Da asrepubblica.it
Roma, il no di Conte riapre i giochi per la panchina
Il tecnico salentino ha chiuso la porta ai giallorossi: ''Al momento non ci sono le condizioni''. Sarri resta un nome caldo, vive anche le piste che portano a Giampaolo, Gasperini e Gattuso
di FRANCESCO MORRONE
ROMA - Antonio Conte non verrà alla Roma. A mettere una pietra tombale sulla possibilità di un suo sbarco sulla panchina giallorossa è stato lo stesso allenatore salentino: "Mi sono innamorato della Capitale frequentandola nei due anni in cui sono stato commissario tecnico della Nazionale - ha detto Conte in un'intervista alla Gazzetta dello Sport - all'Olimpico senti la passione. Ma oggi le condizioni per cui io la possa allenare non ci sono. Ma prima o poi allenerò la Roma". Le parole di Conte mettono così fine a una telenovela iniziata nelle scorse settimane, un intreccio di colloqui, messaggi e incontri che sembravano aver gettato le basi per un rapporto futuro. La società di James Pallotta, che rischia di non poter contare sulla Champions il prossimo anno, non aveva mai smentito i contatti con l'ex ct. Al contrario, sia Totti che Ranieri, con le loro dichiarazioni, avevano lasciato intendere che Conte fosse una pista concreta, l'obiettivo primario a cui la Roma intendeva affidare la panchina per il prossimo anno. Invece, a quanto pare, il matrimonio non s'ha da fare, e i motivi del rifiuto potrebbero essere molteplici. Non è un mistero che siano molti i club sulle tracce dell'ex allenatore del Chelsea, tra quelli italiani sicuramente Inter e Milan, ma anche prestigiose società straniere come Psg e Bayern Monaco. Ieri era stato però lo stesso Conte, in un'intervista alle Iene, a confessare che "al 60 per centro sarebbe tornato ad allenare in Italia".
I motivi del rifiuto
Il mancato accordo con Conte spingerà ora la Roma a fare nuove valutazioni. Dopo il fallimento di quest'anno, la dirigenza capitolina sperava di poter affidare al tecnico salentino le chiavi per un rilancio in grande stile per la prossima stagione. In queste settimane aveva presentato a Conte la propria proposta, consapevole che la missione era molto difficile e che il mancato accesso al bancomat della Champions League avrebbe avuto un peso enorme sulle prospettive estive. Quel "non ci sono le condizioni", pronunciato da Conte, potrebbe dunque riferirsi proprio a questo: all'impossibilità per Pallotta e soci di allestirgli una rosa competitiva per il prossimo anno, dato che la Roma, ora come ora, non ha neanche la certezza di entrare in Europa League.
La Roma valuta le alternative
Come è ovvio, nelle ultime settimane a Roma, sui social e soprattutto nelle radio, non s'era parlato d'altro. Per la prima volta, dai tempi di Fabio Capello, la tifoseria aveva infatti iniziato a fantasticare sull'arrivo di un grande allenatore, capace di porre fine al digiuno di trofei che va avanti ormai da undici anni. Invece Conte ha garbatamente detto no, spingendo la Roma a tornare a caccia di una valida alternativa. Il nome più caldo resta quello di Maurizio Sarri, gradito a Franco Baldini ma ancora sotto contratto con il Chelsea. Bisognerà attendere la fine della stagione per capire se il rapporto tra l'ex guida del Napoli e il club londinese si interromperà oppure no. Rimangono vive anche le piste che portano a Giampaolo, Gasperini e Gattuso, con quest'ultimo sempre più lontano da una conferma al Milan. In ogni caso, per la Roma diventa decisiva la corsa all'Europa: fino a fine campionato il tecnico resterà Claudio Ranieri. Il quale, nel caso raggiungesse per miracolo la Champions, potrebbe verosimilmente presentare la propria candidatura per un'eventuale conferma. La telenovela estiva, insomma, è appena iniziata.
Ottima notizia, anche se mi dispiace che dica che, prima o poi, allenerà le merde.
A questo punto, spero che Sarri vinca l'EL, oltre a essersi già qualificato per la CL il prossimo anno.
La vittoria europea lo confermerebbe alla guida dei Blues, costringendo le merde a cercare altro...