Autore Topic: Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?  (Letto 48394 volte)

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malacarne

Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #200 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 02:19:05 »
ma se mai si farà e dove si farà il nome sarà comunque quello? "delle aquile"?

Stadio delle Aquile mi pare.
Che non sarebbe male, certamente meglio del banalissimo "Juventus Stadium" che hanno adottato i gobbi.

Se invece si scegliesse di dargli il nome di una persona... beh li sarebbe dura scegliere.

Ne avrei in mente alcuni, ma forse quello più accattivante è Stadio Luigi Bigiarelli.
Ma non sarebbero neanche male Il Tommaso Maestrelli, Il Roberto Lovati, Il Luciano Re Cecconi...

Offline Fabio70rm

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #201 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 08:34:52 »
Per quanto può interessare, non ho mai votato per i verdi, non sono un ambientalista, non sono stato a Woodstock e non frequento gli Are Krishna.
Però, siccome mi oppongo a uno progetto di stadio sulla Tiberina dovrei essere classificato come "finto ecologista". Devo dire che è un'accusa fondata perché non sono un ecologista, ma purtuttavia un milione di metri cubi a cavallo del Tevere - in pratica un Ponte di Nona 2 (the revenge) - è una cosa che non riesco a digerire, come romano e - se possibile - anche come laziale.
Peraltro, ai tifosi che attendono con ansia l'approvazione della famigerata legge sugli stadi ricordo che il Governo ha in animo di introdurre norme che limitano al cementificazione, attraverso la determinazione del consumo di suolo, quantificando l’estensione massima, a livello nazionale, delle superfici agricole sulle quali poter costruire, puntando contestualmente sul riuso degli edifici già esistenti, ristrutturando e ammodernando, piuttosto che aggredire ulteriormente il territorio con nuovi progetti, spesso di dubbia utilità.
 
Poi so bene che la cosa è più grande di me e che non sarò io di ostacolo a questo.


Bensvejato.

A parte che mi sa che se misuri le cubature di Ponte di Nona, e te lo dice chi purtroppo ci vive a ridosso, alla fine avrai altro che la città di Siena...la città di Firenze....ma fa tanto fico citare i refrain delle aradio....

Sui provvedimenti governativi temo che avrai, come tutti purtroppo, brutte sorprese. Troppe volte questo governo, anzi i governi in generale dicono una cosa e ne fanno un'altra. Ti pare che di fronte a possibilità di cementificare per i loro sponsor palazzinari - Caltagirone che appoggia 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' durante le campagne di Sindaco è solo l'ultimo degli esempi - il ministro o i parlamentari di turno si tireranno indietro?

Vogliamo veramente fare qualcosa di serio a livello ambientale? Ok.

Ti butto una provocazione: buttiamo giù tutti i centri commerciali di Roma, ripristiniamo lo status quo ambientale, dopodichè mi dai la possibilità di buttare giù e rifare Flaminio ed Olimpico, ricostruendoli per bene e dandomi la possibilità di costruirci indotto commerciale attorno.

Oppure Lotito da i suoi 500 ettari di terreno in Tiberina in cambio di altrettanti ettari edificabili. Con il vincolo però che i terreni tiberini diverranno da qui all'eternità come parco di Roma inedificabile. Qualcosa mi dice che alla prima occasione però arrriveranno i Cerrone, gli Scarpelliti o i Caltagirone di turno a molazzare in nome di una fantomatica "urgenza prima casa", come a Ponte di Nona, Porta di Roma etc....
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline DinoRaggio

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #202 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 09:15:24 »
Per quanto può interessare, non ho mai votato per i verdi, non sono un ambientalista, non sono stato a Woodstock e non frequento gli Are Krishna.
Però, siccome mi oppongo a uno progetto di stadio sulla Tiberina dovrei essere classificato come "finto ecologista". Devo dire che è un'accusa fondata perché non sono un ecologista, ma purtuttavia un milione di metri cubi a cavallo del Tevere - in pratica un Ponte di Nona 2 (the revenge) - è una cosa che non riesco a digerire, come romano e - se possibile - anche come laziale.
Peraltro, ai tifosi che attendono con ansia l'approvazione della famigerata legge sugli stadi ricordo che il Governo ha in animo di introdurre norme che limitano al cementificazione, attraverso la determinazione del consumo di suolo, quantificando l’estensione massima, a livello nazionale, delle superfici agricole sulle quali poter costruire, puntando contestualmente sul riuso degli edifici già esistenti, ristrutturando e ammodernando, piuttosto che aggredire ulteriormente il territorio con nuovi progetti, spesso di dubbia utilità.
 
Poi so bene che la cosa è più grande di me e che non sarò io di ostacolo a questo.

A proposito, nelle immagini potete vedere l’impianto durante l'utilizzazione delle vasche di contenimento

Nella foto successiva il tentativo di Klose di concludere a rete

Ottimo, sinergie fra due squadre della Polisportiva, uno stadio = due sport!
Comunque, non sarebbe un'idea originale, in Inghilterra (dove sugli stadi sono all'avanguardia), c'è un club che ha già fatto da pioniere, forse i tifosi ci arrivano pure col battello!

E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline fish_mark

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #203 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 10:25:34 »
Bensvejato.

A parte che mi sa che se misuri le cubature di Ponte di Nona, e te lo dice chi purtroppo ci vive a ridosso, alla fine avrai altro che la città di Siena...la città di Firenze....ma fa tanto fico citare i refrain delle aradio....

Sui provvedimenti governativi temo che avrai, come tutti purtroppo, brutte sorprese. Troppe volte questo governo, anzi i governi in generale dicono una cosa e ne fanno un'altra. Ti pare che di fronte a possibilità di cementificare per i loro sponsor palazzinari - Caltagirone che appoggia 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' durante le campagne di Sindaco è solo l'ultimo degli esempi - il ministro o i parlamentari di turno si tireranno indietro?

Vogliamo veramente fare qualcosa di serio a livello ambientale? Ok.

Ti butto una provocazione: buttiamo giù tutti i centri commerciali di Roma, ripristiniamo lo status quo ambientale, dopodichè mi dai la possibilità di buttare giù e rifare Flaminio ed Olimpico, ricostruendoli per bene e dandomi la possibilità di costruirci indotto commerciale attorno.

Oppure Lotito da i suoi 500 ettari di terreno in Tiberina in cambio di altrettanti ettari edificabili. Con il vincolo però che i terreni tiberini diverranno da qui all'eternità come parco di Roma inedificabile. Qualcosa mi dice che alla prima occasione però arrriveranno i Cerrone, gli Scarpelliti o i Caltagirone di turno a molazzare in nome di una fantomatica "urgenza prima casa", come a Ponte di Nona, Porta di Roma etc....


Bentrovato.
So che non è facile scendere a certi compromessi dialettici, specie per chi come te conosce molto bene il settore, ma provare a discutere può essere esercizio utile, magari anche per riuscire nel non scontato risultato di rispettare le opinioni e le competenze altrui.

Dunque ho citato il provvedimento del Governo. Si tratta di una proposta di legge che ora è all’esame del Parlamento. Sarà discussa, verrà approvata nella versione che risulterà dall’esame parlamentare, sarà applicata nella interpretazione che ne daranno gli uffici pubblici preposti.
Il problema è che si sta affermando finalmente l’esigenza di tutelare i terreni agricoli, una esigenza abbastanza curiosa per chi vuole i prodotti tipici, quelli a chilometro zero e poi considera come ineccepibile che il cemento dilaghi indisturbato nell’agro romano.

Quanto alla tua provocazione, ma magari fosse! Peraltro, non ti sarà sfuggito – vista la tua profonda conoscenza della materia – un paio di dati su questi nuovi templi dello shopping: da un lato scende negli ultimi due anni (complice la crisi) la quota di alimentare smerciata dalla GDO (sigla per te familiare); dall’altro le grandi imprese della GDO stanno pensando seriamente di ridurre gli spazi dei loro ipermercati per trasformarli in altre cose, magari aprendo ristoranti o altro. Ci si è accorti che forse si è costruito abbastanza, quando non troppo e che il mercato è saturo: scendono infatti il numero dei centri commerciali di nuova inaguruazione (soltanto 10 nell’ultimo anno, contro i 37 di qualche anno fa)
Quindi il tuo scambio posso sicuramente sottoscriverlo (Flaminio for food) ma la cosa non dipende certo da me (figurarsi), come anche dal presidente e neanche dalle autorità pubbliche. E’ un processo complesso, che può durare anni: ma accade questo in tutti gli Stati liberi, democratici e di diritto. Solo in un paese va tutto veloce: in Cina. Se ti interessa puoi andare lì: io sto bene in questa vecchia, piccola e povera Italia.

L’altro patto che proponi – la Tiberina per altri ettari edificabli – non dipende dal comune che ha sicuramente la competenza a stabilire quali siano i terreni edificabili e quali no, ma non di assegnare terreni non di sua proprietà: lì’ c’è il mercato e al presidente non interessa di certo e lo capisco benissimo. 
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline Matita

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #204 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 13:08:12 »
News dalla Tiberina ? Che dice Cleopatra ?
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Offline franz_kappa

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #205 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 13:59:30 »
Stadio delle Aquile mi pare.
Che non sarebbe male, certamente meglio del banalissimo "Juventus Stadium" che hanno adottato i gobbi.

Se invece si scegliesse di dargli il nome di una persona... beh li sarebbe dura scegliere.

Ne avrei in mente alcuni, ma forse quello più accattivante è Stadio Luigi Bigiarelli.
Ma non sarebbero neanche male Il Tommaso Maestrelli, Il Roberto Lovati, Il Luciano Re Cecconi...
"Stadio delle Aquile" bocciato senza se e senza ma. Siamo persone, mica rapaci.

Lo stadio della Lazio si chiamerà il Tommaso Maestrelli. Punto.

P.s.= come vedi sono molto aperto alla discussione, sul tema del nome.  ;)
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Eagleman

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #206 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 14:09:42 »
Delle Aquile mi piace perche' richiama il nostro simbolo ma se si sceglie di intitolarlo ad un personaggio a questo punto lo intitolerei Silvio Piola il piu' grande attaccante italiano di tutti i tempi  8)
9/01/1900  24/09/1958  12/05/1974  21/06/1987  19/05/1999  27/08/1999  14/05/2000  26/05/2013

Boks XV

Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #207 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 14:19:32 »
si chiamerà Lotito Stadium.
I°, II° o III° dipenderà dal punto in cui sarà giunta la dinastia al momento dell'inaugurazione.  :D


Offline ML

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #208 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 14:26:48 »
Come siete romantici...
Io lo intitolerei allo sponsor che mi estingue in un'unica soluzione il debito con l'Agenzia delle Entrate.

Offline franz_kappa

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #209 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 14:59:47 »
Come siete romantici...
Io lo intitolerei allo sponsor che mi estingue in un'unica soluzione il debito con l'Agenzia delle Entrate.
Troviamo un compromesso: "Deutsche Bank Stadium Tommaso Maestrelli", usualmente citato come il Tommaso Maestrelli di Roma.

Che dici, fila?  ;)
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Fabio70rm

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #210 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 18:06:20 »

Bentrovato.
So che non è facile scendere a certi compromessi dialettici, specie per chi come te conosce molto bene il settore, ma provare a discutere può essere esercizio utile, magari anche per riuscire nel non scontato risultato di rispettare le opinioni e le competenze altrui.

Dunque ho citato il provvedimento del Governo. Si tratta di una proposta di legge che ora è all’esame del Parlamento. Sarà discussa, verrà approvata nella versione che risulterà dall’esame parlamentare, sarà applicata nella interpretazione che ne daranno gli uffici pubblici preposti.
Il problema è che si sta affermando finalmente l’esigenza di tutelare i terreni agricoli, una esigenza abbastanza curiosa per chi vuole i prodotti tipici, quelli a chilometro zero e poi considera come ineccepibile che il cemento dilaghi indisturbato nell’agro romano.

Quanto alla tua provocazione, ma magari fosse! Peraltro, non ti sarà sfuggito – vista la tua profonda conoscenza della materia – un paio di dati su questi nuovi templi dello shopping: da un lato scende negli ultimi due anni (complice la crisi) la quota di alimentare smerciata dalla GDO (sigla per te familiare); dall’altro le grandi imprese della GDO stanno pensando seriamente di ridurre gli spazi dei loro ipermercati per trasformarli in altre cose, magari aprendo ristoranti o altro. Ci si è accorti che forse si è costruito abbastanza, quando non troppo e che il mercato è saturo: scendono infatti il numero dei centri commerciali di nuova inaguruazione (soltanto 10 nell’ultimo anno, contro i 37 di qualche anno fa)
Quindi il tuo scambio posso sicuramente sottoscriverlo (Flaminio for food) ma la cosa non dipende certo da me (figurarsi), come anche dal presidente e neanche dalle autorità pubbliche. E’ un processo complesso, che può durare anni: ma accade questo in tutti gli Stati liberi, democratici e di diritto. Solo in un paese va tutto veloce: in Cina. Se ti interessa puoi andare lì: io sto bene in questa vecchia, piccola e povera Italia.

L’altro patto che proponi – la Tiberina per altri ettari edificabli – non dipende dal comune che ha sicuramente la competenza a stabilire quali siano i terreni edificabili e quali no, ma non di assegnare terreni non di sua proprietà: lì’ c’è il mercato e al presidente non interessa di certo e lo capisco benissimo.

Carissimo stai sbagliando bersaglio.

Non sono io di certo che non vuole gli spazi verdi a Roma, anzi!

Dico solo che alzare gli scudi sul progetto di Lotito quando per decenni si è assistiti indifferenti (anzi facendo la coda alle inaugurazioni) alle costruzioni dei pachidermi di centri commerciali e relative lottizzazioni mi sembra quantomeno curioso. Se ecologismo deve essere, lo deve essere sempre.

Io dico: se il progetto è ben fatto, rispetta i vincoli architettonici, paesaggistici e naturalistici, non ti paralizza la zona dove viene realizzato, allora ben venga.

Se dev'essere l'ennesimo budello crea traffico, senza servizi, con cementificazioni selvagge, allora no!

Quando all'intorno dello stadio: inutile fare i soliti triti e ritriti discorsi.

Uno stadio senza indotto commerciale te lo dai in faccia, e su questo chiamo il parare dell'esimio F_K: ha valore patrimoniale prossimo allo zero, se stai in crisi chi se lo compra per farci cosa, non produce reddito apprezzabile.

La soluzione "vincente" per ora affermatasi a Roma è spazio commerciale più o meno grande, con un negozio iper commerciale di alimentari (Panorama, Auchan, Carrefour etc.), un iper store di elettronica/consumo (Mediaworld, Saturn, Trony, Euronics), uno store di arredamento/bricolage/fai da te (Ikea, Leroy Merlin, Brico), una serie di negozi di abbigliamento di marche che fanno richiamo (Piazza Italia, M&M etc.) e altri vari negozi, integrandoci dove capita negozi di informatica (tipo Apple Store), negozi di casalinghi (tipo la catena Maury's o Risparmio Casa); ci alleghi le aree ristoro (MacDonalds, catena Flunch, Pizzarito etc.), una multisala cinematografica, et voilà lo spazio è servito.

Il tutto corredato, se la struttura viene edificata in una zona nuova, con cubature atte a rispettare le vigenti leggi edilizie in materia.

Per carità, la crisi sta colpendo tutti, anche la GDO; i dati che citi sulla flessione dei ricavi, più che sulle strutture megalitiche, vanno ricercate nei crolli dei consumi, specie nel campo alimentare. Su questo servirebbe una riflessione a parte: meno carne più Ipad....

Per il resto ti informo che il Comune ha anche lui dei suoi terreni; ti sembrerà strano ma esistono aree comunali che non sono private e non sono parchi. Sono poche, ma ci sono. Inoltre il Comune stesso, se decide che vale la pena, può acquistare lui stesso i terreni da privati, che credimi se li fanno strapagare.

Aspettiamo quindi e vediamo....
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Offline DinoRaggio

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #211 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 22:31:29 »
Come'è finita Tiberina vs Cleopatra?  ;D

Pure qua, forse col battello...



E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

malacarne

Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #212 : Martedì 16 Ottobre 2012, 03:26:27 »
Come'è finita Tiberina vs Cleopatra?  ;D
Pure qua, forse col battello...



 ;D

Sul nome io cmq verto su Luigi Bigiarelli, il Fondatore.
Maestrelli, Piola, Re Cecconi, Lovati e tanti altri... sono tutte persone che hanno scritto pagine belle della storia della Lazio... ma senza Bigiarelli non ci sarebbe stato niente e nessuno... tutto è partito da lui, ogni singola cosa.
Come la parte più altra di un grande albero genealogico.

Certo, il nostro stadio cmq ogni tanto me lo immagino... mi piacerebbe se fosse con tutte le poltroncine biancocelesti che formano la scritta S.S. LAZIO 1900 e le gigantografie dei Grandi della Lazio in alto, sopra le tribune, le curve ecc...  tutt'intono, sopra tutti i vari settori.
Quasi come se stessero guardano la partita pure loro, dall'alto.

feiez

Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #213 : Mercoledì 17 Ottobre 2012, 12:12:17 »
Legge stadi, ora si decide Il Pd rischia di affondarla              Settimana decisiva, la prossima, per la legge sugli stadi: una vergogna italiana, della nostra politica. Nonostante gli sforzi bipartisan (Lolli e Butti), ora si rischia di affondare definitivamente il progetto che era stato approvato dal Senato il 7 ottobre 2009, è rimasto "impantanato" alla Camera tre anni e adesso è ritornato al Senato. Ma se gli emendamenti stravolgeranno ancora il testo, allora bisognerà metterci sopra una pietra. Una corsa contro il tempo, perché la legislatura sta per finire, e curiosamente è diventato un problema interno al Pd, fra chi spinge con vigore per approvare una "legge anche se non perfetta", parole del senatore Antonio Rusconi, e chi vorrebbe rivederla in maniera abbastanza radicale (l'ala romana del partito). C'è da dire che dopo lo scandalo di Italia '90, con opere faraoniche e inutili, questa legge non fa sborsare un euro allo Stato. Se ne occupano tutto i privati (vedi Spy Calcio del 27 settembre 1) che ovviamente chiedono un ritorno al loro investimento. Maurizio Beretta, presidente della Lega di A, ha parlato più volte con i membri delle settime commissioni (Camera e Senato), lo stesso ha fatto Giancarlo Abete. Claudio Lotito si è fatto cacciare addirittura dai commessi perché stava dove non poteva stare, cioè in Transatlantico: ma almeno, anche se chiaramente per motivi personali, si è interessato passo passo         alla legge. E ora uno degli emendamenti del Pdl è stato chiamato, con ironia, emendamento Lotito. "Siamo alle battute finali", ci spiega il senatore Rusconi, uomo di sport. "Io sono a favore di questa legge, sarebbe la prima per gli stadi, anche se non è perfetta ed è stata modificata ampiamente alla Camera rispetto al testo che avevamo licenziato noi al Senato tre anni fa. La prossima settimana si decide: dentro o fuori. Ci sono arrivati 35 emendamenti, 30 dal Pd e 5 dal Pdl". Ma è proprio l'ala ambientalista del Pd (con i senatori Della Seta, Ferrante e Ranucci) che rischia di affondare la legge: hanno chiesto infatti una limitazione della "volumetria edificabile e della parte residenziale". I presidenti dei club, se fanno un investimento, hanno bisogno di un ritorno. E' chiaro. Ma senza esagerare. Ad esempio, non è possibile fare lo stadio magari a Roma Nord e costruire appartamenti da vendere a Roma Sud. "Ma credo che con la conferenza di servizi ci sia la massima garanzia-spiega Rusconi- La massima attenzione da parte dei Comuni e anche delle Sovrintendenze". Insomma, niente via libera agli speculatori, ai furbetti del quartierino. Come si poteva temere, visto che siamo in Italia e i precedenti sono tanti (ultimo i Mondiali di nuoto 2009). Ma questa legge, almeno a sentire la maggior parte dei senatori, offre garanzie di trasparenza. Ma soprattutto all'interno del Pd c'è una spaccatura che rischia di vanificare un lavoro di anni: ora pare sia stato chiesto l'intervento anche di Bersani ed Enrico Letta. Che figura farebbero d'altronde i partiti? Per carità, con quello che succede, c'è di peggio: ma il mondo dello sport (non solo del calcio perché, su volere di 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', riguarda anche i palazzetti) aspetta con interesse questa legge. Anche se ha imparato, sta imparando, a sbrigarsela da solo: vedi Juventus Stadium, un esempio da seguire. Ci sta provando anche Massimo Cellino, con un passo falso davvero sbalorditivo per un dirigente di vecchio pelo come lui: ma almeno adesso l'impianto di Is Arenas va avanti. In B è tornata a casa la Pro Vercelli (che giocava a Piacenza), presto tocca al Lanciano. Andrea Abodi ha presentato un piano, 'B Futura', di aiuto ai club che vogliono costruire uno stadio nuovo, o rendere più moderno quello che hanno già. "Quando vediamo quelli di Polonia e Ucraina-dice ancora il senatore Rusconi-qualche domanda dobbiamo pur farcela, no?". Lui si sta battendo, anche contro colleghi del suo stesso partito. Ma la gara è sempre più dura.
 
spycalcio (da repubblicadisalo.it)


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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #214 : Mercoledì 17 Ottobre 2012, 14:49:38 »
Come siete romantici...
Io lo intitolerei allo sponsor che mi estingue in un'unica soluzione il debito con l'Agenzia delle Entrate.

Secondo me la tua soluzione sara' molto vicina alla realta' , qualora la cosa si realizzasse.
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Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #215 : Mercoledì 17 Ottobre 2012, 15:32:33 »
Come siete romantici...
Io lo intitolerei allo sponsor che mi estingue in un'unica soluzione il debito con l'Agenzia delle Entrate.

No, perché i soldi per i naming rights ti servono per far cassa subito e coprire le spese per lo stadio (la Juve ne ha presi 42mn su 75 subiyo, il resto in 6 rate). Il debito con l'AdE è bello che rateizzato, lasciamolo tranquillo.

Offline disabitato

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #216 : Mercoledì 17 Ottobre 2012, 15:47:53 »
Dopo essere andato con Ammiraglio a vedere una partita al nuovissimo Barclays Center di Brooklyn, trovo scandaloso considerare i nostri stadi e palazzetti impianti sportivi.

Il food and beverege dell'olimpico a confronto è un carretto abusivo di panini con la porchetta.

DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #217 : Mercoledì 17 Ottobre 2012, 15:53:56 »
Se lo sponsor paga gran parte ( se non tutto ) del costo dell´impianto, benvenuto sia !

Sennò Stadio delle Aquile ( quello del Porto si chiama Estádio do Dragâo: http://www.estadiodragao.com/ ) può andare; se invece si vuole un nome proprio, propendo per " Stadio dei Fondatori 1900 "
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline disabitato

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #218 : Mercoledì 17 Ottobre 2012, 18:55:32 »
Sarebbe fico avere i settori con i nomi dei grandi giocatori.. La tribuna Giorgio chinaglia.
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Offline fish_mark

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #219 : Mercoledì 17 Ottobre 2012, 22:21:35 »
Lazio: il Flaminio avrà 45mila posti

"La SSLazio ha celebrato quest'anno il suo 112esimo anniversario e non c'è alcun dubbio che il Flaminio rappresenti la casa spirituale del club. E' per questo che la nostra preferenza è sempre stata quella di tornare al Flaminio". Queste le parole del general manager della Lazio, Igli Tare, che ha annunciato il progetto di ristrutturazione del Flaminio che sarà ampliato fino a una capienza di 45 mila spettatori rispetto agli attuali 30.000 posti attuali.

Durante la conferenza stampa tenutasi al Campidoglio, è intervenuto anche il sindaco di Roma, Joe Anderson. "Riteniamo che questa sia una grande opportunità per Roma, per l'area del Flaminio e, naturalmente, per la SS Lazio. Roma nord, e in particolare il Flaminio, sono zone dimenticate e trascurate da molto tempo. Si tratta di un'opportunità interessante per noi - prosegue il sindaco -. Stiamo parlando di un progetto che svilupperà un nuovo futuro per questa zona. Supervisioneremo lo sviluppo dell'area. Gran parte delle abitazioni saranno ristrutturate grazie a circa 30-35 milioni di euro da stanziare per la riqualificazione della zona residenziale".

"Il calcio di oggi è guidato dall'alta finanza - prosegue il general manager dei biancocelesti -. Non c'è bisogno che vi parli della Juventus, del Milan e di altre squadre come queste che godono di una maggiore capacità e dunque di maggiori introiti (il San Siro dispone di 80mila posti e lo Juventus Stadium di 41.000). Lo stadio è una delle due o tre fonti di reddito principali che guidano qualsiasi grande club di calcio al giorno d'oggi e, se si vuole competere, bisogna massimizzare i guadagni provenienti da ognuna di queste fonti".

I lavori di ampliamento e ristrutturazione del Flaminio costeranno 150 milioni di euro e partiranno nel 2014. Il progetto di un nuovo stadio, che si sarebbe chiamato delle Aquile, è quindi accantonato.


un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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