partite fortissimo, anche per prepararsi al preliminare di CL, e stanno vivendo il calo fisiologico nella seconda parte della stagione.
Ma questo attenua il dato senza smentirlo. Ed eccoci alla parte tecnica.
Il centrocampo dell'Udinese prevede un regista in mezzo, due laterali da corsa e, fra di loro, due elementi in grado di sdoppiarsi tra l'ormai scomparso ruolo di mezzala dai piedi buoni e quello di esterno supplementare.
Si spiegano così i micidiali raddoppi sulle fasce e gli ancor più mortiferi accentramenti di Basta e Armero, non a caso titolari di score non banali in sede di finalizzazione.
In parole povere: l'imprevedibilità della manovra offensiva passa assai più per Isla e Asamoah che per il pur straordinario Di Natale.
A questo va aggiunto un altro fattore: col passaggio da Inler a Pinzi in cabina di regia, è notevolmente sceso il tasso qualitativo.
E lì i due assenti diventavano indispensabili anche nel ripulire i palloni in uscita dall'area, mansione per la quale Giampiero nostro non ha piedi sufficientemente vellutati.
Da qui gli insoliti assedi subiti e gli abbassamenti di baricentro cui i friulani sono andati incontro in più di una gara, proprio per scarsa capacità di uscire dalla propria area con disimpegni coordinati.
A questo punto, la cosa può essere letta in due direzioni:

1) certi elementi, per qualità o particolari caratteristiche tattiche, sono insostituibili
2) il progetto Udinese ha fallito, per una volta, nel cooptare in organico due sostituti minimamente all'altezza per titolari fondamentali, forse sottovalutati nella loro importanza: avessero provveduto per tempo, l'impatto della loro assenza sarebbe stato meno devastante

ciascuno scelga la risposta in cui si riconosce, secondo me la verità sta quantomeno nel mezzo.

Diverso il discorso LE: lì, a differenza di Udine, non c'è un capo e una coda.
Non c'è soprattutto una strategia precisa per arrivare in porta, poiché nella caricatura blaugrana dell'asturiano il tika-taka è il fine e non il mezzo.
È lì che inserimenti in grado di aggiungere imprevedibilità e soluzioni (capitan futuro) e ultimi passaggi (capitan passato) diventano indispensabili, per arrivare tramite episodi dove le tortuose vie della tattica faticano a giungere.
Ma lì non c'è, aspetti folcloristici a parte, un progetto forte. Casomai un delirio ipertattico la cui sommatoria è uguale al suo contrario, vale a dire la totale mancanza di gioco: in entrambi i casi, le individualità diventano l'unica soluzione.
Non citerei quindi il tecnico a vita (speriamo) delle merde in un discorso di questo genere.

P.S. Che Zola e Casiraghi non aggiungano nulla, anzi, lo penso anch'io. Con un allenatore degno di tale nome il discorso, secondo me, cambierebbe.

zorba

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #18 : Giovedì 12 Aprile 2012, 07:54:27 »
Io temo seriamente che l'anno prossimo si va incontro a brutte delusioni, se lo spessore tecnico della Lazio non viene puntellato e incrementato, anche perché Zola e Casiraghi tutto porteranno tranne che "valore aggiunto", e sono disposto a scommettere (felice di perderla, la scommessa) quello che volete che non faranno mai un punto più di questo straccione che abbiamo in panchina.

Credo che tutti gli allenatori ne siano consapevoli, Teo.

Speriamo lo sia anche il presidente Lotito.

Lo stesso Conte, tanto osannato, se ieri non avesse avuto il sig. Del Piero a risolvergli la partita ora sarebbe secondo.....

Come hai detto in altre circostanze, conta sempre la 'ciccia' in campo più che quella in panchina.

POMATA

Re:Sul gioco della Lazio
« Risposta #19 : Giovedì 12 Aprile 2012, 08:15:08 »
Guidolin è bravissimo e la sua Udinese dimostra grande organizzazione tattica.

Detto questo, qualcuno può spiegarmi perché i friulani hanno fatto 32 punti nelle 15 partite giocate da Asamoah e Isla insieme (media 2,13, superiore a quella dell'attuale capolista) e 19 punti nelle 17 partite (media 1,12, pari a quella del Genoa quartultimo) in cui non ha potuto disporre di uno di questi calciatori, o di entrambi? Che, peraltro, sono mancati tutti e due una sola volta (triste 0-0 casalingo col Cagliari).

Come mai il "gioco" non riesce a tamponare gli effetti dell'assenza di un solo giocatore?

Perché il bravissimo Guidolin - lo penso sinceramente - chiude il girone d'andata a quota 35 e poi raccatta 13 punti, uno a partita media da retrocessione, nel ritorno? S'è rincolleonito tutto insieme, a gennaio?

C'è una spiegazione che non smentisca pesantemente i teoremi sull'importanza assoluta dell'uomo che siede in panca, chiunque egli sia?

Come mai la roma ha fatto 37 punti nelle 18 partite giocate assieme da Totti e De Rossi (media da secondo posto), e 14 nelle restanti 14 (media da retrocessione)? Dov'è la mano di GigiEnrico? Non riesce nemmeno a fare a meno di un 36enne che gioca ormai da fermo e di un mediano da battaglia?

Poi si potrà sempre dire che le statistiche lasciano il tempo che trovano: l'impressione è che la lascino soprattutto quando smontano convinzioni maturate "ad occhio" (manco fossimo Capello, uno che di valutare "ad occhio" può permetterselo).

Io temo seriamente che l'anno prossimo si va incontro a brutte delusioni, se lo spessore tecnico della Lazio non viene puntellato e incrementato, anche perché Zola e Casiraghi tutto porteranno tranne che "valore aggiunto", e sono disposto a scommettere (felice di perderla, la scommessa) quello che volete che non faranno mai un punto più di questo straccione che abbiamo in panchina.

Io sono un grande denigratore di Reja, però ammetto che sono anche un grande stimatore di Teo.

Ha pienamente ragione, l'ultimo pezzo me mette l'ansia...se non svecchiamo e poi cambiamo allenatore, se rischia de brutto...