Autore Topic: Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?  (Letto 48393 volte)

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rocco tanica

Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #160 : Sabato 21 Aprile 2012, 21:27:52 »
Così come non credo che il Sant'Elia stia crollando a pezzi dal 2011.

ho incontrato da poco un funzionario della commissione che doveva dare l'abilitazione al Sant'Elia per Italia 90.
Mi ha raccontato che già da allora i muri si stavano sgretolando,inoltre sotto il terreno su cui sorge lo stadio,c'è il mare, quindi immaginatevi a che punto poteva arrivare l'unidità

Offline Fabio70rm

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #161 : Domenica 22 Aprile 2012, 11:23:33 »
Beh ma allora prendiamocelo noi.

Alt!!!

Intendevo l'area dell'Olimpico, non il Flaminio.

Il Flaminio è improponibile.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline disabitato

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #162 : Sabato 28 Aprile 2012, 23:08:02 »
intanto il sindaco di montecompatri ha messo a disposizione ufficialmente delle aree per lo stadio delle merde.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

CiPpi

Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #163 : Sabato 5 Maggio 2012, 20:40:13 »
Visto che di topic sullo stadio ce ne sono diversi, posto qui perché è il primo che ho trovato.

http://www.chelseafc.com/page/LatestNews/0,,10268~2759942,00.html

Citazione
BATTERSEA BID ANNOUNCED

Posted on: Fri 04 May 2012Chelsea Football Club can confirm to our fans that we have today submitted an offer, with our property development partner Almacantar, to acquire the 39-acre Battersea Power Station site.Battersea Power Station is one of London's most famous buildings and has the potential to become one of the most iconic football stadiums in the world.Our joint bid was submitted in accordance with the sales process established by the Joint Administrators for the site. The process could run for a number of months.We are not the only interested parties and there is no certainty that we will be successful. We also appreciate that we have many significant hurdles to address if we are to build a new stadium on the site, including winning the support of our fans, the CPO shareholders and local Wandsworth residents, as well as securing the approval of Wandsworth Council, the Greater London Authority and heritage authorities. We must also stress that making an offer for the Battersea Power Station site does not mean the club has made a definitive decision to leave Stamford Bridge.Working with architects and planning experts we have developed a plan to preserve all the significant aspects of Battersea Power Station. The four iconic chimneys and wash towers along with the Grade II* listed west turbine hall and control room will be restored and retained in their original locations and provide a unique architectural backdrop to a world-class stadium with a capacity of around 60,000 seats.Following feedback from fans, our initial plans include a 15,000-all seated one-tier stand behind the south goal, likely to be the biggest one-tier stand in football. Also as suggested by many fans, the stadium proposed is rectangular in shape with four separate stands. The design includes a bigger family area and more room for disabled supporters.As well as a new home for our club, the development would include a town centre with substantial street-level retail shops, affordable housing and offices - all of which would benefit Wandsworth and bring a significant number of permanent jobs to the area. We would also make a significant contribution towards the Northern Line Extension, a new high-volume transport link proposed for the area.We will keep our fans updated as the process develops.

Per informazione:

il Battersea Power Station è l'edifico dove vola il porco con le ali di una famosa copertina dei Pink Floyd ed è un edificio storico protetto (listed)

La parte in grassetto.

E

http://it.wikipedia.org/wiki/Chelsea_Pitch_Owners

http://en.wikipedia.org/wiki/Chelsea_Pitch_Owners#Club_proposal

Offline Matita

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #164 : Sabato 5 Maggio 2012, 20:44:57 »
intanto il sindaco di montecompatri ha messo a disposizione ufficialmente delle aree per lo stadio delle merde.


vacce te dibbenede'
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #165 : Domenica 6 Maggio 2012, 00:57:42 »

vacce te dibbenede'
vacce te Loti' altro che Tiberiade ;D
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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #166 : Mercoledì 9 Maggio 2012, 17:10:54 »
"Mentre su Napoli calavano le prime ombre della sera ..."

Nuovo stadio, si lavora su tre ipotesi
Due riguardano la costruzione dell'impianto a Ponticelli
o in un'area dismessa. La terza: rifare il San Paolo
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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oizaL

Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #167 : Giovedì 17 Maggio 2012, 08:13:38 »

Da LA REPUBBLICA, giovedì 17 maggio (a firma Salvatore Settis)

ORA GLI IMPIANTI SPORTIVI MINACCIANO IL PAESAGGIO
 
 
Strane notizie dal Parlamento: a quel che pare è diventato «urgente e indifferibile» costruire stadi sportivi su aree a verde agricolo, e farlo in barba alle regole e alla Costituzione. Il governo ha appena rilanciato, peggiorandolo, un disegno di legge sugli stadi (AC 2800), presentato a inizio legislatura dal governo Berlusconi per «favorire la costruzione di impianti sportivi a sostegno della candidatura dell´Italia a manifestazioni sportive internazionali». Ma lo sport ha il ruolo di un cavallo di Troia: gli articoli della legge (già approvata al Senato e in discussione alla Camera) incoraggiano infatti la costruzione, intorno agli stadi, di zone residenziali e di servizi alberghieri e del terziario. Vere e proprie new towns, se vogliamo usare l´etichetta inventata per mascherare il delittuoso abbandono del centro storico dell´Aquila in favore di insediamenti "nuovi" che ne hanno disgregato il tessuto sociale.

Il governo Monti non si è finora distinto per attenzione ai problemi dell´ambiente, del paesaggio, dei beni culturali. Prosegue anzi, su questo fronte, la deriva inerziale che ha marcato il resto della legislatura in corso. Nulla, ad esempio, è stato fatto per correggere il dimezzamento dei fondi dei Beni Culturali (2008), perpetrato sotto gli occhi arrendevoli di Bondi. Nulla per frenare l´emorragia di personale: l´età media dei superstiti veleggia verso i 60 anni, e più di metà delle Soprintendenze italiane sono coperte "a scavalco", da funzionari che saltano da una città all´altra (nulla di simile accade per prefetti e questori). Eppure alcuni provvedimenti di questi mesi, pur innescati da motivazioni solo economiche, avranno effetti positivi. Tale è ad esempio la riduzione del sostegno alle imprese che producono impianti eolici e solari: fingendosi ecologista, l´Italia è in cima alle classifiche per incentivi alle imprese, ma non spende quasi nulla in ricerca nel settore. Si vede così che quel che importa non è produrre energia pulita, ma foraggiare gli amici degli amici. E intanto le pale eoliche, che in molti luoghi devastano il paesaggio, producono mediamente meno del 10% della potenza nominale installata (e sbandierata).

Bloccando la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020 (che i soliti noti aspettavano con l´acquolina in bocca, pronti a devastare quel che resta dell´agro romano), Monti ha detto saggiamente che «sarebbe irresponsabile in questa fase impegnare l´Italia mettendo a rischio i denari dei contribuenti»; insomma, ha previsto e fermato l´enorme spreco di denaro e di risorse che ci si apprestava a fare in nome dello sport. Dopo questa scelta ammirevole, sbalordisce che il disegno di legge sugli stadi vada in senso diametralmente opposto, sposando in pieno la prevedibile alleanza fra i club sportivi di Roma e Lazio e i costruttori non contenti di aver già allagato di orridi sobborghi quella campagna romana che incantò Claude Lorrain e Goethe, Coleridge e Corot. Per imbavagliare eventuali interventi delle Soprintendenze a difesa del paesaggio, il testo del 2008 prevedeva, con la scusa della "semplificazione" alla Calderoli, il meccanismo del silenzio-assenso. Ma sin dalla legge 241 del 1990 questo principio non può applicarsi «agli atti e procedimenti riguardanti il patrimonio culturale e paesaggistico», come poi ribadito più volte, dalla legge 537 del 1993 alla legge 80 del 2005 (governo Berlusconi). Nato per tutelare il cittadino contro l´inerzia della pubblica amministrazione, il silenzio-assenso non deve valere in materia di paesaggio, dove il silenzio o l´inerzia non possono sostituire l´attivo esercizio della tutela, che l´art. 9 della Costituzione pone fra i principi fondamentali dello Stato. Lo ha detto la Corte Costituzionale in almeno cinque sentenze: in questa materia «il silenzio dell´Amministrazione preposta non può avere valore di assenso» (sentenza nr. 404 del 1997). In un soprassalto di dignità Galan, appena approdato al Ministero dei Beni Culturali, riuscì infatti a imporre nel testo di legge il rispetto dei vincoli e del parere delle Soprintendenze.

Rispetto a Galan, il nuovo governo ha fatto un passo indietro: nel testo presentato dal ministro Gnudi (che ha la delega allo sport), il silenzio-assenso torna a galla mediante il miserevole artificio di una conferenza dei servizi, destinata a favorire il trionfo dei palazzinari in agguato mettendo a tacere la voce del Soprintendente. Al suo parere vincolante si sostituisce infatti «il provvedimento conclusivo della conferenza di servizi, ad ogni effetto titolo unico per la realizzazione dell´intervento». Defenestrando senza scrupoli il pubblico interesse che (secondo la Costituzione) governa la tutela del paesaggio, la procedura viene svilita e ridotta al teatrino della contrattazione fra Comuni e costruttori. Perfino le «valutazioni di ordine sociale, ambientale e strutturale, degli impatti paesaggistici e delle esigenze di riqualificazione paesaggistica» vengono demandate (meglio: svendute) a uno studio di fattibilità, affidato non al Ministero, ma alla stessa impresa proponente. E, tanto per chiarire, il tutto dovrebbe svolgersi velocizzando al massimo «le necessarie varianti urbanistiche e commerciali» all´insegna di una «dichiarazione di pubblica utilità e di indifferibilità ed urgenza delle opere».
Si scopre così che, mentre è in atto una gravissima crisi economica, con la macelleria sociale che ne consegue, è indifferibile costruire nuovi stadi in giro per l´Italia, anzi circondarli di supermercati e condomini nonostante i due milioni di appartamenti invenduti (centomila nella sola Roma). Né si pensa, almeno, di costruire impianti sportivi recuperando le periferie più degradate: secondo le peggiori abitudini dei palazzinari romani, si punta invece sulle aree a verde agricolo, meglio se con vincolo paesaggistico e archeologico, come quelle su cui hanno messo l´occhio la Roma e la Lazio, con progetti già bocciati dalla Soprintendenza, ma che la nuova legge farà fiorire facendoli diventare "indifferibili". Si stenta a credere che il presidente Monti possa mai sottoscrivere una tale enormità. Che il suo governo voglia, mentre il Paese reclama equità e legalità, puntare le proprie carte su questi indecorosi circenses.


Offline Il frigorifero

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #168 : Giovedì 17 Maggio 2012, 10:53:13 »
Sti cazzi di Claude Lorrain e Goethe. Voglio lo stadio!!!
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline fish_mark

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #169 : Giovedì 17 Maggio 2012, 11:08:20 »
Sti cazzi di Claude Lorrain e Goethe. Voglio lo stadio!!!

"E lei Coleridge dove me lo mette?"
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #170 : Giovedì 17 Maggio 2012, 11:42:02 »
Articolo delirante: qualsiasi nuova costruzione viene fatta su terreni agricoli.
Di che ciancia lo "strappavesti" di turno?
E dove sono i suoi articoli su Porta di Roma, Tor Pagnotta ecc?
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Offline BobLovati

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #171 : Giovedì 17 Maggio 2012, 11:52:57 »
"E lei Coleridge dove me lo mette?"


" tra Sofia Loren e le tombre etrusche (cit) "      8)


Articolo delirante: qualsiasi nuova costruzione viene fatta su terreni agricoli.
Di che ciancia lo "strappavesti" di turno?
E dove sono i suoi articoli su Porta di Roma, Tor Pagnotta ecc?

... eppure teee; ´na cosa pe´ vorta ! Fra 10-15 anni ce lo farà(nno) sape´da ASResPublica    ;)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

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Offline DinoRaggio

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #172 : Giovedì 17 Maggio 2012, 13:32:33 »
Sti cazzi di Claude Lorrain e Goethe. Voglio lo stadio!!!

Aspettando Corot (semicit.)
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline LaLazioMia

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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #173 : Venerdì 12 Ottobre 2012, 11:49:14 »
Lo stadio: il progetto aspetta il sì
Lotito darà il via alla realizzazione appena le leggi avranno lok.
Un mondo diverso: impianto, cittadella sport e casa dei laziali
di Daniele Rindone
ROMA - Un viaggio nel futuro: la rinascita di
Formello, la nascita dellAcademy per i talenti, la
scuola biancoceleste. E poi lo Stadio delle Aquile
e la cittadella dello sport aperta h24. Un mondo
nuovo, pensato con stile, fedele alla lazialità. Un
mondo per i laziali, da vivere tutti insieme:
calciatori grandi e piccoli, tifosi e famiglie. Un
mondo da vivere tifando per una squadra ambiziosa, incoraggiando, svezzando e
istruendo i campioni del futuro.
Sono questi i progetti della nuova era, sono questi i prossimi sogni di Lotito,
diventeranno solide realtà, è uno slogan che gli appartiene: «Ho mantenuto tutte le
promesse, è rimasta ancora una cosa da fare e la farò, è lo stadio», è la promessa
mai tradita, rilanciata dal presidente nei giorni scorsi. Il viaggio nel futuro della Lazio
ha inizio, non serve la bacchetta magica per realizzare questi sogni. Serve fiducia e
pazienza, i progetti sono pronti, alcuni saranno realizzati in breve tempo, nel giro di
uno-due anni. Gli altri? Dipenderà dalle leggi, è il caso dello Stadio delle Aquile.
LO STADIO - Lotito punta a raddoppiare il fatturato, a portarlo da 90 a 180 milioni di
euro. Era il 2004, il presidente della Lazio entrava nel mondo del calcio, parlò subito di
stadi, di aumento di ricavi salva-calcio. Il progetto laziale, ideato dallA.M.A. Group del
professor Alfonso Mercurio, architetto di fama mondiale, è pronto da tempo. La Lazio è
stata sempre in vantaggio rispetto alle altre società, ma non è mai stata messa nelle
condizioni ideali per agire. Lo Stadio delle Aquile fu partorito velocemente, da allora
sono passati otto anni e si è reso necessario un ammodernamento dellimpianto, si è
concluso nel 2009. Prima di tutto servono le leggi per realizzare gli stadi, sul tema ieri
è intervenuto il Sindaco Alemanno aprendo un nuovo spiraglio: «Credo che le nostre
squadre possano prescindere anche dalla legge...». Si vedrà.
I TERRENI - Il primo obiettivo della Lazio è sancire la fattibilità dellopera sui terreni
della Tiberina, ad oggi restano i prescelti. Sè discusso tanto sulla possibilità di
realizzare o meno strutture di un certo tipo nella zona, tutta colpa del paventato rischio
esondazione. Questo ostacolo verrebbe aggirato prevedendo un sistema di vasche di
compensazione. Nel 2009 il presidente Lotito portò il plastico ridisegnato, aggiornato e
rivisitato alla Regione Lazio e in Campidoglio. Liter sembrava avviatissimo dopo anni
di ritardi burocratici e politici, ma si rifermò tutto.
IL CAMBIAMENTO - Lotito aspetta le leggi dello Stato per ripartire, i prossimi venti
giorni potrebbero essere decisivi per tutto il calcio italiano. Il Senato ha tre settimane di
tempo per dare lok alla legge sugli impianti, in tanti aspettano il sì. Lotito è
prontissimo, appena gli strumenti normativi daranno certezze partirà col progetto. Lo
Stadio delle Aquile, in versione rivisitata, avrà una capienza di 55 mila posti. Daquanto emerse nel 2009 il nuovo progetto è stato pensato avvicinando il terreno di
gioco agli spalti in stile inglese. Niente barriere, in caso di bisogno verrebbero innalzati
dei cristalli (inizialmente posti sotto il livello del rettangolo di gioco). Laltezza:
quarantacinque metri circa, non di più. La struttura è stata pensata su due livelli: circa
30 mila tifosi verranno ospitati nellanello inferiore, altri 25 mila nella parte superiore. La
copertura è prevista in poliestere, led luminosi evidenzieranno il logo Lazio anche di
notte. Tempi di costruzione? Tre anni.
LA POLISPORTIVA - Il progetto riguarda anche la Polisportiva: vivrà dentro la
cittadella dello sport, si svilupperà su 28 ettari, da un punto di vista energetico sarà
indipendente. Allesterno dello stadio ci saranno tre campi da calcio, uno da baseball,
uno da rugby, uno da football americano, uno per lhockey prato, sei campi da tennis,
un campo di atletica leggera con pista, un campo per il tiro con larco, due piscine
olimpioniche scoperte da 50 metri. La zona comprende inoltre 40 ettari di parcheggi
(una parte dei quali coperti da pannelli fotovoltaici), 25 ettari per il parco tematico
(parco giochi), una zona commerciale su due livelli, ristoranti, un albergo a quattro
stelle, un cinema e i negozi ufficiali della Lazio. Il progetto aspetta solo un sì, Lotito ha
sempre respinto le accuse di speculazione: «Nessuno vuole speculare, le società
vanno messe nelle condizioni di essere competitive. Cè ancora chi mistifica la realtà».


Le cose si stanno muovendo. I pane e frittata sono avvisati. Tutti sulla Tiberina a mostrar le maglie chiare....( biancocelesti, obviously) ;D
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline Matita

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R: Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #174 : Venerdì 12 Ottobre 2012, 12:18:33 »
ma l'apostrofi se pagano ?
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Offline LaLazioMia

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Re:R: Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #175 : Venerdì 12 Ottobre 2012, 13:01:56 »
ma l'apostrofi se pagano ?

No, si esondano ;)
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline fish_mark

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Re:R: Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #176 : Venerdì 12 Ottobre 2012, 13:15:54 »
Impressionante accelerazione, dopo appena 8 anni.
Già girano i depliant con gli appartamenti vista stadio.


ma l'apostrofi se pagano ?

Non sono ricompresi nella tariffa low cost del pezzo. 
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Offline BobLovati

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Re:R: Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #177 : Venerdì 12 Ottobre 2012, 13:16:54 »
ma l'apostrofi se pagano ?

considerato che dovrebbero essere esposti così: " VIVA L´ITALIA ", sarebbe bene anche conoscerli; e questi cianno er tesserino de giornalariisti, caro lei, mica de letterati    ;D
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Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #178 : Venerdì 12 Ottobre 2012, 13:35:46 »
Fatemi capire le merde hanno accelerato i tempi e noi con lotito che ha fatto battaglie a destra e sinistra rischiamo di farlo dopo, me rode il culo se fosse così.

Offline pappagone2000

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R: Re:Stadio: lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare?
« Risposta #179 : Venerdì 12 Ottobre 2012, 13:44:47 »
Fatemi capire le merde hanno accelerato i tempi e noi con lotito che ha fatto battaglie a destra e sinistra rischiamo di farlo dopo, me rode il culo se fosse così.
Si ma le merde sembra lo faccino proprio dove gli compete. Vicino al depuratore, dove arriva la merda di tutta riomma

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