Autore Topic: Radu e il "saluto romano" alla Nord. La Lazio chiarisce e smonta il caso  (Letto 769 volte)

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AGGIORNAMENTO ORE 14.00 - Tutto bellissimo, una notte epica. La Lazio ha onorato al meglio la memoria di Giorgio Chinaglia, ha piazzato lo sprint in zona Champions. Già dalla nottata di ieri, però, erano circolate sui siti web di alcuni quotidiani la foto di Stefan Radu intento a festeggiare con la curva la vittoria e mostrare un saluto romano ai tifosi.  La Lazio, però, tramite il suo sito ufficiale, smentisce categoricamente l'ipotesi che il difensore volesse rivolgersi al pubblico con quel gesto. Ecco il comunicato ufficiale pubblicato dal sito sslazio.it

Alcuni organi di stampa hanno pubblicato la foto del calciatore Stefan Radu, scattata ieri sera in occasione dell'esultanza per la vittoria della Lazio sul Napoli, attribuendogli atteggiamenti di apologia del fascismo. La foto è stata tratta da un filmato che riproduce esattamente il movimento del calciatore, che stava dirigendosi sotto la curva per festeggiare con i tifosi il successo, e non ha nulla a che vedere con gesti apologetici di alcun genere. Del resto la giovane età del calciatore, la sua provenienza da un paese dell'est europeo e la sua estraneità alla formazione politica e culturale italiana, avrebbero dovuto indurre qualunque osservatore attento a rappresentare e commentare fedelmente e con lealtà quanto sottoposto al lettore. La Lazio ha disputato, ieri sera, un eccezionale impegno sportivo per rendere omaggio alla memoria di Giorgio Chinaglia e per essere vicino al giovane Mirko in un momento delicato della sua vita: i calciatori lo hanno affrontato dimostrando il proprio orgoglio di appartenenza al club, alla sua storia e manifestando vicinanza ai suoi tifosi con una dimostrazione di agonismo e partecipazione che costituisce un esempio per l'intero calcio italiano. Tentare di "sporcare" una giornata di grande valore etico e sportivo con queste volgari mistificazioni costituisce un'offesa a tutti i tifosi biancocelesti, oltre che disinformazione volutamente tesa a turbare il cammino della Lazio in questa fase finale del campionato. La società si riserva ogni azione per la tutela del suo patrimonio anche morale.

ROMA – Grandi festeggiamenti ieri sera allo Stadio Olimpico dopo la vittoria con il Napoli. I biancocelesti sono riusciti finalmente a interrompere la striscia negativa di risultati e prestazioni che gli aveva fatto mettere a serio rischio la terza posizione in campionato. Tre punti che valgono doppio, tre punti che liberano i giocatori della Lazio di un peso che rischiava di diventare insostenibile e che in caso in sconfitta avrebbe aperto ufficialmente la crisi degli uomini di Reja. Proprio per tutte queste circostanze, al termine della partita i giocatori biancocelesti si sono soffermati a lungo sotto la Curva Nord per festeggiare questo risultato fondamentale con i loro tifosi che si sono rivelati splendidi con il loro sostegno e le loro iniziative commemorative prima, durante e dopo la partita. Durante i festeggiamenti però, sembra che si ci sia stata una nota stonata, un qualcosa dall’indubbia gravità, dal momento che Stefan Radu infatti, è stato immortalato sotto la Nord con il braccio destro teso e rivolto verso i propri supporter. La foto ha iniziato a fare subito il giro del web, e oggi è stata ripresa dai maggiori quotidiani nazionali. La foto sembra inequivocabile, tuttavia, in questa storia c’è qualcosa che stona. Chi era allo stadio si è accorto certamente di uno Stefan Radu euforico al termine della gara, intento a saltellare, ballare e alzare e abbassare il braccio a ritmo con i cori che si innalzavano dalla curva, ma quel gesto ignobile, addirittura “reiterato” secondo alcuni giornali e secondo alcuni siti internet che pur di dare sostegno alla propria tesi hanno pubblicato due volte la stessa foto con due zoom diversi, non è stato notato con questa evidenza. Certo che se la foto dovesse corrispondere a un vero saluto romano, allora Radu dovrebbe essere giustamente punito, ma il condizionale è d’obbligo e si dovranno attendere ulteriori accertamenti, magari un video, prima di metterlo sul banco degli imputati. In caso di sua colpevolezza, come già successo in passato per Di Canio, la Lazio non rischierebbe nulla e a farne le spese sarebbe esclusivamente il giocatore con un ammenda.

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