Attaccateve ar cazzo!!!

[Bob]

il gesto di per se è volgare e gratuito in quel contesto, altrimenti andrebbe fatto sempre (ogni trasmissione, tutti i giorni) e da tutti (una sorta di senza rete...). Detto questo, va aggiunto che la reazione (a cominciare dal telecronista...) è stata un boomerang, così come la amplificazione dei giorni seguenti è stata sproporzionata al gesto, che andava "punito" in altri modi e per le vie ufficiali, con formale protesta Rai. Insomma, tanto rumore per un raptus isolato che poteva essere gestito e prevenuto in diversi modi...
 

[robylele]

3) La reazione sia a caldo che poi su Twitter del Delfino non è quella di un professionista disturbato

 



quoto il resto totalmente.

[aquilafelyx]

a chi chiede pene e processi riposto qualcosa di interessante ,

http://qn.quotidiano.net/sport/2007/07/25/26985-cazzaro_cronista_assolto_totti.shtml ,

de che state a parlà ?

[lollapalooza]

Un giornalista sportivo del servizio pubblico — supposto d'imparzialità — che parteggia sfacciatamente per una squadra, si pone sul medesimo piano di un qualsiasi tifoso.
Si espone quindi volontariamente, nel bene e nel male, agli umori del pubblico.

Stiamo parlando di un innocuo sfottò sportivo, Delfino ha poco da lamentarsi.
Se la prendesse con la propria mancanza di professionalità.

[franz_kappa]

Un giornalista sportivo del servizio pubblico — supposto d'imparzialità — che parteggia sfacciatamente per una squadra, si pone sul medesimo piano di un qualsiasi tifoso.
Si espone quindi volontariamente, nel bene e nel male, agli umori del pubblico.

Filerebbe tutto se non ci fosse un particolare: Delfino era nel settore chiamato TRIBUNA STAMPA. Nella tribuna stampa non ci stanno il pubblico e i suoi umori, ma ci stanno gli operatori dell'informazione che, si presume, sono lì ammessi per lavorare (tanto che gli accreditati non pagano neanche l'ingresso al settore).

Per questo quanto accaduto è assurdo: mentre in ogni altro settore dello stadio ci sono i tifosi, le cui reazioni sono - come sappiamo bene - non sempre coerenti e gestibili ma in fondo legittime nel contesto così particolare dello stadio, alla tribuna stampa hanno accesso persone che in cuor loro ovviamente parteggeranno per un qualche club ma dalle quali ci si attende un comportamento adeguato, visto che per loro assistere a una partita di calcio è lavoro e non certo diletto.
In tale ottica strappare un microfono di mano al radiocronista Rai per urlarci dentro insulti non è evidentemente tollerabile.

Mi sorprende che dopo 13 pagine di discussioni questo punto non riesca a 'passare'.

[BobLovati]

A proposito di TRIBUNA STAMPA

quando un giornalista trigoriota tira un pezzo di plastica ferendo un giornalista Laziale accreditato e lo obbliga a ricorrere alle cure mediche, non mi sembra che noi abbiamo armato la 100sima parte di quanto sta succedendo ora.
Inutile dire, poi, che la questione della denuncia penale sia terminata col trionfante annuncio dell´Ordine che la stessa era stata ritirata; sarebbe bello conoscerne i motivi !

Se qualcuno obiettasse che sono andato OT, affermo che non è così, visto che si sta dibattendo sulla necessità di considerare " sacro " un recinto apposito dove si dovrebbe entrare SOLANMENTE PER LAVORARE; né per gridare offese a chi lavora ne´, tantomeno, per ferire un collega con lancio d´oggetti ! 

[disabitato]

Filerebbe tutto se non ci fosse un particolare: Delfino era nel settore chiamato TRIBUNA STAMPA. Nella tribuna stampa non ci stanno il pubblico e i suoi umori, ma ci stanno gli operatori dell'informazione che, si presume, sono lì ammessi per lavorare (tanto che gli accreditati non pagano neanche l'ingresso al settore).

Per questo quanto accaduto è assurdo: mentre in ogni altro settore dello stadio ci sono i tifosi, le cui reazioni sono - come sappiamo bene - non sempre coerenti e gestibili ma in fondo legittime nel contesto così particolare dello stadio, alla tribuna stampa hanno accesso persone che in cuor loro ovviamente parteggeranno per un qualche club ma dalle quali ci si attende un comportamento adeguato, visto che per loro assistere a una partita di calcio è lavoro e non certo diletto.
In tale ottica strappare un microfono di mano al radiocronista Rai per urlarci dentro insulti non è evidentemente tollerabile.

Mi sorprende che dopo 13 pagine di discussioni questo punto non riesca a 'passare'.

Hai ovviamente ragione.
Diverso è quando Delfino interagisce via twitter. In quel caso è allo stesso livello di chiunque altro utente di twitter.

[Bob]

...in tale ottica strappare un microfono di mano al radiocronista Rai per urlarci dentro insulti non è evidentemente tollerabile.

Mi sorprende che dopo 13 pagine di discussioni questo punto non riesca a 'passare'.

tutto ok, ma ti sei chiesto perché non sono stati presi provvedimenti da chicchesia, neanche dalle parti "lese"? (Rai e Delfino).
C'è un reato? si proceda, altrimenti per me diventa solo il solito "circo mediatico" e da farsa italiana, che magari fa comodo a qualcuno, senza fare nomi e pubblicità...
 

[franz_kappa]

Per inciso: Fantauzzi urla "attaccateve ar cazzo" e non "attaccate ar cazzo", quindi usa la seconda persona plurale per rivolgersi secondo me non al giornalista ma a un generico ed eterogeneo insieme di soggetti che a suo dire congiurerebbe contro la Lazio (un insieme che include i xxxxnisti, certo, ma non solo loro, visto che i nostri nemici sono di multiforme natura). Il gesto per alcuni ‘liberatorio’ di Fantauzzi, in definitiva, non era direttamente mirato ad attaccare Delfino, che ha senza dubbio esagerato la portata dell'attacco subito, degenerando poi su Twitter.

Faccio ammenda. Come correttamente segnalato da NoSurr qualche post fa Fantauzzi urla "Attacchete ar cazzo", usando quindi la seconda singolare. Avevo ascoltato l'audio l'altro giorno e oggi non lo ricordavo bene. Mi sono fidato, sbagliando con colpevole leggerezza, del titolo del topic. Quanto scritto sopra non ha dunque senso, visto che l'irruzione verbale nel mezzo della radiocronaca parrebbe - alla luce dell'uso della seconda singolare - direttamente rivolto a Delfino. La cui reazione scomposta pare in effetti più comprensibile (ovviamente in nessun caso giustificabile), essendosi egli sentito direttamente attaccato. "Ha rosicato", come scrive l'ottimo disabitato? Probabile.

Ciò detto, vorrei provare ad andare oltre riprendendo un ragionamento introdotto dall'amico aaronwinter l'altro giorno. Al di fuori delle nostre logiche autoreferenziali quale sarà stato l'impatto sugli ascoltatori di Radio1 Rai che non sono tenuti a conoscere le dinamiche della comunicazione romana e che hanno della Lazio, alla luce di passate intemperanze della nostra tifoseria organizzata e non, un'immagine non proprio positiva? In diretta e in centinaia di migliaia hanno sentito l'insulto rivolto da un tifoso laziale a un giornalista Rai (che il giornalista sia, come molti sul forum sostengono, fazioso e xxxxnista, è un'informazione o una consapevolezza che non è propria di questa platea di ascoltatori. Non va trascurato) senza capirne bene i motivi.

Che idea si saranno fatti questi ascoltatori dei tifosi della Lazio, anche per effetto della mediazione e del racconto dell'episodio da parte di Delfino?

[lollapalooza]

...

Franz, ho letto tutto e non sono deficiente.
La supposta "sacralità" della Tribuna Stampa è fuor di dubbio.
Ma non va usata come scudo per difendere uno che di giornalista RAI ha solo la tessera.

La sfacciata parzialità di un inviato del servizio pubblico a mio insignificante avviso è ben più grave di ciò che è accaduto.
Uno che sul suo Twitter ufficiale chiama i tifosi Laziali "burini", che parla di "cambagne", "famme una bella pippa" e ignobile compagnia ha un comportamento adeguato al privilegiatissimo ruolo che ricopre?

Non è tollerabile che un tifoso entri in Tribuna Stampa, credo sia lapalissiano.
Ma non è parimenti tollerabile che nella stessa possa entrare il Delfino, per lo meno in qualità di inviato RAI, della quale mi fregio di essere abbonato.

[geddy]

Beh chiuque avrà letto i twitter di Delfino non si sarà fatto una grande idea del giornalista anche. A prescindere da quello che è successo. Che non doveva succedere a me sembra evidente. Però perchè è successo?
Perchè la tribuna stampa non è assolutamente quel "recinto sacro" evocato da Giangoverni, mi sembra.
Perchè basta conoscere un Delfino qualunque ed ecco che magicamente in quel "sacro recinto" può entrare il primo Fantauzzi che capita. Senza che la Società Lazio, Napoli o Juventus che sia possa farci granchè.
Delfino ha senza dubbio ragione a lamentarsi dell' "incidente", non so come definirlo meglio, ma i modi e la sede che ha usato per lamentarsi lo pongono più o meno allo stesso livello di chi l'incidente lo ha provocato.
Aggiungo che se gli avesse mollato uno schiaffo in faccia al Fantauzzi avrebbe fatto migliore figura. Usare twitter a freddo e in quel modo a me lascia interdetto, sinceramente. Essendo passato del tempo ragionevolmente poteva metterne a parte i suoi superiori e inoltrare tramite la Rai la protesta. Protesta che poi avrebbero ripreso anche gli altri media.

[Eaglebirdiepar]

A proposito di TRIBUNA STAMPA

quando un giornalista trigoriota tira un pezzo di plastica ferendo un giornalista Laziale accreditato e lo obbliga a ricorrere alle cure mediche, non mi sembra che noi abbiamo armato la 100sima parte di quanto sta succedendo ora.
Inutile dire, poi, che la questione della denuncia penale sia terminata col trionfante annuncio dell´Ordine che la stessa era stata ritirata; sarebbe bello conoscerne i motivi !

Se qualcuno obiettasse che sono andato OT, affermo che non è così, visto che si sta dibattendo sulla necessità di considerare " sacro " un recinto apposito dove si dovrebbe entrare SOLANMENTE PER LAVORARE; né per gridare offese a chi lavora ne´, tantomeno, per ferire un collega con lancio d´oggetti !

bersani "fegati poco sani". 

[Whistle]

Sicuramente quello che ha fatto questo Fantauzzi non è giustificabile, anche se l'esasperazione che ti può derivare dal doverti sorbire i vari Varriale, Repice, Sanipoli, Delfino e cetacei vari che gettano continuamente fango sulla Lazio in diretta sulla tv/radio nazionale può determinare la reazione (sicuramente sproporzionata) che ha avuto l'urlatore nel microfono.

E' però altresì di una gravità inaudita quello che Delfino (rosicone giallozozzo) si è permesso di dire sulla Lazio e i suoi tifosi su Twitter.
Qualcosa di incredibile da parte di uno che dovrebbe essere un professionista, ma come si è permesso?
Se fossi nei suoi superiori prenderei provvedimenti molto pesanti nei suoi confronti.
Dove sono i vari Maffei ecc.?
Vergogna! Vergogna! Vergogna!
D'ora in poi dovrebbe chiedere all'azienda finanziata da soldi pubblici di venire esentato dal presenziare alle partite della Lazio.
La stessa S.S. Lazio lo dovrebbe bannare, interdire, non farlo avvicinare allo Stadio Olimpico.
Non è nelle condizioni mentali appropriate per commentare partite della Prima Squadra della Capitale.

Comunque è l'ennesima dimostrazione della grande "professionalità" di questi pseudo-giornalisti con la sciarpetta dei cucs al collo che infestano (purtroppo numerosi) tv e redazioni di quotidiani a livello nazionale...

[DinoRaggio]

Condivido quello che ha detto Whistle, la dichiarazione d'intenti di Fantauzzi verso Delfino, sebbene inopportuna, è il dito che deve segnalare la luna della professionalità giornalistico-sportiva in RAI (servizio pubblico, lo ricordo). Dico, ma veramente? Ho scoperto che Paolo Valenti fosse un tifoso viola il giorno in cui per l'ultima volta ha condotto 90° minuto, per fare un esempio. E questi si comportano come se "Tutto il calcio minuto per minuto" andasse in onda su una qualunque radio del cosiddetto catetere?

[ThomasDoll]

comunque cambiamogli il cognome

[robylele]

In tale ottica strappare un microfono di mano al radiocronista Rai per urlarci dentro insulti non è evidentemente tollerabile.

Mi sorprende che dopo 13 pagine di discussioni questo punto non riesca a 'passare'.

difficile che passi, riprova qualche altra pagina.
intanto ''non tollerabile'' lo utilizzerei per le cose realmente gravi e non per un attaccatealcazzo di 2 secondi netti.

poi non ci sono stati insulti nè aggressioni particolari ma solo un tifoso che ha 'invaso' la tribuna.

se ancora non sei convinto continua pure però eh..

[en_rui]

Filerebbe tutto se non ci fosse un particolare: Delfino era nel settore chiamato TRIBUNA STAMPA. Nella tribuna stampa non ci stanno il pubblico e i suoi umori, ma ci stanno gli operatori dell'informazione che, si presume, sono lì ammessi per lavorare (tanto che gli accreditati non pagano neanche l'ingresso al settore).

Per questo quanto accaduto è assurdo: mentre in ogni altro settore dello stadio ci sono i tifosi, le cui reazioni sono - come sappiamo bene - non sempre coerenti e gestibili ma in fondo legittime nel contesto così particolare dello stadio, alla tribuna stampa hanno accesso persone che in cuor loro ovviamente parteggeranno per un qualche club ma dalle quali ci si attende un comportamento adeguato, visto che per loro assistere a una partita di calcio è lavoro e non certo diletto.
In tale ottica strappare un microfono di mano al radiocronista Rai per urlarci dentro insulti non è evidentemente tollerabile.

Mi sorprende che dopo 13 pagine di discussioni questo punto non riesca a 'passare'.

Io ti leggo e rimango sempre ammirato dalle tue parole, sempre giuste in un mondo teorico tipo Disneyland.
Teoricamente, quindi, quello che tu affermi e' sacrosanto, pero' poi mi devi spiegare come mai si permette ad operatori dell'informazione, come li hai definiti tu, si possa permettere di non essere super partes nello svolgimento del Servizio Pubblico e come mai a parti invertite si sarebbe parlato di una simpatica goliardata?
ed allora sai cosa penso che a la guerre comme a la guerre, e che  a quel sottobosco di trigorioti un "Attaccateve ar cazzo" here and there, now and then ce sta sempre bene, cosi' si ricordano chi sono, da dove vengono e dove vanno
Una cosa dimenticavo, ricordiamoci che cosa ha mostrato la RAI e i commenti quando il fesso dopo averci fatto goal prese la telecamera, RAI, e la giro' verso il Cornutoio.
Esultanza goliardica..... ma davero davero ma de che stamo parla',
peggio je dovrebbero fa' sempre peggio fino a che nun la smettano

[robylele]

Io ti leggo e rimango sempre ammirato dalle tue parole, sempre giuste in un mondo teorico tipo Disneyland.
Teoricamente, quindi, quello che tu affermi e' sacrosanto, pero' poi mi devi spiegare come mai si permette ad operatori dell'informazione, come li hai definiti tu, si possa permettere di non essere super partes nello svolgimento del Servizio Pubblico e come mai a parti invertite si sarebbe parlato di una simpatica goliardata?
ed allora sai cosa penso che a la guerre comme a la guerre, e che  a quel sottobosco di trigorioti un "Attaccateve ar cazzo" here and there, now and then ce sta sempre bene, cosi' si ricordano chi sono, da dove vengono e dove vanno
Una cosa dimenticavo, ricordiamoci che cosa ha mostrato la RAI e i commenti quando il fesso dopo averci fatto goal prese la telecamera, RAI, e la giro' verso il Cornutoio.
Esultanza goliardica..... ma davero davero ma de che stamo parla',
peggio je dovrebbero fa' sempre peggio fino a che nun la smettano

perfetto en-rui, as usual, ma credo sarà tutto inutile.
al massimo due pagine e si ricomincerà con le solite filastrocche tipo atti intollerabili, insulti a dipendenti del servizio pubblico e microfoni strappati a validi professionisti che non stanno lì per diletto ma per servirci con sprezzo del pericolo.

[Teo]

(da calcioblog.it)

Noi siamo andati a intervistare l’autore della frase della discordia, l’altra campana, Marco Fantauzzi.
 
Ciao Marco, descriviti brevemente, di cosa ti occupi nella vita e cosa è per te il calcio.
 

Ho 52 anni, sono sposato, ho una figlia. Sono laureato in economia e commercio e sono un piccolo imprenditore che oltre ad avere la passione per il calcio è impegnato nel sociale. Il calcio per me è un passatempo, è goliardia, è stare insieme agli amici
 
Raccontaci la tua versione dei fatti. Come mai ti trovavi lì, perché hai urlato nel microfono dei due radiocronisti?
 

Conosco da tanto tempo Delfino, abbiamo molti amici in comune e per me si è trattato di un semplice sfotto’ tra amici che si prendono in giro sulla Lazio e sulla Roma. Ci sono centinaia di sms tra me e lui… Sono rimasto basito quando, tornando a casa, ho visto il mio nome sui siti internet.

Quindi vi conoscete tu e Delfino? Vi “sfottete” spesso su questioni calcistiche in privato?
 

In quel sabato tutto nasce da quando lui mi comunica in privato che avrebbe fatto la radiocronaca di Lazio-Napoli e che “avrebbe voluto vedere la mia faccia da rosicone al termine della partita”. “Ti faccio una pernacchia a fine partita, in tribuna” mi disse. In cuor suo sperava anche in un risultato migliore della Roma a Lecce. A quel punto mi sono sentito leggermente provocato, poi era il giorno dell’ultimo saluto a Giorgio Chinaglia, c’era un pathos straordinario all’Olimpico e la mia frase è stata una esternazione innocua all’ “amico” Giulio Delfino. Io non gli ho strappato nessun microfono dalla mano, ho semplicemente urlato quella frase senza vessilli, né sciarpe, né segni di riconoscimento del mio tifo calcistico, ma il signor Delfino mi riconosce pubblicamente come “tifoso laziale” e rilascia subito interviste facendo il mio nome e cognome. Si lamenta degli steward che non fanno per fermare “l’ aggressione premeditata”, ma evidentemente proprio perché non è successo nulla.

Ti ha proprio scosso il tuo nome e cognome messo in prima pagina subito dopo l’accaduto.
 

E’ una cosa che non mia aspettavo da una persona con cui andavo a cena insieme. Mi faccio una domanda: se un altro avesse urlato quella cosa al microfono l’ “integerrimo professionista” Delfino sarebbe passato anche in quel caso alle vie legali? Lui parla di aggressione premeditata? E la provocazione premeditata? A questo punto io mi devo tutelare legalmente e dovrò sottrarre del tempo al mio lavoro. E ‘ il lato negativo del calcio, succede anche questo.

In poche ore la tua incursione ha fatto il giro del web ed è stata ripresa anche da Striscia la Notizia. Ti infastidisce tutto questo clamore?
 

Ne avrei fatto volentieri a meno, sono rimasto esterrefatto. E’ stata un doccia fredda.

Vuoi mandare un messaggio al tuo amico (o ex amico)?
 

Ti avrei voluto incontrare in un ristorante, magari al “Caminetto” per prenderci in giro, oppure da “Giannino” a Milano, quando sei entrato per sfottermi perché la Lazio aveva appena perso contro l’Inter. Ciao Giulio, ci vediamo in tribunale, forse lì mi “riconoscerai” meglio.

[disabitato]

(da calcioblog.it)

Noi siamo andati a intervistare l’autore della frase della discordia, l’altra campana, Marco Fantauzzi.
 
Ciao Marco, descriviti brevemente, di cosa ti occupi nella vita e cosa è per te il calcio.
 

Ho 52 anni, sono sposato, ho una figlia. Sono laureato in economia e commercio e sono un piccolo imprenditore che oltre ad avere la passione per il calcio è impegnato nel sociale. Il calcio per me è un passatempo, è goliardia, è stare insieme agli amici
 
Raccontaci la tua versione dei fatti. Come mai ti trovavi lì, perché hai urlato nel microfono dei due radiocronisti?
 

Conosco da tanto tempo Delfino, abbiamo molti amici in comune e per me si è trattato di un semplice sfotto’ tra amici che si prendono in giro sulla Lazio e sulla Roma. Ci sono centinaia di sms tra me e lui… Sono rimasto basito quando, tornando a casa, ho visto il mio nome sui siti internet.

Quindi vi conoscete tu e Delfino? Vi “sfottete” spesso su questioni calcistiche in privato?
 

In quel sabato tutto nasce da quando lui mi comunica in privato che avrebbe fatto la radiocronaca di Lazio-Napoli e che “avrebbe voluto vedere la mia faccia da rosicone al termine della partita”. “Ti faccio una pernacchia a fine partita, in tribuna” mi disse. In cuor suo sperava anche in un risultato migliore della Roma a Lecce. A quel punto mi sono sentito leggermente provocato, poi era il giorno dell’ultimo saluto a Giorgio Chinaglia, c’era un pathos straordinario all’Olimpico e la mia frase è stata una esternazione innocua all’ “amico” Giulio Delfino. Io non gli ho strappato nessun microfono dalla mano, ho semplicemente urlato quella frase senza vessilli, né sciarpe, né segni di riconoscimento del mio tifo calcistico, ma il signor Delfino mi riconosce pubblicamente come “tifoso laziale” e rilascia subito interviste facendo il mio nome e cognome. Si lamenta degli steward che non fanno per fermare “l’ aggressione premeditata”, ma evidentemente proprio perché non è successo nulla.

Ti ha proprio scosso il tuo nome e cognome messo in prima pagina subito dopo l’accaduto.
 

E’ una cosa che non mia aspettavo da una persona con cui andavo a cena insieme. Mi faccio una domanda: se un altro avesse urlato quella cosa al microfono l’ “integerrimo professionista” Delfino sarebbe passato anche in quel caso alle vie legali? Lui parla di aggressione premeditata? E la provocazione premeditata? A questo punto io mi devo tutelare legalmente e dovrò sottrarre del tempo al mio lavoro. E ‘ il lato negativo del calcio, succede anche questo.

In poche ore la tua incursione ha fatto il giro del web ed è stata ripresa anche da Striscia la Notizia. Ti infastidisce tutto questo clamore?
 

Ne avrei fatto volentieri a meno, sono rimasto esterrefatto. E’ stata un doccia fredda.

Vuoi mandare un messaggio al tuo amico (o ex amico)?
 

Ti avrei voluto incontrare in un ristorante, magari al “Caminetto” per prenderci in giro, oppure da “Giannino” a Milano, quando sei entrato per sfottermi perché la Lazio aveva appena perso contro l’Inter. Ciao Giulio, ci vediamo in tribunale, forse lì mi “riconoscerai” meglio.

Quindi il mammifero marino ha solo pesantemente rosicato. Come ogni trigoriota, finchè è lui a sfottere trattasi di gogliardia, mentre se lo fa un altro è aggressione premeditata.
A quanto pare la cosa finirà in tribunale.. Poi ci lamentiamo dei processi lenti.